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Autore: eppy    31/08/2015    11 recensioni
Quando presente e passato si fondono, le convinzioni vacillano, le barriere si spezzano, desideri mai conosciuti sconvolgono, vecchi sospiri ritornano, e inevitabilmente, cominciano i casini.
Emma è testimone dell'esistenza di un passato che per lui è stato troppo breve e bello, e lo ha lasciato con l'amaro in bocca.
Ethan è semplicemente il ragazzo che è stato capace di farle tremare le ginocchia senza aver mai incrociato i suoi occhi, e che lei, a distanza di anni, ha inserito in una parentesi della sua vita che considera conclusa.
Londra è la meravigliosa città che ospita la vecchia biblioteca che inneschera' i sopracitati casini.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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EMMA


Cara Emma,
se stai leggendo questa lettera, vuol dire che ti sei svegliata e che stai bene, e credimi, che nonostante tutto quello che è successo, per me è un sollievo saperti sana e salva.
Non puoi nemmeno immaginare quanto male mi sono sentito dopo averti spinto a terra, nelle tue condizioni..ti giuro che mi sarei volentieri preso a schiaffi da solo, perchè tutto volevo, tranne che fare del male a te.  Però le cose mi sono sfuggite di mano...Ethan ha provato a farmi ragionare, a suo dire; io gli ho sputato addosso che è tutta colpa sua se io e te abbiamo smesso di viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda, se abbiamo smesso di capirci e stare bene insieme, e alla fine l'ho colpito, l'ho colpito intenzionalmente tante di quelle volte...
Ero furioso e completamente fuori di me, volevo davvero fargli del male, ma ciò che non avevo calcolato era che tu lo amassi al punto tale da metterti in mezzo per proteggerlo e salvarlo dal mostro  che credi io sia diventato.
Ed è stato in quel momento, è stato quando ci hai visto tutti e due stesi a terra e sanguinanti, è stato quando ti sei inginocchiata vicino a lui, è stato quando non sei riuscita a trattenere calde lacrime vedendolo conciato così male, è stato quando lo hai scelto per la milionesima volta senza la minima esitazione, è stato allora che non ci ho visto più.
Ho capito che qualunque cosa avrei fatto, ti avrei comunque persa, e accecato dalla rabbia e dal desiderio di vendetta nei suoi confronti, non mi sono nemmeno accorto della cazzata che stavo commettendo spingendoti a terra in quel modo...io ..io ho perso il controllo, perchè l'unica cosa che desideravo era fargliela pagare per essere riuscito a portarti via da me.
Non volevo che ci finissi tu di mezzo. Scusa.
E lo so che dirlo adesso non serve a nulla, ma almeno, permettimi di illudermi di essere partito con l'anima in pace. Sì, hai letto bene: partito. 
Ora che stai leggendo, non so nemmeno che ore siano lì da te, se sono addirittura trascorsi dei giorni da quando ti ho scritto..non so nulla, tranne che voglio ricominciare una nuova vita ad Amburgo.
Mi sarebbe piaciuto condividerla con te, con te e nessun'altro (adesso non ha nemmeno più senso parlare del bambino, tanto sappiamo entrambi che non sono mai stato pronto), e ho fatto di tutto affinchè potesse finire così... ho fatto veramente di tutto, e me ne vergogno.
La cosa più folle di tutte è che mi sono reso conto che ha ragione lui, sì, Ethan..aveva ragione lui quando mi ha detto che se ti amavo dovevo lasciarti libera di scegliere; aveva ragione lui quando mi ha detto che comportandomi come mi stavo comportando ti stavo facendo del male; aveva ragione lui quando ha cercato di farmi presente che ti ho ridotta al punto da aver paura di me.
Però ciò che è stato più difficile da accettare, è stato ammettere che l'amore che nutrivo e che nutro verso di te è un amore malato, che ora voglio debellare al più presto.
Il giorno esatto in cui quel ragazzo si è messo tra di noi, ho capito che avrei dovuto lottare con le unghie e con i denti per non perderti...e non prendiamoci in giro, tanto non serve nemmeno più a questo punto..ammetti che anche tu, quello stesso giorno, hai capito che ti saresti dovuta sottoporre a uno sforzo immane per non correre da lui e gettarti tra le sue braccia.
