Don’t tear me down
I’m dying to catch my breath
Oh why don’t I ever learn?
I’ve lost all my trust,
Though I’ve surely tried to turn it around
— All I need, Within Temptation
Il cuore è intento in una corsa disperata; un tremito percorre le ginocchia, s’insinua fra le viscere.
Nanami socchiude le labbra, mentre la mano di Tomoe ne carpisce il mento. Non v’è gentilezza, in quel tocco – solo un impietoso, vorace desiderio.
Persino la sua voce risulta distante, una melodia sinistra e macabra.
Tomoe. Tomoe. Tomoe, incalza l’intelletto, con un cadenza martellante.
Quindi, le iridi si levano. Ma colui che la dea scorge non è Tomoe.
È bensì una belva; una creatura dal sorriso malevolo ed un bagliore perverso negli occhi.
Nanami freme, stringendo le mani – esili, troppo piccole – a pugni. Avverte una ferrea presa opprimere la bocca dello stomaco. La delusione invadere l’animo, simile ad un veleno che corrode e distrugge; dilania le carni per poi raggiungere la mente.
Forse, Mizuki non ha torto.
Forse, un giorno, Tomoe la ucciderà. E la ucciderà quel sentimento a cui si ostina a non attribuire nome – non ancora. Non adesso.
Semplicemente, le trafiggerà il petto, così, in uno scroscio di gemme vermiglie – sino all’ultimo palpito.
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Note: salve a tutti! È la prima volta che scrivo una fanfiction per questo fandom, dunque, potete ben comprendere la mia agitazione.
Non ho molto da aggiungere: il titolo è, così come il brano iniziale, tratto da «All I need» dei Within Temptation.
In sostanza, si tratta di un breve testo stilato di getto. Spero che l’abbiate gradito almeno un poco.
Ovviamente, le recensioni sono sempre beneaccette.
Grazie di essere giunti sino a qui, Hikari.
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