Ciao!
Allora, care lettrici, eccoci arrivate all'epilogo di questa brevissima
storia. Che dire? Ribadisco che volevo rompere le atmosfere cupe
dell'altra mia ff, per cui ho proprio fantasticato su questa coppia in
una maniera molto più leggera, anche se ho cercato di non
trascurare quelli che sono gli aspetti essenziali dei loro differenti
caratteri.
Come vi avevo accennato l'epilogo è diviso in vari momenti,
e per rendervi la lettura più chiara, vi anticipo
già che sebbene siano consecutivi nel tempo, gli episodi
raccontati sono però slegati tra di loro, nel senso che
ognuno racconta un momento autoconclusivo.
Dovrei dirvi un paio di cose, ma siccome riguardano ciò che
leggerete, lo farò a fine capitolo per non anticiparvi nulla.
Spero, ovviamente, che questo epilogo non vi deluda.
Buona lettura.
Serena
Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a
ciò
che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo
lì.
(Rumi - poeta e filoso)
Epilogo
Lui e Rick si
trovano sotto la veranda, appoggiati alla balaustra, ognuno con la
propria bottiglia di birra in mano. Entrambi hanno un valido motivo per
osservare in silenzio le due persone che si stanno rincorrendo in
giardino, armati di due grosse pistole ad acqua, mentre cercano
di colpirsi ridendo come matti.
-
Quindi domani è il grande giorno, Daryl.
E'
la voce di Lori ad inserirsi nei loro pensieri, mentre accostandosi
a Rick, lo guarda con un sorriso a metà tra il divertito ed
il
preoccupato. Nel vederle quell'espressione, se avesse ancora qualche
dubbio su come la pensi di tutta la faccenda, sarebbero spazzati via:
è chiaro che si augura solo il meglio per lui e Beth.
-
Hai già pensato a come ti vestirai?
Quello
che dovrebbe essere il suo migliore amico, ma che in quel
momento non lo è di sicuro, inizia subito a ridere.
Fortunatamente quella che per lui è quasi davvero una
cognata,
gli rifila un pugno su una spalla al posto suo. Certo, lui non sarebbe
stato così delicato, ma non può pretendere che
Lori
picchi sul serio il proprio - anche se bastardissimo - marito.
-
Fossi in te non riderei tanto! O vuoi che tiri fuori la
foto della mia festa di laurea? Dove indossavi quella specie di
completo che...
-
Okay, okay! La pianto!
Rick
solleva le mani in un gesto di resa, per poi passare un braccio
sulle spalle di colei che lo sopporta da ben quattordici anni,
cioè da quando si sono messi insieme decidendo di formare
una
vera famiglia.
-
Però, Lori... permetti che io proprio non ce lo vedo vestito
di tutto punto?
L'oggetto
di tanto divertimento è ovviamente lui, e se non
fosse per il miscuglio di emozioni che prova all'idea di quello che
l'attende l'indomani, forse ci riderebbe sopra.
-
Guarda che non intendo affatto dire che si deve mettere in ghingheri!
Stavo solo pensando che potrebbe evitare di andarci così!
"Così"
è come si veste di solito, cioè jeans
scoloriti, una maglietta dei Clutch con sopra il suo inseparabile
gilet di pelle e stivali da motociclista decisamente vissuti.
A
lui va più che bene quell' abbigliamento, ovviamente, ma
capisce il ragionamento che sta
facendo Lori, così se ne sta zitto per una volta tanto,
anzichè ribattere subito che gliene frega poco di quello che
pensano
gli altri di lui. Sulla faccenda dell'abbigliamento ci
penserà, magari può mettere i suoi jeans
migliori, anzichè infilare i primi che gli capitano.
"Accidenti,
ragazzina, ma che cavolo mi hai fatto?".
Non può
fare a meno di pensarlo, mentre con lo sguardo
ritorna a seguire le due persone che stanno ancora
guerreggiando a
suon di risate. Beth e Carl sono subito andati d'accordo sin dalla prima volta che si sono incontrati, d'altronde
lei è cresciuta con due fratelli, quindi le è
venuto subito spontaneo giocare con lui.
-
Bè, Lori, a dire il vero questo look gli ha sempre garantito
un certo successo.
Rick
continua a prenderlo per il culo, d'altronde tanti anni fa ha
fatto lo stesso con lui, no? Se lo ricorda ancora quanto era nervoso
all'idea che stava per conoscere i suoi futuri
suoceri, preoccupandosi persino che il nodo della cravatta
fosse stato a posto.
-
Ah, bè, sicuramente lo avranno apprezzato tutte le donne nel
raggio di quante...
Sente
lo sguardo di Lori ammiccare divertito verso di lui.
-
... dieci, cento, mille miglia? Mi domando davvero sino a dove si sia
spinto il leggendario fascino di Daryl Dixon.
Okay,
non può fare a meno di sorridere ora, perchè
quella
presa in giro è il nuovo gioco di entrambi i coniugi.
D'altronde
hanno sempre sperato di vederlo capitolare, e adesso che è
arrivato il momento, si divertono ad infierire sul suo passato
decisamente attivo in fatto di donne.
-
Però non è di certo adatto per andare a cena dai
genitori di Beth! Devi fare bella figura, Daryl, devi giocarti bene la
prima impressione.
Ecco,
è tornato quel lampo di preoccupazione negli occhi di Lori
e forse anche un pò in quelli di Rick. Le dimostrazioni
d'affetto lo hanno sempre messo in difficoltà, anche se
ultimanente sta imparando a gestirle meglio e proprio grazie alla
ragazza che in quel momento sta tentando di nascondersi dietro al
capanno degli attrezzi per fare un agguato a Carl.
-
Anche se non hai niente di cui preoccuparti, fratello. Se dovesse
essercene bisogno, verrò io a garantire per te.
In
tutti quegli anni di amicizia tra lui e Rick, la parola "fratello"
non è mai stata usata a sproposito. Se lo sono detto sempre
nei
momenti veramente importanti, quando avevano bisogno di far capire
all'altro che il loro è un legame di sangue a tutti gli
effetti,
anche se non è lo stesso a scorrergli nelle vene.
