Capitolo 11.
Passarono la notte
lì. Will rimase
sveglio per la gran parte del tempo, a vigilare il posto
attentamente, seduto accanto a Stephenie. Lei dormiva, con la testa
poggiata sul petto del ragazzo.
Le ultime parole della sera
precedente
pronunciate dai ragazzi? Semplicemente lui aveva ripetuto sottovoce
dei versi di una canzone, ricevendo un sorriso come risposta dalla
ragazza.
On
this time
I can
make it right
With
one more try
Can
we start again?
Dopotutto Stephenie
continuava a
pensare di essere l'unica ad aver sbagliato.
Quando l'alba
arrivò tutti si
alzarono, solo per la mancanza di sonno, dato che rinchiusi
lì sotto
non potevano scorgere i raggi del sole. Cynthia a quanto pareva si
era svegliata prima degli altri. Se ne stava seduta in un angolo a
lucidare la sua faretra con un panno, probabilmente portatasi dietro.
Nessuno dei ragazzi presenti riuscivano a capirla, sembrava
così
scontrosa, sembrava anche volesse attirare l'attenzione di tutti,
sempre.
I ragazzi presero a
chiacchierare
animatamente tra loro, come se si fossero dimenticati di dov'erano.
Stephenie aprì gli occhi, guardando la prima cosa
puntataglisi
davanti : la faccia di Will.
“Dormito
bene?” chiese Will.
“Si,
grazie.” gli rispose lei, con
un sorriso. Si tirò su, capendo di doversi dare una mossa.
Urtò il
braccio, dimenticandosi della ferita, e provò un leggero
dolore. Si
portò la mano destra sulla benda, facendo una smorfia. Poi
la tolse,
stringendo la benda tra le dita e rimuovendola lentamente. La ferita
si era quasi completamente rimarginata.
“Come
va?” chiese sempre Will,
guardando la ferita e sfiorandole il braccio.
Lei si girò
verso di lui, tirandogli
un pugno sul braccio. “Ora smettila di fare
l'iperprotettivo!”
disse, ridendo.
Dall'altra parte Cynthia
non smetteva
un attimo di fissare la coppia, con un'espressione tutt'altro che
amichevole. Hiccup e Astrid si avvicinarono a lei, con l'intento di
estrapolarle qualche informazione in più sulla sua
conoscenza di
Will.
“Hey, ciao
Cynthia.” disse Astrid,
rivolgendole un sorriso, parzialmente ricambiato dalla ragazza di
fronte a lei. Si alzò in piedi, mettendo al suo solito posto
la sua
faretra : sulla sua spalla.
“Ciao.”
rispose, con una voce cupa.
“Cosa siete venuti a cercare da me?” chiese,
proprio come un
invito a stare lontani da lei.
“Vorremmo
soltanto...sapere come
stai.” rispose Hiccup, per cercare di non essere troppo
avventato.
La ragazza li fissò. Aveva già capito il loro
intento, si poteva
leggerlo nei suoi occhi. Lanciò un'occhiata alle spalle dei
due
ragazzi, diretta verso Stephenie e Will, poi spostò lo
sguardo
schifata.
“Bene, ma non
capisco perché cavolo
dovrebbe interessarvi. Voi mi odiate.”
I due rimasero in silenzio,
perché
effettivamente era così, entrambi la odiavano, come tutti
gli altri
del loro gruppetto. Però se solo avesse avuto l'intenzione
di
diventare un po' più amichevole, avrebbe potuto benissimo
diventare
loro amica e smettere di essere odiata da tutti. “Io non odio
Stephenie, odio chi è, in un certo contesto.”
aggiunse, camminando
via con il suo arco in mano. Guardò verso la galleria, la
quale
procedeva al buio verso il basso, ancora e ancora. Gli altri ragazzi
si chiedevano quanto ancora sarebbero scesi verso il basso, ma
Cynthia lo sapeva, lei lo sapeva benissimo. Era stata catturata
quand'era una bambina, piccola, aveva solo sette anni, ma i ricordi
erano vividi. Aveva mentito a Hiccup e Astrid, dicendogli di essere
stata catturata a tredici anni; tutto ciò solo per evitare
di dover
rispondere a domande su quell'orrendo posto. Per fingere di sapere
ben poco sui corpi ammassati in un angolo di un'enorme stanza.
Aveva imparato a mentire
proprio per
sopravvivere, e dalla prima volta aveva continuato, senza riuscire a
smettere. La verità uscita da quella bocca era ridotta in
pochissime
parole delle totali già dette, ma non poteva farci a meno.
Era stata
torturata davvero tanto, continuamente, come se le ferite
già
causate non fossero abbastanza per sentire dolore. Le avevano chiesto
vari volte di passare dalla loro parte, sterminarli tutti con il suo
aiuto. All'inizio aveva sempre negato la possibilità di
tutto ciò,
poi però capì tutto : quella non era una
leggenda, essi volevano
sterminarli tutti come aveva voluto il padre di William; chi decideva
di non schierarsi dalla loro parte moriva. Non era una stupida
leggenda, affatto. Ovviamente come avrebbe potuto essere viva se non
si fosse schierata dalla parte nemica? Le avevano tolto i poteri, nel
loro strano modo, molto doloroso. L'avevano resa inutile, senza un
briciolo di fuoco ancora in lei. Ma ella promise a tutti loro che
avrebbe trovato i prescelti e li avrebbe portati nel loro covo. Ci
stava quasi riuscendo, aveva con sé la prescelta del fuoco e
un
guardiano, il guardiano più potente di quelle terre.
Perché lo stava
facendo? Perché non
fuggiva via?
Si accorse solo poco dopo
che i ragazzi
la stavano seguendo, guardandosi intorno. Cosa stava facendo?
