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Autore: Serendipity__    05/11/2015    7 recensioni
Beth si trova allo Snake's Pub con le amiche perchè sta festeggiando il suo compleanno.
Daryl ci va spesso, invece, insieme al suo amico Rick per scolarsi qualche buona birra.
Quello che nessuno dei due si aspetta è l'alchimia che li legherà non appena i loro sguardi si incroceranno.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao!
Allora, care lettrici, eccoci arrivate all'epilogo di questa brevissima storia. Che dire? Ribadisco che volevo rompere le atmosfere cupe dell'altra mia ff, per cui ho proprio fantasticato su questa coppia in una maniera molto più leggera, anche se ho cercato di non trascurare quelli che sono gli aspetti essenziali dei loro differenti caratteri.
Come vi avevo accennato l'epilogo è diviso in vari momenti, e per rendervi la lettura più chiara, vi anticipo già che sebbene siano consecutivi nel tempo, gli episodi raccontati sono però slegati tra di loro, nel senso che ognuno racconta un momento autoconclusivo.
Dovrei dirvi un paio di cose, ma siccome riguardano ciò che leggerete, lo farò a fine capitolo per non anticiparvi nulla.
Spero, ovviamente, che questo epilogo non vi deluda.
Buona lettura.
Serena






Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo lì.
(Rumi - poeta e filoso)



Epilogo 



Lui e Rick si trovano sotto la veranda, appoggiati alla balaustra, ognuno con la propria bottiglia di birra in mano. Entrambi hanno un valido motivo per osservare in silenzio le due persone che si stanno rincorrendo in giardino, armati di due grosse pistole ad acqua, mentre cercano di colpirsi ridendo come matti.

- Quindi domani è il grande giorno, Daryl.
E' la voce di Lori ad inserirsi nei loro pensieri, mentre accostandosi a Rick, lo guarda con un sorriso a metà tra il divertito ed il preoccupato. Nel vederle quell'espressione, se avesse ancora qualche dubbio su come la pensi di tutta la faccenda, sarebbero spazzati via: è chiaro che si augura solo il meglio per lui e Beth.
- Hai già pensato a come ti vestirai?
Quello che dovrebbe essere il suo migliore amico, ma che in quel momento non lo è di sicuro, inizia subito a ridere. Fortunatamente quella che per lui è quasi davvero una cognata, gli rifila un pugno su una spalla al posto suo. Certo, lui non sarebbe stato così delicato, ma non può pretendere che Lori picchi sul serio il proprio - anche se bastardissimo - marito.
- Fossi in te non riderei tanto! O vuoi che tiri fuori la foto della mia festa di laurea? Dove indossavi quella specie di completo che...
- Okay, okay! La pianto!
Rick solleva le mani in un gesto di resa, per poi passare un braccio sulle spalle di colei che lo sopporta da ben quattordici anni, cioè da quando si sono messi insieme decidendo di formare una vera famiglia.
- Però, Lori... permetti che io proprio non ce lo vedo vestito di tutto punto?
L'oggetto di tanto divertimento è ovviamente lui, e se non fosse per il miscuglio di emozioni che prova all'idea di quello che l'attende l'indomani, forse ci riderebbe sopra.
- Guarda che non intendo affatto dire che si deve mettere in ghingheri! Stavo solo pensando che potrebbe evitare di andarci così!
"Così" è come si veste di solito, cioè jeans scoloriti, una maglietta dei Clutch con sopra il suo inseparabile gilet di pelle e stivali da motociclista decisamente vissuti.
A lui va più che bene quell' abbigliamento, ovviamente, ma capisce il ragionamento che sta facendo Lori, così se ne sta zitto per una volta tanto, anzichè ribattere subito che gliene frega poco di quello che pensano gli altri di lui. Sulla faccenda dell'abbigliamento ci penserà, magari può mettere i suoi jeans migliori, anzichè infilare i primi che gli capitano.
"Accidenti, ragazzina, ma che cavolo mi hai fatto?".
Non può fare a meno di pensarlo, mentre con lo sguardo ritorna a seguire le due persone che stanno ancora guerreggiando a suon di risate. Beth e Carl sono subito andati d'accordo sin dalla prima volta che si sono incontrati, d'altronde lei è cresciuta con due fratelli, quindi le è venuto subito spontaneo giocare con lui.
- Bè, Lori, a dire il vero questo look gli ha sempre garantito un certo successo.
Rick continua a prenderlo per il culo, d'altronde tanti anni fa ha fatto lo stesso con lui, no? Se lo ricorda ancora quanto era nervoso all'idea che stava per conoscere i suoi futuri suoceri, preoccupandosi persino che il nodo della cravatta fosse stato a posto.
- Ah, bè, sicuramente lo avranno apprezzato tutte le donne nel raggio di quante...
Sente lo sguardo di Lori ammiccare divertito verso di lui.
- ... dieci, cento, mille miglia? Mi domando davvero sino a dove si sia spinto il leggendario fascino di Daryl Dixon.
Okay, non può fare a meno di sorridere ora, perchè quella presa in giro è il nuovo gioco di entrambi i coniugi. D'altronde hanno sempre sperato di vederlo capitolare, e adesso che è arrivato il momento, si divertono ad infierire sul suo passato decisamente attivo in fatto di donne.
- Però non è di certo adatto per andare a cena dai genitori di Beth! Devi fare bella figura, Daryl, devi giocarti bene la prima impressione.
Ecco, è tornato quel lampo di preoccupazione negli occhi di Lori e forse anche un pò in quelli di Rick. Le dimostrazioni d'affetto lo hanno sempre messo in difficoltà, anche se ultimanente sta imparando a gestirle meglio e proprio grazie alla ragazza che in quel momento sta tentando di nascondersi dietro al capanno degli attrezzi per fare un agguato a Carl.
- Anche se non hai niente di cui preoccuparti, fratello. Se dovesse essercene bisogno, verrò io a garantire per te.
In tutti quegli anni di amicizia tra lui e Rick, la parola "fratello" non è mai stata usata a sproposito. Se lo sono detto sempre nei momenti veramente importanti, quando avevano bisogno di far capire all'altro che il loro è un legame di sangue a tutti gli effetti, anche se non è lo stesso a scorrergli nelle vene.
- Sì, certo, garantire per me.
Lo guarda dritto negli occhi, e basta per far capire a Rick che gli è grato di esserci anche in quell'occasione, poi però ritorna ironico come è sua abitudine.
- Come quella volta nell'ufficio dello sceriffo?
Lori scoppia subito a ridere, perchè è stata testimone dell'unica volta in cui lui si è fatto una notte in gattabuia e per colpa di suo marito, per giunta.
- Oh, dai, Daryl! Non potevo farmi ritirare la patente proprio in quel periodo! Potevo diventare padre da un giorno all'altro! Ho dovuto per forza dire che stavi guidando tu!
- Seeee, certo! Continua pure a raccontare questa bella favola agli altri. Noi sappiamo benissimo che mancavano due mesi alla nascita di Carl, perciò hai fatto il furbo e basta!
E proprio quest'ultimo, decide che è arrivato il momento di tirare in mezzo anche loro due in quella guerra acquatica, perchè colpisce suo padre dritto in mezzo al petto.
- Papà, sei un uomo morto!
Un secondo getto raggiunge la veranda e questa volta colpisce lui in pieno petto. Il colpevole di tale gesto, lo sta guardando con due occhi azzurri pieni di divertita malizia.
- Sei spacciato anche tu, Daryl!
"Sono spacciato sì, ragazzina. Lo sono stato sin dalla prima volta che ho posato gli occhi su di te."
- Ah, quindi è una lezione vera, quella che vogliono questi due! Forza, Daryl, facciamogli vedere come si vince una guerra!
Rick si è già voltato a prendere una delle due pistole abbandonate sul tavolo e già preventivamente caricate. Perchè sapevano che sarebbe finita così, Carl li coinvolge sempre tutti. E da quando c'è Beth, poi, deve ammettere che si diverte il doppio, perchè inseguire lei rende la caccia molto più interessante.
Lori, invece, si è gia portata più vicina alla soglia di casa, non prima di chiudere con lui il discorso iniziato poco prima.
- Daryl, farai comunque bella figura, ne sono sicura, però tu mettiti lo stesso l'unica camicia che possiedi con la cravatta che ti abbiamo regalato per il nostro matrimonio. Ti aiuterà a controbilanciare quella faccia da canaglia che ti porti in giro!
E un secondo prima che lui la colpisca con un potente getto d'acqua, lei si è rifugiata dietro la porta a vetri, mostrandogli una bella linguaccia.
- Ehi, allora, Mr. Dixon! Viene sì o no, a darmi una lezione su come si vince una guerra?
Un'altro getto lo colpisce in pieno sulla nuca, a dimostrazione che quella perfida ragazzina ha una mira decisamente migliore di quella che dice di avere.
- Certo che te lo insegno, ragazzina. Inizia pure a scappare.
Non ha smesso di chiamarla così, ma ormai lo fa con un'altra intenzione, ossia quella di renderle chiaro che l'età è l'ultima cosa che gli interessa di lei. Prima, infatti, ci sono almeno altri mille motivi che la rendono unica ai suoi occhi, ed è convinto che, prima o poi, arriverà il giorno che glieli dirà tutti.





