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Autore: Dastrea    28/03/2009    1 recensioni
In una tranquilla Tokyo tre ragazze diverse, una americana, un'amica della natura ed una piccola gothic lolita, sebbene le divergenze tra la prima e l'ultima riusciranno a diventare amiche e a passare un indimenticabile anno scolastico tra amori e piccoli problemi. //Spero di avervi incuriosito, il resto è tutto da scoprire//
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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11. L’amore non ha confini

Il giorno seguente la scuola era in preda ai preparativi per la festa a inizio delle vacanze natalizie. Per l’occasione Heris aveva deciso di correre dal parrucchiere e dall’estetista per farsi trovare pronta e bellissima non che non lo fosse, ma voleva essere perfetta.
I professori avevano accordato con l’orchestra il modo di vestirsi, non avrebbero utilizzato le solite divise, questa volta speravano di stupire la gente con le creazioni, il coro naturalmente era composto da allievi più giovani che dovevano assolutamente portare la divisa per rispetto. L’orchestra maschile avrebbe messo uno smoking mentre le ragazze potevano indossare abiti da sera, tutti naturalmente confezionati dai laboratori scolastici, era questo il bello. Hana si era rifiutata, ma dato che non voleva deludere il professore si era convinta ad indossare il vestito verde assegnatole, aveva piccole striature alla gonna di colori più scuri e decorati da strass per renderla ancor più luminosa come se fosse la luce del sole sui prati verdi ecco perché Hana lo aveva scelto dopo che sia Heris che Tsuki l’avevano pregata. Fu facile intuire invece quello di Tsuki. Lungo e nero, un tessuto di velluto per il corpetto a decolté e la gonna in cui spiccavano veli dalla stoffa, un piccolo fiocco dietro, tutti però sapevano che ci avrebbe aggiunto qualcosa di suo e così fece soprattutto negli accessori. Trovo dei lunghi guanti così da sembrare ancor più elegante. Aveva in mente un’idea, non si sarebbe fatta vedere da Higashi per tutto il tempo.
Heris aveva un vestito semplice anche perché doveva ballare, la gonna del suo arrivava fino alle ginocchia ed era bianco, sotto aveva dei fusone neri e le scarpette da hip-hop, tutte le ragazze del gruppo erano vestite alla stessa maniera, ma con colori diversi, i capelli semplicemente ognuno come preferiva. Tutte decisero di legarli o con trecce e codine, lei invece si impuntò coi capelli sciolti e una fascia di tessuto scintillante.
Rimasero tutto il giorno a provare e le tre erano esauste anche perché non vedevano i ragazzi dalla sera precedente, non c’era stato un attimo di tregua, loro si sarebbero cambiate lì. Inoltre sarebbe venuta la madre di Tsuki ad aiutarle nelle acconciature e nel trucco, la recita sarebbe stata prima dell’orchestra quindi potevano rischiare di essere scoperte dai ragazzi. Niente paura avevano portato le vestaglie e quando si sarebbero cambiate le avrebbero indossate per render loro una dolce sorpresa.
Erano tutte e tre sedute su una sedia, Tsuki aveva gli occhi chiusi e canticchiava una delle melodie che avrebbe dovuto intonare infatti era questa la sorpresa, la voce di Tsuki non accompagnata dal coro, ma dal semplice assolo della voce lirica della ragazza.
Hana aveva lo sguardo verso il soffitto ed accasciata sulla sedia con le braccia indolenzite, Heris invece era tutta pimpante e allegra ed aspettava con impazienza di andare in scena ed essere truccata.
“Avanti ragazze non è poi la fine del mondo manca poco dovete essere vispe!” disse con entusiasmo, ma ricevette un’occhiata storta da parte di Tsuki e uno sbuffo da parte di Hana che di andare in scena era più preoccupata per la figura che avrebbe fatto con quel vestito che per altro.
La porta del loro camerino improvvisato si aprì ed entrò uno dei professori che guardandole di sbieco le fece trasalire.