L'avevamo capito sia tu che io, che non avevi mai smesso di amarlo quel tizio di nome Ethan...con la sola differenza che io pensavo davvero che fosse un vecchio amico come mi raccontavi tu, e invece era il cantante rubacuori della tua band preferita, della quale, tra l'altro, non avevo mai saputo l'esistenza.
Ci abbiamo provato, abbiamo provato a tenere insieme i pezzi per un po', facendo finta che nulla fosse cambiato, ma poi sei rimasta incinta e io mi sono sentito talmente spaesato da non capire più un accidenti di nulla. Non eravamo più gli stessi ragazzi che erano arrivati insieme a Londra soltanto un paio di mesi prima, perchè io ti amavo e tu invece vedevi solo lui...sono fuggito perchè non riuscivo più a resistere in quelle condizioni, perchè pensavo che a prescindere dalla mia scarsa volontà di diventare padre, non saremmo mai potuti essere una famiglia...tra noi mancava ormai l'ingrediente primario, non c'era più amore.
Però nel periodo in cui sono stato in Germania mi sei mancata talmente tanto, che non ho potuto fare a meno di telefonarti.
E lo so che non ti ho mai chiesto niente del bambino, ma mi piaceva fingere che tra noi ci fossero meno problemi..mi piaceva raccontarti della mia giornata, annoiarti con il resoconto delle operazioni alle quali avevo assistito, e mi piaceva da matti sussurrarti che mi mancavi e che senza di te mi sentivo soltanto la metà di me stesso. Ti immaginavo sospirare di piacere e desiderio mentre te lo sentivi dire, mi illudevo ancora che anche per te fosse lo stesso; ma con il passare dei giorni, delle settimane, e poi dei mesi, ti sentivo sempre più distante, quasi fino a non sentirti più del tutto.
Dicevi sempre di aver fretta, e mi liquidavi dopo qualche secondo, però io sapevo che eri con lui, e ci sono state delle volte in cui mi sono trattenuto dallo spaccare a pugni qualche muro, avvertendo per telefono la voce di un ragazzo o un respiro che non era il tuo.
E alla fine tutto questo mi ha reso pazzo: ti volevo a tutti i costi, non sopportavo l'idea di averti persa, non volevo rassegnarmi all'evidenza. Così sono tornato, e dopo averci provato con le buone e non esserci riuscito a riportarti da me, sono passato alle minacce. Nel periodo in cui siamo stati lontani, il mio amore per te ha mutato connatazione, si è ammalato del desiderio di possesso e rivalsa, e mi ha indotto a farti del male, anche se non l'ho mai voluto.
Però l'ho realizzato solo adesso, ho capito che fosse arrivato il momento di arrendermi e lasciarti definitivamente, permettendoti di vivere la tua vita, soltanto dopo aver letto i fogli dentro quella maledetta busta...i medici l'hanno consegnata a me appena ho trovato il coraggio di presentarmi in ospedale, ritenendomi il padre del bambino, e io l'ho aperta, perchè ci tengo davvero a te e volevo sapere fino a che punto ero stato cretino nello spingerti a terra per avventarmi su Ethan. Volevo semplicemente sapere come stavi, e invece ho scoperto molto di più.
Cose che sono sicuro che tu ancora non sai, e che forse, hanno avuto su di me lo stesso effetto di una secchiata d'acqua gelata, che però avevo bisogno di ricevere per rinsavire.
Per arrendermi sconfitto, fare un passo indietro, e lasciarti in pace come tu mi hai chiesto, questa volta per sempre, e senza ripensamenti.
Perchè io non centro più nulla in questa complicatissima storia, e adesso voglio solo dimenticarti il più in fretta possibile, anche se non sarà facile...devo disintossicarmi da te, dal sentimento che mi lega a te che ormai era diventato morboso, e forse, in fondo in fondo, è stato meglio così: sapere di non aver più nessuna speranza di riconciliazione, nessun tipo di legame a tenerci vicini controvoglia.
Hai capito, vero?
Hai capito cosa c'è scritto nella busta che ho lasciato sul tuo comodino, e hai capito cosa mi ha dato la spinta decisiva a partire.