§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§


 
- Sei nervoso?
Come risposta riceve solo un diniego con la testa.
- Preoccupato?
Altro diniego.
- Io un pò sì, invece.
E lo sottolinea compiendo un gesto che fa spesso quando è agitata: si arrotola una ciocca di capelli con le dita.
- Non dovresti, non ne hai motivo.
Sentire quella voce ha sempre un effetto magico su di lei. Sul serio, Daryl le rivolge la parola e a lei sembra che tutto il resto scompaia. Sono passati tre mesi da quel fatidico primo bacio, ma ancora non si capacita che l'uomo alle sue spalle, possa davvero essere così preso da lei.
Eppure ha un sacco di motivi per crederlo.... non ultimo che... bè, che nonostante sia appunto un uomo fatto e finito, ha praticato l'astinenza senza battere ciglio.
Lei non è affatto stupida, perciò nonostante non glielo abbia voluto dire chiaramente, ha capito lo stesso che ha davvero molta esperienza, mentre lei al contrario non ne ha affatto. La cosa, ovviamente, le ha messo addosso un pò d'ansia, anche se ad essere sincera, è cosciente che nel momento in cui iniziano a baciarsi e a stare vicini, tutte le sue paure scivolano via, perciò sente che andrà tutto bene quando si spingeranno oltre.
In realtà, lei avrebbe già voluto superarlo quel confine, ma è successa una cosa che non si sarebbe mai e poi mai aspettata: Daryl ha fatto una promessa a suo padre e la sta rispettando sino in fondo. Quando l'ha presentato alla sua famiglia, solo qualche settimana dopo averlo rincontrato, è stato un momento difficile per tutti, ma poi alla fine hanno capito che lei non sarebbe tornata indietro sulla sua decisione di frequentarlo. Così hanno deciso di dargli fiducia, dal momento che ne hanno sempre avuta tantissima nella sua capacità di giudizio. Però suo padre ha strappato appunto quella promessa a Daryl, arrivata dopo una breve, ma intensa conversazione tra loro due soltanto. A ben pensarci, è un'altra delle cose che hanno contribuito a renderla certa che lui sia davvero quello giusto, perchè non sa quanti avrebbero preso seriamente la richiesta di suo padre di conoscersi un pò prima di arrivare sino in fondo.
- Hai freddo?
Le è corso un brivido lungo la schiena al pensiero che quella promessa sta per scadere e non è certo di freddo. Però, siccome adora il modo che ha di abbracciarla stretta quando sono seduti fuori sul piccolo balconcino dell' appartamento che lui occupa sopra l'officina, mente spudoratamente.
- Un pò.
E come ha sperato, lui la stringe un pochino di più a sè, così ora la sua schiena aderisce perfettamente al suo torace. Dal momento che è seduta tra le sue gambe, anche le sue natiche sono a stretto contatto con il bacino di Daryl. Però la cosa non la imbarazza più come all'inizio, anzi, ora le accende un calore che vorrebbe tanto poter spegnere insieme a lui.
- Se non sei nervoso, nè preoccupato, perchè allora sei così silenzioso?
Alla fine non ce l'ha fatta e gliel'ha dovuto chiedere.
- Silenzioso io, eh?
A lei scappa da ridere, segno che forse quella nervosa è veramente lei.
- Okay, è vero. Tu sei sempre silenzioso, in realtà, Mr. Dixon. Solo che mi sembra un silenzioso più del solito, ecco.
Ora è lui a ridacchiare, mentre le sfiora una tempia con una bacio leggero.
- Forse sei tu che parli anche più del solito.
- Uhm... è un modo carino per chiedermi di stare zitta?
Un altro bacio le sfiora la tempia.
- No, sai che puoi parlare finchè vuoi.
A lei scappa da ridere ancora.
- Sottotitoli della tua risposta "parla pure, tanto io non ti ascolto".
Le da un pizzicotto sul braccio e lei sente ancora un brivido. Possibile che anche un gesto così scherzoso possa farle quell'effetto?
- Comunque non hai risposto. Per me sei più silenzioso del solito, quindi significa che stai pensando a qualcosa.
Arriva un altro pizzicotto, solo che questa volta è su un fianco. Lei si agita e lui rafforza la presa, come a volerla intrappolare meglio.
- Sottotitoli della tua frase "di solito, invece, tu non pensi".
- Ehi, non è vero! Sai benissimo che per me sei uno molto in gamba!
- Non ti agitare, ragazzina, stavo scherzando. Lo so quello che pensi di me.
Ecco, ora potrebbe sciogliersi, perchè se c'è una cosa che le piace da morire è il significato che adesso attribuisce a quel "ragazzina". Nella sua testa suona più o meno come "siccome adesso stiamo insieme, sei la mia ragazzina".
- Comunque, per rispondere, stavo pensando in effetti che non vorrei essere da nessun'altra parte in questo momento.
Nemmeno lei, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Tutto quello che le serve per essere felice si trova alle sue spalle.
- Nemmeno io.
- E allora, perchè sei nervosa e/o preoccupata?
E' stupido arrossire come sta facendo e crede che forse non smetterà mai di farlo, probabilmente nemmeno tra dieci anni, quando loro due, spera, saranno diventati una coppia affiatata sotto tutti i punti di vista.
- Perchè sono ancora dell'idea che potresti avere delle aspettative troppo alte su di me.
Certo se lui facesse a meno di ridacchiare, sarebbe meglio. Già si sente un pò stupida a tirare fuori ancora quell'argomento, se poi lui fa così peggiora la cosa.
- Guarda che dovrebbe essere il contrario. Di solito è l'uomo che deve dimostrarsi all'altezza.
Lei arrossisce ancora di più e immagina che anche senza vederla, Daryl lo sappia. In un paio di occasioni le ha confessato che è una cosa che lo fa impazzire, ed è stato uno di quei rari momenti in cui ha esternato esplicitamente ciò che stava pensando.
