Buongiorno
fanciulle!
Nuovo capitolo, nuovo inizio, nuove dinamiche, vecchie conoscenze.
Questo potrebbe essere il succo. XD
Decisamente oggi non è giorno da introduzioni, quindi vi
lascio subito alla lettura!
Anzi, vi dico solo una cosa: ad un certo punto Rick dirà una
cosa in particolare, e per chi segue altre mie storie (bè
una in particolare! XD) probabilmente si ritroverà a
sorridere divertita come ho fatto anch'io! XDD
Magari ci risentiamo in fondo.
Baci
Serena
CAPITOLO 15
La macchina si era fermata davanti ad un cancello che
interrompeva un'alta recinzione in metallo. Dietro di essa, c'era tutto
ciò che rimaneva della sua vera famiglia.
Maggie.
Ma non solo lei, perchè avrebbe rivisto anche
Glenn,
Carl, la piccola Judith, Carol, Michonne. Aveva saputo che erano
sopravvissuti anche
loro alla caduta della prigione, ed erano di fatto la sua nuova
famiglia, quella con cui
aveva condiviso
gioie e dolori altrettanto strettamente.
Le era venuto istintivo cercare la mano di Daryl, per stringerla in
cerca di rassicurazione, ma anche per darne, perchè poteva
immaginare il caos di emozioni che si agitavano dentro di lui,
che si trovava lì soltanto per lei.
Quello le era stato chiaro nel momento stesso in cui lo aveva pregato
di dare una possibilità a Rick, nonostante quel passato che
li
aveva resi nemici, e a quanto pareva proprio a causa di Merle.
Non che ci fosse stato il tempo per capire davvero come fossero andate
le cose, perchè c'era stata l'urgenza di mettersi in viaggio
per
poter riabbracciare il prima possibile sua sorella e gli altri, ma da
quel poco che era riuscita a strappargli di bocca, prima che salissero
in macchina, aveva capito che una parte del suo gruppo, aveva condiviso
un pezzo di strada anche con i fratelli Dixon, prima di arrivare alla
loro fattoria.
- Pronta?
Era stato Rick a domandarglielo, osservandola attraverso lo specchietto
retrovisore, lo sguardo che era poi caduto sulle loro mani unite,
incupendosi non poco.
Poteva immaginare come fosse sottosopra anche lui, diviso tra la gioia
di averla ritrovata e la preoccupazione, mista a sconcerto, che fosse
stata proprio in compagnia di Daryl.
Non le erano sfuggiti, infatti, gli sguardi ostili, e diffidenti, che i
due uomini avevano continuato a lanciarsi attraverso lo specchietto
retrovisore.
La presenza, poi, di quello che era stato un estraneo a tutti gli
effetti anche per lei,
cioè quell'Abraham che era stato in compagnia dello
sceriffo,
non aveva fatto
altro che peggiorare la situazione, perchè il suo aspetto
minaccioso, aveva messo Daryl ancora più in allerta.
- Pronta.
Il suono del clacson, ripetuto due volte, aveva fatto sì che
si
aprisse di poco il pannello in plexiglass che rivestiva il cancello,
per permettere all'uomo di guardia di controllare chi ci fosse stato al
di fuori, prima di
spalancarlo per lasciarli entrare.
Quello che c'era stato dietro, era una visione che l'aveva lasciata
completamente senza parole.
- Anche a me, ha fatto questo effetto la prima volta.
Rick aveva colto la sua espressione incredula e le aveva sorriso in
quella
maniera affettuosa che l'aveva riportata di nuovo indietro, quando
vederla sul suo viso era stata la normalità per lei.
- Sembra... incredibile.
- Sì, lo è in un certo senso, e avrai modo di
scoprire
quanto, ma adesso è arrivato davvero il momento di dare la
bella
notizia a tutti.
Certo, anche lei adesso voleva solo poter riabbracciare Maggie. Prima,
però, aveva guardato un'ultima volta Daryl negli occhi,
cercando
di trasmettergli con tutte le sue forze il messaggio di fidarsi di lei,
perchè era insieme che avrebbero affrontato quella nuova
situazione.
Poi, erano finalmente scesi dalla macchina, e dopo appena qualche
minuto, c'era stato un caos di persone intorno a lei, che
avevano fatto a gara per
riabbracciarla, prima tra tutte sua sorella Maggie.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Ritrovare tutti quanti, le era apparso veramente come un miracolo.
Aveva ringraziato Dio ad ogni nuovo abbraccio, con il quale aveva
salutato il suo ricongiungersi con persone a cui aveva voluto bene
davvero. Anche i volti delle persone sconosciute le erano parsi
amichevoli nei suoi confronti, forse come riflesso del fatto che si
trattava della sorella di Maggie, qualcuno che loro già
avevano
imparato a conoscere.