-
Sì, certo, garantire per me.
Lo
guarda dritto negli occhi, e basta per far capire a Rick che gli
è grato di esserci anche in quell'occasione, poi
però
ritorna ironico come è sua abitudine.
-
Come quella volta nell'ufficio dello sceriffo?
Lori
scoppia subito a ridere, perchè è stata testimone
dell'unica volta in cui lui si è fatto una notte in
gattabuia e
per colpa di suo marito, per giunta.
-
Oh, dai, Daryl! Non potevo farmi ritirare la patente proprio in quel
periodo! Potevo diventare padre da un giorno all'altro! Ho dovuto per
forza dire che stavi guidando tu!
-
Seeee, certo! Continua pure a raccontare questa bella favola agli
altri. Noi sappiamo benissimo che mancavano due mesi alla nascita di
Carl, perciò hai fatto il furbo e basta!
E
proprio quest'ultimo, decide che è arrivato il momento di
tirare in mezzo anche loro due in quella guerra acquatica,
perchè colpisce suo padre dritto in mezzo al petto.
-
Papà, sei un uomo morto!
Un
secondo getto raggiunge la veranda e questa volta colpisce lui
in pieno petto. Il colpevole di tale gesto, lo sta guardando con due
occhi azzurri pieni di divertita malizia.
-
Sei spacciato anche tu, Daryl!
"Sono
spacciato sì, ragazzina. Lo sono stato sin dalla prima volta
che ho posato gli occhi su di te."
- Ah, quindi
è una lezione vera, quella che vogliono
questi due! Forza, Daryl, facciamogli vedere come si vince una guerra!
Rick
si è già voltato a prendere una delle due pistole
abbandonate sul tavolo e già preventivamente caricate.
Perchè sapevano che sarebbe finita così, Carl li
coinvolge sempre tutti. E da quando c'è Beth, poi, deve
ammettere che si diverte il doppio, perchè inseguire lei
rende
la caccia molto più interessante.
Lori,
invece, si è gia portata più vicina alla soglia
di
casa, non prima di chiudere con lui il discorso iniziato poco prima.
-
Daryl, farai comunque bella figura, ne sono sicura, però tu
mettiti
lo stesso l'unica camicia che possiedi con la cravatta che ti abbiamo
regalato per il
nostro matrimonio. Ti aiuterà a controbilanciare quella
faccia
da canaglia che ti porti in giro!
E
un secondo prima che lui la colpisca con un potente getto d'acqua,
lei si è rifugiata dietro la porta a vetri, mostrandogli una
bella linguaccia.
-
Ehi, allora, Mr. Dixon! Viene sì o no, a darmi una lezione
su come si vince una guerra?
Un'altro
getto lo colpisce in pieno sulla nuca, a dimostrazione che
quella perfida ragazzina ha una mira decisamente migliore di quella che
dice di avere.
-
Certo che te lo insegno, ragazzina. Inizia pure a scappare.
Non
ha smesso di chiamarla così, ma ormai lo fa con un'altra
intenzione, ossia quella di renderle chiaro che l'età
è
l'ultima cosa che gli interessa di lei. Prima, infatti, ci sono almeno
altri mille motivi che la rendono unica ai
suoi occhi, ed è convinto che, prima o poi,
arriverà il
giorno che glieli dirà tutti.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
-
Sei nervoso?
Come
risposta riceve solo un diniego con la testa.
-
Preoccupato?
Altro
diniego.
-
Io un pò sì, invece.
E
lo sottolinea compiendo un gesto che fa spesso quando è
agitata: si arrotola una ciocca di capelli con le dita.
-
Non dovresti, non ne hai motivo.
Sentire
quella voce ha sempre un effetto magico su di lei. Sul serio,
Daryl le rivolge la parola e a lei sembra che tutto il resto scompaia.
Sono passati tre mesi da quel fatidico primo bacio, ma ancora non si
capacita che l'uomo alle sue spalle, possa davvero essere
così preso da
lei.
Eppure
ha un sacco di motivi per crederlo.... non ultimo che...
bè, che nonostante sia appunto un uomo fatto e finito, ha
praticato l'astinenza senza battere ciglio.
Lei
non è affatto stupida, perciò nonostante non
glielo
abbia voluto dire chiaramente, ha capito lo stesso che ha davvero
molta esperienza, mentre lei al contrario non ne ha affatto. La cosa,
ovviamente, le ha messo addosso un pò d'ansia, anche se ad
essere sincera, è cosciente che nel momento in cui iniziano
a
baciarsi e a stare vicini, tutte le sue paure scivolano via,
perciò sente che andrà tutto bene quando si
spingeranno
oltre.
In
realtà, lei avrebbe già voluto superarlo quel
confine, ma è
successa una cosa che non si sarebbe mai e poi mai aspettata: Daryl ha
fatto una promessa a suo padre e la sta rispettando
sino in fondo. Quando l'ha presentato alla sua famiglia, solo
qualche settimana dopo averlo rincontrato, è
stato un momento
difficile per tutti, ma poi alla fine hanno capito che lei
non sarebbe tornata indietro sulla sua decisione di frequentarlo.
Così hanno deciso di dargli fiducia, dal momento che ne
hanno
sempre avuta tantissima nella sua capacità di giudizio.
Però suo padre ha strappato appunto quella promessa a
Daryl,
arrivata dopo una breve, ma intensa conversazione tra loro due
soltanto. A ben pensarci, è un'altra delle cose che hanno
contribuito a renderla certa che lui sia davvero quello giusto,
perchè non sa quanti avrebbero preso seriamente la richiesta
di
suo padre di conoscersi un pò prima di arrivare sino in
fondo.
-
Hai freddo?
Le
è corso un brivido lungo la schiena al pensiero che quella
promessa sta per scadere e non è certo di freddo.
