11. L’amore
non ha confini
Il
giorno seguente la scuola
era in preda ai preparativi per la festa a inizio delle vacanze
natalizie. Per
l’occasione Heris aveva deciso di correre dal parrucchiere e
dall’estetista per
farsi trovare pronta e bellissima non che non lo fosse, ma voleva
essere
perfetta.
I professori avevano
accordato con l’orchestra il modo di vestirsi, non avrebbero
utilizzato le
solite divise, questa volta speravano di stupire la gente con le
creazioni, il
coro naturalmente era composto da allievi più giovani che
dovevano
assolutamente portare la divisa per rispetto. L’orchestra
maschile avrebbe
messo uno smoking mentre le ragazze potevano indossare abiti da sera,
tutti
naturalmente confezionati dai laboratori scolastici, era questo il
bello. Hana
si era rifiutata, ma dato che non voleva deludere il professore si era
convinta
ad indossare il vestito verde assegnatole, aveva piccole striature alla
gonna
di colori più scuri e decorati da strass per renderla ancor
più luminosa come
se fosse la luce del sole sui prati verdi ecco perché Hana
lo aveva scelto dopo
che sia Heris che Tsuki l’avevano pregata. Fu facile intuire
invece quello di
Tsuki. Lungo e nero, un tessuto di velluto per il corpetto a
decolté e la gonna
in cui spiccavano veli dalla stoffa, un piccolo fiocco dietro, tutti
però
sapevano che ci avrebbe aggiunto qualcosa di suo e così fece
soprattutto negli
accessori. Trovo dei lunghi guanti così da sembrare ancor
più elegante. Aveva
in mente un’idea, non si sarebbe fatta vedere da Higashi per
tutto il tempo.
Heris aveva un vestito
semplice anche perché doveva ballare, la gonna del suo
arrivava fino alle
ginocchia ed era bianco, sotto aveva dei fusone neri e le scarpette da
hip-hop,
tutte le ragazze del gruppo erano vestite alla stessa maniera, ma con
colori
diversi, i capelli semplicemente ognuno come preferiva. Tutte decisero
di
legarli o con trecce e codine, lei invece si impuntò coi
capelli sciolti e una
fascia di tessuto scintillante.
Rimasero tutto il giorno a
provare e le tre erano esauste anche perché non vedevano i
ragazzi dalla sera
precedente, non c’era stato un attimo di tregua, loro si
sarebbero cambiate lì.
Inoltre sarebbe venuta la madre di Tsuki ad aiutarle nelle acconciature
e nel
trucco, la recita sarebbe stata prima dell’orchestra quindi
potevano rischiare
di essere scoperte dai ragazzi. Niente paura avevano portato le
vestaglie e
quando si sarebbero cambiate le avrebbero indossate per render loro una
dolce
sorpresa.
Erano tutte e tre sedute su
una sedia, Tsuki aveva gli occhi chiusi e canticchiava una delle
melodie che
avrebbe dovuto intonare infatti era questa la sorpresa, la voce di
Tsuki non
accompagnata dal coro, ma dal semplice assolo della voce lirica della
ragazza.
Hana aveva lo sguardo verso
il soffitto ed accasciata sulla sedia con le braccia indolenzite, Heris
invece
era tutta pimpante e allegra ed aspettava con impazienza di andare in
scena ed
essere truccata.
“Avanti ragazze non è poi la
fine del mondo manca poco dovete essere vispe!” disse con
entusiasmo, ma
ricevette un’occhiata storta da parte di Tsuki e uno sbuffo
da parte di Hana
che di andare in scena era più preoccupata per la figura che
avrebbe fatto con
quel vestito che per altro.
La porta del loro camerino
improvvisato si aprì ed entrò uno dei professori
che guardandole di sbieco le
fece trasalire.
“Avanti dovete vestirvi manca
poco, l’auditorium è pieno!” sentirono
solo in quel momento i passi frenetici
del corridoio e la figura di una donna minuta e bassina con grandi
buste tra le
mani.
“Mamma!” disse Tsuki
accorrendo per aiutarla, era vestita di tutto punto solo per vedere la
figlia.
Le prese le buste di mano coi loro vestiti.