Altro discorso era stato per Daryl, che nonostante le avesse gravitato
intorno, si era comunque mantenuto ad una certa distanza da tutti,
chiudendosi ovviamente nel suo silenzio più cupo. Solo ad un
certo punto, aveva visto Carol e Glenn avvicinarlo, per scambiare con
lui qualche parola, nell'attesa di poter conoscere i fatti che li
avevano portati ad arrivare lì insieme.
Non lo aveva mai perso di vista nemmeno lei, continuando a
lanciargli delle occhiate che sperava potessero rassicurarlo sul fatto
che
presto avrebbero avuto modo di chiarirsi loro due da soli, prima di
dover
parlare con gli altri.
Avevano
decisamente
molto da dirsi entrambi, soprattutto dal momento
che avevano scoperto di aver conosciuto le stesse persone, con le quali
però si trovavano ad avere rapporti diametralmente opposti.
Perciò, era stato quello il motivo che l'aveva costretta a
dire
a Maggie di aver bisogno di un pò di tempo con lui da sola,
prima di seguirla in quella
casa che le aveva indicato essere la sua e di Glenn, dove sicuramente
le avrebbe rivolto le mille domande che già le leggeva negli
occhi.
Lo sconcerto della sorella, era stato anche maggiore in Rick davanti a
quella sua richiesta, che li aveva costretti forse subito a riflettere
sul fatto che quel tempo trascorso lontano
da loro, l'aveva inevitabilmente cambiata, oltre che avvicinata a Daryl.
Di
certo, nessuno
avrebbe potuto immaginare quanto, e quello era un aspetto con cui anche
lei avrebbe dovuto farci i conti, ora che si trovava di nuovo con loro.
Alla
fine, seppure con
una certa riluttanza, era stata proprio Maggie
ad accompagnarli in un luogo dove sarebbero potuti rimanere soli e
tranquilli, ossia nella piccola chiesa di cui Alexandria
era dotata.
Una volta dentro, non aveva più resistito al bisogno che
aveva
iniziato a nutrire già da un pò, e
cioè quello di poterlo abbracciare.
- Grazie.
La gioia di aver ritrovato Maggie
e gli altri, non sarebbe stata completa se avesse
perso lui in cambio. Si era sentita
abbracciare a sua volta, e aveva fatto fatica a
trattenere le lacrime, perchè sapeva quanto valesse il suo
gesto
proprio in quel momento, dato che gliene aveva sempre riservati pochi,
nonostante le cose tra loro fossero cambiate già da un
pò.
- Dobbiamo parlare, te ne rendi conto, vero?
Quando si era sentita abbastanza sicura, si era sciolta dall'abbraccio
con lui
per guardarlo negli occhi, sperando di non trovarci subito un'opposta
volontà rispetto alla sua.
- C'è poco da dire, ragazzina, mi sembra evidente, no?
Si era lasciata cadere su una panca, perchè iniziava a
sentire
sulle spalle il peso di tutte quelle emozioni, mentre lui era rimasto
in piedi, teso e cupo come lo aveva sempre visto nei momenti
di
grande difficoltà che già avevano affrontato nei
mesi
precedenti.
- Questo... questo cambierà le cose tra di noi?
Si era davvero innamorata di lui, e ne era stata una chiara
dimostrazione il
fatto che non volesse perderlo, nonostante tutto. Non sapeva nemmeno
lei come avrebbero fatto a farle funzionare, ora che si trovavano
lì, però non poteva davvero
immaginare di separarsi da lui.
Non le aveva risposto, però le aveva lanciato uno sguardo
che
aveva espresso tutto il tormento che stava vivendo anche lui. Allora
aveva dovuto insistere, perchè si sentiva male alla
sola
idea che potesse risponderle positivamente.
- Daryl...
- No.
L'aveva interrotta, sputando fuori quella risposta sottovoce, mentre
aveva stretto con forza le mani sulla panca che aveva avuto di fronte,
chinando insieme il capo, quasi a sottolineare che era stato
davvero in conflitto con se stesso sulla risposta da darle.
- Nemmeno per me.
Lo aveva visto incassare maggiormente la testa tra le spalle, come se
avesse dovuto rassegnarsi anche a quello.
- Non sarei mai venuta qui, senza di te.
Per quanto incredibile, probabilmente le cose sarebbero andate davvero
così, almeno fino a che non lo avesse convinto in qualche
maniera a seguirla.
- Non ti avrei mai lasciato venire qui, senza di me.
Era rimasto nella stessa identica posizione, ma il tono di voce era
stato diverso, aveva assunto una sfumatura che già in altre
occasioni le aveva fatto battere il cuore più forte, tanto
erano
state intense le emozioni che le aveva suscitato.
- Daryl... me lo dici cosa è successo... tra di voi?
