Perdutamente

di moonwhisper
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Abbandoni i tuoi respiri spezzati nei miei palmi freddi, con le lacrime ruvide di chi ha dimenticato perché vive.

Mi guardi con i tuoi occhi bui, e mi domandi se l'amore nasce con le margherite, e perché, alla nostra margherita, ho strappato tutti i petali.

Ed io non so dire altro, se non che è stato uno sbaglio, e che li ho gettati in terra, morbidi, i nostri petali, e calpestati con gli anfibi, per errore.

Ma tu ribatti che saresti stato il mio fiore preferito, se non ti avessi sbranato anche lo stelo.

Saresti stato tutti i miei tramonti e tutta la mia pioggia, e il mio Cristo personale.

Io gratto via dal muro la vernice rossa.

E sono il tuo palo di tortura, e i tuoi chiodi nelle mani, e le spine nella carne, e il sangue caldo e buono che ti cola tra i capelli.

Io sono il tuo Dio.

Tu sei mio.

Come le Barbie senza testa e nude, come i gattini assassinati nella vasca.

E massacrato, e maciullato, e dilaniato, ti sacrificherai per il mio divertimento.

Ti darai fuoco al viso con il cherosene, i fiammiferi accesi nella bocca.

Ti immolerai sul mio altare, e ti assaggerò la gola, e con il tuo cuore infranto tesserò la mia pelle bianca e le mie dita.

E vivrai per me. E morirai per me.

Ma io no.

Io no.

Io appassirò. E null'altro.





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