A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Ognuno ha il suo compito
*
Amok scomparve tra i
detriti ad alcuni metri di distanza. Goku invece, ancora steso al suolo, restò
immobile per alcuni istanti a occhi chiusi. Accanto a lui un piede atterrò con
eleganza e precisione. Successivamente anche l’altra scarpa si posò sul terreno,
“Finiscila di scherzare, Kakaroth” gli ordinò una voce che il Saiyan non fece
fatica a riconoscere.
Goku aprì un solo occhio,
osservando la sagoma che accanto a lui lo guardava dall’alto a braccia conserte.
Anche Piccolo appoggiò i piedi al suolo, osservando l’amico con la stessa
inflessibilità del nuovo venuto. “Vegeta ha ragione Goku. Non abbiamo tempo da
perdere” lo rimproverò a sua volta. Il Saiyan dall’aura dorata aprì anche
l’altro occhio tirandosi su anche col busto. Scostò lo sguardo prima su uno poi
sull’altro amico e sorrise. Con un colpo di reni fu nuovamente in piedi e
com’era solito fare si grattò la nuca, dispiaciuto di essere stato scoperto.
D’altro canto non era così facile imbrogliare gli amici di mille battaglie.
“Avete ragione, ora lo sistemo” annunciò, trattenendo a stento una risata.
“Idiota” commentò Vegeta a denti stretti, mentre Piccolo si limitò a sbuffare.
Amok ricomparve in quel
momento dalle macerie. I vestiti strappati e un rivolo di sangue proveniente da
una ferita sulla tempia che fu il risultato del colpo subito. “Tu” pronunciò in
modo grave, deciso a farla pagare al colpevole di tale affronto. La sola
reazione che ottenne dal diretto interessato, tuttavia, fu un semplice ghigno,
per nulla preoccupato di eventuali minacce.
Goku si frappose tra i suoi
amici e il suo avversario, diventando improvvisamente la persona più seria
dell’intero universo. “Mi spiace, ma a quanto pare non ho più tempo di giocare
con te” proclamò espandendo maggiormente la propria aura. Lasciando di stucco
l’altro guerriero.
Il Saiyan sparì, in seguito
un boato scosse le montagne.
*
Le alture di Yunzabit sono
note per la loro temperatura artica. Crilin, infatti, si afferrò le spalle
tramando come una foglia, appena giunse sul posto. “Qu… qui… si gela!” si
lamentò battendo i denti, cominciando ad assumere una colorazione bluastra in
volto. Era anche a maniche corte!
“Devo sbrigarmi a trovare
quel bastone, o finirò ibernato prima di riuscirci” commentò volgendo il capo da
una parte all’altra della vallata, alla ricerca di ciò per la quale era venuto.
“Accidenti, dove sarà?! Queste alture sono piene di sporgenze” si lamentò in
seguito.
Lentamente sorvolò tutta la
zona, scrutando con attenzione ogni centimetro che riusciva a scorgere. Infine,
quando pensava di dover ricominciare a cercare da capo, scorse un bastone
conficcato nel terreno. “Eccolo! Deve essere quello!” esclamò di gioia,
cominciando la discesa che lo avrebbe portato verso il suo obbiettivo. Appena le
sue scarpe toccarono il suolo non perse tempo correndo velocemente verso
l’oggetto. Titubò un po’ tuttavia, prima di afferrarlo. Infine posò entrambe le
mani su ciò che sembrava essere la salvezza del Pianeta.
*
Una piccola nube di fumo si
diradò in cielo. Accanto ad essa la figura di Goku rimase immobile, una mano
tesa verso quello che era, fino a un attimo prima, Amok. Lo sguardo serio si
tramutò in un sospiro soddisfatto, riportando nuovamente la sua chioma del
colore della notte.
Fu raggiunto ben presto
dagli altri due, spettatori di un combattimento con un vincitore scontato. “Ce
ne hai messo di tempo” brontolò il Principe dei Saiyan, suscitando nell’amico
rivale la medesima risata con la quale l’aveva accolto un paio di minuti prima.
“Speravo valesse molto di più” ammise, forse un po’ deluso dall’esito, troppo
ovvio, della battaglia. Vegeta si limitò a scostare lo sguardo, “Tsk” aggiunse
successivamente, accompagnato da un leggero sorriso. “Ora basta. Abbiamo perso
fin troppo tempo. Goku, dobbiamo cercare di raggiungere Crilin il prima
possibile” ribadì il terzo del gruppo.
Goku annuì al suggerimento
del compagno. Piccolo fu il primo a sparire, sfrecciando nel cielo. A seguirlo
fu Vegeta, e infine anche l’altro Saiyan svanì dal campo di battaglia.
*
Crilin sorvolò le stesse
terre che aveva sfrecciato qualche ora prima, intenzionato a tornare dai suoi
amici. Stretto tra le mani, che reggeva davanti al volto, il bastone il quale
era stato incaricato di trovare. “Speriamo che questo serva davvero a chiudere
il varco” si augurò osservando attentamente l’oggetto che stava trasportando. A
prima vista sembrava un bastone come tutti gli altri, non aveva nulla di
speciale.
Improvvisamente qualcosa lo
distolse dai suoi pensieri. Rapidamente frenò la sua andatura, scrutando il
cielo in un’altra direzione. Diversamente da come aveva fatto all’andata però,
non si nascose quando si accorse della presenza che volava nel senso opposto.
Sul suo buffo volto si
accese un sorriso, non appena riconobbe le tre grandi aure che volavano a gran
velocità. Senza pensarci un secondo di più cambiò la sua rotta andando incontro
a quelli che riconobbe essere i propri amici.
Non impiegò molto prima di
poterli intravedere sfrecciare tra le nuvole. “Goku! Ehi ragazzi! Sono qui!”
urlò per farsi notare, sventolando il bastone.