Le era sembrato il momento giusto per chiederglielo, ora che si era
aperto uno spiraglio nella sua corazza. Lo aveva visto stringere la
panca con
più forza, i muscoli delle braccia tesi sino allo spasimo, e
aveva sperato con tutta se stessa di poter sentire dalla sua viva voce
che cosa fosse successo, per poter essere già preparata
quando avrebbe sentito la versione di Rick.
- Non ti piacerà, ragazzina.
Le aveva detto qualcosa che già immaginava,
perchè aveva
conosciuto Merle, e in un certo senso, aveva intravisto anche l'uomo
che poteva essere stato lui prima che si incontrassero.
- Non cambierà quello che provo per te.
Era la prima volta che si avvicinava tanto dal dirgli quel "ti amo" che
credeva un giorno avrebbe detto in circostanze diverse, soprattutto
ad un uomo completamente diverso da lui.
- Non cambieranno nemmeno le cose tra me e loro.
- Non ti sto chiedendo questo, voglio soltanto sapere perchè.
Avrebbe voluto vederlo in viso, ma lui continuava a tenere la testa
china, perciò i capelli gli creavano una sorta di barriera
intorno. Il silenzio sembrava di nuovo volerli dividere,
così aveva insistito.
- Daryl, ti prego, parla con me.
Come unica reazione, lo aveva visto scuotere la testa, e nel pensare
che fosse un no, aveva deciso di non arrendersi.
- Daryl, ho bisogno di...
- Perchè su quel maledetto palazzo dove l'avevano
ammanettato, Merle non ci ha lasciato
soltanto la mano che ha dovuto tagliarsi per poter fuggire, ci ha
lasciato anche quel poco di lui che ancora aveva un senso!
Finalmente l'aveva guardata, ma la rabbia che aveva avuto negli occhi,
era stata solo una copertura per qualcosa di più profondo e
radicato dentro di lui, uno smarrimento che l'aveva lasciata del tutto
spiazzata.
- E non c'è stato un fottutissimo giorno in cui non mi sia
chiesto se le cose sarebbero andate diversamente per lui, se qualcuno,
oltre a me, gli avesse dimostrato che non lo consideravano solo un
maledettissimo stronzo che meritava di essere lasciato indietro, a
morire solo come un cane!
Aveva colpito la panca con un pugno violento, tanto che l'aveva sentita
scricchiolare, ma non si era lasciata impressionare da quello sfogo,
perchè era nei suoi occhi che continuava ad esserci la
verità su quello che stava provando davvero: rimpianto e
senso di colpa.
- Mi dispiace che le cose siano andate così.
Ed era vero, perchè mai come in quel momento era stata
vicina
dal capire quanto dolore gli fosse costato rescindere quel legame tra
di loro, anche se ormai distrutto da suo fratello stesso e dal suo
comportamento folle.
- Ma credo che la risposta che cerchi, non potrebbe arrivare nemmeno se
uccidessi chi ritieni responsabile di quell'abbandono.
Non aveva voluto usare la parola "vendetta", anche se era stata
comunque presente nelle sue parole.
- E
non credere che lo
dica per difendere Rick, o chiunque altro sia colpevole per te, lo dico
perchè credo che tu sia una
persona migliore rispetto a quello che pensi di te stesso.
Si era alzata in piedi per raggiungerlo, senza che lui facesse niente
per impedirglielo, e si era stretta di nuovo a lui, abbracciandolo da
dietro e mettendoci tutta la forza dei sentimenti che sentiva per lui.
- La possibilità che ti sto chiedendo, non è per
me, nè per gli altri... ma è solo per te stesso.
Ora aveva ben chiaro in mente cosa avrebbe dovuto fare per aiutarlo,
sempre che glielo avesse permesso.
- Non dirò la verità su come ci siamo incontrati
a
nessuno, Daryl, perchè non voglio che il giudizio degli
altri
passi attraverso delle azioni che ha compiuto tuo fratello... e che tu,
invece, sei stato capace di smentire con le scelte che hai fatto.
Lo aveva sentito irrigidirsi, e se possibile, lo aveva stretto ancora
più forte per fargli sentire che lei c'era, e che non lo
avrebbe
abbandonato, ora che aveva ritrovato sua sorella e i suoi compagni.
- Perchè ora lo so chi sei, Daryl Dixon, e sono contenta che
tu faccia parte della mia vita.
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Si
era dovuta sforzare di chiudere l'acqua corrente della doccia,
perchè altrimenti ci avrebbe passato sotto un'altra
eternità, probabilmente. Invece, era consapevole che sua
sorella la stesse aspettando con una serie di domande che non aveva
avuto nessuna intenzione di rivolgerle davanti agli altri e allo stesso
Daryl, che seppure con l'aria di chi si trovasse a dover visitare
l'inferno, non si era comunque sottratto dal rispondere a quelle che erano state rivolte a lui direttamente.