“Ci sono tutti anche tua
madre Heris.” Disse cordialmente la donna. Heris sorrise
annuendo e prese la
sua busta con l’abito. Entrambe lo indossarono e
l’aggiustarono come meglio
potevano. Poi la madre di Tsuki avrebbe pensato al trucco ed ai capelli.
Dai
ragazzi invece era
tutt’un'altra storia, Shinichi non si decideva a vestirsi
anche perché non
voleva recitare, proprio loro tre dovevano interpretare i personaggi
principali? Si trattava infatti della recita dei tre moschettieri e i
tre
compagni si erano ritrovati ad interpretare i tre combattenti Higashi e
Gatsu
non se la cavavano male nella recitazione, ma Ichi era negato
perché non
sopportava il teatro, aveva accettato solo perché il
professore l’ha scelto per
le abilità fisiche con la spada.
Stavano provando le loro
battute quando entrò il padre di Higashi, il ragazzo gli
andò incontro
sbuffando, odiava essere interrotto.
“Abbiamo preso posto accanto
alla famiglia di Tsuki.”
Higashi sorrise scuotendo la
testa, si era affezionato alla ragazza e inoltre aveva persino detto
lui ai
genitori della ragazza che era fidanzata con suo figlio, non
c’era stato tanto
stupore anche perché i genitori di Tsuki erano pienamente
d’accordo. Lui annuì
poi richiuse la porta, ogni tanto suo padre sembrava interessato fin
troppo a
lei soprattutto da quando la seguiva in ospedale.
“Allora che ti ha detto?”
chiese Shin guardandosi allo specchio, non gli convinceva affatto
questa
storia.
“Niente si è seduto vicino ai
genitori di Tsuki.” Sbuffò lo irritava quella
situazione, anche perché non la
vedeva dalla sera prima e non riusciva a stargli lontano tanto a lungo.
“Per me sta storia finirà con
un bel matrimonio, una casetta ed una quarantina di figli.”
Esagerato come
sempre vero Shin? Pensò nella sua testa Higashi che dal
canto suo lo fulminò
con lo sguardo.
“Non pensi di esagerare? La
farai morire la povera Tsuki se dici che avrà quaranta
figli.” Intervenne
Gatsu, fortunatamente aveva spento il fuoco che ardeva negli occhi del
diretto
interessato.
“E va bene sorry Higa!” alzò
le mani in senso di arresa, apprezzava sempre quando un amico si
scusava. Non
fece in tempo ad andare a dargli una pacca sulla spalla che il
professore entrò
chiamandoli perché sarebbero andati in scena proprio in quel
momento.
Andarono in palcoscenico,
mettendosi in posa mentre il sipario veniva aperto con lentezza
provocando nei
ragazzi una terribile ansia. Le ragazze si trovavano dalla parte
opposta e
sentivano tutto dalle rispettive stanze, inviavano un buona fortuna
mentale. La
madre di Tsuki aveva acconciato già Hana che li portava
raccolti con un
pettinino con un giglio sopra e capelli sciolti dietro le orecchie. Ad
Heris
non c’era bisogno aveva lisciato tutto la mattina prima
quindi guardava le
altre, erano al turno di Tsuki, sua madre stava facendo tutto il meglio
che
poteva, aveva arricciato alcune ciocche che sarebbero cadute in avanti,
il
rimanente dei capelli lo stava legando sulla testa in una treccia che
attorniava la nuca, dei fermacapelli neri e bianchi tenevano ferma
l’acconciatura e le ciocche a boccoli scendevano davanti alle
orecchie. Stava
benissimo.
“Abbiamo finito!” esclamò
soddisfatta sua madre, lei si guardò allo specchio e
sorrise, sì era perfetta,
prese la sua amata croce e la legò al collo come era solita
fare, sembrava una
creatura notturna.
Si alzarono ed andarono anche
loro dietro le quinte a guardare i ragazzi sempre con la vestaglia
addosso,
ogni tanto Hana inciampava nel vestito così le sue amiche
decisero di farla
esercitare a camminare nel tempo che rimaneva.