Sono una coppia davvero strana, loro due. Tanto lei è aperta e solare, tanto lui è chiuso e introverso. Sicuramente hanno avuto esperienze di vita completamente diverse, perciò stanno imparando un pò alla volta a conoscersi, però lei ha già capito che una parte di lui rimarrà sempre restia a mostrarle apertamente i suoi sentimenti.
Così è attraverso i suoi gesti che lo lascia trapelare... come la guarda, per esempio. O come pronuncia, appunto, quel "ragazzina". O come le sfiora la spalla con le labbra anche in quel momento, proprio come se fosse un oggetto prezioso da non rompere.
- Bè, tu però parti avvantaggiato.
Lui ridacchia, mentre continua a sfiorarla in quella maniera che la fa sentire... unica.
- Sono convinto che recupererai in fretta il tempo perduto. Avrai un buon maestro, in fondo.
Adesso è lei a dargli un pizzicotto sul braccio, percependo sotto le dita i muscoli solidi del suo avambraccio. Daryl è veramente bello, anche questo la preoccupa. Non che lei sia brutta, sarebbe ipocrita a pensarlo, però lui ha un fascino veramente innegabile. Probabilmente lui non se ne rende pienamente conto, o forse sì, in ogni caso non può fare a meno di esserne gelosa. Ha già visto come lo guardano le altre ragazze, anzi donne rispetto a lei, e si chiede se le passerà mai la paura che lui le possa trovare più interessanti.
- Egocentrico.
- E non solo. L'elenco dei miei difetti è bello lungo, lo scoprirai.
- Non ci riesci, Mr. Dixon.
- A fare che?
- A farmi paura.
Lui non ride più adesso, anzi le sembra di sentire che il suo cuore stia battendo più forte contro la sua schiena.
- Paura, eh? Dovresti averne, invece, ragazzina.
E' convinta che se adesso lo stesse guardando negli occhi, vedrebbe delle ombre cupe agitarsi dietro l'azzurro intenso delle sue iridi. Quelle che vorrebbe scacciare e che si è ripromessa di fare in futuro, ad ogni costo.
- Sono uno parecchio incasinato.
- E chi non lo è, Daryl?
Lui sospira e lei intuisce quale sarà la sua risposta.
- Tu, per esempio.
Lei scrolla le spalle, mentre appoggia le braccia su quelle che le stringono la vita, abbracciandolo così a sua volta.
- Ho un sacco di difetti anch'io, Mr. Dixon. Se ne accorgerà presto anche lei.
Lui si è irrigidito e lei capisce che sta per dirle qualcosa di importante.
- Nessuno dei tuoi fratelli è in galera, però.
Lei vorrebbe voltarsi, ma lui glielo impedisce, nascondendo il viso nella piega del suo collo. Ha sempre una leggera barba che la pizzica ogni volta, ma non è fastidioso, fa parte anche quello di ciò che le piace in lui.
- Così hai un fratello in prigione.
Ora che ci pensa bene, quando le ha detto di essere rimasto solo, lei ha pensato si riferisse ai suoi genitori, dando per scontato che fosse stato figlio unico.
- Sì. Merle ci è finito dodici anni fa e ne deve scontare altri otto. Ha quasi ammazzato il commesso di un supermercato.
La cosa è ovviamente molto seria, eppure non riesce ad esserne turbata come dovrebbe. Sente che lui è diverso da suo fratello, e lo dimostra il disagio che prova nel dovergliene parlare.
- Perchè non me lo hai detto subito, quando ti ho chiesto della tua famiglia?
- Perchè non è nella lista delle mie dieci cose preferite da dire ad una ragazza.
Intuisce di dover alleggerire la situazione o Daryl si richiuderà di nuovo in se stesso. Non vuole smettere di parlare con lui.
- Hai una lista di cose preferite da dire?
Lo sente sulla pelle sensibile del collo che sta sorridendo. E ne è contenta, significa che è riuscita nel suo intento.
- Sì.
- Dimmene una.
- Vuoi una birra?
- Adesso?
Lui sorride di più.
- No, fa parte della lista.
Le viene da ridere.
- Dovevo immaginarlo. Sentiamone un'altra, questa lista sembra essere molto interessante.
Le da un morso leggero, e lei sente lo stomaco annodarsi, ma non vuole lasciarlo vincere. E' bravo a distrarla quando decide che non vorrebbe più parlarle.
- Forza, sto aspettando.
Passa ancora qualche secondo, poi lo sente buttare fuori il fiato.
- Spero di non averti... delusa.
Oddio, le si forma immediatamente un nodo in gola, e deve deglutire un paio di volte, prima di riuscire a parlare.
- L'hai usata molte volte?
Dove prima l'ha morsa, ora la bacia.
- No, l'ho appena inserita in cima alla lista.
Lo stringe più forte, raddoppiando di conseguenza la stretta che esercita su di lei, ma è proprio così che si vuole sentire, un tutt'uno con lui.
- Non cambierò idea su di te, Daryl. Te l'ho detto che non ci riuscirai.
Lui resta in silenzio, forse per assorbire bene quella risposta su cui lei non ha dovuto riflettere nemmeno un secondo prima di dargliela.
- Beth, sei sicura di avere solo diciannove anni?
Poche volte la chiama per nome, ma quando lo fa le sembra che diventi ancora più bello pronunciato da lui.
- Non sei l'unico ad avere dei dubbi, anche mio padre se lo domanda. Dice che a volte ragiono come se avessi già vissuto cent'anni.
- Bè, l'importante è che non li dimostri anche fisicamente.
Quella battuta è il mezzo per superare quel momento così intenso, riportandoli ad un discorso che è ancora in sospeso tra di loro, ma che adesso più che mai, lei vuole concludere.
- Daryl, pensi che sarà passata la mezzanotte?
- Direi proprio di sì.
- Sai cosa significa, vero?
- Che sono libero dalla promessa di doverti riaccompagnare a casa.
- Esatto.
Per un attimo rimangono in silenzio, forse immersi in pensieri simili oppure no. Beth ha quasi paura di scoprirlo.
- Tu sei sicura di volerti fermare?
Quella è la domanda che stava aspettando ed è talmente sicura di quello che vuole, da girarsi verso di lui, perchè gliela legga anche negli occhi la risposta.
- Sì. Assolutamente sì.