- Ehi, sorellina.
Maggie l'aveva di nuovo abbracciata, non appena era sbucata fuori dal
bagno, quasi a sincerarsi che lei fosse stata davvero lì,
sana e
salva.
- Ti voglio bene, Maggie.
L'aveva stretta forte anche lei, ritrovando il calore di
quell'abbraccio che le ricordava quello di altri che non c'erano
più, ma che mai se ne sarebbero andati dai suoi ricordi.
- Anch'io ti voglio bene.
Erano scoppiate finalmente in un pianto liberatorio, mischiando le
lacrime di gioia per il loro ricongiungersi, a quelle che non avevano
potuto versare insieme per la morte del loro padre.
Le immagini che aveva cercato di non evocare più, si erano
fatte
avanti di prepotenza, così lo aveva rivisto inginocchiato
davanti al Governatore, consapevole che forse la sua morte fosse ormai
inevitabile.
- Ho avuto così paura, Maggie.
Erano tornati anche i ricordi dei giorni successivi alla sua fuga dalla
prigione, quando la solitudine e la disperazione erano state
così forti, da indurla quasi a lasciarsi morire in quella
casa
dove si era rifugiata.
- Mi dispiace, Beth, di averti lasciata sola.
Maggie l'aveva stretta ancora più forte, mentre le aveva
confessato ciò che probabilmente l'aveva tormentata per
tutto
quel tempo lontane.
- Non è stata colpa tua.
Non lo aveva mai pensato veramente, di essere stata abbandonata da lei.
E quel pensiero, l'aveva immediatamente riportata a Daryl, a quello che
le aveva detto poco prima in chiesa, e anche a quello che non le aveva
detto, ma che lei aveva intuito lo stesso guardandolo semplicemente
negli occhi, che era il luogo dove sempre più spesso
affioravano
quelle parole che non riusciva a pronunciare.
- E poi, quasi subito ho trovato Daryl e le cose, piano piano, sono
andate meglio.
L'aveva sentito subito il cambiamento in sua sorella, solo nel
menzionare il suo nome, ed era tornata col pensiero a prima, quando
l'aveva vista scrutarlo a lungo per cercare di farsi un'opinione su di
lui.
Avrebbe già voluto dirle che non sarebbe stata un'impresa
per niente
semplice, perchè lei stessa, aveva iniziato solo ora a
scalfire una
corazza che rimaneva ancora salda in alcuni punti.
- Beth...
Si era ritrovata a guardarla negli occhi, trovandoci tutta la
diffidenza che si era aspettata, mista ad una colpa che non poteva
non provare, essendo consapevole che per quanto Daryl
potesse essere un uomo pericoloso, rimaneva anche colui che aveva
aiutato la sua sorellina a sopravvivere.
- Maggie, non è facile per nessuno di noi. Ognuno ha i
propri motivi per essere... preccupato.
Preoccupato forse non era il termine giusto per dare voce ai pensieri
che turbavano sua sorella.
- Okay, va bene. Non ci girerò intorno.
Eccola la Maggie che tanto aveva evocato nei suoi pensieri, quella a
cui aveva cercato di ispirarsi per trovare il coraggio di andare avanti
comunque.
- Tu lo guardi come se...
Non aveva volutamente terminato la frase, perchè il senso
era
stato chiarissimo lo stesso. Però lo aveva fatto lei, che
era
altrettanto determinata a non girare troppo intorno alla cosa.
- Come se mi fossi affezionata a lui.
Anche stavolta il termine era stato riduttivo, ma nel vedere
l'espressione già così angustiata di sua sorella,
non
aveva voluto infierire.
- Non l'ho voluto, Maggie. E' capitato punto e basta. Penso che tu,
meglio di chiunque altro, possa capirlo.
Il riferirsi a Glenn, forse era stato un azzardo, perchè di
certo erano due persone totalmente differenti lui e Daryl,
però
la sostanza rimaneva la stessa, si parlava pur sempre di sentimenti.
- Anch'io ho parlato con Glenn, mentre voi eravate in chiesa.
Non aveva fatto fatica ad immaginare cosa le avesse detto su Daryl,
come del
resto avrebbe fatto anche Rick, non appena ne avesse avuto l'occasione.
Forse anche il giudizio di Carol avrebbe rispettato quello degli altri
due compagni. Perciò, l'aveva presa per mano, sottolineando
così l'importanza di quello che stava per chiederle.
- Capisco che tu sia preoccupata, perchè quello che ti
avranno detto su di lui, non sarà stato bello. Daryl
è un
uomo che sicuramente ha fatto degli errori in passato.