Però,
siccome adora il modo che ha di
abbracciarla stretta quando sono seduti fuori sul piccolo balconcino
dell' appartamento che lui occupa sopra l'officina,
mente spudoratamente.
-
Un pò.
E
come ha sperato, lui la stringe un pochino di più a
sè,
così ora la sua schiena aderisce perfettamente al suo
torace.
Dal momento che è seduta tra le sue gambe, anche le sue
natiche
sono a stretto contatto con il bacino di Daryl. Però la cosa
non la
imbarazza più come all'inizio, anzi, ora le accende un
calore
che vorrebbe tanto poter spegnere insieme a lui.
-
Se non sei nervoso, nè preoccupato, perchè allora
sei così silenzioso?
Alla
fine non ce l'ha fatta e gliel'ha dovuto chiedere.
-
Silenzioso io, eh?
A
lei scappa da ridere, segno che forse quella nervosa è
veramente lei.
-
Okay, è vero. Tu sei sempre silenzioso, in
realtà, Mr.
Dixon. Solo che mi sembra un silenzioso più del solito, ecco.
Ora
è lui a ridacchiare, mentre le sfiora una tempia con una
bacio leggero.
-
Forse sei tu che parli anche più del solito.
-
Uhm... è un modo carino per chiedermi di stare zitta?
Un
altro bacio le sfiora la tempia.
-
No, sai che puoi parlare finchè vuoi.
A
lei scappa da ridere ancora.
-
Sottotitoli della tua risposta "parla pure, tanto io non ti ascolto".
Le
da un pizzicotto sul braccio e lei sente ancora un brivido.
Possibile che anche un gesto così scherzoso possa farle
quell'effetto?
-
Comunque non hai risposto. Per me sei più silenzioso del
solito, quindi significa che stai pensando a qualcosa.
Arriva
un altro pizzicotto, solo che questa volta è su un
fianco. Lei si agita e lui rafforza la presa, come a volerla
intrappolare meglio.
-
Sottotitoli della tua frase "di solito, invece, tu non pensi".
-
Ehi, non è vero! Sai benissimo che per me sei uno molto in
gamba!
-
Non ti agitare, ragazzina, stavo scherzando. Lo so quello che pensi di
me.
Ecco,
ora potrebbe sciogliersi, perchè se c'è una cosa
che le piace da morire è il significato che adesso
attribuisce a
quel "ragazzina". Nella sua testa suona più o meno come
"siccome adesso stiamo insieme, sei la mia ragazzina".
-
Comunque, per rispondere, stavo pensando in effetti che non vorrei
essere da nessun'altra parte in questo momento.
Nemmeno
lei, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Tutto quello che le serve per
essere felice si trova alle sue spalle.
-
Nemmeno io.
-
E allora, perchè sei nervosa e/o preoccupata?
E'
stupido arrossire come sta facendo e crede che forse non
smetterà mai di farlo, probabilmente nemmeno tra dieci anni,
quando loro due, spera, saranno diventati una coppia affiatata sotto
tutti i
punti di vista.
-
Perchè sono ancora dell'idea che potresti avere delle
aspettative troppo alte su di me.
Certo
se lui facesse a meno di ridacchiare, sarebbe meglio. Già
si sente un pò stupida a tirare fuori ancora
quell'argomento, se
poi lui fa così peggiora la cosa.
-
Guarda che dovrebbe essere il contrario. Di solito è l'uomo
che deve dimostrarsi all'altezza.
Lei
arrossisce ancora di più e immagina che anche senza
vederla, Daryl lo sappia. In un paio di occasioni le ha confessato che
è una cosa che lo fa impazzire, ed è stato uno di
quei rari
momenti in cui ha esternato esplicitamente ciò che stava
pensando.
Sono
una coppia davvero strana, loro due. Tanto lei è aperta e
solare, tanto lui è chiuso e introverso. Sicuramente hanno
avuto
esperienze di vita completamente diverse, perciò stanno
imparando un pò alla
volta a conoscersi, però lei ha già capito che
una parte
di lui rimarrà sempre restia a mostrarle apertamente i suoi
sentimenti.
Così
è attraverso i suoi gesti che lo lascia trapelare... come la
guarda, per esempio. O come pronuncia,
appunto, quel "ragazzina". O come le sfiora la spalla con le labbra
anche in quel
momento, proprio come se fosse un oggetto prezioso da non rompere.
-
Bè, tu però parti avvantaggiato.
Lui
ridacchia, mentre continua a sfiorarla in quella maniera che la fa
sentire... unica.
-
Sono convinto che recupererai in fretta il tempo perduto. Avrai un buon
maestro, in fondo.
Adesso
è lei a dargli un pizzicotto sul braccio, percependo
sotto le dita i muscoli solidi del suo avambraccio. Daryl è
veramente bello, anche questo la preoccupa. Non che lei sia brutta,
sarebbe ipocrita a pensarlo, però lui ha un fascino
veramente
innegabile. Probabilmente lui non se ne rende pienamente conto, o forse
sì, in ogni caso non può fare a meno di esserne
gelosa.
Ha già visto come lo guardano le altre ragazze, anzi donne
rispetto a lei, e si
chiede se le passerà mai la paura che lui le possa trovare
più interessanti.
-
Egocentrico.
-
E non solo. L'elenco dei miei difetti è bello lungo, lo
scoprirai.
-
Non ci riesci, Mr. Dixon.
-
A fare che?
-
A farmi paura.
Lui
non ride più adesso, anzi le sembra di sentire che il suo
cuore stia battendo più forte contro la sua schiena.
-
Paura, eh? Dovresti averne, invece, ragazzina.
E'
convinta che se adesso lo stesse guardando negli occhi, vedrebbe
delle ombre cupe agitarsi dietro l'azzurro intenso delle sue iridi.
Quelle che vorrebbe scacciare e che si è ripromessa di fare
in futuro, ad ogni costo.
-
Sono uno parecchio incasinato.
-
E chi non lo è, Daryl?
Lui
sospira e lei intuisce quale sarà la sua risposta.
-
Tu, per esempio.
