If this is love, then love is easy

di darkrin
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Note: scritta secoli fa per un evento del forum Torre di Carta, quando ancora vi erano solo speculazioni su chi fosse il padre di Felicity e ritrovata oggi per caso, e mai pubblicata da nessuna parte. 
NO BETA quindi segnalatemi qualsiasi cosa. 
Avvisi: angst, major character death




L’anello rimane nascosto nel centrotavola ed ogni sera Oliver pensa a quando ci sarà abbastanza pace, abbastanza tregua per parlare d’amore oltre che di piani per sventare l’ennesima minaccia di Dahrk e potrà inginocchiarsi davanti alla donna che ama, a come sarà il sorriso che le piegherà le labbra, perché sorriderà, no? Sorriderà e sarà felice e accetterà e non è troppo presto, no? Non…
 
 
 
Viene fuori che non è troppo presto. Che, ben presto, è troppo tardi.
 
 
 
- È tua figlia – grida e il modulatore della voce non basta a nascondere quanto la sua sia spezzata, frantumata, terrorizzata e…
Dahrk si limita a guardarlo con aria impassibile, mentre Felicity singhiozza e trema rannicchiata ai suoi piedi, con il capo tirato all’indietro, dalla mano dell’uomo che le stringe un pugno di capelli. Felicity che è sua figlia e a cui l’uomo tiene una spada alla gola e - neanche Malcolm sarebbe mai arrivato a tanto, non con Thea, non con… - e Oliver sente la bile risalirgli nello stomaco.
- Lasciala andare – supplica e vorrebbe alzarsi, vorrebbe muoversi e portarla via da lì, riportarla lontano da Star City, a Bali o dovunque, o…
Darhk scuote il capo.
- Non posso – afferma.
- È tua figlia – ringhia, cercando di rialzarsi.
Sente il sangue che gli riempie la bocca scivolargli lungo il mento.
L’uomo annuisce.
- Lo è. –
Il pianto di Felicity sembra farsi più forte perché era solo un sospetto, solo una speranza per Oliver, che fosse sua figlia perché i ricordi di Felicity erano quelli di una bambina, ma ora ne hanno la certezza: è sua figlia e Felicity conosce quell’uomo e sa che la ucciderà comunque e non vuole, non vuole, non vuole morire come figlia di un mostro. Non vuole lasciare Oliver, vuole dirgli ancora che lo ama, che ha visto l’anello, che gli avrebbe detto sì, ch-
- La amavo, sai? Era mia figlia. Come potevo non amarla? – gli confessa Dahrk, mentre pulisce, con gesti lenti, la lama sulla blusa chiara di Felicity – Felicity che giace riversa per terra, Felicity con il collo tagliato, con il sangue ancora caldo che zampilla dalla ferita, Felicity, Felicity, Felicity. Sente un urlo morirgli nel petto, ingoiato da singhiozzi che gli scuotono le costole rotte, il polmone perforato e vorrebbe solo morire, morire, morire.
- Ma la morte non è la fine. Signor Queen. La morte è un passaggio necessario. Cresceranno fiori dalla sua cassa toracica e poi alberi, che ospiteranno uccelli dai colori variopinti. La bambina che conoscevo aveva un cuore immenso e sarebbe stata lieta di morire per ciò. Questa città è solo una carcassa, Signor Queen, una carcassa morente e prima verrà eliminata, prima nuova vita potrà avere origine. Si faccia da parte e la lasci morire. Non lasci che il sacrificio di mia figlia sia vano. - 




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