Lo vedeva negli occhi di sua sorella, che nello stesso tempo si stava
anche sempre più
rendendo conto di quanto le esperienze vissute in quei mesi l'avessero
cambiata, facendola maturare molto più di quanto potesse
immaginare.
- Ma come è successo a tanti di noi, anche lui ha fatto
delle
scelte che sono state in grado di cambiarlo... e in meglio. Non ti
chiedo di credermi sulla parola solo perchè te lo sto
dicendo
io, ti chiedo solamente di non giudicarlo a priori, ma di provare a
conoscerlo tu personalmente.
Aveva rafforzato la presa sulle sue mani, guardandola intensamente
negli occhi, perchè davvero la stava pregando di fare
qualcosa
che capiva le sarebbe costato parecchio.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Quando
la ragazzina l'aveva raggiunto sotto il portico di quella casa,
in cui aveva giurato che non ci avrebbe più rimesso piede
dentro, aveva dovuto quasi subito distogliere lo sguardo,
perchè
da sotto la sporcizia che si era lavata via, era emerso ancora
più prepotente il suo aspetto giovane e fiducioso.
Nonostante si fosse sforzato di non far trasparire il disagio provato,
lei qualcosa doveva aver colto lo stesso nello sguardo che le aveva
lanciato, prima di distoglierlo, perchè si era subito seduta
vicino a lui, praticamente appiccicata, fregandosene del fatto che
chiunque avrebbe potuto
vederli.
- Sono solo più pulita, tutto qui.
La battuta divertente non aveva mascherato il messaggio che aveva
voluto lanciargli, ma che lui aveva preferito ignorare.
- Lo saresti anche tu, se soltanto cambiassi le tue priorità.
Era stato solo quella mattina che ci avevano scherzato sopra, eppure a
lui sembrava passato un secolo, tanto le cose erano cambiate nel mezzo.
- Non credo di volerlo fare.
- Lavarti?
Il sorriso che le era sbucato sul viso, non aveva però
raggiunto
i suoi occhi, consapevole che quella conversazione continuava ad essere
più importante di quello che sembrava in apparenza.
- Anche.
L'aveva guardata proprio dritta negli occhi, stavolta,
perchè voleva che avesse
ben presente che nelle sue priorità lei c'era, ma che questo
non
lo avrebbe trasformato in qualcuno che non sarebbe mai potuto essere
comunque.
- Credo di poterlo sopportare.
Si era limitata a dargli un colpetto con la spalla, riuscendo
però nell'intento di ribadire il concetto che lei era
lì
con lui, e che non aveva nessuna intenzione di prendere le distanze,
comunque stessero le cose con gli altri.
- Ho parlato con Maggie su dove potremmo alloggiare.
Dopo qualche attimo di silenzio, se ne era uscita con quella notizia,
dove lui aveva principalmente registrato il "potremmo", una condizione
che non aveva nemmeno preso in considerazione, non ora che erano
lì.
- Ci sarebbe una specie di mansarda semiarredata sopra l'infermeria,
che è provvista di un bagno con doccia, anche se a te non
interessa, ovvio. C'è già un divano letto e una
brandina,
quindi potremmo fare anche a turno per dormire comodi.
- No.
Ovviamente si era sentito subito il suo sguardo addosso, ma lui aveva
tenuto il suo fisso a terra.
- Siamo stati insieme quasi tre mesi, Daryl.
Non lo aveva certo dimenticato, ma era stato diverso, e lo sapeva bene
anche lei.
- Era diverso.
- Mia sorella ha capito.
Quella conversazione stava diventando troppo difficile per lui, quindi
l'istinto di sottrarsene si era fatto più forte.
- Non cambia le cose.
- Prima hai detto che non volevi che cambiassero.
Lo stomaco gli si era contratto ancora di più a quelle
parole,
perchè in un certo senso era così, ma nello
stesso tempo
era difficile.
- Può darsi che non sapessi cosa stavo dicendo.
Si era alzato in piedi, perchè proprio non ce la faceva
più.
- Daryl...
Si era alzata subito anche lei, appoggiandogli una mano sul braccio.
- Cristo Santo, ragazzina, potresti darmi un pò di tregua?
Che ci fosse rimasta male, era più che ovvio, ma che non
mollasse la presa, e non solo fisicamente, quello l'aveva preso in
contropiede.
- Andiamo a farci un giro.
- Un giro?
- Sì, fuori di qui. Io e te, soli. Finchè non
farà buio.
Per quanto fosse stato stupido quello che gli aveva proposto, o forse
proprio per quel motivo, gli era sembrata all'improvviso una buona idea
anche a lui.
- Okay.
- Okay, avviso mia sorella.