Lei
scrolla le spalle, mentre appoggia le braccia su quelle che le
stringono la vita, abbracciandolo così a sua volta.
-
Ho un sacco di difetti anch'io, Mr. Dixon. Se ne accorgerà
presto anche lei.
Lui
si è irrigidito e lei capisce che sta per dirle qualcosa di
importante.
-
Nessuno dei tuoi fratelli è in galera, però.
Lei
vorrebbe voltarsi, ma lui glielo impedisce, nascondendo il viso
nella piega del suo collo. Ha sempre una leggera barba che la pizzica
ogni volta, ma non è fastidioso, fa parte anche
quello di ciò che le piace in lui.
-
Così hai un fratello in prigione.
Ora
che ci pensa bene, quando le ha detto di essere rimasto solo, lei
ha pensato si riferisse ai suoi genitori, dando per scontato che
fosse stato figlio unico.
-
Sì. Merle ci è finito dodici anni fa e ne deve
scontare
altri otto. Ha quasi ammazzato il commesso di un supermercato.
La
cosa è ovviamente molto seria, eppure non riesce ad esserne
turbata come dovrebbe. Sente che lui è diverso da suo
fratello,
e lo dimostra il disagio che prova nel dovergliene parlare.
-
Perchè non me lo hai detto subito, quando ti ho chiesto
della tua famiglia?
-
Perchè non è nella lista delle mie dieci cose
preferite da dire ad una ragazza.
Intuisce
di dover alleggerire la situazione o Daryl si
richiuderà di nuovo in se stesso. Non vuole smettere di
parlare
con lui.
-
Hai una lista di cose preferite da dire?
Lo
sente sulla pelle sensibile del collo che sta sorridendo. E ne
è contenta, significa che è riuscita nel suo
intento.
-
Sì.
-
Dimmene una.
-
Vuoi una birra?
-
Adesso?
Lui
sorride di più.
-
No, fa parte della lista.
Le
viene da ridere.
-
Dovevo immaginarlo. Sentiamone un'altra, questa lista sembra essere
molto interessante.
Le
da un morso leggero, e lei sente lo stomaco annodarsi, ma non vuole
lasciarlo vincere. E' bravo a distrarla quando decide che non vorrebbe
più parlarle.
-
Forza, sto aspettando.
Passa
ancora qualche secondo, poi lo sente buttare fuori il fiato.
-
Spero di non averti... delusa.
Oddio,
le si forma immediatamente un nodo in gola, e deve deglutire un paio di
volte, prima di riuscire a parlare.
-
L'hai usata molte volte?
Dove
prima l'ha morsa, ora la bacia.
-
No, l'ho appena inserita in cima alla lista.
Lo
stringe più forte, raddoppiando di conseguenza la stretta
che
esercita su di lei, ma è proprio così che si
vuole
sentire, un tutt'uno con lui.
-
Non cambierò idea su di te, Daryl. Te l'ho detto che non ci
riuscirai.
Lui
resta in silenzio, forse per assorbire bene quella risposta su cui
lei non ha dovuto riflettere nemmeno un secondo prima di dargliela.
-
Beth, sei sicura di avere solo diciannove anni?
Poche
volte la chiama per nome, ma quando lo fa le sembra che diventi ancora
più bello pronunciato da lui.
-
Non sei l'unico ad avere dei dubbi, anche mio padre se lo domanda.
Dice che a volte ragiono come se avessi già vissuto
cent'anni.
-
Bè, l'importante è che non li dimostri anche
fisicamente.
Quella
battuta è il mezzo per superare quel momento così
intenso, riportandoli ad un discorso che è ancora in sospeso
tra
di loro, ma che adesso più che mai, lei vuole concludere.
-
Daryl, pensi che sarà passata la mezzanotte?
-
Direi proprio di sì.
-
Sai cosa significa, vero?
-
Che sono libero dalla promessa di doverti riaccompagnare a casa.
-
Esatto.
Per
un attimo rimangono in silenzio, forse immersi in pensieri simili
oppure no. Beth ha quasi paura di scoprirlo.
-
Tu sei sicura di volerti fermare?
Quella
è la domanda che stava aspettando ed è talmente
sicura di quello che vuole, da girarsi verso di lui, perchè
gliela legga anche negli occhi la risposta.
-
Sì. Assolutamente sì.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
"Ho
fatto l'amore con Daryl".
Questo
è il primo pensiero che formula la sua mente non appena
si sveglia. E forse i ricordi la sommergerebbero anche, se non fosse
prima travolta dalla sensazione dei loro corpi nudi allacciati insieme.
Le
è già capitato di svegliarsi accanto a lui,
qualche
volta ha sonnecchiato sul divano mentre lui e Rick guardavano la
partita, ma questa volta è completamente diverso.
C'è una
naturale intimità nel modo che hanno di stare vicini, come
se si
fossero cercati spontaneamente anche nel sonno.
La
sua schiena aderisce al torace di Daryl, le sue braccia le
circondano la vita e le sue sono avvolte sopra, e le sue natiche
poggiano sul suo inguine, mentre le loro gambe sono intrecciate.
"Siamo
come due pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente tra di
loro".
Le
sfugge una bassa risata a quel pensiero un pò buffo, che
però spiega bene come si sente vicino a lui in quel momento.
-
Mi piace la tua risata.
La
voce di Daryl è ancora più roca del solito
così
un pò assonnata e lei scopre che è di una
sensualità sconvolgente.
-Anche se ti ha svegliato?
Cerca
di scherzare per non mostrargli l'effetto che le stanno
già provocando i piccoli baci che le sta lasciando sul collo.
-
Metterei la firma per essere sempre svegliato così... o
meglio, con te così...
Sa
di essere arrossita davanti al chiaro riferimento sulla loro
nudità, ma non può farne a meno. Tra l'altro le
sue
labbra stanno scendendo pericolosamente verso la sua spalla, rendendole
il compito di rimanere lucida sempre più difficile.
-
Potresti diventare la mia colazione preferita.