Il diretto interessato si
voltò immediatamente quando si sentì chiamare, “E’ Crilin!” esclamò a sua volta,
frenando. Anche gli altri due si fermarono, scostando lo sguardo sul piccoletto
che si avvicinò loro a gran velocità.
Una volta raggiunto il
terzetto, Crilin volse la sua attenzione verso il guerriero verde, mostrandogli
con orgoglio l’oggetto che reggeva tra le dita. “E’ questo il bastone?” domandò
speranzoso di aver svolto diligentemente il proprio dovere. Piccolo osservò
quello che appariva come un normalissimo pezzo di legno, annuì. “Sì, è lui”
confermò mostrandosi un po’ più rilassato. “Ah ah! Ottimo lavoro amico” si
congratulò Goku, posandogli una mano sulla spalla; Crilin gli sorrise lievemente
imbarazzato, “Grazie” disse ridendo.
“Ora dobbiamo solo scoprire
dove si trova il varco e chiuderlo definitivamente” spiegò Piccolo ai suoi
compagni. Cadde il silenzio. Come fare a trovare uno strano buco per le
dimensioni?
“Io forse so dov’è”
annunciò Crilin, spiazzando i compagni di viaggio che lo guardarono sgomenti.
*
Pochi minuti più tardi, i
quattro guerrieri si ritrovarono davanti all’apertura della grotta saggiamente
nascosta dal più basso del gruppo. “E’ dietro questo masso” annunciò Crilin
additando l’enorme roccia che lui stesso aveva spostato.
“Ottimo lavoro, Crilin” si
congratulò il namecciano. Goku, nel frattempo osservò la pietra, e senza alcuno
sforzo la spostò mostrando a tutti l’entrata.
Il Saiyan fu però costretto
ad abbassarsi molto affinché potesse osservare l’entrata della grotta, per lui
decisamente troppo bassa. “Accidenti, io non l’avrei mai vista una grotta così”
ammise subito.
“Ascoltami Crilin” debuttò
nuovamente Piccolo, “Devi entrare in quella grotta e chiudere il varco. Questo è
un compito che spetta solamente a te” gli comunicò. Crilin gesticolò
nervosamente, “Ehhh, si può sapere perché devo andarci proprio io?!” si lamentò,
accompagnato da una buffa smorfia.
Piccolo incrociò le
braccia, inflessibile. “Per due ragioni” esordì, “La prima, tu hai rotto il
sigillo del bastone, di conseguenza è compito tuo usarlo” spiegò, e Crilin
osservò l’oggetto che ancora reggeva saldamente tra le dita. “Come seconda cosa.
Tu stesso ci hai detto che, chi ha aperto questo varco, mira ad aprirne uno
fasullo allo scoperto. Hanno buone ragioni per farlo, oltre ad essere un
diversivo. Per creare un buco dimensionale hanno bisogno di due cose, un varco
reale ossia quello che è lì dentro. E un conduttore, ossia qualcosa che faccia
da tramite tra questo e il mondo che stanno aprendo” spiegò attirando
l’attenzione di tutti.
Gli occhi degli altri si
soffermarono sul namecciano, “Ehm, scusami Piccolo. Che cos’è un conduttore
esattamente?” domandò Goku. Piccolo gli rivolse la sua attenzione continuando la
spiegazione. “E’ un oggetto, una persona o qualunque altra cosa che da l’energia
sufficiente al varco di generarsi e svilupparsi” chiarificò, e Goku annuì
comprendendo la situazione.
“Ma a questo punto non si
può semplicemente trovare questo conduttore?!” volle sapere Crilin, ma Piccolo
fece un cenno di dissenso col capo, “No purtroppo. Eliminare il conduttore
basterebbe a non far aprire ulteriormente il varco originale, ma esso rimarrà
aperto fino a quando non sarà sigillato, col bastone” concluse.
Ancora una volta restarono
tutti in silenzio. “Va bene, ho capito” mormorò rassegnato Crilin, “Ma non credo
di farcela da solo” s’impose successivamente, sperando nella clemenza del
namecciano. “Posso anche andare laggiù, ma come faccio a battermi contro tutto
quell’esercito? Io non ce la farò mai” fece presente, segnalando agli altri i
suoi limiti. Goku e Piccolo sembrarono pensarci un po’ su.
Intanto qualcosa attirò
l’attenzione di Vegeta.
“Crilin ha ragione, non ce
la farà mai da solo” gli diede man forte Goku, scrutando attentamente i
lineamenti dell’alieno verde. Piccolo alzò lo sguardo osservando l’entrata della
grotta, “D’accordo, però…” farfugliò lasciando cadere a metà la frase.
Tuttavia, Crilin comprese
le preoccupazioni dell’ex Dio. Ora la odiava la sua altezza!
Una piccola esplosione si
verificò a pochi passi da loro. Vegeta abbassò il braccio dopo aver lanciato un
ki blast. “Qualunque cosa dobbiate decidere sbrigatevi o rischiamo di farci
scoprire” ricordò loro il Principe, voltandosi lentamente verso il trio; mentre
il corpo di un guerriero cadde privo di vita al suolo.
Sei occhi lo fissarono per
alcuni secondi. Sui volti di tre persone lo stesso pensiero.
“C… cos’avete da fissare in
quel modo?!” sbottò l’ignara vittima di un inghippo.
*
CONTINUA…
*
*
lilac: La teoria di Bulma
potrebbe non essere totalmente da scartare XD. Riguardo a Crilin, invece, non è
più in pericolo, o quasi. Ad ogni modo spero che la suspense continui ad essere
giustamente dosata ^^. Infine, banalità per banalità, mi sa che devo
ringraziarti un’altra volta. ^_*
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