Al massimo avresti dovuto essere tu a dirlo a me, e non io a te, ma comunque la sostanza non cambia.
Ti sto immaginando nel preciso istante in cui sarai arrivata a leggere queste righe, ma te lo giuro, questa è l'ultima immagine che mi concederò di avere di te.
Non ne voglio sapere più niente, vorrei far finta di non averti mai conosciuta, perchè nessuno Emma, nessuno è stato in grado di rendermi pazzo come hai fatto tu, e da questo momento in poi, mi costringerò ad odiarti per rendermi le cose più semplici, perchè sei la persona più speciale che conosca ,e ti ho persa.
Allora farò finta di credere che non ne sia mai valsa la pena di starti accanto..però, adesso, ti sto ancora immaginando, e ti vedo: vedo che ti tremano le mani mentre leggi questa lettera, vedo il viso arrossato e gli occhi lucidi di lacrime, ti sento persino tirare su i singhiozzi col naso come una bambina, ma soprattutto, vedo quel sorriso che proprio non ce la fai a reprimere, perchè ancora non ci credi che sta sul serio accadendo quello che negli ultimi mesi hai segretamente bramato con tutta te stessa.
E non ti preoccupare per Ethan..prima di partire ho raccontato la verità ai medici e questi hanno ritenuto opportuno controllarlo un po', ma sta bene, un po' ammaccato a causa del sottoscritto, ma ancora tutto intero. Tranquilla, perchè in men che non si dica tornerà da te e sono pronto a scommettere che non ti lascerà mai più.
Perchè è vero che l'ho sempre ritenuto un pallone gonfiato, e nemmeno adesso mi sta simpatico, anzi, vorrei ancora spaccargli la faccia, nonostante mi sia reso conto di aver agito come un pazzo..però un merito mi tocca riconoscerglielo: è l'unico al mondo capace di farti stare bene, e poi ti ama, mi rincresce ammetterlo, ma quello ti ama da morire. Basta guardarlo in faccia per capire che è follemente innamorato di te. Di voi.
Perciò lasciati amare di tutto quell'amore che è in grado di donarti, che è veramente tanto, e io e te, chiudiamola qui la nostra partita.
Mi piacerebbe dire che quando l'arbitro ha fischiato, il nostro era un pareggio, ma sappiamo entrambi che io ho perso...spero solo che questa sconfitta mi dia la grinta necessaria per rimettermi in gioco. Lo spero davvero..tu, se puoi, perdonami per tutto il male che ti ho fatto.
Addio Emma


" Stammi bene, Ricky" sussurrai soltanto, le lacrime agli occhi, lungo le guance, scendevano sulle labbra, sul mento, sul collo e infine su quella lettera. La tenevo stretta con le dita tremanti, che erano soltanto una piccola parte, una terminazione, di quel corpo che tremava tutto. Dalla testa ai piedi.
Non potevo crederci..non poteva essere tutto vero.
Ricky, dopo tutti quei casini, si era arreso, era riuscito a fare un passo indietro, se ne era andato come io gli avevo disperatamente chiesto di fare. All'improvviso non ero più costretta a partire con lui, a lasciare Londra, a lasciare Ethan! E già questo, era sufficiente a farmi venire voglia di scendere da quel letto e mettermi ballare in mezzo alla stanza...ero libera, libera di scegliere cosa volessi, chi desiderassi al mio fianco.
E sul punto, ormai, da parecchio tempo non avevo alcun dubbio.
Ma c'era molto, molto di più da festeggiare : nella lettera, il mio ex ragazzo, mi aveva parlato di alcune carte, di documenti che lo avevano spinto a partire, di poche righe che gli avevano aperto gli occhi. E io all'inizio non avevo voluto crederci, non avevo voluto illudermi, ma più andavo avanti nella lettura e più di rendevo conto che ciò che Ricky diceva di aver scoperto non poteva essere altro che quello.
Quello che avevo sinceramente e disperatamente bramato e desiderato per tutto il tempo durante il quale Ethan mi era stato accanto.