I ragazzi sul palco erano
davvero bravissimi, sembravano veri attori, si erano impegnati molto,
li
avevano costretti persino a truccarsi, avevano il cerone bianco sul
volto, ma
sui loro volti illuminati dai riflettori si vedevano gocce di sudore
per lo
sforzo sia mentale che fisico, era difficile recitare e allo stesso
tempo
concentrarsi ad utilizzare le spade per rendere il combattimento
più reale.
Videro attraverso le quinte i
loro genitori, erano seduti tutti su una fila, la madre ed il padre di
Hana coi
rispettivi fratelli della ragazza messi in ghingheri per
così dire, poi c’era
la madre di Heris che affiancava i genitori di Tsuki e notarono i
genitori di
Higashi al fianco, con la sorella maggiore di lui, Tsuki se ne
stupì e le
ragazze lo notarono, cosa ci facevano tutti insieme lì? Non
volle indagare
oltre; la recita terminò con grandi applausi ed inchini, i
ragazzi rientrarono
nelle quinte e ricevettero complimenti e pacche dagli altri che avevano
recitato brevi battute e anche dai professori che erano fieri della
bella
figura fatta.
I ragazzi con gli occhi
cercavano le ragazze, intravidero Heris, ma non le altre due
evidentemente si
erano nascoste, come prima cosa Higashi voleva togliersi quel cerone
dalla
faccia che gli dava fastidio così come agli altri, si
chiusero in camerino e si
cambiarono velocemente, Shin voleva assistere al balletto della sua
bella
Heris.
Stavano per arrivare in
ritardo così assistettero al balletto dietro le quinte. I
salti che compivano
le ragazze e i corpi sciolti persino nei pezzi in cui andavano a terra,
passetti veloce e braccia sciolte, onde, e i capelli di Heris che
fluttuavano
come se il corpo di lei non volesse fermarsi o ne avesse il tempo.
Shinichi ne
era rimasto incantato con la bocca aperta la guardava entusiasta di
quella
ragazza che aveva scelto come ragazza, era stupenda nel vero senso
della
parola.
Heris si sentiva benissimo,
orgogliosa di se stessa, di quello che stava facendo e la passione che
si
vedeva dai suoi occhi mentre ballava, la determinazione di mostrare a
tutti ciò
di cui era capace, il vestito che ondeggiava con lei, la gonna che si
alzava
per ogni giro, le gambe lunghe erano come prive di qualsiasi osso.
Stupenda, si
sentiva la più bella del mondo.
La musica finì, il sudore
dalla sua fronte per lo sforzo, gli applausi la stavano gasando, aveva
voglia
di ballare di nuovo di far vedere a tutti ciò che aveva
fatto! Abbracciò le sue
compagne e rientrò dietro le quinte dove ad aspettarla
c’era Ichi che la
guardava con tanto amore e dolcezza. Lei si avvicinò e lo
abbracciò forte
baciandolo sulle labbra. La strinse a sé perché
altro non poteva fare, baciarla
all’infinito e renderla la donna più felice del
mondo, sacrificarsi per la
bellezza che gli stava innanzi.
“Sei stata meravigliosa…” disse
lui tenendola ancora stretta tra le sue braccia, non
l’avrebbe lasciata andare
per nulla al mondo.
“Anche tu lo sai? Siete stati
bravissimi tutti quanti.”
Lui rise a quelle parole e la
portò lontano dalle quinte anche perché stavano
entrando alcuni che stavano
sistemando gli strumenti per l’orchestra e i posti dedicati a
loro, il sipario
era chiuso.
“Andiamo da Higashi e Gatsu,
stanno cercando Hana e Tsuki per tutta la scuola. Ma dove
sono?”
“Come? Sono dall’altra parte
del palco, stanno entrando ora guarda!” disse lei indicando
le due, Hana col
vestito verde e Tsuki in tutta la sua magnificenza.
“Mamma mia…. Vado a chiamarli
aspettami qui!” disse lui correndo come un pazzo alla ricerca
dei suoi amici
che erano andati a vedere in tutti i camerini senza trovarle, erano
appoggiati
al muro.
