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La lezione era finalmente
finita e, come sempre, la mia Streghetta
aspettò che la maggior parte degli studenti uscissero;
quando la
Parkinson raggiunse il professore, la Lovegood parlò.
«Hermione,
credo che
questo sia tuo» esclamò la Corvonero consegnandole
l'aereoplanino aperto dove c'era scritta una parola: Testarda!
«Sai
Hermione, voler
bene a qualcuno significa fare quello che noi riteniamo giusto per lui
o lasciargli fare quello che lui ritiene giusto per
sé?» chiese
con il solito tono trasognato, poi si girò verso Nott, lo
salutò e infine saltellò fuori dall'aula
lasciandoci
decisamente stupiti.
Wow!
Fregata!
La
domanda della bionda Corvonero lasciò la mia Streghetta
decisamente confusa tanto che, appena fummo fuori dall'Aula, non
riuscì a sfuggire a Nott il quale le si era avvicinato con
tutta l'intenzione di parlarle.
«Seguimi» esclamò
il ragazzo indicandole un arazzo poco lontano.
Raggiunto
il posto indicato da Nott notai subito come avessimo una perfetta
visuale della porta dell'aula, ma non del suo interno.
Probabilmente
vuole tenere d'occhio la Parkinson... ma se non vuole farsi vedere
mentre parla con la mia Streghetta non ha scelto molto bene, da qui la
Rossa, anche se sta parlando con la Lovegood, ha una perfetta visuale
su di noi...
Che
l'abbia fatto apposta?
La
speranza che la mia Streghetta rimanesse stordita il tempo necessario
per permettere a Nott di convincerla a riavvicinarsi a lui e al
Biondino venne infranta nel momento esatto in cui iniziò a
scrivere sullo specchio...
"Qualunque
sia il motivo e qualunque sia il tipo di fattura che hai lanciato
contro Ernie, adesso toglila"
«Io? - chiese
stupito - Perché avrei dovuto
lanciare una fattura contro quello stupido Tassorosso?» le chiese con il
tono di voce più innocente che avessi mai sentito.
"Stupido,
so che sei stato tu. Non voglio sapere perché, ma sarebbe il
caso che gliela togliessi"
«Cosa
ti rende così certa della mia colpevolezza? Potrebbe essere
stato chiunque... anzi, se non fossi certo che non hai una bacchetta,
potrei
pensare che sia opera tua...» disse con tono
angelico.
"Non
dire sciocchezze e poi la tua espressione in questo momento
è
così innocente da renderti chiaramente il responsabile"
scrisse la mia Streghetta, accennando un sorriso.
«E secondo te, quale motivo
avrebbe dovuto spingermi a compiere un simile crimine?» chiese divertito.
"Non
mi riguarda, ma prima che tu finisca nei guai è meglio che
annulli la fattura"
«Oh, ti riguarda eccome e lo
sai... e poi sono sempre più convinto che tu avresti fatto
molto di peggio - disse sempre più
divertito -
Sai, credevo che, essendo considerata una strega intelligente, avessi
più memoria, ma dimentichi sempre un piccolo particolare... -
allo sguardo interrogativo della mia Streghetta allargò il
ghigno e proseguì -
Ti ho promesso che ti sarei rimasto accanto qualunque cosa fosse
successa
e questo significa che non permetterò a gente come Macmillan
o Davies di
farti del male o di infastidirti» concluse serio.
La mia Streghetta, forse
allarmata dal tono serio del ragazzo, riprese subito a scrivere quello
che immaginai fosse un altro tentativo per fargli cambiare idea e
convincerlo a togliere la fattura a quella piaga di Macmillan, ma Nott
la precedette.
«Come sai... -
disse indicandomi - ...
io e Draco abbiamo ripreso a parlare, perciò ora devi
spiegarmi
cosa significa che tu e lui siete legati dal sangue Black» esclamò
serio.
La mia Streghetta fu
così presa alla sprovvista che smise di scrivere allo
specchio, non si mosse per alcuni secondi, poi cancellò
quanto scritto e ricominciò con uno sguardo serio.