L'ha
stretta maggiormente contro di lui, facendole sentire la prova evidente
di quanto sia vero ciò che sta dicendo.
-
Anche meglio del caffè che dici di dover bere prima ancora
di aprire gli occhi?
Sente
il suo sorriso sulla pelle, dal momento che la sua bocca sta
facendo un avanti e indietro tra la spalla e il collo, e poi su fino
all'orecchio, dove la pelle è più sensibile.
-
Una bella sfida, in effetti.
E'
un gioco tremendamente eccitante quello che stanno facendo, tanto
che sente l'imbarazzo cedere il passo all'eccitazione,
perchè il
suo corpo sembra accettare con molta più naturalezza della
sua
mente, il forte desiderio che prova per lui.
-
Magari vado a preparartene un pò, così poi decidi.
Ha
fatto finta di volersi alzare, ottenendo in cambio di essere
trattenuta e voltata verso di lui. Vederlo in viso,
ritrovare l'azzurro dei suoi occhi già incupito
dalla
passione, acuisce ancora di più le sensazioni che sta
provando.
-
Penso di aver già deciso, ragazzina.
Sente
le sue mani seguire la linea della sua spina dorsale e poi accarezzarle
le natiche.
-
Il caffè può aspettare.
Le
cattura le labbra in un bacio che sembra volerla assaporare, quasi
divorare, e che lei ricambia, lasciandosi guidare nei gesti da
quell'eccitazione che lui sa risvegliare così in fretta
dentro
di lei.
E
prima di spegnere ogni pensiero, abbandonandosi solo alle sensazioni,
si rende conto che in futuro non ci sarà cosa più
bella,
e più naturale, se non quella di imparare ad amare Daryl con
tutta se stessa.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
-
Daryl, mi spiace doverlo ridire, ma hai fatto davvero un gran casino.
Se
era già incazzato prima, ora lo è anche di
più.
Non ha bisogno che appena arrivato, Rick sottolinei i suoi sbagli, ha
bisogno piuttosto che gli
dica come fare per rimediare. E' lui quello con più
esperienza in fatto di rapporti amorosi, no?
-
C'ero arrivato anche da solo, grazie.
E'
steso sotto il telaio di una Mustang che devono consegnare per il
giorno dopo, quindi potrebbe anche fermarsi per cinque minuti, ma non
ha voglia di guardare
in faccia l'amico.
Rick
ha la capacità di farlo sentire davvero una merda quando
sbaglia. Prima di
Beth, era l'unico a riuscirci con così tanta
facilità. Forse
è per quello che gli ha impedito di fare molte
più
cazzate di quelle che avrebbe fatto se lui non ci fosse
stato.
Peccato che ieri
sera, allo Snake, non sia stata sufficiente
nemmeno la sua presenza per impedirgli di farne una grande come una
casa.
-
A me sembra proprio di no, lo dimostra il fatto che ancora non sei
strisciato da lei in ginocchio per chiederle di perdonare quella
grandissima testa di cazzo che si ritrova come compagno.
Gli
fa ancora un effetto sconvolgente sentirsi definire il compagno di
Beth. Da un lato lo spedisce in un posto che pensa assomigli molto al
Paradiso; dall'altro si sente precipitare in un posto che non
può che essere l'Inferno, dove ci finiscono quelli che, come
lui, osano stare insieme ad una brava ragazza, per giunta
così giovane rispetto a lui.
-
Quindi, è questo che dovrei fare?
Sente
arrivargli un calcio sullo stinco e capisce che Rick pretende di
guardarlo in faccia, così a malincuore deve lasciare il suo
rifugio. Sa essere un vero rompicoglioni quando vuole. Infatti
è
lì che lo aspetta, appoggiato alla Mustang, lo sguardo
rivolto
verso il basso. Quando i loro occhi si incrociano, ci vede dentro il
riflesso di quello che sa già anche lui.
"Sì,
ho fatto proprio una cazzata enorme".
- Potresti iniziare
così, magari perlomeno ti starà a sentire.
A
quel punto gli dà una mano per alzarsi, ora sono uno di
fronte all'altro.
-
Okay, potrei. Però prima rispondi a questa domanda: se ci
fosse stata tua moglie, al posto di Beth, come avresti reagito?
Questa
la vuole proprio sentire. Perchè c'è una parte di
lui che è ancora convinta che rifarebbe esattamente quello
che
ha fatto ieri sera.
-
Non come hai fatto tu.
Questa
poi!
-
No, sul serio, pensi di fregare proprio me, Rick?
E
improvvisamente sbuca un sorriso sul viso dell'uomo che ha di fronte,
anche se continua a scuotere la testa.
-
Questo non cambia il fatto che sei nella cacca fino al collo.
Un
pò dell'incazzatura se ne è andata,
perchè come
sempre gli distende i nervi parlare con lui, anche se sa che
continuerà a martellarlo finchè non
ammetterà sino in fondo i propri sbagli.
-
Sì, lo so. Ma ormai quel che è fatto è
fatto.
-
Bè su questo non ci piove. E mi sa che ti devi aspettare
anche una bella denuncia.
Lui
solleva le spalle, perchè se anche arrivasse, ne
è
valsa comunque la pena. Quel tizio ha sicuramente capito che deve
scordarsi di Beth.
-
La prendi bene, ma forse Beth non sarà dello stesso parere,
non pensi?
Eccolo
il tasto dolente, quello che gli fa davvero attorcigliare le budella.
L'idea che possa aver rovinato tutto con lei.
-
L'avevo avvisata che avevo una lunga lista di difetti.
-
Ah, bè, allora questo risolve tutto secondo te?.
Rick
non ha smesso di sorridergli, perchè dopotutto lo sa anche
lui che ha davvero un pessimo carattere, ma che non ha mai agito con
l'intenzione di fare del male a qualcuno senza un valido motivo.
-
Sul serio, amico, non pensare di andare a dirle una stronzata del
genere.
Non c'è peggior cosa del "te l'avevo detto" quando invece
sei tu
ad avere torto.