Io..però io avevo bisogno di leggere tutto con i miei occhi. E fu così che mi avventai sulla mia cartella clinica, spulciandola fino a trovare il documento che mi interessava, quello fornito dalla ginecologa sotto la quale ero in cura; lessi che secondo i calcoli, a giorni sarei entrata nell'ottavo mese di gravidanza, e il mio pancione lo confermava, senza alcuna ombra di dubbio; lessi che la data prevista per la nascita di Harry era fissata per metà luglio, e sapevo anche quello; lessi i responsi positivi delle ecografie e delle visite che avevo fatto (l'ultima proprio quella mattina in ospedale), e alla fine, in fondo alla pagina, assieme a una serie di codici e notizie che per me non avevano alcun significato, esposte con termini troppo specificatamente medici, lessi che la dottoressa, aveva indicato come possibile e presumibile data del concepimento.. proprio il giorno del compleanno di Ricky. E io quella serata, la ricordavo per tutt'altro motivo.
Non ebbi nemmeno il tempo di chiedermi come mai la dottoressa avesse indicato anche quella data, o piuttosto, per quale assurdo motivo io non avevo mai pensato che potesse esistere un documento che contenesse quelle informazioni, ma non ebbi il tempo di pensare, dire o fare nulla, perchè in quell'esatto istante, mentre ancora reggevo tra le mani la cartella clinica, e al di sotto di essa la lettera che Ricky mi aveva scritto, si spalancò la porta.
Lo vidi, e mi si mozzò il respiro.
" Amore mio!" mi si lanciò addosso come se non mi vedesse da mesi, e le sue mani, le sue braccia, mi strinsero talmente forte e con così tanta intensità, che per un attimo ebbi il timore di soffocare sul serio.
" Come stai? Mi hai fatto prendere uno spavento enorme..." sussurrò, tenendomi ancorata al suo petto, mentre io respiravo sul suo cuore, intenzionata a restare così anche per sempre.
" Sto bene. Stiamo bene" trovai le forze di rispondergli, un attimo prima che Ethan si staccasse quel tanto necessario a guardarmi negli occhi, sorridendo, per poi annullare nuovamente le distanze tra noi con un bacio che sapeva tanto d'amore, di speranza, di sollievo, di promesse e di futuro.
" La prossima volta che ti azzardi a farmi morire di paura così, giuro che io e Harry te la faremo pagare!" sorrise sghembo, prima di ritornare a baciarmi sulle labbra, questa volta più dolcemente, ma con la stessa voglia di farmi sua per sempre.
E quando riuscimmo a mettere fine a quei baci, io risi spensierata, perchè era troppo bello sentirlo parlare così, così spontaneamente, di me, di lui, e di nostro figlio.
Dio.. soltanto pensarla in quel modo, mi faceva tremare le ginocchia dall'emozione, e mi faceva venir voglia di vivere, di divorare i giorni e assaporare le notti, mai sazia di lui, ingorda della magia che riuscivamo a creare soltanto guardandoci,  e innamorata pazza della nostra meravigliosa famiglia.
Nostra.
Quanto mi piaceva quell'aggettivo! A patto che racchiudesse me, Ethan, il piccolo Harry..e in futuro, chissà, magari anche qualcun'altro.
Volevo tutto, volevo tutto di noi, tutto di lui. E non ero disposta a perdere nemmeno una briciola di ciò che ci stavamo già donando a vicenda. Amavo Ethan Harrow più chiunque altro al mondo, e finalmente potevo urlarglielo addosso.
" Ho incontrato Ricky nel corridoio e mi ha detto che-" lo interruppi prima che potesse terminare la frase "lo so, so già tutto..mi ha scritto una lettera e mi ha spiegato tutto. E' partito" dissi, senza riuscirmi a impedire di sorridere..perchè sì, speravo davvero che lui riuscisse a superare tutta quella situazione nel migliore dei modi, nonostante tutto non lo odiavo sul serio, ma ero spropositatamente felice all'idea che non si sarebbe mai più intromesso tra noi, tra me e l'amore della mia vita.
" Quindi adesso, io e te possiamo..." non terminò la frase, ma non ci fu bisogno, perchè quegli occhi blu-verdi piantati nei miei, quella luce che li attraversava, e quel sorriso, bastavano a chiarire qualunque parola non detta.