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"Ho fatto l'amore con Daryl".
Questo è il primo pensiero che formula la sua mente non appena si sveglia. E forse i ricordi la sommergerebbero anche, se non fosse prima travolta dalla sensazione dei loro corpi nudi allacciati insieme.
Le è già capitato di svegliarsi accanto a lui, qualche volta ha sonnecchiato sul divano mentre lui e Rick guardavano la partita, ma questa volta è completamente diverso. C'è una naturale intimità nel modo che hanno di stare vicini, come se si fossero cercati spontaneamente anche nel sonno.
La sua schiena aderisce al torace di Daryl, le sue braccia le circondano la vita e le sue sono avvolte sopra, e le sue natiche poggiano sul suo inguine, mentre le loro gambe sono intrecciate.
"Siamo come due pezzi di un puzzle che si incastrano perfettamente tra di loro".
Le sfugge una bassa risata a quel pensiero un pò buffo, che però spiega bene come si sente vicino a lui in quel momento.
- Mi piace la tua risata.
La voce di Daryl è ancora più roca del solito così un pò assonnata e lei scopre che è di una sensualità sconvolgente.
-Anche se ti ha svegliato?
Cerca di scherzare per non mostrargli l'effetto che le stanno già provocando i piccoli baci che le sta lasciando sul collo.
- Metterei la firma per essere sempre svegliato così... o meglio, con te così...
Sa di essere arrossita davanti al chiaro riferimento sulla loro nudità, ma non può farne a meno. Tra l'altro le sue labbra stanno scendendo pericolosamente verso la sua spalla, rendendole il compito di rimanere lucida sempre più difficile.
- Potresti diventare la mia colazione preferita.
L'ha stretta maggiormente contro di lui, facendole sentire la prova evidente di quanto sia vero ciò che sta dicendo.
- Anche meglio del caffè che dici di dover bere prima ancora di aprire gli occhi?
Sente il suo sorriso sulla pelle, dal momento che la sua bocca sta facendo un avanti e indietro tra la spalla e il collo, e poi su fino all'orecchio, dove la pelle è più sensibile.
- Una bella sfida, in effetti.
E' un gioco tremendamente eccitante quello che stanno facendo, tanto che sente l'imbarazzo cedere il passo all'eccitazione, perchè il suo corpo sembra accettare con molta più naturalezza della sua mente, il forte desiderio che prova per lui.
- Magari vado a preparartene un pò, così poi decidi.
Ha fatto finta di volersi alzare, ottenendo in cambio di essere trattenuta e voltata verso di lui. Vederlo in viso, ritrovare l'azzurro dei suoi occhi già incupito dalla passione, acuisce ancora di più le sensazioni che sta provando.
- Penso di aver già deciso, ragazzina.
Sente le sue mani seguire la linea della sua spina dorsale e poi accarezzarle le natiche.
- Il caffè può aspettare.
Le cattura le labbra in un bacio che sembra volerla assaporare, quasi divorare, e che lei ricambia, lasciandosi guidare nei gesti da quell'eccitazione che lui sa risvegliare così in fretta dentro di lei.
E prima di spegnere ogni pensiero, abbandonandosi solo alle sensazioni, si rende conto che in futuro non ci sarà cosa più bella, e più naturale, se non quella di imparare ad amare Daryl con tutta se stessa.

