pm
Kayla
aveva preso la decisione di andarsene dalla festa di compleanno dei
cugini e ritirarsi in camera sua. Non ci trovava nulla di divertente o
rilassante nello starsene lì in piedi in un angolo con le
braccia conserte ad osservare quel mucchio di gente che si muoveva e
rideva e ballava e parlava animatamente, quando lei si sentiva tutto
l'opposto di come probabilmente si sentivano loro.
Era uscita dalla sala facendosi spazio fra una persona e l'altra, a
furia di spinte e gomitate tanta era la folla, desiderando solo di
uscire finalmente da quel posto senza farsi notare da nessuno.
Soprattutto da Kanan. La cuginetta ci sarebbe rimasta malissimo se
l'avesse vista.
-Non mi importa. Ho
fatto quello che
dovevo fare per quattordici anni, sono sempre stata sotto il controllo
dei miei genitori, e ho buttato solo via del tempo. Ora, non verranno
certo a cercarmi solo perchè me ne sono andata via da una
festa!- pensava la ragazza, camminando a passo
spedito verso camera sua, i capelli trasandati e il suo ciondolo che le
batteva ritmicamente sul petto ad ogni passo.
Era arrabbiata. Non sapeva il motivo di quella sua rabbia, ma la
sentiva chiaramente bruciarle lo stomaco e risalirle come un fuoco su
per la gola.
In cuor suo sperava che Elsa e Hans non si accorgessero davvero della
sua assenza, se non altro per non subirsi un interrogatorio in piena
regola, della serie: "Perchè sei andata via?"
"E' successo qualcosa?"
"Kayla, ne vuoi parlare con noi? Siamo i tuoi genitori"
"Una futura erede al trono non dovrebbe comportarsi in questo modo!".
E di certo lei non voleva discuterne nè parlarne, voleva
solo stare sola. Almeno per un po'.
La principessa raggiunse presto la sua stanza, e quando chiuse la porta
dietro di sè fu come se si fosse tolta un grosso peso dalle
spalle. Tutto il chiasso, le voci, la musica, il caos erano rimasti
fuori da lì.
Per la prima volta in vita sua sentì la porta come una sorta
di barriera protettiva che la difendeva dal mondo esterno. Non poteva
certo sapere che questi erano stati gli stessi pensieri di sua madre
molti anni prima.
La ragazza fu per un attimo spaventata dal fatto che la sua stanza
fosse completamente buia -aveva sempre avuto il terrore del buio- ma
poi, facendo abituare i suoi occhi all'oscurità, si accorse
che in fondo non era poi così male.
Si sdraiò sul letto,chiuse gli occhi.
I suoi pensieri ricominciarono a farle su e giù per
la testa, senza fermarsi. La principessa provava a seguirli uno ad uno,
a fermarli, a soffermarcisi, ma era come se qualcosa le impedisse di
fare alcun tipo di ragionamento lucido.
Non sapeva perchè era arrabbiata.
Quella sera non era successo nulla che la potesse irritare in alcun
modo. Gli ospiti erano gentili, l'ambiente era accogliente, e la notte
fuori dalle finestre era più bella che mai.
Probabilmente era solo colpa della stanchezza. Quella mattina, durante
la passeggiata con Kanan avevano camminato tantissimo e i suoi nervi
avevano ceduto, tutto qui.
E forse non era poi così arrabbiata.
Kayla si rimise a sedere, fece un respiro, due. La camera era ancora
immersa nelle tenebre, e probabilmente i suoi genitori stavano
già cominciando a preoccuparsi. Non sapeva nemmeno quanto
tempo fosse passato, ma non più di alcuni minuti.
Sentendosi più leggera e tranquilla la ragazza
uscì nuovamente dalla camera, promettendosi di terminare la
serata come doveva e poi lasciarsi quei brutti pensieri alle spalle
come se non li avesse mai avuti.
_________________________________________________________________________________________________________________
Note
dell'Autrice: Okay,
come mai ho la sensazione che mi stiate per uccidere?
Sono tornata con quache mese di ritardo, ma sono tornata. Adesso
probabilmente scriverò le note più lunghe di
tutto il capitolo, ma non fa niente ;D
Punto primo: Nessuno di voi può immaginare cosa mi sia
successo in questi mesi. Boh, probabilmente sono successe
più cose in sessanta giorni che durante la mia vita.
Quindi, vi prego, non vi lamentate per il ritardo. Vi
spiegerò un po' per volta in seguito, anche
perchè all'una di notte le mie capacità
intellettive si fermano a riuscire a scrivere una frase di senso
compiuto.
Punto secondo: A proposito di abilità di scrittura, da
quando ho aperto un blog su Tumblr interamente dedicato a Frozen, ho
followers solo americani, e di conseguenza passo il 50% delle mie
giornate a parlare in inglese XD
Devo dire che sotto questo punto di vista il mio inglese è
migliorato tantissimo, ma in compenso non riesco più a
formare una frase in italiano corrente. Quindi, sono tornata anche per
tenermi in allenamento, diciamo.
Punto terzo: Oggi (ormai ieri) era il Sibling Day (ovvero la giornata
dei fratelli e sorelle) e quindi, volendo fare una sorpresa a mia
sorella (che ama la mia storia xD) sono qui a scrivere.
Punto quarto: Mi è finalmente tornata l'ispirazione! Quindi,
mi dispiace per voi, ma sono ufficiamente tornata.
Mi scuso per il capitolo un po' corto, ma volevo dedicarlo interamente
ai pensieri e senzazioni di Kayla. Presto arriverà il
"seguito".
Come ultima cosa, ringrazio Irian, che ha sempre recensito anche con i
miei imperdonabili ritardi.
A presto!
LateNight_01
|