" Ho intenzione di adottare Harry, di fargli da papà, lo vorrei con tutto il mio cuore" aggiunse carezzandomi una guancia, mentre io, con le labbra dischiuse contemplavo per la milionesima volta quel viso e quel corpo che avrei riempito di baci fino a consumarlo. A parte quel taglio sulla fronte, e il naso non priopamente al suo posto e in ottima salute, Ethan era perfetto come sempre, e forse ancora di più.
Perchè era felice, si sarebbe notato anche lontano un miglio, e se si sentiva già così bene in quel momento, non immaginavo come si sarebbe sentito quando gli avrei comunicato l'altra notizia.
Aveva detto di voler adottare Harry? Di volergli fare da padre? Se non mi era scoppiato il cuore nel sentire quelle parole, probabilmente non mi sarebbe scoppiato mai più.
" Sai...credo che sia tu quello a non sapere ancora tutto" cominciai, sorridendo quasi fino a farmi male la mascella
" Che intendi dire con questo, amore mio?" posò le mani sui miei fianchi attirandomi di nuovo a sè, gli occhi gli brillavano ancora
" Non c'è niente che mi renderebbe più felice di vivere con te e con Harry come una famiglia. E ti prometto che lo saremo, lo saremo davvero, e tu sarai il suo papà" quasi piangevo dalla gioia
" Ma non perchè lo adotterai..voglio dire, non ce ne sarà alcun bisogno" continuai, e mi bloccai accorgendomi di quelle pupille che si dilatavano un po' di più a ogni parola, e della sua mano che stringeva con forza la mia
" Anche io l'ho scoperto soltanto oggi...tu.. Ethan.."
" Dimmelo, ti prego dimmelo" la voce roca, terribilmente profonda, impaziente, pervasa dal desiderio
" E'-è tutto scritto lì dentro...tu sei il suo papà, il suo vero e unico papà"
Con uno scatto improvviso, mi prese il viso tra le sue mani, fece scontrare la fronte con la mia, guardandomi dritto dritto negli occhi, e con il cuore che gli batteva a mille, si morse il labbro violentemente, e prese a tremare, prima di lasciarsi andare a un pianto così maledettamente vero, a delle lacrime così dannatamente umide d'amore, a un sorriso talmente bello, ampio e disarmante, da impedirmi di muovere un solo muscolo.
Restammo in quella posizione per non so quanto tempo, fronte contro fronte, occhi negli occhi, le sue mani sul mio viso, le nostre labbra prossime ad incollarsi per non dividersi mai più, e quelle meravigliose lacrime che continuavano a sgorgare dai suoi bellissmi occhi, inesauribili, incontenibili, e che io finii per asciugare con la mia bocca, assaporando, ubriacandomi e facendo mia, nostra, la sua felicità.
" Tu e Harry mi avete salvato la vita" sussurrò, dopo chissà quanto tempo, senza smettere di tenermi il viso, senza smettere di godere al massimo di quel momento tutto nostro.
Io mi ero immaginata che quando avrei detto al padre dei miei figli di essere in dolce attesa, lui mi avrebbe stretto tra le braccia e mi avrebbe fatto volteggiare, per poi baciarmi dolcemente, e promettermi il mondo.
Ma quello che aveva fatto Ethan, la sua reazione, le sue lacrime di gioia, il suo sorriso, erano stato quanto di più commuovente, vero, puro, destabilizzante, coinvolgente e assolutamente perfetto potessi immaginare.
A quel punto avrei voluto urlargli che lo amavo, che lo amavo alla follia, e lo avrei fatto, se solo lui non mi avesse imterrotto prima.
" Appena uscirai da qui, andremo dai tuoi genitori, gli racconteremo tutto" disse, un tono di voce così carico di promesse, e così profondo
" Gli verrà un'infarto" scherzai, anche se non ero sicura del grado di verificabilità delle mie parole, considerata la situazione
" E allora gli diremo anche che ci sposiamo, la primavera prossima" ..e a quel punto a rischiare l'infarto fui io
" Stai parlando sul serio? Sei sicuro?" domandai, la voce rotta dall'emozione
" Lo so..non è assolutamente questo il modo di farti una proposta del genere, e non è nemmeno il luogo adatto...ma non posso più aspettare. Mi renderesti davvero l'uomo più felice del mondo se decidessi di diventare mia moglie, se mi scegliessi per sempre"
" Io ti ho già scelto,  molto prima di quanto immagini...e sì, sarei onorata di diventare tua moglie" non esisteva niente di più vero dell'amore che nutrivo verso quel gran rubacuori di Harrow.