L'aveva vista sparire dentro casa, e per quanto fosse stato altrettanto
stupido quel pensiero, si era sentito sollevato che lei non si fosse
arresa davanti al suo rifiuto.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Il locale sopra l'infermeria, seppure piccolo e piuttosto spoglio
rispetto alla casa in cui avevano alloggiato Maggie e Glenn, le aveva
dato decisamente l'impressione di essere lo stesso una reggia, rispetto
ai rifugi di fortuna che avevano occupato nel loro girovagare di quei
mesi.
C'era stato anche un piccolo tavolino, dove aveva appoggiato il vassoio
con il cibo che le aveva dato sua sorella, ancora evidentemente
risentita, oltre che preoccupata, per le decisioni prese e su cui non
era tornata.
La prima, era stata quella di voler alloggiare lì con Daryl,
invece che
nella stanza che aveva dato per scontato avrebbe occupato da lei, la
seconda
era stata l'uscire fuori con lui da Alexandria, in apparenza senza
alcun motivo valido, perchè ovviamente non poteva immaginare
quanto avessero avuto bisogno di rimanere ancora un pò da
soli.
Ci aveva anche provato a farle cambiare idea, dicendole sinceramente
che si aspettava di saperla il più possibile al sicuro ora
che
l'aveva ritrovata, ma si era scontrata davanti
all'evidenza del fatto che lei non era davvero più la
ragazzina
timorosa di prima, quindi si era sentita rispondere che la capiva, e
che sarebbe stata molto attenta, ma che doveva anche imparare a fidarsi
di lei e della sua capacità di badare a se stessa.
- La ragazza che gestisce la dispensa, Olivia, ti ringrazia per
gli opossum. Anche se era un pò sorpresa a dire il vero.
Penso
che non me l'abbia voluto dire per gentilezza, ma credo che fosse un
pò schifata all'idea di mangiarli.
Avevano anche cacciato, nel tempo che erano stati fuori, ed
erano stati fortunati. Passare il tempo in quella maniera, aveva
aiutato Daryl a dissipare un pò della tensione accumulata,
tanto
che quando aveva ripreso il discorso sul fatto di voler
alloggiare insieme a lui, non era stato più così
contrario.
- Questo posto è una cazzata.
Lo aveva osservato, appoggiato alla ringhiera dell'unica portafinestra
presente nella stanza, e in quel momento spalancata, intento a fumarsi
una sigaretta.
- E' troppo presto per giudicarlo.
Ne avevano già discusso, perchè anche lei era
rimasta
stupita di quello che aveva trovato lì dentro, soprattutto
perchè sembrava creare l'illusione che il mondo fuori non
esistesse. Avevano già imparato quella lezione alla
prigione, e
non credeva quindi che il suo gruppo stesse ripetendo l'errore di
credersi al sicuro, nè lo permettesse a chi già
era stato
lì in precedenza.
- Come ti pare.
Ecco, quella era una risposta che lei aveva soprannominato alla
"Daryl Dixon", perchè poteva dire tutto o niente, dipendeva
dall'occhiata con cui la accompagnava.
In quel caso, era stata piuttosto tranquilla, segno che non aveva
intenzione di rimettersi a discutere, per cui poteva ritenersi graziata
da una tregua che non aveva intenzione di rompere lei per prima,
così aveva lasciato cadere anche lei l'argomento.
- Tonno e pomodori secchi, o sardine e pomodori secchi?
Gli aveva indicato i sandwich preparati da Maggie, concendendosi il
lusso di pensare che avevano persino la possibilità di
scegliere
cosa mangiare.
- Per dolce, invece, ci sono dei biscotti che...
- Beth? Ci sei? Posso salire?
Ad interrompere quel momento che aveva sperato potesse rappresentare
davvero una tregua alla tensione provata per tutta la giornata, era
stata la voce di Rick, giunta chiara e forte dal piano inferiore.
Aveva guardato in viso Daryl, cercando una risposta che era arrivata
con un cenno minimo del capo, chiaro segno di quanto gli fosse
sicuramente
costata.
- Vieni, Rick!
Quando era apparso nel vano della porta, le era stato impossibile non
lasciarsi andare ad un'esclamazione di pura gioia.
- Judith!
Rick era infatti apparso con sua figlia in braccio, che nel sentirsi
chiamare dalla sua voce, si era subito girata nella sua direzione.
- Dio, come sei cresciuta!
Le si era avvicinata e la bimba aveva teso le braccia verso di lei, che
l'aveva subito presa in braccio.
- Oh, Judith!
L'aveva stretta forte e baciata un'infinità di volte,
assaporando anche con lei il miracolo di poterlo rifare.
- Le sei mancata anche tu, Beth.
Il braccio di Rick le si era posato sulle spalle e per un attimo aveva
stretto entrambe affettuosamente, perciò lei si era
ritrovata a
cercare lo sguardo di Daryl, che ovviamente era stato puntato su di
loro, senza che però lasciasse trapelare nulla.
