Dimensione Parallela13
Capitolo dedicato a tutti coloro che hanno recensito lo scorso chap...GRAZIE!!!
La riunione era finita. Harry non
aveva ascoltato granché, per non dire quasi niente. Erano tutte
cose che già sapeva, la storia di Remus e gli Horcrux. La sua
mente vagava sempre su una ragazza dai capelli rossi che lo aspettava
non molto lontano da lì…
Si alzò in piedi e raggiunse Sirius “Io vado a farmi un
giro, non ho ancora visitato Hogwarts all’interno…”
Che bella scusa, la conosceva come le sue tasche quella scuola, forse meglio di Sirius stesso.
“Ok, occhio a non farti beccare da Gazza…” gli suggerì Sirius.
Poteva vedere nei suoi occhi una punta di curiosità.
“Tranquillo, ho i miei mezzi per non farmi sgamare” rispose cercando di rassicurare il padrino.
Sirius annuì.
“Ehi, non me lo presenti?” chiese una voce da donna che riconobbe come quella nuova.
Silente all’inizio della riunione aveva detto che si
chiamava…se non si sbagliava Andrea Davis. Nome insolito per una
ragazza.
Sirius sbuffò “Teddy lei è Andrea Davis, Davis lui è Ted Evans”.
Strinse la mano della donna. Davvero molto carina. Ma la sua testa era ormai presa totalmente da un’altra ragazza…
“Lei verrà a stare da noi per un po’…” disse Sirius esitante.
Sperava quasi che Teddy si ribellasse, invece disse solo “Ok, nessun problema”.
“È decisamente diverso da te Black. Molto più educato e simpatico…”
Harry sbuffò impaziente “Beh io me ne vado, a dopo”.
Con la netta impressione che non l’avessero sentito, Harry
sgattaiolò fuori lasciandoli immersi nel loro bisticcio. Quando
fu abbastanza lontano e si fu assicurato di non essere visto da nessuno
indossò il Mantello dell’Invisibilità che
l’avrebbe protetto per il resto del tragitto. Nel frattempo
pensava…cavoli, era nervoso e teso come la corda di un violino.
Aveva paura che lei gli sfuggisse via dalle mani come acqua, non poteva
perderla, era troppo preziosa. Nessuno gli aveva mai fatto battere il
cuore in quel modo, sembrava quasi che prima o poi sarebbe scoppiato
tanto aveva il battito accelerato al solo pensiero che di lì a
poco l’avrebbe rivista di nuovo…
La sera prima non aveva dormito per niente, pensava sempre a lei in continuazione, ormai era diventata la sua droga…necessaria come l’aria…
Percorse con trepidazione gli ultimi metri che gli mancavano fino a quando si fermò davanti al gargoyle di pietra.
‘Non farti prendere dal panico, andrà tutto bene…’
Lo ripeteva come un mantra, cercando più che altro di
convincere se stesso e di calmarsi, ma con evidenti scarsi risultati.
Respirò a fondo “Menta piperita”.
Il gargoyle si spostò per concedergli il passaggio.
Fece un altro respiro ed entrò.
Il bagno era bello e immenso come se lo ricordava lui. La vasca, o
forse era meglio definirla piscina, era gigantesca e rotonda ma
completamente vuota. In effetti non era venuto lì proprio per
farsi un bagno…
“Finalmente sei arrivato…”
La sua voce dolce gli arrivò al cuore, alla sua destra, seduta su un divanetto bianco c’era lei, il suo angelo.
Quando incontrò il suo sguardo il suo cuore aumentò i battiti e un sorriso spontaneo gli nacque sulle labbra.
All’improvviso si sentiva l’uomo più felice sulla Terra…
Lentamente la raggiunse e si sedette di fianco a lei.
“Scusa, la riunione è appena finita”.
Ginny gli sorrise “Non importa, non è colpa tua. Comunque
non siamo qui per parlare della riunione, siamo qui per
parlare…”
Si bloccò, come doveva continuare?
“Di noi ” completò lui che sorrise.
Ginny arrossì e se non fosse stata seduta dubitava che sarebbe
rimasta in piedi dopo quel sorriso bello da mozzare il fiato.
Alzò quasi senza nemmeno accorgersene una mano e la posò
sulla sua guancia, accarezzandogliela dolcemente.