“Avanti dovete vestirvi manca poco, l’auditorium è pieno!” sentirono solo in quel momento i passi frenetici del corridoio e la figura di una donna minuta e bassina con grandi buste tra le mani.
“Mamma!” disse Tsuki accorrendo per aiutarla, era vestita di tutto punto solo per vedere la figlia. Le prese le buste di mano coi loro vestiti.
“Ci sono tutti anche tua madre Heris.” Disse cordialmente la donna. Heris sorrise annuendo e prese la sua busta con l’abito. Entrambe lo indossarono e l’aggiustarono come meglio potevano. Poi la madre di Tsuki avrebbe pensato al trucco ed ai capelli.

Dai ragazzi invece era tutt’un'altra storia, Shinichi non si decideva a vestirsi anche perché non voleva recitare, proprio loro tre dovevano interpretare i personaggi principali? Si trattava infatti della recita dei tre moschettieri e i tre compagni si erano ritrovati ad interpretare i tre combattenti Higashi e Gatsu non se la cavavano male nella recitazione, ma Ichi era negato perché non sopportava il teatro, aveva accettato solo perché il professore l’ha scelto per le abilità fisiche con la spada.
Stavano provando le loro battute quando entrò il padre di Higashi, il ragazzo gli andò incontro sbuffando, odiava essere interrotto.
“Abbiamo preso posto accanto alla famiglia di Tsuki.”
Higashi sorrise scuotendo la testa, si era affezionato alla ragazza e inoltre aveva persino detto lui ai genitori della ragazza che era fidanzata con suo figlio, non c’era stato tanto stupore anche perché i genitori di Tsuki erano pienamente d’accordo. Lui annuì poi richiuse la porta, ogni tanto suo padre sembrava interessato fin troppo a lei soprattutto da quando la seguiva in ospedale.
“Allora che ti ha detto?” chiese Shin guardandosi allo specchio, non gli convinceva affatto questa storia.
“Niente si è seduto vicino ai genitori di Tsuki.” Sbuffò lo irritava quella situazione, anche perché non la vedeva dalla sera prima e non riusciva a stargli lontano tanto a lungo.
“Per me sta storia finirà con un bel matrimonio, una casetta ed una quarantina di figli.” Esagerato come sempre vero Shin? Pensò nella sua testa Higashi che dal canto suo lo fulminò con lo sguardo.
“Non pensi di esagerare? La farai morire la povera Tsuki se dici che avrà quaranta figli.” Intervenne Gatsu, fortunatamente aveva spento il fuoco che ardeva negli occhi del diretto interessato.
“E va bene sorry Higa!” alzò le mani in senso di arresa, apprezzava sempre quando un amico si scusava. Non fece in tempo ad andare a dargli una pacca sulla spalla che il professore entrò chiamandoli perché sarebbero andati in scena proprio in quel momento.
Andarono in palcoscenico, mettendosi in posa mentre il sipario veniva aperto con lentezza provocando nei ragazzi una terribile ansia. Le ragazze si trovavano dalla parte opposta e sentivano tutto dalle rispettive stanze, inviavano un buona fortuna mentale. La madre di Tsuki aveva acconciato già Hana che li portava raccolti con un pettinino con un giglio sopra e capelli sciolti dietro le orecchie. Ad Heris non c’era bisogno aveva lisciato tutto la mattina prima quindi guardava le altre, erano al turno di Tsuki, sua madre stava facendo tutto il meglio che poteva, aveva arricciato alcune ciocche che sarebbero cadute in avanti, il rimanente dei capelli lo stava legando sulla testa in una treccia che attorniava la nuca, dei fermacapelli neri e bianchi tenevano ferma l’acconciatura e le ciocche a boccoli scendevano davanti alle orecchie. Stava benissimo.
“Abbiamo finito!” esclamò soddisfatta sua madre, lei si guardò allo specchio e sorrise, sì era perfetta, prese la sua amata croce e la legò al collo come era solita fare, sembrava una creatura notturna.
