EMMA
Cara Emma,
se stai leggendo questa lettera, vuol dire che ti sei svegliata e che
stai bene, e credimi, che nonostante tutto quello che è
successo, per me è un sollievo saperti sana e salva.
Non puoi nemmeno immaginare quanto male mi sono sentito dopo averti
spinto a terra, nelle tue condizioni..ti giuro che mi sarei volentieri
preso a schiaffi da solo, perchè tutto volevo, tranne che
fare
del male a te. Però le cose mi sono sfuggite di
mano...Ethan ha provato a farmi ragionare, a suo dire; io gli ho
sputato addosso che è tutta colpa sua se io e te abbiamo
smesso
di viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda, se abbiamo smesso di
capirci e stare bene insieme, e alla fine l'ho colpito, l'ho colpito
intenzionalmente tante di quelle volte...
Ero furioso e completamente fuori di me, volevo davvero fargli del
male, ma ciò che non avevo calcolato era che tu lo amassi al
punto tale da metterti in mezzo per proteggerlo e salvarlo dal
mostro che credi io sia diventato.
Ed è stato in quel momento, è stato quando ci hai
visto
tutti e due stesi a terra e sanguinanti, è stato quando ti
sei
inginocchiata vicino a lui, è stato quando non sei riuscita
a
trattenere calde lacrime vedendolo conciato così male,
è
stato quando lo hai scelto per la milionesima volta senza la minima
esitazione, è stato allora che non ci ho visto
più.
Ho capito che qualunque cosa avrei fatto, ti avrei comunque persa, e
accecato dalla rabbia e dal desiderio di vendetta nei suoi confronti,
non mi sono nemmeno accorto della cazzata che stavo commettendo
spingendoti a terra in quel modo...io ..io ho perso il controllo,
perchè l'unica cosa che desideravo era fargliela pagare per
essere riuscito a portarti via da me.
Non volevo che ci finissi tu di mezzo. Scusa.
E lo so che dirlo adesso non serve a nulla, ma almeno, permettimi di
illudermi di essere partito con l'anima in pace. Sì, hai
letto
bene: partito.
Ora che stai leggendo, non so nemmeno che ore siano lì da
te, se
sono addirittura trascorsi dei giorni da quando ti ho scritto..non so
nulla, tranne che voglio ricominciare una nuova vita ad Amburgo.
Mi sarebbe piaciuto condividerla con te, con te e nessun'altro (adesso
non ha nemmeno più senso parlare del bambino, tanto sappiamo
entrambi che non sono mai stato pronto), e ho fatto di tutto
affinchè potesse finire così... ho fatto
veramente di
tutto, e me ne vergogno.
La cosa più folle di tutte è che mi sono reso
conto che
ha ragione lui, sì, Ethan..aveva ragione lui quando mi ha
detto
che se ti amavo dovevo lasciarti libera di scegliere; aveva ragione lui
quando mi ha detto che comportandomi come mi stavo comportando ti stavo
facendo del male; aveva ragione lui quando ha cercato di farmi presente
che ti ho ridotta al punto da aver paura di me.
Però ciò che è stato più
difficile da
accettare, è stato ammettere che l'amore che nutrivo e che
nutro
verso di te è un amore malato, che ora voglio debellare al
più presto.
Il giorno esatto in cui quel ragazzo si è messo tra di noi,
ho
capito che avrei dovuto lottare con le unghie e con i denti per non
perderti...e non prendiamoci in giro, tanto non serve nemmeno
più a questo punto..ammetti che anche tu, quello stesso
giorno,
hai capito che ti saresti dovuta sottoporre a uno sforzo immane per
non correre da lui e gettarti tra le sue braccia.
L'avevamo capito sia tu che io, che non avevi mai smesso di amarlo quel
tizio di nome Ethan...con la sola differenza che io pensavo davvero che
fosse un vecchio amico come mi raccontavi tu, e invece era il cantante
rubacuori della tua band preferita, della quale, tra l'altro, non avevo
mai saputo l'esistenza.
