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Il
rumore del ventilatore era di quanto più fastidioso potesse immagginare. Ma
allo stesso modo, se lo avesse spento, sarebbe morta di caldo. Fastidioso ma indispensabile.
Sospirò
sfogliando il libro che aveva in mano, guardando
le parole. Le era impossibbile concentrarsi sulla lettura con quel fastidio
terribile. Si alzò di scatto facendo muovere appena i capelli biondi legati nei
quattro codini. Così non andava bene, doveva trovarsi un passa tempo.
Aprì
di scatto lo shoji trovandosi di fronte una figura, trasalì e non per paura o
sorpresa, semplicemente perché era lui. Si trovava a passare, era ovvio
incontrarlo. Quella era anche casa sua.
O meglio era più famosa per essere casa sua. Non per niente era “Il Palazzo del
Kazekage”.
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-Buongiorno, Temari-
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La
sua voce, la sua finta indifferenza. La
loro farsa.
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-Buongiorno-
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Tono
sicuro, fintamente sicuro. Lo superò portando una mano all’altezza del petto,
lì doveva l’aveva presa quella piccola fitta al cuore. Quella fastidiosa fitta
al cuore. Così come fastidiosi e fuori luogo erano i suoi sentimenti e i suoi
istinti. Senza quei sentimenti però, si sarebbe sentita vuota, un involucro
privo della propria anima.
Erano
sentimenti e istinti fulcro di una passione quantomeno rovinosa per entrambi, e
per entrambi indispensabile.
Un
po’ come il ventilatore. Fastidiosima indispensabili.
Guardò
distrattamente il suo riflesso in una vetrata del lungo corridoio che stava
attraversando.
Sì,
il ventilatore: fastidioso ma indispensabile.
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Doveva
dire a gara di comprare dei condizionatori.
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Ringrazio aki13 e ladygaara che
hanno recensito la storia precendete, grazie mille ragazze ;)..spero che anche
questa vi sia piaciuta!