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Fuga
disperata di un quarantanovenne prossimo alla psichiatria
Gervasio
era un uomo (?) di quarantanove anni con una vita disastrosa e una
serie di problemi (prevalentemente psicologici) alle spalle.
Era
divorziato dalla moglie, con cui aveva avuto due figli, da qualche
anno e gestiva un bar/bettola frequentato prevalentemente dai vecchi
beoni del paese.
C'è
da dire che si era andato a cacciare da solo in quella situazione,
dal momento che era un soggetto incredibilmente ignorante, lunatico e
pieno di sé; trovava sempre il pretesto per litigare con
tutti, tanto che aveva intrattenuto diverse risse. Del resto lui era
un uomo virile, vissuto, arrivato (e non specifico dove sia
arrivato), non poteva certo tirarsi indietro!
Un
giorno, stanco della solita routine, organizzò una vacanza con
sua sorella e i suoi figli (che, per inciso, erano due mostri
posseduti dal demonio).
Il
momento della partenza giunse in fretta, le valigie erano pronte e
tutti erano emozionati all'idea dell'idilliaca settimana in
campeggio. Quella mattina Gervasio, che si trovava a casa di sua
sorella, annunciò con il suo solito fare da sbruffone: “Vado
a prendere i bambini”.
Per
tutta la giornata i mostri bambini angelici degni
del presepe vivente aspettarono l'arrivo del loro genitore, ma
Gervasio non si fece vivo.
Tutti
provarono a rintracciarlo, ma non rispondeva nemmeno al cellulare.
Era
sparito nel niente.
La
notizia si sparse in tutto il paese e si organizzarono varie squadre
di ricerca, che setacciarono i dintorni.
Le
pettegole del vicinato, pensando al peggio, cominciarono a pregare
con tanto di incensi e rosari, programmare il funerale e scegliere
il luogo più adatto per la tomba in cimitero.
Da
New York giunse il detective Stabler direttamente da Law & Order,
portandosi dietro tribunale, centrale di polizia e studio del medico
legale.
In
tutto ciò i figli, che se ne fregavano della sorte del padre,
si lagnavano per la vacanza mancata e i vecchietti si disperavano
perché non sapevano dove andare a bere come spugne e
sperperare la pensione.
Passò
un giorno, ne passarono due.
Il
terzo giorno Gervasio venne ritrovato.
Era
lì, tranquillo, che pascolava in campagna allo stato brado
tipo pecora, a venti chilometri dal paese. Nessuno si seppe spiegare
come fosse possibile, come ci fosse arrivato e come avesse fatto a
sopravvivere. Gervasio non diede nessuna spiegazione, si limitò
a fare spallucce e borbottare qualcosa di incomprensibile.
Il
fatto che avesse avuto un improvviso attacco di
schizofrenia/Alzheimer/demenza senile sconvolse tutti, ma presto la
notizia fu sostituita da un'altra e Gervasio tornò un
compaesano come tutti gli altri.
Quattro
giorni dopo riaprì il bar come se niente fosse.
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Va
bene, allora... ammetto che questa storia fa parecchio pena e non è
assolutamente allo stesso livello delle altre due della serie, ma
perdonatemi, ho cercato di fare del mio meglio!
Però
mi sono divertita a immaginarla e a scriverla, spero che sia di
vostro gradimento!!!
Ringrazio
chiunque si sia fermato a leggere e chi vorrà lasciare un
commento, che leggerò e a cui risponderò con piacere!
:3
Soul
♥
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