Primavera a Pechino

di Matih Bobek
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Primavera a Pechino


Grappoli di petali:
cascate policrome.
Le mattine si spezzano:
boccioli di sangue bianco.
Spazi altissimi
 mai colmi di blu.
 Prati di bottiglia,
cuori di polline,
 e canti come grida,
che stormiscono:
sono di vittoria,
sono di vita.
Fusti ricolmi,
dita legnose:
sanno di pesco, 
sanno di buono.


Nei palmi
la nuova stagione
ha perle vermiglie
 che fa ruotare
e ruotare,
fuoco di spirali,
 scuote e contempla 
e poi riversa
  nelle finestre dei grattacieli.
Sono scaglie ardenti,
la firma
 di un altro tramonto,
un gioco di luci.
E intanto sul finestrino,
le immagini
della capitale di fumo
scorrono,
si fondono 
e si confondono
coi ricordi di ieri
con quelli di oggi.
Dove sei, anima mia,
se non sei qui
ad un passo da me?




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