-
Allora illuminami su quello che devo dirle, dopo che ovviamente
sarò arrivato da lei strisciando.
L'idea
dello strisciare forse non è poi così sbagliata,
perchè ha davvero paura di aver fatto un gran casino con lei.
-
Forse le potresti confessare che siccome hai una dannata paura di
perderla,
percepisci qualsiasi altro uomo come una minaccia, tanto che ti si
azzera ogni capacità di pensiero quando uno le ronza intorno.
Adesso
tocca a lui sorridere, incrociando le braccia e dimenticando per un
momento che la faccenda è seria.
-
E' quello che hai detto a Lori quella volta che hai menato quel suo
collega perchè le sbavava dietro? Perchè se
è
così, mi convinco subito, dal momento che pare proprio abbia
funzionato, visto che siete ancora insieme.
-
Era diverso, scemo.
-
Fammi capire: perchè per te è sempre tutto
diverso?
-
Si vede che è la tua prima relazione seria.
Lui
pensa che non solo è vero, ma che è andato a
scegliersene una pure parecchio complicata. Beth è una
ragazza
davvero, davvero speciale, anche un cieco se ne accorgerebbe. Ecco
perchè ha una paura fottuta di perderla, perchè
da un
momento all'altro si accorgerà di quanto non c'entri
assolutamente niente con uno come lui.
-
Quando ho menato quello stronzo, io e Lori eravamo già
sposati! Se lo aspettava che potesse finire così, se mai io
e quel
tizio ci fossimo incontrati.
Giusto,
forse. Per lui è davvero tutto nuovo, a volte si sente
proprio un pesce fuor d'acqua nel dover gestire il suo rapporto con
Beth. A volte pensa che vorrebbe passare le sue giornate a
letto
con lei, perchè quando fanno l'amore le cose funzionano ad
un
livello così profondo tra di loro, che non hanno nemmeno
bisogno
di dirsi una parola.
Sì,
quando sono a letto insieme, non è solo sesso quello che
fanno, è molto, molto di più.
-
Va bene, Mr. So tutto io.
-
Come, scusa?
Sorride
ironico davanti a quel rimarcare la sua veloce resa,
perchè un pò di facciata la deve mantenere, anche
se con
Rick non ne avrebbe bisogno. Conosce benissimo tutti i suoi stati
d'animo, anche quelli più nascosti.
-
Sì, sì... non te la menare troppo. Mi avevi
già
convinto con lo strisciare, ora ci aggiungo anche qualche bella
parolina, così sei più contento. Questo vuol
dire,
però, che ora la Mustang te la finisci tu.
Gli
ha già voltato le spalle per andarsi a sfilare la tuta da
lavoro, ma ovviamente sente lo stesso il sorriso compiaciuto che
è comparso sul volto di Rick per avergli fatto cambiare idea
così rapidamente,
mentre contemporaneamente lo saluta con un dito in particolare per
avergli rifilato però anche il suo lavoro.
Sì,
decisamente loro due si sono proprio trovati, non potrebbero
formare una coppia di amici più affiatata di così.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Appena mette piede in casa, la cerca subito e la trova in cucina.
Sono passati quattro, lunghi anni, da quando stanno insieme, ma ha
sempre voglia di lei come se fosse la prima volta. E' diventata tutto
ciò che gli serve per vivere: aria, cibo, acqua, tutto
insieme.
-
Ehi, ciao, non ti aspettavo così pres...
Non
la lascia nemmeno finire di parlare, si avvicina e la spinge contro
il tavolo, le mani a stringerle i fianchi, le labbra già
incollate alle sue.
La
bacia con forza, profondamente, facendole sentire il potere che ha
su di lui. Quando sente le sue mani delicate appoggiarsi sul suo
torace, per poi risalire ad accarezzargli le spalle, il collo, fino a
perdersi nei capelli stringendoglieli con forza, si preme su di lei per
far aderire completamente i loro bacini.
Fa
scivolare le mani sulle sue natiche, stringendole e sollevandola,
per farla sedere sul tavolo dietro di loro. Senza smettere di baciarla,
si insinua tra le sue gambe, invitandola ad aprirle per sentire ancora
meglio il calore della sua intimità.
Le
accarezza il seno attraverso la maglietta, sentendo i capezzoli
già turgidi e desiderosi del suo tocco. C'è una
serie di
gemiti, che non sa se sono suoi o di Beth. Sa solo che ha voglia di
perdersi nel suo calore umido, così le scosta i pantaloncini
e
gli slip, insinuando le dita dentro il suo stretto passaggio.
Questa
volta è sicuro che il gemito roco sia suo, perchè
non riesce a trattenerlo nello scoprire che anche lei è
già pronta per lui.
-
Dio, ragazzina, non riesco a starti lontano...
E'
così, sente di voler essere sempre dentro di lei,
perchè è più di un bisogno fisico,
è
l'esigenza di sentirla sempre intorno a lui, di sentirsi accolto ed
amato.
Lei
gli circonda i fianchi con le gambe, e a quel punto qualcosa dentro
di lui prende il sopravvento, forse la parte più istintiva,
quella che lei gli ha sempre tirato fuori sin dall'inizio.
Così
si abbassa jeans e boxer lo stretto necessario, poi la
penetra con un affondo deciso. Una parte di lui vorrebbe essere meno
irruente, forse perchè si accorge di essere troppo
selvaggio, ma
il fuoco che gli brucia nei lombi, è puro desiderio di
spingersi
profondamente dentro di lei. Beth si aggrappa a lui, stringendogli
ancora di più i fianchi, assecondando i suoi movimenti
sempre
più veloci.
-
Daryl, ti prego, promettimi che non smetterai mai di amarmi come ti amo
anch'io.
Lui
non riesce ancora a dirglielo con le parole, per cui lascia che
siano i gesti a parlare per lui. L'afferra di nuovo sotto le natiche,
sostenendola e facendole quasi sbattere la schiena contro il
frigorifero, tanto è il bisogno di spingersi dentro di lei.
