Ci
sono tizi che ti guardano
come
se volessero fare sesso.
Jace
ti guarda come se aveste gia'
fatto
sesso e fosse stato magnifico
e
adesso foste solo amici..
anche
se tu vorresti di piu'.
(Shadowhunters-
Citta' di cenere).
Capitolo
diciannovesimo.
Continuo
a fissare dritto davanti a me...e prima che possa rendermene conto,
sto gia' correndo nella sua direzione, urlando a squarciagola il suo
nome.
[…]
-Demetra,
sbrigati a vestirti altrimenti faremo tardi a scuola!-
-Si,
arrivo subito- rispose prontamente una piccola bambina dai lunghi
capelli biondi e dagli occhi azzurri come il ghiaccio. Fini' di
allacciarsi le scarpe e corse giu' per le scale, beccandosi
un'occhiataccia dalla madre. La signora era in piedi davanti alla
porta d'ingresso e stava aspettando impaziente che la figlia minore
arrivasse. Per lei, la puntualita' era un valore sacro.
-Demetra,
ne abbiamo gia' parlato, la puntualita' e' importantissima e
continuando a sbagliare, come il tuo solito, farai rimproverare dagli
insegnati anche tuo fratello che e' il modello del ragazzo
beneducato- le disse gelidamente senza mostrare il minimo cenno di
tenerezza o affetto verso la bambina.
-Tranquilla
madre, me ne occupo io- disse il ragazzo che dimostrava circa dodici
anni. Afferro' la sorella per una mano e la condusse fuori di casa.
-Perche'
faccio sempre arrabbiare la mamma?- chiese Demetra con gli occhi
pieni di lacrime. Il fratello, sentendo una fortissima fitta
all'altezza del petto, prese in braccio la sorella e la poggio'
delicatamente sopra il muretto.
-Non
e' colpa tua Demetra. Sei una delle bambine piu' belle e buone di
tutta Panem, soltanto che mamma e papa' non riescono a capirlo. Ma tu
non devi mai credere alle cose brutte che ti dicono. Mai, capito? Sei
bellissima- disse accarezzando con una mano il volto attento della
sorella, la quale gli getto' le braccia al collo e lo strinse forte.
-Grazie
fratellone- sussurro', nascosta nel suo petto.
[…]
[…]
Demetra
stava rientrando a casa a piedi. Quel pomeriggio aveva deciso di
saltare quegli stupidi allenamenti per la preparazione agli Hunger
Games e aveva passeggiato per le vie della citta'. Era stanca di
tutti quei pomeriggi passati a combattere, a riempirsi di lividi, a
cercare di memorizzare tutte le tecniche con cui si poteva uccidere
un nemico durante i Giochi e i modi migliori per sopravvivere. Lei
non voleva partecipare agli Hunger Games, voleva solo scappare di
casa insieme a suo fratello e trovare un posto dove vivere in pace
insieme. I suoi genitori invece erano di un altro avviso. Per loro,
partecipare ai Giochi era un simbolo di distinzione, un privilegio e
si sarebbero arrabbiati da morire quando avrebbero scoperto che non
era andata agli allenamenti. Di
nuovo.
Aveva provato a spiegare loro il suo punto di vista piu' di una
volta, ma loro avevano risposto con altre punizioni e botte. L'unico
che la difendeva sempre e che le risparmiava le punizioni piu'
tremende era suo fratello. Non sapeva come avrebbe fatto senza di
lui. Era il suo punto di riferimento, il suo modello, il suo idolo.
Era ormai notte fonda quando si decise finalmente a tornare a casa e
se ne penti' nell'esatto momento in cui appoggio' il piede sul
pavimento lucido dell'ingresso. Per prima cosa noto' subito la luce
del salotto accesa. Cerco' di mantenere il respiro calmo: si tolse le
scarpe con cautela e tento' di svignarsela, ma suo padre la afferro'
per un polso prima che potesse salire su per le scale e chiudersi in
camera sua.
-Brutta
bastarda!- le urlo', accompagnando il primo insulto con un sonoro
schiaffo che la lascio' stordita per diversi istanti. Nel frattempo
il padre la trascino' nella stanza in fondo al corridoio dove
l'attendeva sua madre, rigida, con il volto di pietra e gli occhi
gelidi che sembravano trapassarla da parte a parte.
-Madre,
padre...- cerco' di dire Demetra, ma un nuovo pugno nello stomaco le
mozzo' il fiato.
-Abbiamo
saputo che non ti sei presentata di nuovo agli allenamenti. Si puo'
sapere cosa non va nella tua testa malata? Sei davvero cosi' stupida
da non capire che tu DEVI essere presente, nonostante tu non voglia?-
le sputo' in faccia continuando a colpirla ripetutamente, facendola
urlare dal dolore, finche' qualcuno di piu' grande e grosso le tolse
di dosso i genitori.