Ci abbiamo provato, abbiamo provato a tenere insieme i pezzi per un
po', facendo finta che nulla fosse cambiato, ma poi sei rimasta incinta
e io mi sono sentito talmente spaesato da non capire più un
accidenti di nulla. Non eravamo più gli stessi ragazzi che
erano
arrivati insieme a Londra soltanto un paio di mesi prima,
perchè
io ti amavo e tu invece vedevi solo lui...sono fuggito
perchè
non riuscivo più a resistere in quelle condizioni,
perchè
pensavo che a prescindere dalla mia scarsa volontà di
diventare
padre, non saremmo mai potuti essere una famiglia...tra noi mancava
ormai l'ingrediente primario, non c'era più amore.
Però nel periodo in cui sono stato in Germania mi sei
mancata
talmente tanto, che non ho potuto fare a meno di telefonarti.
E lo so che non ti ho mai chiesto niente del bambino, ma mi piaceva
fingere che tra noi ci fossero meno problemi..mi piaceva raccontarti
della mia giornata, annoiarti con il resoconto delle operazioni alle
quali avevo assistito, e mi piaceva da matti sussurrarti che mi mancavi
e che senza di te mi sentivo soltanto la metà di me stesso.
Ti
immaginavo sospirare di piacere e desiderio mentre te lo sentivi dire,
mi illudevo ancora che anche per te fosse lo stesso; ma con il passare
dei giorni, delle settimane, e poi dei mesi, ti sentivo sempre
più distante, quasi fino a non sentirti più del
tutto.
Dicevi sempre di aver fretta, e mi liquidavi dopo qualche secondo,
però io sapevo che eri con lui, e ci sono state delle volte
in
cui mi sono trattenuto dallo spaccare a pugni qualche muro, avvertendo
per telefono la voce di un ragazzo o un respiro che non era il tuo.
E alla fine tutto questo mi ha reso pazzo: ti volevo a tutti i costi,
non sopportavo l'idea di averti persa, non volevo rassegnarmi
all'evidenza. Così sono tornato, e dopo averci provato con
le
buone e non esserci riuscito a riportarti da me, sono passato alle
minacce. Nel periodo in cui siamo stati lontani, il mio amore per te ha
mutato connatazione, si è ammalato del desiderio di possesso
e
rivalsa, e mi ha indotto a farti del male, anche se non l'ho mai voluto.
Però l'ho realizzato solo adesso, ho capito che fosse
arrivato
il momento di arrendermi e lasciarti definitivamente, permettendoti di
vivere la tua vita, soltanto dopo aver letto i fogli dentro quella
maledetta busta...i medici l'hanno consegnata a me appena ho trovato il
coraggio di presentarmi in ospedale, ritenendomi il padre del bambino,
e io l'ho aperta, perchè ci tengo davvero a te e volevo
sapere
fino a che punto ero stato cretino nello spingerti a terra per
avventarmi su Ethan. Volevo semplicemente sapere come stavi, e invece
ho scoperto molto di più.
Cose che sono sicuro che tu ancora non sai, e che forse, hanno avuto su
di me lo stesso effetto di una secchiata d'acqua gelata, che
però avevo bisogno di ricevere per rinsavire.
Per arrendermi sconfitto, fare un passo indietro, e lasciarti in pace
come tu mi hai chiesto, questa volta per sempre, e senza ripensamenti.
Perchè io non centro più nulla in questa
complicatissima
storia, e adesso voglio solo dimenticarti il più in fretta
possibile, anche se non sarà facile...devo disintossicarmi
da
te, dal sentimento che mi lega a te che ormai era diventato morboso, e
forse, in fondo in fondo, è stato meglio così:
sapere di
non aver più nessuna speranza di riconciliazione, nessun
tipo di
legame a tenerci vicini controvoglia.
Hai capito, vero?
Hai capito cosa c'è scritto nella busta che ho lasciato sul
tuo
comodino, e hai capito cosa mi ha dato la spinta decisiva a partire.
Al massimo avresti dovuto essere tu a dirlo a me, e non io a te, ma
comunque la sostanza non cambia.
Ti sto immaginando nel preciso istante in cui sarai arrivata a leggere
queste righe, ma te lo giuro, questa è l'ultima immagine che
mi
concederò di avere di te.
Non ne voglio sapere più niente, vorrei far finta di non
averti
mai conosciuta, perchè nessuno Emma, nessuno è
stato in
grado di rendermi pazzo come hai fatto tu, e da questo momento in poi,
mi costringerò ad odiarti per rendermi le cose
più
semplici, perchè sei la persona più speciale che
conosca
,e ti ho persa.