Si alzarono ed andarono anche loro dietro le quinte a guardare i ragazzi sempre con la vestaglia addosso, ogni tanto Hana inciampava nel vestito così le sue amiche decisero di farla esercitare a camminare nel tempo che rimaneva.
I ragazzi sul palco erano davvero bravissimi, sembravano veri attori, si erano impegnati molto, li avevano costretti persino a truccarsi, avevano il cerone bianco sul volto, ma sui loro volti illuminati dai riflettori si vedevano gocce di sudore per lo sforzo sia mentale che fisico, era difficile recitare e allo stesso tempo concentrarsi ad utilizzare le spade per rendere il combattimento più reale.
Videro attraverso le quinte i loro genitori, erano seduti tutti su una fila, la madre ed il padre di Hana coi rispettivi fratelli della ragazza messi in ghingheri per così dire, poi c’era la madre di Heris che affiancava i genitori di Tsuki e notarono i genitori di Higashi al fianco, con la sorella maggiore di lui, Tsuki se ne stupì e le ragazze lo notarono, cosa ci facevano tutti insieme lì? Non volle indagare oltre; la recita terminò con grandi applausi ed inchini, i ragazzi rientrarono nelle quinte e ricevettero complimenti e pacche dagli altri che avevano recitato brevi battute e anche dai professori che erano fieri della bella figura fatta.
I ragazzi con gli occhi cercavano le ragazze, intravidero Heris, ma non le altre due evidentemente si erano nascoste, come prima cosa Higashi voleva togliersi quel cerone dalla faccia che gli dava fastidio così come agli altri, si chiusero in camerino e si cambiarono velocemente, Shin voleva assistere al balletto della sua bella Heris.
Stavano per arrivare in ritardo così assistettero al balletto dietro le quinte. I salti che compivano le ragazze e i corpi sciolti persino nei pezzi in cui andavano a terra, passetti veloce e braccia sciolte, onde, e i capelli di Heris che fluttuavano come se il corpo di lei non volesse fermarsi o ne avesse il tempo. Shinichi ne era rimasto incantato con la bocca aperta la guardava entusiasta di quella ragazza che aveva scelto come ragazza, era stupenda nel vero senso della parola.
Heris si sentiva benissimo, orgogliosa di se stessa, di quello che stava facendo e la passione che si vedeva dai suoi occhi mentre ballava, la determinazione di mostrare a tutti ciò di cui era capace, il vestito che ondeggiava con lei, la gonna che si alzava per ogni giro, le gambe lunghe erano come prive di qualsiasi osso. Stupenda, si sentiva la più bella del mondo.
La musica finì, il sudore dalla sua fronte per lo sforzo, gli applausi la stavano gasando, aveva voglia di ballare di nuovo di far vedere a tutti ciò che aveva fatto! Abbracciò le sue compagne e rientrò dietro le quinte dove ad aspettarla c’era Ichi che la guardava con tanto amore e dolcezza. Lei si avvicinò e lo abbracciò forte baciandolo sulle labbra. La strinse a sé perché altro non poteva fare, baciarla all’infinito e renderla la donna più felice del mondo, sacrificarsi per la bellezza che gli stava innanzi.
“Sei stata meravigliosa…” disse lui tenendola ancora stretta tra le sue braccia, non l’avrebbe lasciata andare per nulla al mondo.
“Anche tu lo sai? Siete stati bravissimi tutti quanti.”
Lui rise a quelle parole e la portò lontano dalle quinte anche perché stavano entrando alcuni che stavano sistemando gli strumenti per l’orchestra e i posti dedicati a loro, il sipario era chiuso.
“Andiamo da Higashi e Gatsu, stanno cercando Hana e Tsuki per tutta la scuola. Ma dove sono?”
“Come? Sono dall’altra parte del palco, stanno entrando ora guarda!” disse lei indicando le due, Hana col vestito verde e Tsuki in tutta la sua magnificenza.
“Mamma mia…. Vado a chiamarli aspettami qui!” disse lui correndo come un pazzo alla ricerca dei suoi amici che erano andati a vedere in tutti i camerini senza trovarle, erano appoggiati al muro.