"Togli
la fattura a Ernie e te lo dirò"
«Non
ci penso proprio, il patto era che io e Draco ci chiarissimo e
così è stato. Se vuoi che la fattura di Macmillan
finisca
dovrai anche smetterla di allontanarti da noi» concluse tra il
serio e il divertito.
"Non
posso"
«Non è vero che non
puoi, è che non vuoi...»
disse con una punta di tristezza nella voce.
"No,
non posso. Una
delle maledizioni ha come effetto collaterale quello di aver
assoggettato il mio sangue a quello Black... e come sai, lui mi ha
detto di starti lontano"
«Stai scherzando, vero? - chiese
preoccupato, ma alla faccia seria della mia Streghetta capì
che, no, non stava scherzando continuò con le
domande - Quando l'hai
scoperto? Chi altri lo sa?»
"Pochi
giorni fa. Lo sanno poche persone, tra cui la signora Malfoy"
«Cosa?! L'hai detto prima a lei?» chiese stupito.
"No,
è stata lei a capirlo..."
«Come? Aspetta, è per
questo che sembra sempre che tu sappia quando lui è vicino?»
domandò questa volta curioso.
"Non
ha importanza come l'abbia scoperto. Comunque sì"
«Fammi capire bene... sei
così legata al sangue Black che, se Draco ti dicesse di
baciare un Nundu*, tu lo faresti?»
"Teoricamente
è possibile"
«E praticamente?»
domandò e un ghigno iniziò a formarsi sulle
labbra.
"Non
lo so. Fortunatamente di Malfuretto ce n'è uno e mi resta
lontano"
«In realtà sei tu che
eviti noi... Comunque, lo sai che non ti credo, vero?» esclamò
e, alla faccia confusa della mia Streghetta, riprese a parlare «Punto
primo sei sempre una pessima bugiarda e secondo... è quasi
mezzora che
siamo qui a parlare e non hai mai provato ad andartene. Se davvero
fossi
così asoggettata al suo sangue come dici, non ti
saresti mai fermata a parlare con me» spiegò
ghignando.
Fregata!
Magari è la volta buona e decide di riavvicinarsi...
«Sono
sempre più convinto che tu ci stia lontano per il solito
stupido
motivo... ma, come ti ho ripetuto più volte, anche se non mi
vuoi vicino, io ci sarò
sempre» disse Nott con un
ghigno soddisfatto sul volto.
"Stupido!" e scritto ciò la
mia Streghetta raggiunse la Weasley lasciando Nott ancora ghignante.
Come
non detto...
Pochi istanti dopo che la mia
Streghetta si fu allontanata, la Parkinson uscì dall'Aula e,
accortasi della presenza di Nott gli si avvicinò.
«Mi hai aspettato? - chiese stupita,
osservandosi attorno - Non
dirmi che hai cercato ancora di avvicinarti a quella Sanguesporco della
Granger?! - chiese con il solito tono schifato - Theo, lo sai che se hai bisogno
di una ragazza per sfogarti, beh, poi avere il meglio...» disse maliziosa.
Bleah!
Anche Nott sembrò pensarla come me perché si
allontanò dalla Parkinson senza neppure risponderle e con
una
faccia decisamente schifata.
Arrivati ai Sotterranei entrammo nella Sala Comune dei Serpeverde e
lì, seduto su un divano in una zona un po' nascosta,
trovammo il Biondino intento a leggere un libro e Nott gli si sedette
subito accanto.
Maledette
umani con le gambe lunghe!
Quando finalmente arrivai anch'io venni superato da un'eccitata piovra-Parkinson
che si sedette sulle gambe del Biondino, il quale era così
concentrato a leggere che non si accorse del nostro arrivo.
«Draco tesoro... -
iniziò con una voce maliziosa - ... sono preoccupata per Theo,
ha provato di nuovo ad avvicinarsi alla Sanguesporco. Penso che sia
frustrato, perciò che ne dici se passiamo il resto del
pomeriggio in stanza... noi tre da soli, come ai vecchi tempi?» concluse
accarezzandogli il viso per poi scendere sul petto.
Il Biondino si girò a guardare Nott, che si trovava alle
spalle della Parkinson e faceva finta di vomitare, poi
riportò lo sguardo sulla compagna di Casa e
accennò un piccolo sorriso.