L'effetto è devastante su entrambi: Beth gli appoggia la
testa
sulla spalla gemendo di piacere, lui sente uno spasmo contrargli il
bacino.
I
loro fianchi cozzano con forza, spinti dall'urgenza che hanno di fare
l'amore per rinnovare quella promessa che si scambiano puntualmente
ogni anno nel giorno del loro primo bacio.
E
non passa molto tempo ancora, prima che l'orgasmo di
Beth esploda intorno alla sua erezione, portandolo a
riversarsi
dentro di lei soltanto qualche attimo dopo, mentre asseconda, come
sempre, il pensiero di volerla raggiungere dove nessun'altro
dovrà mai arrivare: nel suo cuore e nella sua mente.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Spesso
succede che la loro giornata si concluda sul piccolo balconcino
di quell'appartamento che non vogliono lasciare, perchè
ormai la
considerano casa loro a tutti gli effetti.
Siedono
sempre nella stessa maniera, ossia con lei che si accoccola tra
le gambe di Daryl, le sue braccia a stringerla per riscaldarla, anche
quando d'estate non ce ne sarebbe bisogno.
Beth
non dimenticherà mai che erano seduti così quella
notte in cui poi hanno fatto l'amore per la prima volta. Nè
dimenticherà che è stato anche il momento in cui
ha
capito che fosse davvero - e irrimediabilmente - innamorata di lui.
Le
viene da sorridere ripensando all'accusa che le muoveva Maggie di
credere troppo nelle favole, perchè dopotutto una specie di
favola lei la sta vivendo tuttora.
Le
cose con Daryl non vanno sempre bene, anzi, spesso si scontrano
ancora perchè i loro caratteri rimangono molto differenti,
eppure non si addormentano mai distanti.
Eh,
sì, il letto è quel luogo dove il loro rapporto
continua a non avere bisogno di parole. Lì, si ricordano
perfettamente che esiste un legame profondo tra di loro, e che per
quanto potranno discutere, niente potrà reciderlo.
-
Perchè sorridi, ragazzina?
Sono
insieme da sette anni, e convivono ormai da quasi cinque anni,
eppure lui ancora la chiama così. A ventisei anni di certo
non
è più una ragazzina, ma lui sostiene che la loro
differenza di età la rende ancora tale nei suoi confronti.
Lei
dovrebbe dirgli che il suo grado di maturità è
sicuramente maggiore rispetto alla sua età anagrafica, ma
siccome in fondo lo sa anche lui, può continuare a godersi
quel
nomignolo come l'espressione dei sentimenti che prova verso di lei.
-
Pensavo a Maggie.
-
Che ha fatto, stavolta?
Daryl
sa benissimo che tra lei e sua sorella volano sempre scintille,
perchè anche per Maggie lei rimarrà sempre la sua
sorellina, quindi si sentirà sempre in diritto di dirle la
sua
su ogni cosa, cercando di influenzare le sue decisioni.
-
Niente. Mi è solo venuto in mente che quando ero "veramente"
una ragazzina, mi accusava di credere troppo nelle favole.
Ha
volutamente sottolineato quel veramente, facendolo ridacchiare
sul fatto che ci tiene sempre a rimarcarlo che è cresciuta.
-
E quindi?
-
E quindi, facevo bene, invece. Alla fine ho incontrato il mio Principe
Azzurro, no?
Il
torace a cui è appoggiata ora sussulta in maniera esplicita,
perchè lui sta proprio ridendo.
-
Ah, proprio un gran Principe Azzurro ti sei trovata. Forse dovevi
chiedere il prolungamento a vita sulla garanzia.
Anche
lei ride, intuendo che Daryl è in vena di chiacchierare, se
no non le avrebbe dato quella risposta.
-
Bè, dai, quasi abbiamo superato il settimo anno. Sai cosa si
dice, vero? Che è l'anno della crisi, anche se in teoria
bisorrebbe essere sposati.
-
Ah, allora forse dovrei chiedere a Rick, è lui l'esperto in
fatto di rapporti duraturi.
Rick
e Lori, con cui tra una paio di giorni festeggeranno la maggiore
età di Carl e i sei anni della piccola Judith, arrivata un
anno
dopo che lei e Daryl si sono conosciuti. Ancora le sembra pazzesco che
siano nati nello stesso identico giorno i figli di Rick,
però
siccome lei e Daryl sono ancora insieme, sa che le cose pazzesche nella
vita, in reltà, succedono e basta.
-
Ormai sei un esperto anche tu, non credi?
-
Uhm... io non mi sento tanto così.
Eccola,
quell'insicurezza che forse non lo abbandonerà mai
veramente. Solo che adesso lei conosce tutto di lui e del suo passato.
Non è stato facile crescere senza degli affetti stabili e la
cosa lo ha segnato molto più di quanto voglia far vedere
agli
altri. Forse suo padre è l'unico che ha capito quanto sia
davvero sensibile Daryl, infatti ora vanno d'accordo al di
là del fatto di doverlo fare perchè
c'è di mezzo lei.
-
Bè, se ancora sono qui con te, Mr. Dixon, qualcosa dovrai
pur averlo capito, no?
Lui
sorride e la stringe un pò di più.
-
Tu non fai testo, ragazzina.
-
E perchè?
-
Perchè ho sempre pensato che ti mancasse qualche rotella.
-
Sono contenta di saperlo. Potevi dirmelo anche prima.
Lui
tace un momento, però non le sembra che abbia invertito la
rotta. Lo sente ancora lì con lei.
-
Sai che io ci metto un pò a dirti le cose.
Sì,
è vero. Daryl ha i suoi tempi ed ha imparato che
cercare di forzarlo non serve a niente, se non a farlo chiudere ancora
di più a riccio.
-
Sai che a me va bene così, in fondo.
E'
vero, ha imparato ad amarlo con i suoi pregi e i suoi difetti.
L'elenco di questi ultimi si è rivelato abbastanza lungo, ma
ben
controbilanciato da pregi che lo rendono davvero una persona speciale.
