Dolore.
Era questo quello che sentiva mentre cercava disperatamente di arrivare
fino al
palo dell’incrocio,nella speranza che quei sicari la
smettessero di sparargli
contro,ma sembrava tutto inutile,quelli continuavano. Lacrime calde gli
rigavano le guance mentre urlava il nome di suo fratello. Finalmente
sentì il
suo nome seguito da un colpo di pistola,che attirò
l’attenzione di tutti e lo
lasciarono stare,cominciando a sparare contro la casa dove era
cresciuto,dove
c’erano i suoi tre fratelli.
Il
rumore delle mitra,dei muri e dei vetri che venivano rotti arrivava
ovattato
alle sue orecchie, sovrastato dal dolore provocato dalle ferite.
Stranamente
limpido arrivò fino a lui un grido:
“Resisti,Jack!”in risposta alla sua
ennesima,disperata richiesta d’aiuto. Era stato Bobby a
gridare,suo fratello
maggiore,quello che per lui era stato come un padre. Fin da bambino
aveva
cercato di imitarlo,di fare quello che faceva lui e come lo faceva
lui,anche
quando,diventato più grande,aveva capito che quello che il
fratello faceva non
era del tutto legale. Il loro rapporto era così forte che
persino in quel
momento era lui che chiamava. Era stato grazie a Bobby che era riuscito
a
superare la morte della madre,la donna che aveva dato a lui ai suoi
fratelli
una casa, togliendoli dalla strada.
Il
rapporto che aveva con Bobby era più forte di quello che
aveva con Jerry o
Angel e in quel momento era lui che voleva accanto a sé.
“Resisti,Jack” gli
aveva detto,ma era difficile,faceva male,un dolore così non
l’aveva mai provato
prima,non sapeva per quanto avrebbe resistito, sentiva già
le forze venire meno
insieme al sangue,che sapeva,anche senza guardare,aveva già
fatto diventare
cremisi la neve sotto di lui.
Bobby
non riusciva a credere a quanto fosse stato idiota. Era tutta colpa
sua. Se non
fosse stato così impegnato a litigare con Jerry sarebbe
andato lui ad aprire
quella maledetta porta e Jack non sarebbe alla mercé di quei
sicari bastardi,
mandati da qualcuno ancora più bastardo di loro,lo stesso
che aveva assassinato
sua madre.
Gli
era caduto il mondo addosso quando arrivato alla porta,aveva visto il
suo
fratellino cadere in ginocchio colpito alla spalla da un proiettile.
Non ci
aveva pensato due volte e aveva puntato la pistola contro quel bastardo
che non
aveva nemmeno il coraggio di farsi guardare in faccia,sparandogli alla
testa e
uccidendolo sul colpo. Ma non aveva potuto raggiungere
Jack,perché un furgone
si era fermato proprio in quel momento,facendo scendere altri uomini
armati. E
ora la situazione era critica.
I
muri sembravano fatti di cartapesta e non di mattoni,tanta era la
facilità con
cui i proiettili li trapassavano,offrendo loro poca protezione.
Imprecò quando
la pistola si scaricò. Aveva il cambio a portata di mano,ma
per ricaricarla
avrebbe perso tempo e lui tempo non ne aveva. Da fuori sentiva
chiaramente le
urla di Jack e ognuna di esse era come una pugnalata. Era il suo
fratellino,avrebbe dovuto proteggerlo e invece era lì,nella
relativa sicurezza
che la casa offriva,mentre Jack era fuori,al freddo,più
esposto al
pericolo, anche se,a quanto sembrava,per
quei luridi bastardi non sembrava essere più un problema.
Approfittando
di una tregua,Bobby spiò da un buco creatosi nel muro e
decise di agire. Sapeva
che quello che aveva in mente equivaleva a un suicidio,ma per
Jack,l’avrebbe
fatto. Afferrò un pezzo di muro e su precipitò
fuori,accanendosi contro il
primo uomo che si parò davanti a lui mentre cercava di
raggiungere il fratello
,che giaceva a qualche metro dalla casa.
Si
accorse del furgone che l’avrebbe investito solo quando Angel
lo spinse sulla
neve. Alzarono lo sguardo e capirono che se si erano salvati era stato
solo
grazie a Jerry,che con la sua jeep si era scontrato contro il
furgone,deviandolo.
Bobby
saltò in piedi e spalancò la porta del
furgoncino,puntando la pistola contro il
guidatore. “Vi ha mandato Victor
Sweet?”Chiese,senza nascondere la rabbia.
“Si,Sweet
… ” E vedendo che Bobby stava abbassando la
pistola, aggiunse: “Grazie a Dio…”Non
finì mai la frase. Bobby uccise anche lui. Dovevano pagare
tutti,dal primo
all’ultimo,per quello che avevano fatto a Jack.
Quando
finalmente Jack vide Bobby,Angel e Jerry vicino a lui,la neve sotto di
lui non
gli sembrava più tanto fredda. Sentiva il sapore metallico
del sangue in bocca
e l’aria gli mancava, quella che arrivava ai polmoni era
troppo poca e glieli
faceva bruciare. Voleva che tutto quello finisse,voleva che tutto quel
dolore
sparisse. Bobby gli prese il viso tra le mani,fissando i suoi occhi
neri e
umidi in quelli chiari,che passavano dall’azzurro al
verde,del fratello. “Forza
Jack, respira”
Gli
occhi del più piccolo,che ora avevano un colore verde,si
riempirono di nuove
lacrime,mentre tentava ancora una volta di respirare,ma
l’aria non ne voleva
sapere di entrare e arrivare nei polmoni. Tentò di
parlare,di dire ai fratelli
che li voleva bene un’ultima volta,perché sapeva
già che non ce l’avrebbe
fatta,ma quello che uscì dalla sua bocca fu solo il sangue.
