A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Tutta una questione di
diritti
*
Agli occhi del Saiyan e dei
due guerrieri che a qualche metro di distanza si stavano combattendo, si
presentò la buffa figura di uno strano ometto. Il goffo individuo si esibì in
una risata rozza e sguaiata.
“Nobile Kojin!” esclamò per
primo Neman, che parve riconoscere subito il nuovo arrivato. Piccolo gli rivolse
lo sguardo. Non gli fu difficile cogliere quel leggero tremolio che colpì
l’avversario. Tremolio di chi sa riconoscere il pericolo.
Dopo aver guardato
attentamente il guerriero contro cui stava combattendo, il namecciano tornò a
volgere la sua attenzione all’individuo ancora intento a ridere.
“Tu…” iniziò a parlare
Goku, serrando un pugno in segno di rabbia, “… come hai osato? Il nostro era un
incontro leale, non avevi il diritto di intrometterti!” sbraitò compiendo un
passo in avanti. “Non avevo il diritto?!” ripeté Kojin, incrociando le braccia e
ghignando in maniera infausta. “Io ho il dritto di governare questa e altre
dimensioni. Inoltre posso imporre la mia volontà su tutto ciò che mi appartiene;
e Jiko mi appartiene!” esclamò, lanciando un’occhiata all’altro guerriero. Neman
deglutì sonoramente. Lo scambio di sguardi non sfuggì all’attento osservatore
alla carnagione verde.
“Tu… tu stai farneticando!”
gli inveì contro il Super Saiyan, che non contento della sua capigliatura dorata
incrementò ulteriormente l’aura. Ora i suoi capelli erano decisamente più
lunghi.
“Ti farò pentire per ciò
che hai fatto!” urlò Goku prima di alzarsi in cielo e fissare il suo nuovo
avversario negli occhi, assumendo successivamente una posa di difesa. “Povero
stolto” parlottò tra sé Kojin, cogliendo l’invito del guerriero dalla chioma
d’oro; lanciandosi all’attacco.
*
Il colpo di Koma centrò in
pieno il suo avversario. Vegeta precipitò al suolo coinvolgendo diversi soldati
nei paraggi e salvando, piuttosto involontariamente, la vita a Crilin. Il
terrestre, infatti, fu liberato dall’accerchiamento proprio grazie al volo del
Saiyan.
Saldamente abbracciato al
ritrovato bastone, osservò il compagno alzarsi nuovamente in volo, restituendo
il colpo appena subito.
Koma tuttavia riuscì a
frenare la caduta, ma ciò non gli bastò per salvarsi. Ai suoi occhi apparve il
palmo di una mano che non gli diede nemmeno il tempo di proferire parola. Una
luce scaturì da essa e, con un boato spaventoso, la sfera di ki lanciata a così
breve distanza fece sfracellare il malcapitato guerriero contro la parete di
rocce.
Ancora una volta la caverna
tremò.
“Ehi, Vegeta! Se continui
così ci crolla tutto sulla testa!” lo ammonì il terrestre, evitando nel
frattempo un pugno scagliatogli da uno dei nemici rimasti.
Per tutta risposta, il
Principe dei Saiyan, restò a fissare la frana che aveva provocato in un angolo
della costruzione naturale. “Perché no” annunciò a se stesso, dopo una
valutazione misteriosa avvenuta nella sua mente.
Sul suo viso apparve
nuovamente un ghigno divertito e senza nessuna apparente spiegazione posò i
piedi al suolo; a pochi passi da Crilin che si limitò a guardarlo sgomento e
disorientato.
Vegeta incrementò la sua
aura e la grotta cominciò a tremare.
*
“Cos’è? Sei nervoso
adesso?” lo provocò Piccolo scansando con anche troppa facilità una serie di
pugni. “Sta zitto!” gli ordinò Neman, diventando nel frattanto molto più rigido
nei movimenti.
E Piccolo sorrise.
“Sembra che la presenza di
quel Kojin t’impedisca di combattere come vuoi. O forse mi sbaglio?” continuò il
namecciano, afferrando per un polso il suo avversario. Neman ritirò il braccio,
liberandosi della presa dell’altro, “Ti sbagli, io non temo il Nobile Kojin. Lui
sconfiggerà te e tutti i tuoi amici” lo minacciò colpendolo in pieno volto con
un calcio.
Piccolo sorrise un’altra
volta. “Non ho parlato di temere il tuo capo, tutt’altro. Ho come
l’impressione che tu abbia qualcosa da nascondere” puntualizzò, cogliendo
l’alieno di sorpresa. Fu in quell’attimo che il namecciano trionfò.
La distrazione del suo
avversario gli bastò per coglierlo di sorpresa. Generò una sfera di energia
sufficientemente grande da disintegrarlo, e Neman divenne solo un ricordo.
A causa dell’esplosione
Goku e Kojin volsero la loro attenzione in direzione del namecciano.
Alle spalle dell’alieno
originario del Pianeta verde l’enorme varco subì un brusco calo di tensione.
Mentre sul suo volto si dipinse un sorriso soddisfatto. “Sei finito Kojin. Ho
scoperto il tuo trucco” annunciò incrociando le braccia.
Kojin sembrò seriemente
colpito dagli avvenimenti accaduti a pochi passi da lui. Ringhiò osservando
nervosamente l’ex Dio terrestre, “Come hai fatto?!” domandò rabbioso.
Goku guardò prima uno poi
l’altro, senza capire.