- Grazie per avermela portata.
Era convinta, ormai, di vederla sveglia solo l'indomani,
perchè
quando si era recata a casa dello sceriffo per salutarla, la piccola
era stata
beatamente addormentata, quindi si era soltanto potuta riempire gli
occhi di lei, non avendo voluto interrompere quel sonno così
pacifico.
- Non devi nemmeno dirlo.
Le aveva rivolto un sorriso che si era andato spegnendo nel momento in
cui lei si era voltata con Judith in direzione di Daryl, che era
rimasto fermo immobile nella stessa posizione per tutto il tempo.
- Judith, lui è Daryl. Daryl, lei è Judith.
Ovviamente lui non aveva ricambiato il saluto che lei invece gli aveva
fatto, prendendo una delle manine della bimba, che aveva riso per quel
gioco che spesso avevano fatto alla prigione.
- E' davvero cresciuta tanto, Rick. E' ancora più bella.
Aveva cercato di spezzare il gelo che si era subito instaurato nel
reciproco guardarsi dei due uomini, riportando l'attenzione dello
sceriffo su loro due. Immaginava che tipo di pensieri passassero nella
testa di entrambi, e negli occhi chiari di Rick li aveva anche visti
esplicitamente, a differenza di quelli di Daryl, che continuavano a
rimanere impenetrabili.
- Sì, è vero.
Le aveva accarezzato la testolina, sorridendole, e la piccola aveva
teso subito le braccia verso suo padre, che l'aveva ripresa in braccio.
- Tua sorella mi ha detto che alla fine, hai preferito sistemarti qui.
Siamo vicini di casa, adesso.
Aveva guardato lei, ma era chiaro che quel tentativo di battuta era
stato invece un avvertimento per l'uomo che lo sceriffo riteneva a
tutti gli
effetti una minaccia da tenere sotto controllo.
- Per qualsiasi cosa, non esitare a venire da me.
- Starò bene, Rick, non ti preoccupare.
Lo aveva guardato dritto negli occhi per rassicurarlo ulteriormente,
ignorando il gelo che continuava
a provenire da Daryl, sotto cui, quasi sicuramente, doveva esserci un
ribollire di rabbia trattenuta a stento.
Proprio per quello, aveva cercato un modo gentile per liquidarlo,
prima che la situazione potesse degenerare in un nuovo scontro tra loro
due.
- Ho solo bisogno di una buona cena e di una lunga dormita.
Lo sceriffo aveva gettato uno sguardo veloce al divano già
trasformato in letto e alla brandina, poi si era soffermato ancora un
attimo su Daryl, ritornando su di lei decisamente teso e infastidito.
- Mi accompagneresti giù un attimo alla porta?
Con la coda dell'occhio aveva visto Daryl irrigidirsi e allora aveva
agito di fretta.
- Sì, certo. Così, intanto, mi godrò
ancora un pò questa bella signorina.
Aveva deposto un bacio sulla guancia di Judith, che come aveva sperato,
si era di nuovo lanciata su di lei per essere ripresa in braccio.
- Torno subito, Daryl.
Si era azzardata a guardarlo, incontrando due occhi che non erano stati
più capaci di dissimulare la rabbia provata, ma ormai lei
aveva
già imboccato la porta, seguendo Rick giù per la
scale.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Ad un certo punto doveva essersi addormentato, perchè a
svegliarlo era stato un tocco leggero, ma insistente, sulla spalla.
- Daryl, svegliati.
La voce della ragazzina aveva spazzato via del tutto l'ultimo residuo
di sonno, facendolo scattare come una molla per mettersi seduto, tutti
i sensi in allerta e la mano destra che era già corsa ad
impugnare la balestra.
- Che c'è?
- Stavi sognando, scusa, non volevo farti spaventare.
Aveva sentito una carezza leggera sfiorargli il braccio, prima che lei
ritraesse la mano, lasciandogli addosso così soltanto il suo
sguardo.
- Ti stavi lamentando.
Ecco il motivo per cui lo aveva svegliato, ritrovandosela
così seduta accanto sulla brandina.
- Okay.
Aveva lasciato andare la balestra, passandosi le mani sulla faccia,
perchè aveva iniziato a ricordare cosa stesse sognando e lo
avrebbe voluto cancellare.
- Era tanto brutto?
Si era messo a sedere del tutto, buttando giù le gambe
dall'altra parte rispetto a lei, in modo da ritrovarsi a darle le
spalle. Voleva evitare di essere osservato, perchè
nonostante la
poca luce, sapeva che lei avrebbe potuto capire lo stesso quanto fosse
stato vivido e intenso il sogno che stava facendo.
- Uhm.
Non si era azzardato a parlare, perchè non era sicuro che
avrebbe avuto la voce ferma di qualche secondo prima.