-
L'avvocato di Merle mi ha chiamato due settimane fa.
Mentirebbe
se dicesse che in quelle settimane non si è accorta
che qualcosa lo turbava, ma proprio perchè ha imparato a
rispettare i suoi tempi, non gli ha fatto domande, rimanendo
però vigile.
-
Cosa voleva?
Merle
è un argomento difficile da affrontare, una ferita che
davvero Daryl si porterà dentro per sempre.
-
Mi voleva informare che è stata fissata definitivamente la
data di scarcerazione. Uscirà fra cinque settimane.
Lo
stringe più forte, le viene istintivo, sa che per lui
saranno settimane durissime quelle a venire.
-
Cosa pensi di fare?
Durante
tutti quegli anni di carcere è andato a trovarlo solo
poche volte. Altre volte si sono sentiti per telefono. Non gli ha mai
fatto mancare nulla, nel senso che si è sempre interessato
che
avesse ciò di cui aveva bisogno. Solo una volta,
più o meno qualche anno fa, le ha confessato che non sapeva
come
sarebbero potuto andare le cose con lui, una volta che fosse
tornato in libertà.
Sa
da Lori che con Rick ne ha sempre parlato di più, invece, ma
la cosa non l'ha mai infastidita. Non è assolutamente gelosa
del
rapporto che hanno i due uomini, anzi se Daryl è quello che
è, lo deve sicuramente anche alla presenza di Rick. Sa anche
che
è una forma di vergogna quella che gli impedisce di parlarne
con
lei, non riesce a superare la sensazione di non essere stato capace di
aiutare suo fratello e di averlo quindi abbandonato al suo destino.
Rick
le ha raccontato una storia diversa, però, e cioè
quella di un
ragazzino che stravedeva per un fratello che non voleva saperne di
condurre una vita migliore, punto e basta. E se all'epoca gli
assistenti sociali non lo avessero affidato alla famiglia di Rick,
probabilmente ora in carcere insieme a Merle ci sarebbe stato anche
Daryl.
-
Sinceramente non lo so, Beth. Ci devo pensare.
-
Sai che io sono con te, qualsiasi decisione prenderai.
Intreccia
le dita con le sue e posa la testa sulla sua spalla. Lui si
appoggia con il mento alla sua testa, tenendola sempre abbracciata
stretta. La via sotto di loro è come sempre tranquilla,
l'officina si trova in una zona poco abitata, quindi il silenzio
è rotto solo ogni tanto dall'abbaiare di qualche cane o dal
passaggio di qualche rara macchina.
L'atmosfera
tra di loro non si è guastata, anzi il fatto che non
parlino più è solo l'espressione del fatto che
stanno
condividendo uno dei tanti momenti importanti della loro storia.
Beth
ne è convinta, perchè il suo istinto le dice che
hanno posato un altro mattone di quella base solida su cui poggia il
loro rapporto. Hanno imparato a completarsi. Lei cerca sempre di
mantenere la promessa fatta a se stessa di scacciare le ombre che ogni
tanto lo avvolgono e pensa di riuscirci la maggior parte delle volte.
In
cambio riceve il sostegno e la forza di un uomo che crede in lei al
cento per cento. Non potrebbe davvero desiderare di più.
-
Credo di doverti dire anche un'altra cosa, ragazzina.
E'
strana la voce di Daryl, per una volta non sa bene cosa aspettarsi.
-
Spara.
-
Ti amo.
Potrebbe
giurare che per un attimo le si è fermato il cuore, poi
però lo sente che riprendere a battere furiosamente. Non
gliel'ha mai detto con quelle due semplici parole. Glielo ha dimostrato
praticamente ogni giorno in mille modi diversi, persino arrivando a
cantarle una canzone una sera in cui era decisamente ubriaco, ma non
glielo ha detto mai così direttamente.
E
deve imbrigliare mille emozioni diverse per riuscire a tirare fuori le
parole per rispondergli.
-
Se domani mattina ci svegliassimo in un mondo completamente
impazzito, io sarei lo stesso tranquilla, perchè lo dovrei
affrontare con te al mio fianco. E non potrei volere di più,
davvero. Perciò non smettere mai di farlo.
-
Non lo farò, Beth. Ci sarò sempre. E se il mondo
dovesse impazzire, sarei anch'io pronto ad affrontarlo insieme a te.
*Note autrice - che si
è innamorata pazzamente di questi Daryl e Beth!*
Avrei potuto scrivere all'infinito di loro due in questa versione, ma
ad un certo punto ho dovuto dire basta, altrimenti avrei dovuto
aggiungere altri capitoli, trasformandola in una long vera e propria.
Però, posso già dirvi che mi è
piaciuto talmente tanto immaginarli in un universo alternativo (quindi
niente zombie!) che non escludo in futuro di scrivere qualche altra
one-shot o mini-long di questo genere (magari più rosso?
Uhm... non lo escludo!).
Un'altra cosa che volevo precisare è che magari vi
aspettavate una scena della loro prima volta insieme, però
sappiate che non l'ho volutamente inserita e c'è un motivo
ben preciso: la loro prima volta la voglia raccontare prima in un'altra
ff... eh, sì, si tratta proprio di Alone! E' lì
che l'ho immaginata e non voglio farmi influenzare da altre prime volte
che potrei raccontare in altre ff. Sì, può
sembrare uno spoiler su Alone, però non aggiungo altro, dico
solo che una prima volta ci sarà (e credo che l'avevate
immaginato, essendo una ff incentrata su loro due! XD).
L'ultima nota la metto proprio sulle battute finali che si scambiano
Daryl e Beth: avete notato che non ce l'ho fatta? Ho dovuto mettere un
riferimento a TWD! Eh sì, potrebbe proprio succedere che si
svegliano una mattina e il mondo è impazzito!
Però sappiamo bene che loro due insieme (senza sceneggiatori
crudeli in giro XD) potrebbero sopravvivere benissimo!
Sperando che vi sia piaciuta questa mini-long, vi saluto.
A presto.
Serena
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