Allora farò finta di credere che non ne sia mai valsa la
pena di
starti accanto..però, adesso, ti sto ancora immaginando, e
ti
vedo: vedo che ti tremano le mani mentre leggi questa lettera, vedo il
viso arrossato e gli occhi lucidi di lacrime, ti sento persino tirare
su i singhiozzi col naso come una bambina, ma soprattutto, vedo quel
sorriso che proprio non ce la fai a reprimere, perchè ancora
non
ci credi che sta sul serio accadendo quello che negli ultimi mesi hai
segretamente bramato con tutta te stessa.
E non ti preoccupare per Ethan..prima di partire ho raccontato la
verità ai medici e questi hanno ritenuto opportuno
controllarlo
un po', ma sta bene, un po' ammaccato a causa del sottoscritto, ma
ancora tutto intero. Tranquilla, perchè in men che non si
dica
tornerà da te e sono pronto a scommettere che non ti
lascerà mai più.
Perchè è vero che l'ho sempre ritenuto un pallone
gonfiato, e nemmeno adesso mi sta simpatico, anzi, vorrei ancora
spaccargli la faccia, nonostante mi sia reso conto di aver agito come
un pazzo..però un merito mi tocca riconoscerglielo:
è
l'unico al mondo capace di farti stare bene, e poi ti ama, mi rincresce
ammetterlo, ma quello ti ama da morire. Basta guardarlo in faccia per
capire che è follemente innamorato di te. Di voi.
Perciò lasciati amare di tutto quell'amore che è
in grado
di donarti, che è veramente tanto, e io e te, chiudiamola
qui la
nostra partita.
Mi piacerebbe dire che quando l'arbitro ha fischiato, il nostro era un
pareggio, ma sappiamo entrambi che io ho perso...spero solo che questa
sconfitta mi dia la grinta necessaria per rimettermi in gioco. Lo spero
davvero..tu, se puoi, perdonami per tutto il male che ti ho fatto.
Addio Emma
" Stammi bene, Ricky" sussurrai soltanto, le lacrime agli occhi,
lungo le guance, scendevano sulle labbra, sul mento, sul collo e infine
su quella lettera. La tenevo stretta con le dita tremanti, che erano
soltanto una piccola parte, una terminazione, di quel corpo che tremava
tutto. Dalla testa ai piedi.
Non potevo crederci..non poteva essere tutto vero.
Ricky, dopo tutti quei casini, si era arreso, era riuscito a fare un
passo indietro, se ne era andato come io gli avevo disperatamente
chiesto di fare. All'improvviso non ero più costretta a
partire
con lui, a lasciare Londra, a lasciare Ethan! E già questo,
era
sufficiente a farmi venire voglia di scendere da quel letto e mettermi
ballare in mezzo alla stanza...ero libera, libera di scegliere cosa
volessi, chi desiderassi al mio fianco.
E sul punto, ormai, da parecchio tempo non avevo alcun dubbio.
Ma c'era molto, molto di più da festeggiare : nella lettera,
il
mio ex ragazzo, mi aveva parlato di alcune carte, di documenti che lo
avevano spinto a partire, di poche righe che gli avevano aperto gli
occhi. E io all'inizio non avevo voluto crederci, non avevo voluto
illudermi, ma più andavo avanti nella lettura e
più di
rendevo conto che
ciò che Ricky diceva di aver scoperto non poteva essere
altro che quello.
Quello che avevo sinceramente e disperatamente bramato e desiderato per
tutto il tempo durante il quale Ethan mi era stato accanto.
Io..però io avevo bisogno di leggere tutto con i miei occhi.
E fu
così che mi avventai sulla mia cartella clinica,
spulciandola
fino a trovare il documento che mi interessava, quello fornito dalla
ginecologa sotto la quale ero in cura; lessi che secondo i calcoli, a
giorni sarei entrata nell'ottavo mese di gravidanza, e il mio pancione
lo confermava, senza alcuna ombra di dubbio; lessi che la data prevista
per la nascita di Harry era fissata per metà luglio, e
sapevo
anche quello; lessi i responsi positivi delle ecografie e delle visite
che avevo fatto (l'ultima proprio quella mattina in ospedale), e alla
fine, in fondo alla pagina, assieme a una serie di codici e notizie che
per me non avevano alcun significato, esposte con termini troppo
specificatamente medici, lessi che la dottoressa, aveva indicato come
possibile e presumibile data del concepimento.. proprio il giorno del
compleanno di Ricky. E io quella serata, la ricordavo per tutt'altro
motivo.