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§




- Daryl, mi spiace doverlo ridire, ma hai fatto davvero un gran casino.
Se era già incazzato prima, ora lo è anche di più. Non ha bisogno che appena arrivato, Rick sottolinei i suoi sbagli, ha bisogno piuttosto che gli dica come fare per rimediare. E' lui quello con più esperienza in fatto di rapporti amorosi, no?
- C'ero arrivato anche da solo, grazie.
E' steso sotto il telaio di una Mustang che devono consegnare per il giorno dopo, quindi potrebbe anche fermarsi per cinque minuti, ma non ha voglia di guardare in faccia l'amico.
Rick ha la capacità di farlo sentire davvero una merda quando sbaglia. Prima di Beth, era l'unico a riuscirci con così tanta facilità. Forse è per quello che gli ha impedito di fare molte più cazzate di quelle che avrebbe fatto se lui non ci fosse stato.
Peccato che ieri sera, allo Snake, non sia stata sufficiente nemmeno la sua presenza per impedirgli di farne una grande come una casa.
- A me sembra proprio di no, lo dimostra il fatto che ancora non sei strisciato da lei in ginocchio per chiederle di perdonare quella grandissima testa di cazzo che si ritrova come compagno.
Gli fa ancora un effetto sconvolgente sentirsi definire il compagno di Beth. Da un lato lo spedisce in un posto che pensa assomigli molto al Paradiso; dall'altro si sente precipitare in un posto che non può che essere l'Inferno, dove ci finiscono quelli che, come lui, osano stare insieme ad una brava ragazza, per giunta così giovane rispetto a lui.
- Quindi, è questo che dovrei fare?
Sente arrivargli un calcio sullo stinco e capisce che Rick pretende di guardarlo in faccia, così a malincuore deve lasciare il suo rifugio. Sa essere un vero rompicoglioni quando vuole. Infatti è lì che lo aspetta, appoggiato alla Mustang, lo sguardo rivolto verso il basso. Quando i loro occhi si incrociano, ci vede dentro il riflesso di quello che sa già anche lui.
"Sì, ho fatto proprio una cazzata enorme".
- Potresti iniziare così, magari perlomeno ti starà a sentire.
A quel punto gli dà una mano per alzarsi, ora sono uno di fronte all'altro.
- Okay, potrei. Però prima rispondi a questa domanda: se ci fosse stata tua moglie, al posto di Beth, come avresti reagito?
Questa la vuole proprio sentire. Perchè c'è una parte di lui che è ancora convinta che rifarebbe esattamente quello che ha fatto ieri sera.
- Non come hai fatto tu.
Questa poi!
- No, sul serio, pensi di fregare proprio me, Rick?
E improvvisamente sbuca un sorriso sul viso dell'uomo che ha di fronte, anche se continua a scuotere la testa.
- Questo non cambia il fatto che sei nella cacca fino al collo.
Un pò dell'incazzatura se ne è andata, perchè come sempre gli distende i nervi parlare con lui, anche se sa che continuerà a martellarlo finchè non ammetterà sino in fondo i propri sbagli.
- Sì, lo so. Ma ormai quel che è fatto è fatto.
- Bè su questo non ci piove. E mi sa che ti devi aspettare anche una bella denuncia.
Lui solleva le spalle, perchè se anche arrivasse, ne è valsa comunque la pena. Quel tizio ha sicuramente capito che deve scordarsi di Beth.
- La prendi bene, ma forse Beth non sarà dello stesso parere, non pensi?
Eccolo il tasto dolente, quello che gli fa davvero attorcigliare le budella. L'idea che possa aver rovinato tutto con lei.
- L'avevo avvisata che avevo una lunga lista di difetti.
- Ah, bè, allora questo risolve tutto secondo te?.
Rick non ha smesso di sorridergli, perchè dopotutto lo sa anche lui che ha davvero un pessimo carattere, ma che non ha mai agito con l'intenzione di fare del male a qualcuno senza un valido motivo.
- Sul serio, amico, non pensare di andare a dirle una stronzata del genere. Non c'è peggior cosa del "te l'avevo detto" quando invece sei tu ad avere torto.
- Allora illuminami su quello che devo dirle, dopo che ovviamente sarò arrivato da lei strisciando.
L'idea dello strisciare forse non è poi così sbagliata, perchè ha davvero paura di aver fatto un gran casino con lei.
- Forse le potresti confessare che siccome hai una dannata paura di perderla, percepisci qualsiasi altro uomo come una minaccia, tanto che ti si azzera ogni capacità di pensiero quando uno le ronza intorno.
Adesso tocca a lui sorridere, incrociando le braccia e dimenticando per un momento che la faccenda è seria.
- E' quello che hai detto a Lori quella volta che hai menato quel suo collega perchè le sbavava dietro? Perchè se è così, mi convinco subito, dal momento che pare proprio abbia funzionato, visto che siete ancora insieme.
- Era diverso, scemo.
- Fammi capire: perchè per te è sempre tutto diverso?
- Si vede che è la tua prima relazione seria.
Lui pensa che non solo è vero, ma che è andato a scegliersene una pure parecchio complicata. Beth è una ragazza davvero, davvero speciale, anche un cieco se ne accorgerebbe. Ecco perchè ha una paura fottuta di perderla, perchè da un momento all'altro si accorgerà di quanto non c'entri assolutamente niente con uno come lui.
- Quando ho menato quello stronzo, io e Lori eravamo già sposati! Se lo aspettava che potesse finire così, se mai io e quel tizio ci fossimo incontrati.
Giusto, forse. Per lui è davvero tutto nuovo, a volte si sente proprio un pesce fuor d'acqua nel dover gestire il suo rapporto con Beth.  A volte pensa che vorrebbe passare le sue giornate a letto con lei, perchè quando fanno l'amore le cose funzionano ad un livello così profondo tra di loro, che non hanno nemmeno bisogno di dirsi una parola.
Sì, quando sono a letto insieme, non è solo sesso quello che fanno, è molto, molto di più.
- Va bene, Mr. So tutto io.
- Come, scusa?
Sorride ironico davanti a quel rimarcare la sua veloce resa, perchè un pò di facciata la deve mantenere, anche se con Rick non ne avrebbe bisogno. Conosce benissimo tutti i suoi stati d'animo, anche quelli più nascosti.
- Sì, sì... non te la menare troppo. Mi avevi già convinto con lo strisciare, ora ci aggiungo anche qualche bella parolina, così sei più contento. Questo vuol dire, però, che ora la Mustang te la finisci tu.
Gli ha già voltato le spalle per andarsi a sfilare la tuta da lavoro, ma ovviamente sente lo stesso il sorriso compiaciuto che è comparso sul volto di Rick per avergli fatto cambiare idea così rapidamente, mentre contemporaneamente lo saluta con un dito in particolare per avergli rifilato però anche il suo lavoro.
Sì, decisamente loro due si sono proprio trovati, non potrebbero formare una coppia di amici più affiatata di così.




