Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.5 Sani e salvi
Steve si avvolse nella coperta, rabbrividendo e si piegò in
avanti con la schiena arcuata affondando nel divano. Alzò il
capo e vide che FerroVecchio gli porgeva una tazza di tè
fumante con la mano metallica. La afferrò con una mano
tremante, se lo avvicinò alla bocca e soffiò.
"Ci
vorrà parecchio perché le cose tornino alla
normalità, ma hai di nuovo salvato il mondo Stark. E questa
volta da solo" sussurrò con voce roca.
Si
girò e vide che Tony era intento a mettere una serie di
fialette in un contenitore per il trasporto del sangue.
Tony
sorrise appena, voltò il capo e gli fece l'occhiolino
tornando a riempire il contenitore.
"Non
proprio da solo. Ho usato un po' della tua resistenza e un po' del
sangue del lupo di cappuccetto rosso per creare un antidoto" disse.
Si
passò la mano sulla fronte sudata, sospirò
leccandosi le labbra secche.
"Ancora
un po' e mi sarei preso la malaria, più che lo zombismo"
protestò, con tono allegro.
Steve
sorseggiò il tè, le sue gote divennero rosse
mentre il fumo gli investiva il viso accaldandolo.
"Tu
hai rischiato di diventare uno zombie nel peggior modo possibile,
Stark" biascicò.
Tony
inarcò un sopracciglio sogghignando, andò verso
un mobile prendendo altre fialette e osservò il
contenitore sigillato venire caricato ed iniziò a riempirne
un altro.
"Oh,
su. Non mi ha contagiato niente, un giro con il mio zombie preferito
probabilmente mi avrebbe solo aiutato a trovare prima l'antidoto" lo
rassicurò.
"Tony!"
sbraitò Steve alzandosi in piedi, facendo cadere la coperta
sul divano. Sorseggiò ripetutamente il té, con la
mano tremante.
"Ti
sembrano cose da dire?" si lamentò.
Tony
scoppiò a ridere gettando il capo all'indietro, si
passò la mano tra i capelli e scosse la testa sedendosi a
gambe larghe.
"Dammi
tregua. Avevo perso tutti i miei amici e praticamente tutto il pianeta,
ho appena trovato una cura che devo diffondere ovunque e sono stanco
morto. Non chiedermi anche di controllare ciò che dico".
Steve
sospirò pesantemente, finì di bere il proprio the
e si piegò, porgendo la tazza a FerroVecchio. Con dei
cigolii metallici quest'ultimo la afferrò con la mano
metallica e si allontanò con suoni striduli.
"E'
stato solo imbarazzante" brontolò. Lo raggiunse e lo
abbracciò da dietro, dandogli un bacio sulla spalla.
"Però
capisco che tu sia ancora sconvolto" sussurrò.
Tony
accennò un sorriso chiudendo gli occhi, poggiò il
capo all'indietro e mugugnò rilassandosi contro l'altro.
"Sconvolto
non rende l'idea. Ero sicuro che sarei finito come in The Walking Dead,
solo senza nessun altro".
Steve
gli appoggiò il mento sulla testa e sorrise.
"Non
ci sperare, non ti libererai così facilmente di me...
amore". L'ultima parola la bisbigliò.
Tony
si voltò, si mise sulle punte e gli strinse le braccia al
collo.
"Posso
sopportare tu abbia l'età di una mummia, ma zombie proprio
no" scherzò.
Poggiò
le labbra su quelle dell'altro, gli schioccò un bacio e si
scostò.
"Al
massimo sono in viaggiatore del tempo ibernato" ribatté
Steve. Ridacchiò e gli diede una pacca sulla spalla.
"Ti
giuro che la parentesi zombie è chiusa per sempre" promise.
Tony
si scostò, tornò seduto alla scrivania guardando
una mappa olografica, seguendo la direzione dei viaggi di alcuni aerei.
"Anche
questa volta siamo salvi".
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