Non ebbi nemmeno il tempo di chiedermi come mai la dottoressa avesse
indicato anche quella data, o piuttosto, per quale assurdo motivo io
non avevo mai pensato che potesse esistere un documento che contenesse
quelle informazioni, ma non ebbi il tempo di pensare, dire o fare
nulla,
perchè in quell'esatto istante, mentre ancora reggevo tra le
mani la cartella clinica, e al di sotto di essa la lettera che Ricky mi
aveva scritto, si spalancò la porta.
Lo vidi, e mi si
mozzò il respiro.
" Amore mio!" mi si lanciò addosso come se non mi vedesse da
mesi, e le sue mani, le sue braccia, mi strinsero talmente forte e con
così tanta intensità, che per un attimo ebbi il
timore di
soffocare sul serio.
" Come stai? Mi hai fatto prendere uno spavento enorme..."
sussurrò, tenendomi ancorata al suo petto, mentre io
respiravo
sul suo cuore, intenzionata a restare così anche per sempre.
" Sto bene. Stiamo bene" trovai le forze di rispondergli, un attimo
prima che Ethan si staccasse quel tanto necessario a guardarmi negli
occhi, sorridendo, per poi annullare nuovamente le distanze tra noi con
un bacio che sapeva tanto d'amore, di speranza, di sollievo, di
promesse e di futuro.
" La prossima volta che ti azzardi a farmi morire di paura
così,
giuro che io e Harry te la faremo pagare!" sorrise sghembo, prima di
ritornare a baciarmi sulle labbra, questa volta più
dolcemente,
ma con la stessa voglia di farmi sua per sempre.
E quando riuscimmo a mettere fine a quei baci, io risi spensierata,
perchè era troppo bello sentirlo parlare così,
così spontaneamente, di me, di lui, e di nostro figlio.
Dio.. soltanto pensarla in quel modo, mi faceva tremare le ginocchia
dall'emozione, e mi faceva venir voglia di vivere, di divorare i giorni
e assaporare le notti, mai sazia di lui, ingorda della magia che
riuscivamo a creare soltanto guardandoci, e innamorata pazza
della nostra meravigliosa famiglia.
Nostra.
Quanto mi piaceva quell'aggettivo! A patto che racchiudesse me,
Ethan, il piccolo Harry..e in futuro, chissà, magari anche
qualcun'altro.
Volevo tutto, volevo tutto di noi, tutto di lui. E non ero disposta a
perdere nemmeno una briciola di ciò che ci stavamo
già
donando a vicenda. Amavo Ethan Harrow più chiunque altro al
mondo, e finalmente potevo urlarglielo addosso.
" Ho incontrato Ricky nel corridoio e mi ha detto che-" lo interruppi
prima che potesse terminare la frase "lo so, so già
tutto..mi ha
scritto una lettera e mi ha spiegato tutto. E' partito" dissi, senza
riuscirmi a impedire di sorridere..perchè sì,
speravo
davvero che lui riuscisse a superare tutta quella situazione nel
migliore dei modi, nonostante tutto non lo odiavo sul serio, ma ero
spropositatamente felice all'idea che non si sarebbe mai più
intromesso tra noi, tra me e l'amore della mia vita.
" Quindi adesso, io e te possiamo..." non terminò la frase,
ma
non ci fu bisogno, perchè quegli occhi blu-verdi piantati
nei
miei, quella luce che li attraversava, e quel sorriso, bastavano a
chiarire qualunque parola non detta.
" Ho intenzione di adottare Harry, di fargli da papà, lo
vorrei
con tutto il mio cuore" aggiunse carezzandomi una guancia, mentre io,
con le labbra dischiuse contemplavo per la milionesima volta quel viso
e quel corpo che avrei riempito di baci fino a consumarlo. A parte quel
taglio sulla fronte, e il naso non priopamente al suo posto e in ottima
salute, Ethan era perfetto come sempre, e forse ancora di
più.
