Bilbo
fece un respiro più intenso, aprendo piano gli occhi,
ritrovandosi a serrare le labbra per non emettere un gemito di dolore.
Portò
una mano sul viso, premendo le dita sui propri lineamenti, sbattendo le
palpebre più volte.
“Ti
sei svegliato. Come ti senti?”
Ebbe
un sussulto a sentire quella voce, girando il viso
verso la porta, mettendosi d’istinto a sedere.
“Oin…?”
Mormorò
confuso, guardandolo, sentendo la mente annebbiata.
Il nano si avvicinò al letto, portando la mano sulla sua
fronte, per poi
prendere posto a sedere sulla sedia lì vicino.
“Non
hai la febbre. Sei fortunato, ti resterà solo un bel
mal di testa dovuto alla sbornia.”
Disse,
per poi emettere una risata a vedere Bilbo farsi
sempre più stranito man mano che si svegliava completamente.
“Sbornia?
Perdonami, ma credo di non capire.”
Disse
un po’ titubante, per poi guardarsi istintivamente
intorno, sbattendo nuovamente le palpebre.
“Questa
non… non è la mia camera…”
“Siamo
nelle stanze di Thorin. Si è preso cura di te per
tutto il tempo.”
Lo
hobbit sgranò appena gli occhi, tornando a guardarlo di
scatto, eseguendo però un movimento troppo brusco,
avvertendo i muscoli
tendersi a causa del dolore. Si inumidì le labbra, facendo
poi una smorfia a
sentire un brutto sapore in bocca.
“Non
ricordi niente, vero? Tranquillo ragazzo, è normale.
Ricorderai via via, non era una sbornia così pesante, ho
visto gente fare di
peggio.”
Bilbo
schiuse le labbra, emettendo una piccola risata
soffocata.
“Sbornia…
vuoi dire che… mi sono ubriacato?”
Oin
gli lanciò un’occhiata eloquente, indicando il
tavolo lì
vicino.
“Lì
hai ciò che ti serve per stare meglio. Delle tisane, ti
faranno passare il mal di testa e il senso di spossatezza che
avverti.”
Bilbo
alzò d’istinto il busto, puntando lo sguardo sulla
superficie di legno, annuendo piano.
“E
mi raccomando, fai una bella colazione prima di
assumerle. Thorin ti ha lasciato il mangiare di là in
cucina.”
Lo
hobbit arricciò il naso, tamburellando appena le dita sul
lenzuolo.
“Mi
dispiace di avervi causato disturbo. Non so davvero cosa
mi sia preso, è stato poco rispettabile da parte
mia.”
“Tranquillo,
ragazzo. Cose che capitano ai giovani.”
Bilbo
rise piano, pensando che pur essendo giovane rispetto
ai nani, per gli standard di un hobbit non era più certo un
ragazzo.
“E
poi, qualcuno ti è molto grato per ciò che hai
fatto
ieri. Ammetto io stesso che era da tanto che non assistevo a una scena
del
genere, hai spezzato la monotonia di una noiosa festa.”
Disse,
ridendo compiaciuto, facendo scattare il campanello
d’allarme nella mente di Bilbo.
“Oh,
cielo… la festa! Che cosa ho combinato? Non ho rovinato
niente, vero? Oin, ti prego, dimmi che dopo essermi ubriacato sono
semplicemente svenuto…”
Supplicò,
cominciando a sentire il panico. Il nano si grattò
il mento, per poi alzare le spalle con fare dispiaciuto.
“Purtroppo
no, Bilbo. Si erano da poco aperte le danze,
Thorin stava ballando con una dama, e tu…”
S’interruppe,
non sapendo come dirgli ciò che aveva fatto,
sentendosi mortificato di fronte all’espressione sconvolta
del’altro.
“Oin…”
“Sei
andato in mezzo alla sala, accusando Thorin di non
averti più dedicato attenzioni da quando sei rimasto qui,
e… hai elargito dei
commenti alla dama.”
Lo
hobbit sbiancò, guardandolo stupito, affondando il viso
tra le mani.