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Appena mette piede in casa, la cerca subito e la trova in cucina.
Sono passati quattro, lunghi anni, da quando stanno insieme, ma ha sempre voglia di lei come se fosse la prima volta. E' diventata tutto ciò che gli serve per vivere: aria, cibo, acqua, tutto insieme.
- Ehi, ciao, non ti aspettavo così pres...
Non la lascia nemmeno finire di parlare, si avvicina e la spinge contro il tavolo, le mani a stringerle i fianchi, le labbra già incollate alle sue.
La bacia con forza, profondamente, facendole sentire il potere che ha su di lui. Quando sente le sue mani delicate appoggiarsi sul suo torace, per poi risalire ad accarezzargli le spalle, il collo, fino a perdersi nei capelli stringendoglieli con forza, si preme su di lei per far aderire completamente i loro bacini.
Fa scivolare le mani sulle sue natiche, stringendole e sollevandola, per farla sedere sul tavolo dietro di loro. Senza smettere di baciarla, si insinua tra le sue gambe, invitandola ad aprirle per sentire ancora meglio il calore della sua intimità.
Le accarezza il seno attraverso la maglietta, sentendo i capezzoli già turgidi e desiderosi del suo tocco. C'è una serie di gemiti, che non sa se sono suoi o di Beth. Sa solo che ha voglia di perdersi nel suo calore umido, così le scosta i pantaloncini e gli slip, insinuando le dita dentro il suo stretto passaggio.
Questa volta è sicuro che il gemito roco sia suo, perchè non riesce a trattenerlo nello scoprire che anche lei è già pronta per lui.
- Dio, ragazzina, non riesco a starti lontano...
E' così, sente di voler essere sempre dentro di lei, perchè è più di un bisogno fisico, è l'esigenza di sentirla sempre intorno a lui, di sentirsi accolto ed amato.
Lei gli circonda i fianchi con le gambe, e a quel punto qualcosa dentro di lui prende il sopravvento, forse la parte più istintiva, quella che lei gli ha sempre tirato fuori sin dall'inizio.
Così si abbassa jeans e boxer lo stretto necessario, poi la penetra con un affondo deciso. Una parte di lui vorrebbe essere meno irruente, forse perchè si accorge di essere troppo selvaggio, ma il fuoco che gli brucia nei lombi, è puro desiderio di spingersi profondamente dentro di lei. Beth si aggrappa a lui, stringendogli ancora di più i fianchi, assecondando i suoi movimenti sempre più veloci.
- Daryl, ti prego, promettimi che non smetterai mai di amarmi come ti amo anch'io.
Lui non riesce ancora a dirglielo con le parole, per cui lascia che siano i gesti a parlare per lui. L'afferra di nuovo sotto le natiche, sostenendola e facendole quasi sbattere la schiena contro il frigorifero, tanto è il bisogno di spingersi dentro di lei. L'effetto è devastante su entrambi: Beth gli appoggia la testa sulla spalla gemendo di piacere, lui sente uno spasmo contrargli il bacino.
I loro fianchi cozzano con forza, spinti dall'urgenza che hanno di fare l'amore per rinnovare quella promessa che si scambiano puntualmente ogni anno nel giorno del loro primo bacio.
E non passa molto tempo ancora, prima che l'orgasmo di Beth esploda intorno alla sua erezione, portandolo a riversarsi dentro di lei soltanto qualche attimo dopo, mentre asseconda, come sempre, il pensiero di volerla raggiungere dove nessun'altro dovrà mai arrivare: nel suo cuore e nella sua mente.