Perchè era felice, si sarebbe notato anche lontano un
miglio, e
se si sentiva già così bene in quel momento, non
immaginavo come si sarebbe sentito quando gli avrei
comunicato l'altra notizia.
Aveva detto di voler adottare Harry? Di volergli fare da padre? Se non
mi era scoppiato il cuore nel sentire quelle parole, probabilmente non
mi sarebbe scoppiato mai più.
" Sai...credo che sia tu quello a non sapere ancora tutto" cominciai,
sorridendo quasi fino a farmi male la mascella
" Che intendi dire con questo, amore mio?" posò le mani sui
miei
fianchi attirandomi di nuovo a sè, gli occhi gli brillavano
ancora
" Non c'è niente che mi renderebbe più felice di
vivere
con te e con Harry come una famiglia. E ti prometto che lo saremo, lo
saremo davvero, e tu sarai il suo papà" quasi piangevo dalla
gioia
" Ma non perchè lo adotterai..voglio dire, non ce ne
sarà
alcun bisogno" continuai, e mi bloccai accorgendomi di quelle pupille
che si dilatavano un po' di più a ogni parola, e della sua
mano
che stringeva con forza la mia
" Anche io l'ho scoperto soltanto oggi...tu.. Ethan.."
" Dimmelo, ti prego dimmelo" la voce roca, terribilmente profonda,
impaziente, pervasa dal desiderio
" E'-è tutto scritto lì dentro...tu sei il suo
papà, il suo vero e unico papà"
Con uno scatto improvviso, mi prese il viso tra le sue mani, fece
scontrare la fronte con la mia, guardandomi dritto dritto negli occhi,
e con il cuore che gli batteva a mille, si morse il labbro
violentemente, e prese a tremare, prima di lasciarsi andare a un pianto
così maledettamente vero, a delle lacrime così
dannatamente umide d'amore, a un sorriso talmente bello, ampio e
disarmante, da impedirmi di muovere un solo muscolo.
Restammo in quella posizione per non so quanto tempo, fronte contro
fronte, occhi negli occhi, le sue mani sul mio viso, le nostre labbra
prossime ad incollarsi per non dividersi mai più, e quelle
meravigliose lacrime che continuavano a sgorgare dai suoi bellissmi
occhi, inesauribili, incontenibili, e che io finii per asciugare con la
mia bocca, assaporando, ubriacandomi e facendo mia, nostra, la sua
felicità.
" Tu e Harry mi avete salvato la vita" sussurrò, dopo
chissà quanto tempo, senza smettere di tenermi il viso,
senza
smettere di godere al massimo di quel momento tutto nostro.
Io mi ero immaginata che quando avrei detto al padre dei miei figli di
essere in dolce attesa, lui mi avrebbe stretto tra le braccia e mi
avrebbe fatto volteggiare, per poi baciarmi dolcemente, e promettermi
il mondo.
Ma quello che aveva fatto Ethan, la sua reazione, le sue lacrime di
gioia, il suo sorriso, erano stato quanto di più
commuovente,
vero, puro, destabilizzante, coinvolgente e assolutamente perfetto
potessi immaginare.
A quel punto avrei voluto urlargli che lo amavo, che lo amavo alla
follia, e
lo avrei fatto, se solo lui non mi avesse imterrotto prima.
" Appena uscirai da qui, andremo dai tuoi genitori, gli racconteremo
tutto" disse, un tono di voce così carico di promesse, e
così profondo
" Gli verrà un'infarto" scherzai, anche se non ero sicura
del
grado di verificabilità delle mie parole, considerata la
situazione
" E allora gli diremo anche che ci sposiamo, la primavera prossima" ..e
a quel punto a rischiare l'infarto fui io
" Stai parlando sul serio? Sei sicuro?" domandai, la voce rotta
dall'emozione
" Lo so..non è assolutamente questo il modo di farti una
proposta del genere, e non è nemmeno il luogo adatto...ma
non
posso più aspettare. Mi renderesti davvero l'uomo
più
felice del mondo se decidessi di diventare mia moglie, se mi scegliessi
per sempre"
" Io ti ho già scelto, molto prima di quanto
immagini...e
sì, sarei onorata di diventare tua moglie" non esisteva
niente
di più vero dell'amore che nutrivo verso quel gran rubacuori
di
Harrow.