“Cielo…
devo scusarmi… se penso che Thorin mi ha pure
permesso di dormire qui…”
“A
dirla tutta, ti ha portato lui nelle sue stanze in
braccio. Sei svenuto davanti ai suoi occhi, ha avuto i riflessi pronti
per
fortuna. Gli ho chiesto come hai passato la notte, e oltre esserti
svegliato
una volta ancora ubriaco è filato tutto liscio.”
Spiegò,
per poi alzarsi in piedi. Bilbo mugugnò contro i
propri palmi, avvertendo le orecchie scottare un poco di
più, mischiando il
calore della spossatezza all’imbarazzo.
“Adesso
devo andare, ragazzo. Thorin sarà di ritorno a
breve, per cui non preoccuparti. Vuoi prima una mano ad
alzarti?”
Fece
per rispondere, soffocando però le parole tra le labbra
nel sentire dei passi. Si agitò, non osando alzare lo
sguardo.
“Ah,
Thorin! Hai fatto presto, stavo giusto per andarmene.
Bilbo si è svegliato da poco.”
Lo
hobbit mugugnò appena, sentendo il codardo istinto di
rifugiarsi sotto le coperte. Non fece niente però,
limitandosi ad ascoltarli
parlare.
“Ti
ringrazio, Oin.”
“Per
così poco, non occorre. Tolgo il disturbo.”
Bilbo
creò delle fessure tra le dita, vedendo il nano fare
un cenno di saluto a Thorin e uscire dalla camera, sentendo i suoi
passi
affievolirsi via via fino a sparire. Prese un bel respiro, azzardandosi
ad
allontanare le mani dal volto, sentendolo più caldo rispetto
a prima. Thorin
era in piedi accanto al letto e lo stava osservando.
“Io…
sono mortificato. Oin mi ha raccontato tutto. Mi
dispiace da morire, Thorin. Farò personalmente le mie scuse
a tutti, se ti ho
fatto fare brutta figura rimedierò in qualsiasi modo, non
volevo darti alcun fastidio,
non…”
“Come
ti senti?”
Bilbo
sbatté le palpebre, guardandolo.
“…
Bene.”
“Ne
sono lieto. Immagino tu non abbia ancora mangiato,
giusto? Non alzarti, ti porto il cibo qua in camera.”
Disse,
sorridendogli gentilmente, per poi uscire dalla
stanza, dirigendosi in cucina.
Lo
hobbit restò con le labbra schiuse, non riuscendo a
obiettare in alcun modo. Pensava solo due cose. Thorin era fin troppo
buono con
lui e quel maledetto calore aumentava sempre di più. Scosse
piano la testa,
imponendosi di calmarsi, sentendo poi il nano tornare, vedendo un
vassoio ricco
di vari prodotti.
“Hai
bisogno di andare in bagno prima? Comportati come
se queste
fossero le tue stanze.”
“Io…
sì. E ti assicuro che mi sdebiterò per ogni
cosa.”
Mormorò,
girando il busto, mettendosi a sedere sulla sponda
del letto. Thorin appoggiò il vassoio sul tavolo,
avvicinandosi a lui.
“Ti
aiuto.”
Disse
solamente con il solito tono caldo e appena roco,
pronto a fargli da appoggio. Lo hobbit rise flebilmente con fare
nervoso,
ringraziando, alzandosi piano in piedi, tenendosi a lui. La testa
girava un
poco, facendogli pensare che era tutto dannatamente vero e che si era
ubriacato
sul serio.
“Oin
mi ha detto che mi hai portato in braccio fin qui.
Grazie.”
Il
nano sorrise, aiutandolo ad arrivare al bagno.
“Non
devi ringraziarmi. Sono piccole cose in confronto a ciò
che hai fatto per noi. Se hai bisogno, sono dietro la porta.”
Disse,
lasciandolo con delicatezza, assicurandosi che stesse
bene in piedi, uscendo infine dal bagno, accostando la porta. Bilbo lo
guardò,
per poi appoggiarsi al lavandino, arricciando il naso. Per quanto
avesse timore
nel sentire le risposte, doveva chiedere a Thorin che cosa avesse
combinato
ieri sera nei dettagli. E anche di notte, quando si era svegliato.