Non
mi piace che il primo sorriso che gli vedo fare dopo tanto tempo sia
stato causato dalla Parkinson...
Deciso a mettere in chiaro un paio di punti con il Carlino, saltai
sulle gambe di Nott e cercai di avvicinarmi il più possibile
alla piovra-Serpeverde.
«MEOW!» dissi con tutto il
fiato che avevo nei polmoni.
La
Parkinson si alzò spaventata e, dopo aver starnutito un paio
di volte, mi indicò terrorizzata.
«Cosa ci fa qui quella cosa?!
Deve sparire! Non lo voglio qui!» esclamò
agitata iniziando a indietreggiare e contemporaneamente cercando la
bacchetta.
Carlino,
la cosa è reciproca!
«Pansy, tu non gli farai proprio
niente, né ora né mai - disse serio
Draco - Ora, non so
Theo, ma per quanto riguarda la tua proposta, io passo» concluse girandosi
verso l'amico.
«Anch'io!» rispose svelto
Nott.
La piovra-Parkinson si
riavvicinò infuriata, ma prima che potesse fare qualunque
cosa mi sedetti sulle gambe del Biondino, la fissai intensamente e
iniziai a soffiare alzando il pelo.
«Preferite quella cosa a me?!» chiese stupita e
sempre più schifata.
I ragazzi si guardarono negli
occhi, poi guardarono me e infine si rivolsero verso il Carlino.
«Sì!» risposero
contemporaneamente.
«Non finisce qui!» urlò
infuriata e, dopo l'ennesimo starnuto, se ne andò.
«Come mai hai rifiutato la
compagnia di Pansy?» domandò
Nott, quando fu sicuro che nessuno li potesse sentire.
«Cosa hai saputo?» chiese invece il Biondo ignorando l'amico.
«Siete uno spasso anche a
distanza... - esclamò ridacchiando Nott - Il fatto che ad alcune domande
non rispondiate, mi convince sempre di più del fatto che io
abbia ragione. Come sempre del resto» concluse Nott
ghignando.
Il silenzio che ne seguì fu rotto solo dal rumore di una
porta sbattuta con violenza.
Carlino,
spero che la porta ti sia caduta addosso schiacciandoti!
Temevo che sarebbero rimasti in silenzio fino all'ora di cena, ma
fortunatamente Nott parlò.
«Potrei dirti le cose
interessanti che ho scoperto oggi... se solo tu smettessi di isolarti e
mi parlassi» disse Nott
cercando di guardare l'amico negli occhi.
«Non ho nulla da dire» rispose serio il
Biondino fissando il muro.
«Certo, come no! Iniziamo dal
fatto che, per quanto non ho mai capito cosa ci trovassi, è
la prima volta che rifiuti le attenzioni di Pansy...»
«Non è la prima volta» rispose
distrattamente Draco.
«L'anno scorso non conta. Eri
sempre di pessimo umore e, se quello non fosse bastato, avevi un
aspetto spaventoso. Immagino invece che adesso che sembri quasi un
essere umano e che la tua famiglia ne sta uscendo quasi pulita, Pansy
pretenda di essere di nuovo la tua ragazza...» disse
Nott.
«Non è la mia ragazza
e non lo è mai stata» ribatté
Draco.
«Oh, io lo so, è lei
che non l'ha mai capito!» esclamò
Nott ridacchiando, mentre Draco fece una
smorfia.
«Non allontanarti da
Gratta-Pelo-Palla-Stinchi perché sono certo che prima o poi
tornerà all'attacco - disse Nott ridendo,
poi tornò serio - Cambiando argomento... -
disse guardandosi intorno e abbassando ancora di più la voce
- Oggi ho avuto la conferma che sia
una pessima bugiarda e una cocciuta testarda. Ha provato a ignorarmi
per tutta la lezione, ma alla fine mi ha spiegato che il legame
è un effetto collaterale di una delle maledizioni e che
è stata tua madre a capirlo... - alla faccia
del Biondino aggiunse -
Non so quando si siano viste, ma mi ha confermato che questo legame
porta a sentire quando un discendente della famiglia Black è
vicino» concluse Nott,
Draco non commentò e si rimise a fissare il muro.
