Bulma, in tanti anni di convivenza, aveva
capito che Vegeta doveva avere qualche problema con
la tecnologia.
In
realtà, diciamocelo, Vegeta aveva un po'
problemi con tutto e tutti: dalla lavatrice disubbidiente che aveva
osato mangiargli un calzino al povero giardiniere che annaffiava le
piante della sign. Briefs e che girava intimorito abbracciato al suo
rastrello ogni volta che lo incontrava.
Per
esempio, la sua Gravity Room, il suo giocattolino preferito, ogni volta
doveva subire continue manutenzioni da parte della padrona di casa che
si ritrovava, spesso, a riparare qualche pannello inclinato o il tasto
della gravità – che suo marito aveva il pallino di
pigiare con grazia, frantumandolo sotto le sue dita grandi come Menhir.
Ma il vero
problema, soprattutto, era che Vegeta sfogava le proprie frustrazioni e
i propri sentimenti su qualsiasi cosa vi fosse nelle vicinanze, senza
sapersi controllare.
Si sfogava
dalla rabbia battendo la testa furiosamente contro il pannello della
Gravity Room, abbracciava, in lacrime, il forno quando aveva fame e non
aveva trovato nulla in frigo, faceva soliloqui davanti alla macchinetta
del caffè sulla sua tormentata vita terrestre e si
complimentava con il suo amico frullatore, per la sua
abilità di distruttore di frutta. Si consideravano colleghi:
uno fracassava le banane, l'altro le ossa.
Finché,
Bulma, animata chissà da quale buono proposito, gli aveva
regalato un telefono cellulare.
Un modello
vecchio, di quelli ancora con i tasti, perché se vi avesse
regalato uno smartphone, questo, probabilmente, sarebbe improvvisamente
scomparso sotto i suoi tocchi aggraziati facendo la
fine del pulsante della Gravity Room.
E
poiché Bulma non voleva avere sulla coscienza un altro
esemplare del mondo tecnologico che tanto amava, aveva deciso di
regalargli un telefono semplice, marcato Capsule Corporation, ... che
fu la morte sua.
<<
Tesoro, è Goku al telefono >>
Gli aveva
teso il telefono, allontanandoselo dall'orecchio dopo aver risposto.
Lui l'aveva
guardata in cagnesco per un attimo per, poi, afferrare bruscamente
l'aggeggio e lanciargli un'occhiataccia torva.
<<
No, >> grugnì con fastidio, <<
non è Kakaroth. >>
Saldò,
rabbioso, la presa sul telefono, iniziando a tremare.
Bulma
alzò gli occhi al cielo.
<<
QUESTO. È. UN. TELEFONO. SFRACELLATO. A. TERRA! >
E
spiattellò il telefono sul pavimento, con violenza,
riducendolo ad un ammasso di circuiti, senza dimenticarsi di saltarci
accuratamente sopra, fino a ridurlo in polvere, per poi andarsene,
indispettito.
Forse, chissà,
questa volta aveva litigato con il gatto per mangiare la sua porzione
di croccantini e ne era uscito sconfitto.
Bulma,
sospirando, portò lo sguardo sul povero telefono rimasto a
terra, che annaspava in cerca di aria, dopo essere stato smashato
a terra stile Loki, quando Hulk gli aveva inciso lo stile del parquet
di casa Stark sulla faccia, usandolo come Swiffer
per il pavimento.
Bulma, in
tanti anni di convivenza, aveva finalmente capito
che Vegeta doveva avere qualche problema con la tecnologia e che mai e
poi mai, gli avrebbe nuovamente regalato un telefono.
Angolo dell'autrice
Ciao
a tutti belli!
Ci
si rivede, eh? Ma che bello... noto il vostro entusiasmo :')
Vi
sono mancata, insomma? Ahahaha
Alla
prossima e grazie a tutti!
|