" E non me ne frega niente del luogo, della modalità, di
come
siamo conciati in questo momento...sì, sì, mille
e mille
volte sì" quasi urlai, per quanto ero felice.
" Allora è deciso amore mio: andiamo dai tuoi, gli
raccontiamo
la nostra incredibile storia, gli facciamo vedere quanto stiamo bene
insieme, e poi torniamo a Londra, coccoliamo e proteggiamo Harry con la
sola forza dei sentimenti che ci legano, e intanto ci laureamo, e
organizziamo il matrimonio, e decidiamo come gestire la biblioteca, e
ci amiamo, ci amiamo alla follia, tutti i giorni e tutte le notti"
Quello era il più bel progetto al mondo, poco ma sicuro.
" Finalmente posso dirtelo" annunciai, legandogli le braccia al collo
" Che cosa?" domandò, gli occhi fissi nei miei...brillavano
ancora, più di prima se possibile, e avevo la netta
sensazione
che i miei non fossero messi tanto meglio...
" Che ti amo. Ti amo da morire, ti amo da vivere. Ti amo da sempre,
Ethan, come non ho mai amato nessuno e come mai amerò
nessuno.
Sei il mio tutto Harrow, lo sei sempre stato...e no, non ti
dirò che
lo sarai per sempre. Ti prometterò soltanto di ripeterti
queste
parole ogni giorno della mia vita, e di non saziarmi mai dei tuoi baci,
del tuo amore, di te. Non ne avrò mai abbastanza, te lo
giuro,
perchè è quello che provo per te che non conosce
limiti e
confini. Ti amo amore mio, ti amo così tanto"
" Anch'io, anch'io. Sei tutta la mia vita. Mia, solo mia"
" Solo tua" riuscii a ripetere, un attimo prima che le mie labbra
fossero rapite dalle sue in un bacio che sugellava quelle
promesse. Le nostre meravigliose promesse d'amore.
L'avevo sempre saputo che sarebbe
stata proprio Londra, la mia agognata e adorata Londra, a fare da
sfondo alla realizzazione di tutti i miei sogni.
FINE
BUONSALVEEEEEEE!!!!
Eccoci alla fine di questa storia.
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e ovviamente,
aspetto tutti i vostri commenti! ;)
Adesso sono un po' triste, lo sono sempre quando mi rendo conto che
è arrivato il momento di mettere una spunta sulla voce
'completa'....Emma e Ethan mi hanno fatto compagnia per tutto
l'inverno, e a questo punto direi anche l'estate, mi sono affezionata
alle loro sventure, alla loro dolcezza e al loro amore, e mi
mancheranno da morire.
Al momento non è previsto alcun seguito...sto già
portando avanti un'altra storia che si chiama 'Cinque giorni', e con
l'inzio dei corsi ormai alle porte, non credo di poter fare di
più.
Però vi aspetto: anche Carlotta e Andrea hanno tanto da
raccontarvi, perciò, se vi va, passate..mi farebbe davvero
piacere ;)
Beh.tutto è bene quel che finisce bene, no?
Chi ha imparato a conoscermi almeno un po' in questi mesi, in alcuni
casi persino anni, sa bene che non ce la faccio proprio a non far
trionfare sempre e comunque l'amore. Sono una romanticona
incallitissimaaaa ;)
E adesso i ringraziamenti.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE semplicemente GRAZIE per aver letto questa
storia, per averla inserita in una qualsiasi lista (ad oggi preferita
da 41, ricordata da 14 e seguita da 68!) e naturalmente GRAZIE per
averla recensita. Ho apprezzato tutto, dalla prima all'ultima parola,
credetemi, mi sono meravigliata ogni giorno un po' di più
del sostegno ricevuto, e vi chiedo un solo ultimissimo favore: anche
voi, lettori silenziosi, lasciatemi un commentino, almeno per
quest'utltimo capitolo. Daaaaaaaaaai ;)
Grazie ancora, spero di riuscire a fare sempre meglio!
Un bacione forte forte, e alla prossimaaaaaaaaa
<3<3<3<3
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