Bobby non riusciva
più a trattenere le lacrime per quanto ci provasse e Jack ne
rimase colpito.
Non l’aveva mai visto piangere,nemmeno quando erano bambini e
vederglielo fare
ora,per lui,lo commosse. La voce di Bobby che lo chiamava gli arrivava
come
un’eco confusa e lui ne riusciva a cogliere solo qualche
frammento. Intorno a
lui tutto cominciò a farsi buio,fino a che non fu in grado
di vedere
nient’altro che il volto di suo fratello,rigato dalle
lacrime. Lottò
disperatamente con le tenebre che lo stavano avvolgendo e contro il
freddo che
pian piano aveva cominciato ad invadergli le membra,aggrappandosi come
poteva
alla vita,perché lui voleva vivere,voleva passare ancora
tanto tempo con
Bobby,ma anche con Jerry e Angel. Se la morte della madre da una parte
era
stato un colpo durissimo ,dall’altra,era stata un
bene,perché era riuscita a
riunirli ed insieme erano più forti di prima. Il loro legame
era diventato
persino più forte di quello tra fratelli di sangue e non
voleva permettere a una
cosa come la morte di dividerli di nuovo. “Cosa abbiamo fatto
di male per
meritare tutto questo?”Si chiese,senza però
riuscire a darsi una risposta,come
sempre. Se lo era chiesto più di una volta in quei giorni e
non era mai
riuscito a trovare una risposta. Si accorse che il dolore era diminuito
e con
esso anche le sue forze e respirare era diventato più
difficile e per quanto
avesse provato ad opporsi,alla fine dovette cedere
all’abbraccio della Morte e
si lasciò andare.
Jack morì tra le braccia di Bobby,che
lo vide
chiudere piano gli occhi,senza poter fare niente per salvarlo,odiandosi
perché
avrebbe potuto impedirlo. Glielo avevano portato via davanti ai suoi
occhi,lo
avevano colpito alle spalle con delle mitra mentre era disarmato e
aveva già
una spalla ferita. Quei figli di puttana non avevano nemmeno avuto il
coraggio
di guardarlo in faccia mentre lo uccidevano. Ma l’avrebbero
pagata cara. Ora
che tutti i tasselli del puzzle erano al loro posto,sarebbe andato fino
in capo
al mondo pur di trovare Victor e ripagarlo con la stessa moneta. Il
prossimo a
morire non sarebbe stato né lui,né uno dei suoi
fratelli;sarebbe stato
Victor,gli avrebbe fatto capire che non si sarebbe dovuto permettere di
ammazzare il suo fratellino e gli avrebbe fatto rimpiangere il giorno
in cui
aveva deciso di mettersi contro i fratelli Mercer.
Poggiò
delicatamente la testa di Jack sulla neve,proprio nel momento in cui le
sirene
dell’ambulanza cominciavano a sentirsi,ma a
Bobby,così come ai fratelli,non
importava, ormai era troppo tardi,niente e nessuno avrebbe riportato
indietro
il loro piccolo Jackie. Non aveva nemmeno venticinque anni,era ancora
un
bambino e proprio per questo Bobby aveva cercato di proteggerlo
sempre,senza
mai fargli sporcare le mani,perché sapeva bene che il
fratello,per quanto
cercasse di essere come lui non ci riusciva,era troppo sensibile e non
avrebbe
retto alla tensione di un interrogatorio o alla vista di un uomo
pestato a
sangue e finito con un colpo alla nuca. Ma per qualche scherzo del
destino,proprio quel giorno,nonostante avesse sentito il
campanello,aveva
lasciato che andasse Jack ad aprire,proprio lui,che tra i quattro era
il più
ingenuo e impulsivo e quando si era accorto dell’errore, era
già tardi.
Si
sentiva in colpa,ma sapeva che Jack l’aveva
perdonato,anzi,non gli aveva dato
nessuna colpa,glielo aveva letto negli occhi,quegli occhi che non
avrebbe più
rivisto,ma nonostante il dolore ,si rialzò e si
asciugò gli occhi. La vita per
lui continuava e ora doveva pensare a come giustificare quel
pluriomicidio con
la polizia che,sapeva bene, non avrebbe tardato ad arrivare.
Alzò
gli occhi al cielo e sorrise,perché anche se non sapeva bene
il motivo ,era
sicuro che sarebbe andato tutto bene,che sarebbe riuscito a vendicare
la madre
e il fratello e sorrise anche perché sapeva che anche se non
con il corpo,Jack
era ancora lì con lui e lo sarebbe stato fino alla fine dei
suoi giorni.
NDA:
Ciao a tutti e grazie per aver letto questa OS. L'ho scritta un
pò di tempo fa ma mi sonon decisa a pubblicarla solo ora e
spero che vi sia piaciuta. L'ho scritta di getto quindi non so se ho
seguito l'ordine cronologico ho se ho dimenticato qualcosa, ma credo di
essere stata abbastanza fedele al film. Mi piacerebbe sapere cosa ne
pensate.
Ciao, RosaNera_Rinnegata_30613
|