 



§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



Spesso succede che la loro giornata si concluda sul piccolo balconcino di quell'appartamento che non vogliono lasciare, perchè ormai la considerano casa loro a tutti gli effetti.
Siedono sempre nella stessa maniera, ossia con lei che si accoccola tra le gambe di Daryl, le sue braccia a stringerla per riscaldarla, anche quando d'estate non ce ne sarebbe bisogno.
Beth non dimenticherà mai che erano seduti così quella notte in cui poi hanno fatto l'amore per la prima volta. Nè dimenticherà che è stato anche il momento in cui ha capito che fosse davvero - e irrimediabilmente - innamorata di lui.
Le viene da sorridere ripensando all'accusa che le muoveva Maggie di credere troppo nelle favole, perchè dopotutto una specie di favola lei la sta vivendo tuttora.
Le cose con Daryl non vanno sempre bene, anzi, spesso si scontrano ancora perchè i loro caratteri rimangono molto differenti, eppure non si addormentano mai distanti.
Eh, sì, il letto è quel luogo dove il loro rapporto continua a non avere bisogno di parole. Lì, si ricordano perfettamente che esiste un legame profondo tra di loro, e che per quanto potranno discutere, niente potrà reciderlo.
- Perchè sorridi, ragazzina?
Sono insieme da sette anni, e convivono ormai da quasi cinque anni, eppure lui ancora la chiama così. A ventisei anni di certo non è più una ragazzina, ma lui sostiene che la loro differenza di età la rende ancora tale nei suoi confronti.
Lei dovrebbe dirgli che il suo grado di maturità è sicuramente maggiore rispetto alla sua età anagrafica, ma siccome in fondo lo sa anche lui, può continuare a godersi quel nomignolo come l'espressione dei sentimenti che prova verso di lei.
- Pensavo a Maggie.
- Che ha fatto, stavolta?
Daryl sa benissimo che tra lei e sua sorella volano sempre scintille, perchè anche per Maggie lei rimarrà sempre la sua sorellina, quindi si sentirà sempre in diritto di dirle la sua su ogni cosa, cercando di influenzare le sue decisioni.
- Niente. Mi è solo venuto in mente che quando ero "veramente" una ragazzina, mi accusava di credere troppo nelle favole.
Ha volutamente sottolineato quel veramente, facendolo ridacchiare sul fatto che ci tiene sempre a rimarcarlo che è cresciuta.
- E quindi?
- E quindi, facevo bene, invece. Alla fine ho incontrato il mio Principe Azzurro, no?
Il torace a cui è appoggiata ora sussulta in maniera esplicita, perchè lui sta proprio ridendo.
- Ah, proprio un gran Principe Azzurro ti sei trovata. Forse dovevi chiedere il prolungamento a vita sulla garanzia.
Anche lei ride, intuendo che Daryl è in vena di chiacchierare, se no non le avrebbe dato quella risposta.
- Bè, dai, quasi abbiamo superato il settimo anno. Sai cosa si dice, vero? Che è l'anno della crisi, anche se in teoria bisorrebbe essere sposati.
- Ah, allora forse dovrei chiedere a Rick, è lui l'esperto in fatto di rapporti duraturi.
Rick e Lori, con cui tra una paio di giorni festeggeranno la maggiore età di Carl e i sei anni della piccola Judith, arrivata un anno dopo che lei e Daryl si sono conosciuti. Ancora le sembra pazzesco che siano nati nello stesso identico giorno i figli di Rick, però siccome lei e Daryl sono ancora insieme, sa che le cose pazzesche nella vita, in reltà, succedono e basta.
- Ormai sei un esperto anche tu, non credi?
- Uhm... io non mi sento tanto così.
Eccola, quell'insicurezza che forse non lo abbandonerà mai veramente. Solo che adesso lei conosce tutto di lui e del suo passato. Non è stato facile crescere senza degli affetti stabili e la cosa lo ha segnato molto più di quanto voglia far vedere agli altri. Forse suo padre è l'unico che ha capito quanto sia davvero sensibile Daryl, infatti ora vanno d'accordo al di là del fatto di doverlo fare perchè c'è di mezzo lei.
- Bè, se ancora sono qui con te, Mr. Dixon, qualcosa dovrai pur averlo capito, no?
Lui sorride e la stringe un pò di più.
- Tu non fai testo, ragazzina.
- E perchè?
- Perchè ho sempre pensato che ti mancasse qualche rotella.
- Sono contenta di saperlo. Potevi dirmelo anche prima.
Lui tace un momento, però non le sembra che abbia invertito la rotta. Lo sente ancora lì con lei.
- Sai che io ci metto un pò a dirti le cose.
Sì, è vero. Daryl ha i suoi tempi ed ha imparato che cercare di forzarlo non serve a niente, se non a farlo chiudere ancora di più a riccio.
- Sai che a me va bene così, in fondo.
E' vero, ha imparato ad amarlo con i suoi pregi e i suoi difetti. L'elenco di questi ultimi si è rivelato abbastanza lungo, ma ben controbilanciato da pregi che lo rendono davvero una persona speciale.
- L'avvocato di Merle mi ha chiamato due settimane fa.
Mentirebbe se dicesse che in quelle settimane non si è accorta che qualcosa lo turbava, ma proprio perchè ha imparato a rispettare i suoi tempi, non gli ha fatto domande, rimanendo però vigile. 
- Cosa voleva?
Merle è un argomento difficile da affrontare, una ferita che davvero Daryl si porterà dentro per sempre.
- Mi voleva informare che è stata fissata definitivamente la data di scarcerazione. Uscirà fra cinque settimane.
Lo stringe più forte, le viene istintivo, sa che per lui saranno settimane durissime quelle a venire.
- Cosa pensi di fare?
Durante tutti quegli anni di carcere è andato a trovarlo solo poche volte. Altre volte si sono sentiti per telefono. Non gli ha mai fatto mancare nulla, nel senso che si è sempre interessato che avesse ciò di cui aveva bisogno. Solo una volta, più o meno qualche anno fa, le ha confessato che non sapeva come sarebbero potuto andare le cose con lui, una volta che fosse tornato in libertà.
Sa da Lori che con Rick ne ha sempre parlato di più, invece, ma la cosa non l'ha mai infastidita. Non è assolutamente gelosa del rapporto che hanno i due uomini, anzi se Daryl è quello che è, lo deve sicuramente anche alla presenza di Rick. Sa anche che è una forma di vergogna quella che gli impedisce di parlarne con lei, non riesce a superare la sensazione di non essere stato capace di aiutare suo fratello e di averlo quindi abbandonato al suo destino.
Rick le ha raccontato una storia diversa, però, e cioè quella di un ragazzino che stravedeva per un fratello che non voleva saperne di condurre una vita migliore, punto e basta. E se all'epoca gli assistenti sociali non lo avessero affidato alla famiglia di Rick, probabilmente ora in carcere insieme a Merle ci sarebbe stato anche Daryl.
- Sinceramente non lo so, Beth. Ci devo pensare.
- Sai che io sono con te, qualsiasi decisione prenderai.
Intreccia le dita con le sue e posa la testa sulla sua spalla. Lui si appoggia con il mento alla sua testa, tenendola sempre abbracciata stretta. La via sotto di loro è come sempre tranquilla, l'officina si trova in una zona poco abitata, quindi il silenzio è rotto solo ogni tanto dall'abbaiare di qualche cane o dal passaggio di qualche rara macchina.
L'atmosfera tra di loro non si è guastata, anzi il fatto che non parlino più è solo l'espressione del fatto che stanno condividendo uno dei tanti momenti importanti della loro storia.
Beth ne è convinta, perchè il suo istinto le dice che hanno posato un altro mattone di quella base solida su cui poggia il loro rapporto. Hanno imparato a completarsi. Lei cerca sempre di mantenere la promessa fatta a se stessa di scacciare le ombre che ogni tanto lo avvolgono e pensa di riuscirci la maggior parte delle volte.
In cambio riceve il sostegno e la forza di un uomo che crede in lei al cento per cento. Non potrebbe davvero desiderare di più.
- Credo di doverti dire anche un'altra cosa, ragazzina.
E' strana la voce di Daryl, per una volta non sa bene cosa aspettarsi.
- Spara.
- Ti amo.
Potrebbe giurare che per un attimo le si è fermato il cuore, poi però lo sente che riprendere a battere furiosamente. Non gliel'ha mai detto con quelle due semplici parole. Glielo ha dimostrato praticamente ogni giorno in mille modi diversi, persino arrivando a cantarle una canzone una sera in cui era decisamente ubriaco, ma non glielo ha detto mai così direttamente.
E deve imbrigliare mille emozioni diverse per riuscire a tirare fuori le parole per rispondergli.
- Se domani mattina ci svegliassimo in un mondo completamente impazzito, io sarei lo stesso tranquilla, perchè lo dovrei affrontare con te al mio fianco. E non potrei volere di più, davvero. Perciò non smettere mai di farlo.
- Non lo farò, Beth. Ci sarò sempre. E se il mondo dovesse impazzire, sarei anch'io pronto ad affrontarlo insieme a te.