" E non me ne frega niente del luogo, della modalità, di come siamo conciati in questo momento...sì, sì, mille e mille volte sì" quasi urlai, per quanto ero felice.
" Allora è deciso amore mio: andiamo dai tuoi, gli raccontiamo la nostra incredibile storia, gli facciamo vedere quanto stiamo bene insieme, e poi torniamo a Londra, coccoliamo e proteggiamo Harry con la sola forza dei sentimenti che ci legano, e intanto ci laureamo, e organizziamo il matrimonio, e decidiamo come gestire la biblioteca, e ci amiamo, ci amiamo alla follia, tutti i giorni e tutte le notti"
Quello era il più bel progetto al mondo, poco ma sicuro.
" Finalmente posso dirtelo" annunciai, legandogli le braccia al collo
" Che cosa?" domandò, gli occhi fissi nei miei...brillavano ancora, più di prima se possibile, e avevo la netta sensazione che i miei non fossero messi tanto meglio...
" Che ti amo. Ti amo da morire, ti amo da vivere. Ti amo da sempre, Ethan, come non ho mai amato nessuno e come mai amerò nessuno. Sei il mio tutto Harrow, lo sei sempre stato...e no, non ti dirò che lo sarai per sempre. Ti prometterò soltanto di ripeterti queste parole ogni giorno della mia vita, e di non saziarmi mai dei tuoi baci, del tuo amore, di te. Non ne avrò mai abbastanza, te lo giuro, perchè è quello che provo per te che non conosce limiti e confini. Ti amo amore mio, ti amo così tanto"
" Anch'io, anch'io. Sei tutta la mia vita. Mia, solo mia"
" Solo tua" riuscii a ripetere, un attimo prima che le mie labbra fossero rapite dalle sue in un bacio che sugellava quelle promesse. Le nostre meravigliose promesse d'amore. 


L'avevo sempre saputo che sarebbe stata proprio Londra, la mia agognata e adorata Londra, a fare da sfondo alla realizzazione di tutti i miei sogni.


FINE 





BUONSALVEEEEEEE!!!!
Eccoci alla fine di questa storia.
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e ovviamente, aspetto tutti i vostri commenti! ;)
Adesso sono un po' triste, lo sono sempre quando mi rendo conto che è arrivato il momento di mettere una spunta sulla voce 'completa'....Emma e Ethan mi hanno fatto compagnia per tutto l'inverno, e a questo punto direi anche l'estate, mi sono affezionata alle loro sventure, alla loro dolcezza e al loro amore, e mi mancheranno da morire.
Al momento non è previsto alcun seguito...sto già portando avanti un'altra storia che si chiama 'Cinque giorni', e con l'inzio dei corsi ormai alle porte, non credo di poter fare di più.
Però vi aspetto: anche Carlotta e Andrea hanno tanto da raccontarvi, perciò, se vi va, passate..mi farebbe davvero piacere ;)
Beh.tutto è bene quel che finisce bene, no?
Chi ha imparato a conoscermi almeno un po' in questi mesi, in alcuni casi persino anni, sa bene che non ce la faccio proprio a non far trionfare sempre e comunque l'amore. Sono una romanticona incallitissimaaaa ;)

E adesso i ringraziamenti.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE semplicemente GRAZIE per aver letto questa storia, per averla inserita in una qualsiasi lista (ad oggi preferita da 41, ricordata da 14 e seguita da 68!) e naturalmente GRAZIE per averla recensita. Ho apprezzato tutto, dalla prima all'ultima parola, credetemi, mi sono meravigliata ogni giorno un po' di più del sostegno ricevuto, e vi chiedo un solo ultimissimo favore: anche voi, lettori silenziosi, lasciatemi un commentino, almeno per quest'utltimo capitolo. Daaaaaaaaaai ;)
Grazie ancora, spero di riuscire a fare sempre meglio!
Un bacione forte forte, e alla prossimaaaaaaaaa <3<3<3<3




















 
 
  
  
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