-Demetra..Dementra!
Mi senti?- chiese ansioso il fratello, cercando di toccarla con le
punte delle dita per non farle male.
-Si..si..-rispose
a fatica e l'ultima cosa che senti' furono le sue braccia che la
sollevavano e la portavano di peso di sopra.
[…]
[…]
-Potrei
aver combinato un casino..- esordi' la ragazza, allontanando i lunghi
capelli biondi dal volto e voltandosi a guardare il fratello.
-Tu
combini sempre casini- rise il fratello, alzando lo sguardo al cielo.
Demetra gli diede un pizzicotto.
-Non
era questo che intendevo- disse sorridendo per poi ritornare subito
seria.
-E
cosa intendevi?-
Demetra
si volto' a guardarlo negli occhi. Ghiaccio contro ghiaccio.
-Cato..tu
mi vorrai bene lo stesso?- Cato la guardo' sconvolto.
-Non
potra' mai succedere niente che mi faccia allontanare da te o possa
cambiare il mio affetto per te, Dem, lo sai benissimo-. La sorella
annuii prendendo il fiato (e il coraggio) per rivelargli il segreto
che si portava dietro da diverso tempo.
-Mi
sono innamorata-. Cato inarco' un sopracciglio.
-E'
questo il grande casino?-
-Riesci
a rimanere serio per qualche secondo?-
-Potrei
provare- rispose alzando le spalle, per poi incitarla con lo sguardo
a continuare.
-Mi
sono innamorata di una ragazza...una 'lei', capisci?- sussurro' a
bassa voce, avendo paura anche solo di pronunciare quelle quattro
parole. Cato continuo' a rimanere in silenzio, guardandola come se la
vedesse per la prima volta. Era immobile, sconvolto e Demetra
comprese per la prima volta l'errore gigantesco che aveva commesso e
abbasso' lo sguardo.
-Demetra-
disse Cato dopo istanti interminabili di tensione. -Demetra,
guardami- La ragazza sollevo' di poco gli occhi e scopri' suo
fratello piangere. Non l'aveva mai visto piangere. Suo fratello
sembrava sempre cosi' forte, come se niente potesse mai scalfirlo. In
un attimo si ritrovo' incatenata tra le sue braccia.
-Ho
detto che niente potrebbe mai cambiare il mio affetto per te e cosi'
sara', Dem. Per sempre. Ma non devi dirlo a nessuno. A nessuno,
capito? O i nostri genitori potrebbero anche ucciderti e io non
potrei fare niente per proteggerti. Sara' il nostro segreto, per ora.
[…]
[…]
-Non hai mai paura? Paura di essere scoperta?- chiese Demetra, stesa
sopra lo stomaco di Jamie. Si trovavano nella cantina di quest'ultima
con un'unica candela a rischiarare la stanza. Avevano passato tutta
la domenica li': era l'unico giorno in cui potevano stare insieme
senza temere di dire o fare la cosa sbagliata, senza dover nascondere
i propri sentimenti.
-Ovvio
che ho paura. Se i nostri genitori lo scoprissero, rischieremmo la
vita. Ma io ho te, Dem e questo mi basta per non avere piu' paura-
disse con sicurezza Jamie, chinandosi a sfiorare le labbra di Demetra
con un delicato bacio.
-Lo
sai che non dovremmo farlo, vero?- chiese ancora Demetra.
-Lo
so eccome, ma mi piace troppo per potermi fermare- rispose
ridacchiando l'altra mentre la sua ragazza le prendeva una mano e
gliela stringeva.
[…]
[…]
-Pensi davvero che possiamo fidarci?-
-Certo
che possiamo farlo, Jamie, e' mio fratello! Non mi tradirebbe mai-
-Se
lo dici tu- concesse la ragazza bruna, sistemando i vestiti sulla
sedia.
-Non
mi credi?- la sfido' la bionda, facendole cadere i vestiti dalle mani
e costringendola a guardarla negli occhi.
-Certo
che ti credo, ma penso che ti sia accorta anche tu come sia cambiato
tuo fratello quest'anno. Sta sempre con quei fanatici che passano
tutte le loro giornate in palestra per proclamarsi volontari durante
gli Hunger Games che, tra l'altro, saranno tra due settimane. E ti
ricordo che una delle due potrebbe essere estratta, sempre che una
delle amiche di tuo fratello rinunci al grande titolo- ribatte' Jamie
acidamente.
-Lo
fa per me..- le confido' Demetra, lasciando cadere le braccia lungo i
fianchi.
-Cosa
significa che lo fa per te?-
-Sta
cercando di allontanare l'attenzione su di me; ultimamente siamo
state un po' imprudenti e hanno iniziato a fare domande in giro. Cato
sta cercando di proteggermi in tutti i modi e per farlo andra' agli
Hunger Games-
[…]
[…]-Ho
un piano- esclamo' Cato sorridente per la prima volta dopo mesi.