“Fermi!”
esclamò, voltandosi e
allungando le mani con i palmi verso essi, lasciando apparire
espressioni stupite sui volti di ognuno davanti a lei. Le lacrime le
scorrevano senza sosta; non voleva più nascondere il dolore
da lei
provato.
“Cosa...c'è?”
chiese Will,
restando basito da tutto ciò. Non riusciva a capire
perché
avrebbero dovuto fermarsi, erano semplicemente nel tunnel.
“Io...se verrete
con me vi
cattureranno.” disse, cercando di spiegarsi, ma avendo paura
di
dire tutta la verità. L'avrebbero uccisa, se lo sentiva.
“Ma cosa stai
blaterando?!” disse
Stephenie, ricominciando a camminare e superandola, sfiorandole il
braccio destro. Subito dopo però Cynthia la
bloccò, prendendole un
braccio, ma subito pentendosi di averlo fatto. L'occhiataccia
ricevuta dalla ragazza di fuoco era ancora peggio del bruciore sotto
il palmo della sua mano, a causa della pelle rovente della ragazza.
La tolse, scusandosi con lo sguardo; ma Stephenie si bloccò,
osservandola con attenzione. Non aveva mai visto quella ragazza
così,
era sempre stata scontrosa con lei e con tutti. “Cosa vuoi?
Perché
non mi lasci andare?” chiese fredda, in contrasto con la sua
immagine. Attese con pazienza la risposta, la quale giunse vari
secondi più tardi.
“Perché
vi ho mentito, vi ho mentito
su tutto. Vi stavo portando dove sarebbero stati pronti a
uccidervi.”
disse, svelando a tutti la verità.
Will fece dei passi avanti,
verso la
ragazza bionda con aria irosa. “Cosa hai fatto?”
chiese. I suoi
occhi erano iniettati di odio, lo si vedeva lontano un miglio.
“E
come pensi di rimediare a questo? Mettendoti a piangere come una
bambina, a fingere di essere realmente dispiaciuta?” chiese
ancora,
stringendo i denti per restare lucido e non spaccare qualcosa per
l'ira.
“Will,
smettila.” disse la ragazza
di fuoco, posando le sue mani sul suo petto e spingendolo indietro.
Lui la guardò piuttosto confuso, anche irritato a dire il
vero. Non
capiva perché lo stava facendo, si era aspettato che lei le
urlasse
contro, come ogni volta. Ma stavolta non l'aveva fatto.
Perché?
“Grazie di averci avvertiti e di esserti pentita. La prossima
volta, sii un po' più veloce a spifferarci i tuoi piani
diabolici
contro di noi.” disse la castana, continuando in ogni modo a
camminare nel tunnel. Will le corse dietro, cercando di capire cosa
avesse in mente. “Perché continui a camminare dopo
ciò che ci ha
detto Cynthia?” chiese.
Lei lo guardò un
attimo, poi riabbassò
gli occhi davanti ai suoi piedi. “Questa è la mia
missione, non è
una trappola, ci sto andando di mia volontà.”
I ragazzi dietro di loro
sentirono
tutto e si fiondarono accanto ai due, dicendo cose alla rinfusa per
tentare a modo loro di bloccarla. Stepphi si tappò le
orecchie con i
suoi indici, ignorando le voci. Will la prese per le braccia; non
riuscendo a bloccarla totalmente le cinse i fianchi e la
portò a sé,
stringendola il più possibile, senza soffocarla.
“Non ti
permetterò di morire, lo sai benissimo.”
sussurrò al suo orecchio
destro, facendola rabbrividire.
“Non posso
lasciar morire tutte
quelle persone.” disse lei, con una voce forte, in contrasto
con
quella di lui.
“O tu o
essi.”
“Essi.”
Will la strinse ancora di
più, non
lasciandola andare un secondo. “No, tu.” disse,
posandole un
leggero bacio sulla guancia.
ANGOLO AUTRICE :
Heilà people (?)
Vi starete chiedendo
: beh, che è sto aggiornamento a sta non aggiornata per
secoli, anzi
millenni?
La risposta è :
non ne ho la più
pallida idea. E' che avevo voglia di scrivere una ff ma non ero in
vena di aggiornare l'altra, quindi...eccomi qui!
So che questo capitolo era
bramato con
ansia da una certa HHH, che probabilmente ora non vorrà
più neppure
leggerselo perché dal tempo passato si è
dimenticata dov'eravamo
rimasti (?)
Volevo solo dire alcune
cosette:
1 E' passato un anno e un
mese da
quando mi sono iscritta su efp e...boh, volevo solo ricordarlo a me
stessa. XD
2 Sto meditando sul
cambiare il mio
username in “cricrina01” una volta per tutte.
3 Sto meditando pure su un
sequel della
ff “Il cavaliere invisibile”, perché
comunque è piaciuta un
botto, ditemi se apprezzereste la lettura di codesta ff.
4 Qualcuno mi deve
obbligare a finire
almeno una delle ff rimaste in sospeso, tipo questa.
Dopo tutto ciò
volevo ringraziarvi di
tutto, dicendovi che forse siete gli unici amici che questa nerd
asociale ha.
Lascio un po' di titoli di
fanfiction
che potrebbero interessarvi, giusto...così a caso. (?)
-
I cavalieri del sud
– Skrill rider
-
E' tutta colpa mia
– camilove97
-
Il modo oltre lo
specchio – Astrid4ever
-
Il cavaliere dei draghi
– Ipox_017
-
Matröd ( so
che non è una d, non vogliatemi male, non ho sta lettera
nella tastiera XD ) - Ruffnut Thorston.
Con questo vi saluto.
By cricrina01.
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