Respirò
intensamente, prendendo a lavarsi il viso, sospirando sollevato al
contatto con
l’acqua fredda. Thorin gli parlava ancora con la stessa
premura di sempre, non
poteva aver fatto niente di grave. O almeno si augurava, conoscendo
bene la
gentilezza del nano. Finì di sistemarsi, per poi avviarsi
piano verso la porta,
aprendola, notando lo sguardo di Thorin concentrarsi subito su di
sé.
“Sto
meglio, davvero. Posso mangiare in cucina, così non ti
sporco il letto.”
“Mi
vedo costretto a negare la tua richiesta, Mastro Baggins.”
Bilbo
sbatté le palpebre, arricciando di nuovo il naso nel
vedere un sorriso adesso intriso di un pizzico di divertimento. Non
replicò,
tornando dritto in camera, notando come Thorin gli stesse vicino a ogni
passo.
Salì sul letto, vedendolo sistemargli meglio i cuscini, per
poi prendere il
vassoio.
“Tu
hai mangiato?”
“Qualcosa
prima di uscire.”
“Prendi
altro da qui. Sul serio, non riuscirei a mangiare
tutto.”
Thorin
inclinò il volto a quelle parole, posandogli piano il
vassoio sulle lenzuola sopra le gambe.
“Dovrei
essere io a prendermi cura di te.”
Lo
hobbit rise piano, guardandolo.
“Possiamo
prenderci cura a vicenda. Mangia, Thorin.”
“Sai
che non resisto alle tue minacce, Mastro Scassinatore.”
Bilbo
rise di più, cominciando a mangiare, lanciando di
tanto in tanto delle occhiatine all’altro, sorridendo senza
nemmeno rendersene
conto.
“Spero
che prima tu non sia uscito a causa del disastro che
ho combinato ieri.”
“Ero
andato da Balin. Non preoccuparti, è tutto
risolto.”
“Ero
andato da…”
“Da
lei! Quella brutta nana con la barba!”
Disse
convinto, strascicando qualche parola a causa dei
sensi annebbiati, prendendo a puntellargli il petto con
l’indice.
“No,
Bilbo. Da Balin.”
Lo
hobbit sgranò gli occhi come quel ricordo apparse
improvvisamente nella sua mente, sentendo il cibo andare di traverso,
prendendo
a tossire. Thorin gli si avvicinò, dandogli dei delicati e
piccoli colpi sulla
schiena, per poi massaggiargliela.
“Stai
bene? Bevi un po’ d’acqua.”
Aggiunse,
porgendogli il bicchiere. Bilbo annuì a fatica,
bevendo in un solo e lungo sorso tutta l’acqua, rilasciando
poi un bel respiro.
“Ho…
ho avuto un ricordo… ieri…tu mi dicevi di essere
andato
da Balin, e io credevo fossi stato da… oh, cielo. Ho davvero
detto ‘brutta nana
con la barba’?”
Mormorò
con tono pieno di vergogna, vedendo Thorin sbattere
le palpebre e annuire a quella domanda.
“Non
colpevolizzarti. Avevi bevuto.”
“Questo
non giustifica le mie parole. Sono stato un
maleducato di prima categoria. E adesso… ho paura a farti
questa domanda, ma …
che cosa ho fatto ieri? Ogni cosa intendo.”
Thorin
prese un lento respiro,
rivolgendogli un sorriso comprensivo. Bilbo lo guardava in attesa,
potendosi
solo augurare che la realtà superasse i vergognosi scenari
che aveva in mente.
...
Grazie
ancora a tutti per commenti/segni del vostro passaggio/semplice lettura
^ ^
P.S. è stato un piacere leggere le vostre idee sul
perchè Thorin abbia scelto proprio quella dama per ballare!
Non posso rivelare niente (dai che manca un capitolo alla
rivelazione!), ma mi sono divertita molto e se qualcuno ha indovinato,
o indovinerà visto che questa è l'ultima
occasione (!), i miei complimenti fin da ora!
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