-Riguardo
cosa?- chiese Demetra, appoggiando la testa sulla spalla muscolosa
del fratello.
-Per
scappare da casa e trovare un modo per allontanarti per sempre dai
nostri genitori. Un piano che prevede che io e te potremo sempre
stare insieme e in pace-
Demetra
rise:- Stai organizzando un omicidio di massa?-
-Sono
serio- la riprese il fratello, dandole un buffetto nella guancia.
-Avanti,
spara!-
-Andro'
agli Hunger Games-
…
-Come,
scusa?- chiese stupita la sorella, scostandosi per poterlo guardare
negli occhi. Suo fratello non poteva aver detto realmente quello.
-MI
sono allenato tutto l'anno, conosco tutte le tecniche, ho visto tutte
le repliche degli Hunger Games passati, ho tutte le qualita' per
vincere. Sono bello, posso essere arrogante, posso fingere di voler
vincere questi Giochi per il prestigio della mia famiglia e
nell'arena, avro' tutti gli sponsor che voglio- disse semplicemente.
-Non
puoi farlo! Non puoi abbandonarmi qui e andare in quel luogo di morte
ad uccidere delle persone solo perche' vuoi vincere-
-Io
non voglio vincere e uccidere. Voglio tornare a casa da te e darti la
vita che hai sempre meritato. E se dovessi uccidere, va bene, me ne
farei una ragione-
-Come
puoi liquidare la cosa in questo modo? Uccidere delle persone
consiste esattamente nel riempirle di botte, di dolore e poi togliere
loro la vita. Ed e' un po' quello che hanno fatto con me mamma e
papa' in tutti questi anni. E ora tu mi dici che te ne farai una
ragione? E cosa mi dici dei tuoi amici? Di Clove?-
-Faro'
quello che devo- rispose, volgendo lo sguardo altrove. -E' la tua
ragazza, la ami! Non puoi lasciarla qui. E se dovessi morire?
Potrebbe succedere, no? Potresti morire..- tento' ancora Demetra con
le lacrime agli occhi, ben sapendo che il fratello non avrebbe
cambiato idea.
-Non
lascerei mai la mia sorellina da sola-
[…]
[…]
-Sono
rimasti solo loro tre, Dem, e la vedo piuttosto dura per tuo
fratello. Quella ragazza, Katniss, non si fara' molti problemi ad
uccidere Cato e lui, tra l'altro, ha tentato di uccidere Peeta- disse
Jamie, mettendo una coperta sul corpo scheletrico di Demetra. Aveva
un viso tirato e pallido, con delle occhiaie tremende. Seguire gli
Hunger Games era stato devastante per lei e vedere suo fratello
diventare una brutale macchina assassina era stata la goccia che
aveva fatto traboccare il vaso.
-Mio
fratello non e' un assassino. Non e' violento, brutale, crudele,
arrogante. Cato e' diverso..Cosa gli e' successo?- chiese per la
centesima volta Demetra.
-Fa
tutto parte della recita, tesoro, sta cercando di dimostrare di
essere il migliore per tornare subito a casa. Quando sara' un
vincitore, avrete una bellissima casa, tanti soldi e noi potremo
stare insieme. Non e' questo che volevamo?- chiese con voce incerta
Jamie. Neanche lei credeva piu' alle sue stesse parole.
-Non
a questo prezzo. Io rivoglio indietro solo mio fratello,
Jamie...AHHHHHH! NOOO!! CATO, NO, CATO!!- si mise ad urlare la
ragazza saltando in piedi. Dal nulla erano sbucati dei tremendi
ibridi che avevano messo in fuga il povero ragazzo ferito verso la
Cornucopia.
[…]
[…]
-E'
morto- disse con voce piatta Demetra voltandosi a guardare Jamie che
con le lacrime agli occhi annuiva.
Quando
le avevano detto che si poteva morire solo una volta, si erano
dimenticati di dirle che esisteva anche la morte dell'anima.
-..Jamie?
Sei tu?- chiese sconvolta Demetra, fermandosi ad osservare il viso
della ragazza piu' bella che avesse mai visto.
-Tesoro
mio, Demetra..Si! Sono io-
Angolo
dell'autrice.
Salve
gente! Non sono morta, sto abbastanza bene, ma il mio computer si era
rifiutato di collaborare. Ecco perche' non ho aggiornato per piu' di
un mese e mezzo. Mi dispiace davvero tanto, soprattutto perche' avevo
gia' in mente come strutturare questo capitolo, che tra l'altro e' il
penultimo. Si gente, siamo quasi arrivati alla fine. In questo
capitolo si sono scoperte diverse cose, ma non proprio tutto. E
purtroppo, per sapere anche il resto, dovrete aspettare il prossimo
capitolo! Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito e
inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie
a tutti!
Hoon21
<3
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