*Note autrice - che si è innamorata pazzamente di questi Daryl e Beth!*


Avrei potuto scrivere all'infinito di loro due in questa versione, ma ad un certo punto ho dovuto dire basta, altrimenti avrei dovuto aggiungere altri capitoli, trasformandola in una long vera e propria. Però, posso già dirvi che mi è piaciuto talmente tanto immaginarli in un universo alternativo (quindi niente zombie!) che non escludo in futuro di scrivere qualche altra one-shot o mini-long di questo genere (magari più rosso? Uhm... non lo escludo!).
Un'altra cosa che volevo precisare è che magari vi aspettavate una scena della loro prima volta insieme, però sappiate che non l'ho volutamente inserita e c'è un motivo ben preciso: la loro prima volta la voglia raccontare prima in un'altra ff... eh, sì, si tratta proprio di Alone! E' lì che l'ho immaginata e non voglio farmi influenzare da altre prime volte che potrei raccontare in altre ff. Sì, può sembrare uno spoiler su Alone, però non aggiungo altro, dico solo che una prima volta ci sarà (e credo che l'avevate immaginato, essendo una ff incentrata su loro due! XD).
L'ultima nota la metto proprio sulle battute finali che si scambiano Daryl e Beth: avete notato che non ce l'ho fatta? Ho dovuto mettere un riferimento a TWD! Eh sì, potrebbe proprio succedere che si svegliano una mattina e il mondo è impazzito! Però sappiamo bene che loro due insieme (senza sceneggiatori crudeli in giro XD) potrebbero sopravvivere benissimo!
Sperando che vi sia piaciuta questa mini-long, vi saluto.
A presto.
Serena


  
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