Harry chiuse gli occhi a quel contatto che gli provocava brividi lungo
la schiena. Posò la mano su quella di lei che gli accarezzava il
volto. Era bello averla così vicina…
“Sono convinta che dovresti avere gli occhi verdi…” disse Ginny a bassa voce.
Era lui, ne era sicura. Era lui il ragazzo che sognava tutte le notti,
con magnifici occhi verdi e capelli neri spettinati. Doveva essere lui,
Harry…
Lui aprì gli occhi di scatto “Cosa?”
Che lei sapesse…no, era impossibile, l’unica persona che
l’aveva visto come Harry Potter era Remus, perciò era
escluso che lei sapesse qualcosa.
Poi qualcosa si mosse dentro di lui, lei si stava innamorando di Ted
Evans, una persona che in realtà non esisteva…questo era
uno dei motivi per cui non l’aveva baciata a Hogsmeade, non
poteva sporcare un essere così puro con le sue menzogne.
Tuttavia la consapevolezza che lei si stava innamorando di una persona
che non era lui gli fece provare una fitta di dolore al petto,
all’altezza del cuore…che aveva sopportato infinite
sofferenze, pieno di ferite…il suo cuore che ormai apparteneva
tutto a lei…
“Harry…”
La sua voce melodiosa gli arrivò alle orecchie provocandogli una scarica elettrica. Il suo vero
nome detto dalle sue labbra era la cosa più meravigliosa che
avesse mai sentito. Alzò gli occhi sorpreso. Lei lo fissava
sorridendo.
“Tu sei Harry, vero?”
Aprì la bocca stupito ma non ne uscì alcun suono
così la richiuse. Era inutile mentire ancora, così
annuì. La vide sorridere raggiante.
“Io ti ho sognato parecchio nelle ultime settimane” Ginny lo fissò negli occhi.
Quegli occhi erano sbagliati, dovevano essere di un bel verde
brillante…erano stati quegli occhi a dirle la verità, ma
non era minimamente arrabbiata, semmai il contrario; traboccava di
felicità, le sembrava di toccare il cielo con un dito.
Harry la guardò incuriosito…lei sapeva…era inutile
fingere, con lei non ne era mai stato capace e dubitava di essere
migliorato…per lei era sempre stato un libro aperto.
“Io sono Harry. Harry Potter”.
Si aspettava un’espressione sorpresa, stupita, invece vide Ginny sorridere.
“Posso vedere il tuo vero aspetto?”
Si aspettava di tutto, domande sul suo passato, sul perché aveva mentito sulla sua identità, tutto ma non quello.
Troppo stupito per dire qualcosa annuì prendendo gli occhiali
dalla tasca dei jeans, li ingrandì con un colpo di bacchetta e
li indossò. Poi chiuse gli occhi concentrandosi, li
strizzò un pochino e poi li riaprì.
Vide Ginny con la bocca leggermente aperta guardarlo e respirare rumorosamente.
Era stata una pessima mossa, non doveva farlo, ora era spaventata…
“Sei…sei bellissimo…”
La guardò confuso, nessuno gli aveva mai detto che era
bellissimo…si passò una mano tra i capelli per verificare
che fossero disordinati. Tutto normale, non si era trasformato in un
altro…
Le parole gli uscirono spontanee, naturali…
“Tu sei l’unica che è riuscita a farmi battere il
cuore così…” le prese la mano e
l’appoggiò sul suo petto dove si potevano sentire molto
chiaramente qui battiti che sembravano suoni sordi tanto erano forti.
Ginny gli sorrise “È lo stesso effetto che fai tu a me”.
“Davvero?”
Ginny annuì.
I loro visi erano così vicini che i nasi quasi si sfioravano.
Lei con una mano gli accarezzò di nuovo il volto lentamente. I loro respiri si mischiarono.
Harry annullò la distanza tra di loro.
Posò le labbra su quelle morbide e calde di Ginny per un bacio
dolce e delicato. Dopo qualche secondo si staccò e
osservò l’espressione della rossa. I suoi occhi color
cioccolato brillavano e avevano una scintilla che la rendeva ancora
più bella.
Esitante si avvicinò e la baciò di nuovo.
Le sue incertezze si frantumarono quando la sentì circondargli
il collo con le braccia e schiudere le labbra per consentirgli
l’accesso alla sua bocca.