“Ei voi due! Sono già sul palco muovetevi!” disse Shinichi chiamandoli a gran voce. A quelle parole Higashi scattò veloce superando il ragazzo, sapeva dove sarebbe stato posizionato il pianoforte e dove la sua bellissima regina avrebbe suonato con la sua grazia. Gatsu lo seguì cercando Hana dalla parte in cui erano posti gli strumenti a fiato.
Higashi stava per svenire, Gatsu era in stato di shock a vedere il piccolo fiore vestito di verde. Stava scrutando il leggio con gli spartiti e provava con il suo clarinetto a regolare il suono così come facevano gli altri musicisti.
Higashi guardava lei, era di spalle e non riusciva a vederle il viso, voleva solo vederla, la sua magnificenza, la bellezza dei suoi occhi castani.
Hana se ne accorse e guardò di fronte a lei e vide i due che la salutavano, capì immediatamente cosa chiedevano gli occhi di Higashi e chiamò Tsuki la quale dopo pochi minuti si girò guardando il ragazzo che rimase imbambolato a fissarla. Lei sorrise e si rigirò, il professore entrò sul palco e scacciò i ragazzi con segni delle mani, poi guardò Tsuki come per chiederle se era pronta e lei annuì tutti tacquero anche il pubblico, il sipario si aprì, e Tsuki, mosse solo alcune note sul pianoforte, suonava Mozart, un piccolo assolo per attrarre l’attenzione di tutti su di lei.
Poi lei si fermò e l’orchestra prese a suonare, Higashi la guardava muovere le dita ricoperte dai guanti sul pianoforte, veloci in un allegro agitato, accompagnata sempre dal suono dei violini e dei clarinetti.
Quando quella prima opera finì gli applausi risuonarono in tutto l’auditorium che ospitava lo spettacolo. Era il momento di cantare, la prima canzone era molto facile, per non dire la preferita di Tsuki: Shiroi, il suono del pianoforte era accompagnato dalle chitarre e dai bassi, ci avevano aggiunto persino la voce dei clarinetti, poiché avevano ciò a disposizione. Tsuki iniziò a cantare e tra le strofe c’erano intervalli musicali, si stupivano di come cantava continuando a suonare imperterrita, come se fosse una questione di vita o di morte. La canzone era bellissima, le parti parlate da Tsuki erano dette con voce sensuale che facevano tremare le gambe di Higashi, avrebbe voluto correre verso di lei, farla smettere di suonare e baciarla, le gambe si mossero quando una mano lo fermò, lui si voltò e vide Shinichi con Heris al fianco.
“Trattieniti….” Disse il ragazzo all’amico che annuì sconsolato, non sapeva quanto avrebbe resistito, era la creatura più angelica che avesse mai visto, un angelo dannato, pensava, il suo piccolo angelo dell’Inferno.
La canzone finì e tutti applaudirono soddisfatti. Il chitarrista però si sentì male, si scusò col direttore ed uscì lasciando la chitarra che d’altronde apparteneva alla scuola. Hana lo guardò andare via pensando a come saremmo andati avanti, senza il chitarrista, il direttore uscì per vedere come stava e non era in condizioni di ritornare a suonare.
Hana ebbe un lampo, si alzò e parlò col professore, gli disse che Higashi era un portento con la chitarra, poteva sostituirlo anche perché conosceva la canzone e più di una volta aveva accompagnato la voce di Tsuki.
Lui accettò e si diresse verso di lui.
“Sei disposto a sostituire il chitarrista? La signorina Hana mi ha detto che non te la cavi male. Te la senti Kaze?”
“Sì… con onore!” rispose fieramente. Gli altri musicisti uscirono dalla sala, questa sarebbe stata la penultima canzone, l’altra doveva essere un duetto di chitarra e piano con voce, sarebbero rimasti in scena solo Higashi e Tsuki. Ma per la penultima erano necessari i bassi e la chitarra. Erano pronti.