“Ei voi due! Sono già sul
palco muovetevi!” disse Shinichi chiamandoli a gran voce. A
quelle parole
Higashi scattò veloce superando il ragazzo, sapeva dove
sarebbe stato
posizionato il pianoforte e dove la sua bellissima regina avrebbe
suonato con
la sua grazia. Gatsu lo seguì cercando Hana dalla parte in
cui erano posti gli
strumenti a fiato.
Higashi stava per svenire,
Gatsu era in stato di shock a vedere il piccolo fiore vestito di verde.
Stava
scrutando il leggio con gli spartiti e provava con il suo clarinetto a
regolare
il suono così come facevano gli altri musicisti.
Higashi guardava lei, era di
spalle e non riusciva a vederle il viso, voleva solo vederla, la sua
magnificenza, la bellezza dei suoi occhi castani.
Hana se ne accorse e guardò
di fronte a lei e vide i due che la salutavano, capì
immediatamente cosa
chiedevano gli occhi di Higashi e chiamò Tsuki la quale dopo
pochi minuti si
girò guardando il ragazzo che rimase imbambolato a fissarla.
Lei sorrise e si
rigirò, il professore entrò sul palco e
scacciò i ragazzi con segni delle mani,
poi guardò Tsuki come per chiederle se era pronta e lei
annuì tutti tacquero
anche il pubblico, il sipario si aprì, e Tsuki, mosse solo
alcune note sul
pianoforte, suonava Mozart, un piccolo assolo per attrarre
l’attenzione di
tutti su di lei.
Poi lei si fermò e
l’orchestra prese a suonare, Higashi la guardava muovere le
dita ricoperte dai
guanti sul pianoforte, veloci in un allegro agitato, accompagnata
sempre dal
suono dei violini e dei clarinetti.
Quando quella prima opera
finì gli applausi risuonarono in tutto
l’auditorium che ospitava lo spettacolo.
Era il momento di cantare, la prima canzone era molto facile, per non
dire la
preferita di Tsuki: Shiroi, il suono del pianoforte era accompagnato
dalle
chitarre e dai bassi, ci avevano aggiunto persino la voce dei
clarinetti,
poiché avevano ciò a disposizione. Tsuki
iniziò a cantare e tra le strofe
c’erano intervalli musicali, si stupivano di come cantava
continuando a suonare
imperterrita, come se fosse una questione di vita o di morte. La
canzone era
bellissima, le parti parlate da Tsuki erano dette con voce sensuale che
facevano tremare le gambe di Higashi, avrebbe voluto correre verso di
lei,
farla smettere di suonare e baciarla, le gambe si mossero quando una
mano lo
fermò, lui si voltò e vide Shinichi con Heris al
fianco.
“Trattieniti….” Disse il
ragazzo all’amico che annuì sconsolato, non sapeva
quanto avrebbe resistito,
era la creatura più angelica che avesse mai visto, un angelo
dannato, pensava,
il suo piccolo angelo dell’Inferno.
La canzone finì e tutti
applaudirono soddisfatti. Il chitarrista però si
sentì male, si scusò col
direttore ed uscì lasciando la chitarra che
d’altronde apparteneva alla scuola.
Hana lo guardò andare via pensando a come saremmo andati
avanti, senza il
chitarrista, il direttore uscì per vedere come stava e non
era in condizioni di
ritornare a suonare.
Hana ebbe un lampo, si alzò e
parlò col professore, gli disse che Higashi era un portento
con la chitarra,
poteva sostituirlo anche perché conosceva la canzone e
più di una volta aveva
accompagnato la voce di Tsuki.
Lui accettò e si diresse
verso di lui.
“Sei disposto a sostituire il
chitarrista? La signorina Hana mi ha detto che non te la cavi male. Te
la senti
Kaze?”
“Sì… con onore!” rispose
fieramente. Gli altri musicisti uscirono dalla sala, questa sarebbe
stata la
penultima canzone, l’altra doveva essere un duetto di
chitarra e piano con
voce, sarebbero rimasti in scena solo Higashi e Tsuki. Ma per la
penultima
erano necessari i bassi e la chitarra. Erano pronti.
Il pianoforte prese a suonare
mentre Higashi studiava le parti che doveva suonare, non fu difficile e
prese a
suonare anche lui assieme ai bassi. C’era il coro e poi
chitarra e pianoforte.