Le loro lingue giocarono a una danza sconosciuta a tutti tranne che a loro. Presto il bacio divenne passionale, quasi famelico.
Harry la strinse di più a sé, aveva bisogno del suo
contatto. Si staccarono solo quando le loro riserve di ossigeno aveva
raggiunto il limite. Entrambi ansimavano ed erano leggermente rossi e
accaldati.
Appoggiò la fronte su quella della rossa e chiuse gli occhi abbracciandola ancora più forte.
Ginny istantaneamente sorrise. Le sembrava tutto un sogno ma Harry era
lì, con lei e i loro cuori battevano insieme, all’unisono
e qualcosa le diceva che sarebbe stato così per sempre.
*
Severus Piton si stava annoiando a morte.
Perché cavolo Evans era andato in bagno? Era da quasi
un’ora che aspettava lì fuori come un perfetto idiota
nascosto dall’incantesimo di Disillusione e aveva già
beccato tre studenti (un Grifondoro e due Tassi) che gironzolavano
oltre l’orario e non aveva potuto punirli…che
frustrazione!
Eccone un altro…Dennis Canon…inutile dire che era un
Grifondoro, i Serpeverde almeno avrebbero cercato di non farsi scoprire
come dei principianti…
Anche quello se ne andò cercando di fare meno rumore possibile…
Sbuffò. Guardò di nuovo
l’orologio…perché aveva accettato il compito di
Silente? Finora non aveva scoperto niente che potesse tornare utile, a
parte il fatto che quel ragazzo era un vero mistero vivente…
Sbuffò di nuovo, la sua pazienza ormai aveva superato il livello limite…
Proprio in quel momento vide la porta aprirsi e uscire Evans con in
mano quello che doveva essere un Mantello
dell’Invisibilità. Lo vide guardarsi intorno e indossarlo
scomparendo così dalla sua vista. Vide poi uscire un’altra
persona: Ginevra Weasley, settimo anno, Capitana del Grifondoro.
Ghignò. Evans e la Weasley…così quei due si frequentavano…
Per la prima volta da quando lo aveva incontrato Evans si stava comportando da umano.
Questo non lo avrebbe detto a Silente, dubitava che gli potessero interessare gli affari sentimentali di quel ragazzino…
Fece un sorriso amaro: inspiegabilmente quei due gli ricordavano
un’altra coppia il cui amore era nato proprio tra le mura di
Hogwarts 21 anni prima…Lily Evans e James Potter. Due Grifondoro
nell’anima e nel cuore.
*
James accarezzò dolcemente i capelli di sua moglie prima di addormentarsi.
Da qualche giorno cominciava a immaginarsi il viso di suo figlio…Harry…
Non riusciva ancora a credere che era vivo…eppure un sentimento
si era fatto più spazio nel suo cuore: la speranza.
Ora oltre a sua moglie e i suoi amici aveva un’altra ragione per
cui combattere, suo figlio. Non avrebbe permesso che gli venisse fatto
del male un’altra volta, non avrebbe commesso lo stesso errore di
abbassare la guardia…
Non avrebbe retto un’altra volta a quell’ondata di dolore che l’aveva sommerso quella sera di Halloween.
Harry, dove sei? Spero solo che tu stia bene e sia felice…
James sorrise guardando la mezzaluna che si vedeva dalla finestra e illuminava la stanza di luce argentea.
Non sapeva che un altro ragazzo uguale a lui e dagli occhi verdi stava
ammirando come lui la luna prima di addormentarsi col sorriso sulle
labbra.
ANGOLO AUTRICE:
finito anche questo capitolo!!! E finalmente si sono baciati direte
voi... Scusate il piccolo ritardo ma Gennaio è un mese da
suicidio...maledetta scuola!! Nel prossimo capitolo ci saranno i
Malandrini, la nuova recluta Andrea, ovviamente Harry e alcune
novità.
Il mio Harry è decisamente più sveglio di quello della
Rowling e devo dire che così mi piace di più...che ne
pensate dei due piccioni?? Aspetto i vostri commenti. Ciao!!!!
Ringrazio i 146 che hanno messo questa ff tra i preferiti.
E ovviamente ringrazio per aver recensito anche: Princess Marauders, ragazzasilenziosa, Finleyna 4 Ever, Deidara, erikappa, chichetta99, Miss Rainbow e Yum.
Al prossimo capitolo
Nikki Potter
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