«Da cosa hai dedotto che sia una
pessima bugiarda?» chiese
distrattamente il Biondino dopo un po'.
Nott non osare dirgli niente,
già così non capisce cosa prova, ci manca solo
che pensi sia causato da una maledizione...
Nott mi guardò, poi aspettò che l'amico si
girasse verso di noi prima di rispondergli.
«Beh, è convinta che
il suo sangue sia assoggettato a quello Black e che, poiché
le hai detto di starmi lontano, non può riavvicinarsi...»
Il Biondino non commentò e si rimise a fissare il muro.
Ti
avevo detto di non dirgli nulla!
«Draco... - disse
serio Nott e quando il Biondino si girò riprese a parlare - Seriamente, non ho creduto neppure per un
secondo a quello che ha detto e sono certo che non lo creda
neppure lei. L'ha detto solo per avere una scusa per starci lontana
perché è convinta che sia meglio così
e se non mi credi prova. Ordinale di fare una cosa che sai non farebbe mai e
vedrai che ho ragione» esclamò
Nott sorridendo, poi si alzò e si diresse verso i dormitori.
Quando rimanemmo soli mi avvicinai ancora di più al
Biondino, il quale iniziò ad accarezzarmi la testa con
sguardo concentrato.
Secondo
me potresti provare, così vedrai che Nott ha ragione...
Ma cosa potresti chiederle di fare?
Volare?
... no, testarda com'è potrebbe farlo solo per dimostrare
che Nott ha torto...
Baciare qualcuno? ... potrebbe essere, ma anche in questo caso potrebbe
farlo per testardaggine...
Mentre entrambi eravamo
concentrati nei nostri pensieri vidi Nott scrivere sulla spilla
incantata e, una volta finito, ci informò che era ora di
andare a cena.
La cena si svolse tranquillamente anche perché la Parkinson,
quando si accorse della mia presenza, si sedette molto lontano da noi,
così io ne approffitai per raggiungere la mia Streghetta.
Chissà
cosa le ha scritto Nott sulla spilla...
Non ebbi problemi ad avvicinarmi a lei e a frugare nella borsa in cerca
della spilla e, quando si accorse di cosa cercavo, me la prese dalla
bocca, ma riuscii comunque a leggere.
Tornerai presto
Troverò il
modo
Lo so
Ti manchiamo
La mia Streghetta guardò velocemente al tavolo Serpeverde e,
dopo aver incontrato il volto sorridente di Nott, si alzò
indispettita e uscì dalla Sala Grande.
Una volta raggiunta la Biblioteca lasciai lì le ragazze,
certo che nessuno le avrebbe disturbate dato la presenza fissa
dell'avvoltoio denutrito di Madama
Pince, e raggiunsi i dormitori Serpeverde sperando che nel
frattempo il Carlino non fosse riuscita ad avvicinarsi.
Trovai i ragazzi nella loro stanza e, non notando pericoli imminenti,
decisi di recuperare alcune ore di
sonno, perciò non sono certo di quello che successe nelle
ore successive. So però che quando mi svegliai vidi i ragazzi preparasi per
andare a lezione.
Ma
è notte fonda! ... ah giusto, la lezione notturna di
Astronomia!
Angolo
varie ed eventuali
Ciao
a tutti, sono in ritardo solo di un giorno! In realtà il
capitolo era pronto da un paio di giorni, ma mi sembrava sempre che
mancasse qualcosa... e lo penso tuttora, ma voi che ne pensate?
Come vi sembra sia andata la chiacchierata tra Hermione e Nott?
Draco metterà davvero alla prova le parole di Hermione? Come?
La Parkinson in che modo tornerà all'attacco?
Cosa succederà durante la lezione di Astronomia?
Draco avrà ancora quella strana reazione?
* Il Nundu
è una bestia dell'Africa orientale ed è forse la
più pericolosa del mondo. E' un leopardo gigantesco che si
muove in silenzio nonostante la taglia; il suo fiato provoca una
malattia tanto violenta da sterminare interi villaggi. [p. 32 Gli
animali fantastici: dove trovarli]
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