Anche la batteria avevano lasciato e il ragazzo concentrato batteva il
ritmo.
Era un duetto con la voce di Tsuki e di un tenore del coro.
La strofa parlata da entrambi
e infine il primo verso cantato dal ragazzo, il secondo dalla
bellissima regina
della notte e il terzo entrambi. Il pianoforte suonava
finchè non ci fu
l’assolo con la chitarra che Higashi suonava divinamente come
se avesse sempre
provato con loro e i bassi lo seguivano come se fosse lui il capo.
Higashi era
concentrato solo per lei, che accompagnava il loro suono. La gente
guardava
stupiti tutti.
Hana uscita per andare ad
incontrare Gatsu, così come tutti gli altri musicisti
avevano fatto l’inchino
ed erano usciti. I ragazzi continuavano a suonare e il ritornello
finale in cui
la voce lirica di Tsuki si sentiva maggiormente rispetto al tenore del
corista,
era davvero meraviglioso, Higashi che continuava ad accompagnarla
incantato lui
medesimo dalla bellissima voce di lei.
Gli applausi riempirono la
sala, e gli inchini dell’orgoglioso professore, Higashi non
si staccava dalla
sedia, l’ultima canzone, il batterista uscì con
gli inchini e così altrettanto
il batterista, vennero tolte le sedie e rimase solo loro due, anche il
direttore li lasciò soli, questo era il loro momento.
Tutti
erano quasi in lacrime,
Heris si stringeva a Shinichi, Hana a Gatsu e in platea i genitori dei
due
avevano i volti fieri dei loro figli che stavano per suonare insieme la
canzone
a conclusione di tutto.
Il
pianoforte di Tsuki iniziò
a suonare ancora per primo, breve pezzo prima di essere affiancata
dalla
chitarra di Higashi che l’assisteva come un angelo custode,
tutti aspettavano
ansiosi di sentire la voce della ragazza che non tardò a
farsi sentire, strofa
con ritornello, continuava a cantare e lui a suonare, brevi e fugaci
sguardi
tra di loro prima di ritornare concentrati a suonare, e infine
l’ultima strofa
del ritornello, le ultime note di chiusura e infine gli applausi che
esplosero
ad acclamare i due.
Tsuki si alzò abbandonando il
pianoforte, Higashi lasciò la chitarra ed andò da
lei per reggerle la mano e
gli inchini, si guardarono uno di fronte all’altro,
l’inchino anche tra i due
musicisti, volevano abbracciarsi e baciarsi, ma non era il momento.
Tsuki
ricevette le rose, tutti i concertisti, le ballerine, gli attori
invasero il
palco per ringraziare tutti con un ultimo inchino poi il sipario si
chiuse. Non
resistettero, Tsuki diede le rose ad Hana.
“Sono per te,
te le sei meritate più di me… per
tutto
quello che hai fatto Hana-chan…” disse lei
inchinandosi. Poi ritornò da Higashi
lanciandogli le braccia al collo e baciandolo con tutta la passione che
aveva
in corpo, lui ricambiò, non ce la faceva più ad
aspettare, quelle labbra, le
amava, amava tutto di lei e la stringeva, la prese in braccio
continuandola a
baciare.
Non erano gli unici, Shinichi
aveva seguito il suo amico con la sua Heris, tutti erano soddisfatti. I
due
dovettero staccarsi per forza, si guardarono negli occhi e si
abbracciarono per
scambiarsi un altro fugace bacio.
“Ti amo.. non sai
quanto…”
“Invece lo so… anche io
ti
amo…” disse lei scendendo dalle sue braccia per
stringergli la mano.
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Eccomi giunta qui per l'ultimo
capitolo, ringrazio principalmente coloro che hanno avuto la pazienza
di seguire la mia fan fiction e di aver recensito ed aggiunto nei
preferiti, ringrazio immensamente queste persone, e anche un grazie
grandissimo a tutti coloro che hanno letto.
Le canzoni che ci sono nel corso dei capitoli sono di Mika Nakashima e
dei Malice Mizer, più citazioni sui Moi dix Mois.
Grazie ancora !
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