Il pianoforte prese a suonare mentre Higashi studiava le parti che doveva suonare, non fu difficile e prese a suonare anche lui assieme ai bassi. C’era il coro e poi chitarra e pianoforte. Anche la batteria avevano lasciato e il ragazzo concentrato batteva il ritmo. Era un duetto con la voce di Tsuki e di un tenore del coro.
La strofa parlata da entrambi e infine il primo verso cantato dal ragazzo, il secondo dalla bellissima regina della notte e il terzo entrambi. Il pianoforte suonava finchè non ci fu l’assolo con la chitarra che Higashi suonava divinamente come se avesse sempre provato con loro e i bassi lo seguivano come se fosse lui il capo. Higashi era concentrato solo per lei, che accompagnava il loro suono. La gente guardava stupiti tutti.

Hana uscita per andare ad incontrare Gatsu, così come tutti gli altri musicisti avevano fatto l’inchino ed erano usciti. I ragazzi continuavano a suonare e il ritornello finale in cui la voce lirica di Tsuki si sentiva maggiormente rispetto al tenore del corista, era davvero meraviglioso, Higashi che continuava ad accompagnarla incantato lui medesimo dalla bellissima voce di lei.
Gli applausi riempirono la sala, e gli inchini dell’orgoglioso professore, Higashi non si staccava dalla sedia, l’ultima canzone, il batterista uscì con gli inchini e così altrettanto il batterista, vennero tolte le sedie e rimase solo loro due, anche il direttore li lasciò soli, questo era il loro momento.

Tutti erano quasi in lacrime, Heris si stringeva a Shinichi, Hana a Gatsu e in platea i genitori dei due avevano i volti fieri dei loro figli che stavano per suonare insieme la canzone a conclusione di tutto.
Il pianoforte di Tsuki iniziò a suonare ancora per primo, breve pezzo prima di essere affiancata dalla chitarra di Higashi che l’assisteva come un angelo custode, tutti aspettavano ansiosi di sentire la voce della ragazza che non tardò a farsi sentire, strofa con ritornello, continuava a cantare e lui a suonare, brevi e fugaci sguardi tra di loro prima di ritornare concentrati a suonare, e infine l’ultima strofa del ritornello, le ultime note di chiusura e infine gli applausi che esplosero ad acclamare i due.
Tsuki si alzò abbandonando il pianoforte, Higashi lasciò la chitarra ed andò da lei per reggerle la mano e gli inchini, si guardarono uno di fronte all’altro, l’inchino anche tra i due musicisti, volevano abbracciarsi e baciarsi, ma non era il momento. Tsuki ricevette le rose, tutti i concertisti, le ballerine, gli attori invasero il palco per ringraziare tutti con un ultimo inchino poi il sipario si chiuse. Non resistettero, Tsuki diede le rose ad Hana.
“Sono per te,  te le sei meritate più di me… per tutto quello che hai fatto Hana-chan…” disse lei inchinandosi. Poi ritornò da Higashi lanciandogli le braccia al collo e baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo, lui ricambiò, non ce la faceva più ad aspettare, quelle labbra, le amava, amava tutto di lei e la stringeva, la prese in braccio continuandola a baciare.
Non erano gli unici, Shinichi aveva seguito il suo amico con la sua Heris, tutti erano soddisfatti. I due dovettero staccarsi per forza, si guardarono negli occhi e si abbracciarono per scambiarsi un altro fugace bacio.
“Ti amo.. non sai quanto…”
“Invece lo so… anche io ti amo…” disse lei scendendo dalle sue braccia per stringergli la mano. 

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Eccomi giunta qui per l'ultimo capitolo, ringrazio principalmente coloro che hanno avuto la pazienza di seguire la mia fan fiction e di aver recensito ed aggiunto nei preferiti, ringrazio immensamente queste persone, e anche un grazie grandissimo a tutti coloro che hanno letto.
Le canzoni che ci sono nel corso dei capitoli sono di Mika Nakashima e dei Malice Mizer, più citazioni sui Moi dix Mois.
Grazie ancora ! 

  
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