“E’ stato semplice. Hai
eliminato il tuo guerriero perché era in netta difficoltà contro Goku, ma hai
lasciato in vita quello che combatteva contro di me pur essendo altrettanto in
svantaggio. Hai dichiarato di avere diritto d’imporre la tua volontà su ciò che
ti appartiene, ma non puoi eliminare ciò che ti serve, in altre parole… il
conduttore!” spiegò Piccolo. Goku sgranò gli occhi, volgendo successivamente la
sua attenzione allo strano individuo. La sua espressione fu una conferma alle
dichiarazioni dell’amico.
“Ho distrutto il tuo
conduttore, quindi il varco non si aprirà più di così. Ci basterà richiudere
quello originale ed eliminarti per sempre” fu la sentenza finale del namecciano.
Kojin tuttavia rise, “Illusi, credete davvero che io lasci il varco
incustodito?” dichiarò, ma nessuno dei suoi avversari sembrò scomporsi.
“Sei tu l’illuso” attirò la
sua attenzione il Saiyan, “Pensi davvero che un guerriero dalla tua potenza
possa impensierire i nostri amici?” gli domandò di rimando, sicuro delle sue
parole. “Idiota!” lo incalzò Kojin, “I miei guerrieri sono tutti ottimi
combattenti” dichiarò, ma Goku rise nuovamente. “Lo spero bene o la persona che
sta combattendo laggiù se la prenderà con me… se si annoia” concluse, colpendo
di sorpresa il suo avversario.
Piccolo concordò col suo
silenzio.
*
Crilin aprì lentamente un
occhio, osservando l’aura dorata che circondava il guerriero di fronte a lui.
Aprì completamente anche il secondo, quando si accorse di non avere più un muro
di rocce sopra il capo. Attorno a lui, inoltre, non c’era più nessun guerriero a
impensierirlo.
“Ehi, nanerottolo. Vedi di
chiudere in fretta quel buco” lo riscosse la voce di Vegeta che in un battito di
ciglia si scagliò nuovamente contro l’avversario. Il terrestre osservò la scia
d’oro che l’altro guerriero si era lasciato alle spalle. Poi si guardò attorno.
Quando si alzò in piedi si
accorse che a una certa distanza dal punto in cui Vegeta sostava fino a un
secondo prima non vi erano rocce, al contrario di tutta la zona circostante. I
detriti non erano entrati nel suo raggio d’azione, raggio dentro la quale Crilin
stesso si trovava, e finalmente comprese l’intenzione del Principe.
Ora, toccava a lui agire.
Davanti a sé solo il varco;
la distanza era minima, doveva solo sbrigarsi. Saltò sul primo detrito e un
salto dopo l’altro si avvicinò sempre di più al buco.
Vegeta colpì in pieno il
volto di Koma che, preso alla sprovvista, chiuse gli occhi indietreggiando.
Quando riaprì le palpebre, tuttavia, non trovò nessuno dinanzi a sé.
Nervoso si guardò attorno,
senza vedere nessuno. Solo in un secondo momento si rese conto che l’avversario
era ora sopra la sua testa.
Vegeta, infatti, fluttuò
nell’aria, roteando su se stesso con eleganza e ricomparendo alle spalle del
nemico. Senza dargli il tempo di pensare a nulla gli sferrò un calcio sulla
nuca, scagliandolo lontano.
Non contento roteò
nuovamente, questa volta sul posto, poi partì all’inseguimento. Koma non fece in
tempo a sfiorare il terreno. Il Saiyan comparve poco prima che potesse farlo;
frapponendosi tra l’avversario e il suolo gli sferrò un calcio a piedi giunti
costringendo l’altro a tornare in cielo.
Rimessosi in piedi, Vegeta
si lanciò ancora una volta verso la sua preda, superandolo in velocità. Quando
Koma gli arrivò a tiro, il Principe unì le mani colpendolo in pieno stomaco
facendolo piombare finalmente sul terreno.
Senza esitare un secondo di
più, allungò un braccio verso di lui, le dita saldamente unite tra loro.
“Sparisci… Big Bang Attaaaack!” annunciò, disintegrando infine il malcapitato
avversario.
Soddisfatto, osservò i
detriti piovere al suolo. Il guerriero dagli occhi di ghiaccio scostò lo sguardo
verso il piccolo terrestre, che proprio in quel momento conficcò il bastone nei
pressi del varco, chiudendolo.
*
Il cielo tornò quello di
sempre e i tre guardarono simultaneamente l’azzurro che regnò nuovamente sopra
le loro teste.
“Il varco è stato chiuso.
Ora sei davvero rimasto solo” proclamò Piccolo, sorridendo soddisfatto. Goku
fece altrettanto, “Ottimo lavoro ragazzi” si congratulò verso le due persone non
presenti. “Dannati” mugugnò Kojin, conscio che la faccenda si stava mettendo
male per lui.
Tuttavia, dopo un primo
istante di apparente preoccupazione, sembrò riacquistare la sua sicurezza. Si
allontanò dall’antagonista, sospirando pesantemente. “E va bene, non mi lasciate
altra scelta. Sembra che dovrò conquistare questo insignificante Pianeta con i
vecchi metodi” dichiarò cominciando a incrementare la sua aura.
Il cielo divenne nuovamente
scuro, ma questa volta non a causa dei varchi. La forza del loro avversario
stava decisamente aumentando.
*
CONTINUA…
*
*
Come promesso la storia
riprenderà il suo normale svolgimento.
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lilac: Terminate le
festività si torna a dar mazzate XD. Sono molto contenta di sapere che i diversi
metodi di combattimento si notino dalle piccole cose. E visto che siamo in vena
di “tradizioni” ecco che parte la battaglia delle battaglie XD.
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