- Vaganti? Io a volte li sogno.
Quelli non li aveva mai sognati, nemmeno quando aveva rischiato di
diventare davvero il loro pasto.
- Però mi fa più paura quando sogno i vivi.
Il suo silenzio la stava sicuramente portando nella direzione giusta,
perciò aveva sparato la prima cazzata che gli era passata
per la
testa.
- Le sardine, facevano schifo.
Era stata zitta forse per più di mezzo minuto, poi l'aveva
sentita sospirare leggermente.
- Vorrà dire che la prossima volta ti lascerò il
tonno.
Il fatto che non avesse insistito per sapere la verità, lo
aveva portato a rilassarsi almeno
in parte, perchè comunque rimaneva il fatto che certi
pensieri
sarebbero rimasti a tormentarlo per il resto della notte, dato che non
sarebbe più stato capace di riaddormentarsi sicuramente.
- Però i biscotti erano buoni, vero?
Nel dirlo, aveva fatto un mezzo giro sulla brandina, in modo da potersi
sedere di fianco a lui. La cosa, l'aveva portata anche ad essere
più vicina, tanto che presto era stato avvolto dal profumo
che adesso aveva la sua pelle.
- Li ha fatti Carol. Non credevo sapesse cucinare così bene.
Era cambiata parecchio quella donna, le aveva visto uno sguardo lontano
anni luce da quello che ricordava. All'epoca, quasi faceva fatica a
guardare la gente negli occhi, forse anche perchè il marito
voleva che così fosse.
- Che fine hanno fatto il marito e la figlia?
Glielo aveva detto il pizzapony che era rimasta da sola, forse
perchè l'aveva visto osservarla attentamente.
- Il marito non lo so... Sophia, invece, si era... si era trasformata.
La voce della ragazzina si era messa a tremare in una maniera che lo
aveva spinto a guardarla.
- E' stato terribile, Daryl. Mio padre... lui... all'inizio credeva che
avrebbero trovato una cura. E allora... ecco... i vaganti non li
uccideva, li catturava. Li teneva rinchiusi nel nostro fienile.
Cazzo! Si era sentito strizzare lo stomaco, perchè aveva
intuito subito cosa doveva essere successo.
- L'ha uccisa lei?
L'aveva vista scuotere la testa, sentendola anche tremare leggermente.
Non stava piangendo, ma era chiaro che fosse molto scossa.
- L'ha fatto Rick. E prima... ha ucciso anche mia madre. C'era anche
lei nel fienile, insieme ad altri.
Merda, quello proprio non se l'era aspettato. Ma che cazzo di idea
aveva avuto in testa suo padre?
- Mi dispiace.
Era una stronzata da dire, ma proprio non gli era riuscito di starsene
zitto, perchè cazzo, se gli faceva male vederla
così.
- Forse avrei dovuto raccontarti prima queste cose, così
avremmo scoperto che avevamo delle conoscenze in comune.
Non aveva saputo cosa rispondere, perchè era stato lui il
primo
a non voler fare nessuna domanda sul suo passato, proprio per non dover
poi essere obbligato a parlare del suo. Aveva preferito vivere il
presente, punto e basta.
- E la moglie dello sceriffo?
- Lori è morta nel dare alla luce Judith. E Carl...
bè è stato lui ad impedirle di trasformarsi.
Anche il ragazzino era cambiato parecchio, aveva visto anche su di lui
i segni lasciati dalle esperienze che adesso gli stava raccontando
Beth. Quella merda di apocalisse non risparmiava niente e nessuno.
- E il suo... amico poliziotto?
Anche se amico non era forse la parola più giusta per
definirlo, visto come erano andate le cose.
- Shane?
- Sì, lui.
- E' morto la notte che siamo dovuti fuggire dalla fattoria.
- E la bambina di chi è figlia?
Da come era sobbalzata, aveva capito di aver detto qualcosa di cui non
aveva la minima idea.
- Che vuoi dire?
Ormai era tardi per tornare indietro.
- La moglie e il suo amico stavano insieme.
- Lori e Shane?
- Ah, ah.
Aveva sentito il suo stupore crescere.
- Ma ne sei sicuro?
- Li ho beccati nel bosco, un paio di volte. Pensavano di essere furbi,
ma non lo erano poi così tanto.
Lui, soprattutto, era stato uno stronzo arrogante. Merle era stato sul
punto di spaccargli la faccia un paio di volte, e se non era successo,
era stato soltanto perchè si era messo in mezzo per fargli
cambiare idea.
- Dio... non lo so se Rick l'abbia mai scoperto. Ma pensare che Judith
potrebbe essere figlia di Shane....
Lui ci aveva pure goduto, dopo, nel ripensare a quella storia e a come
lo sceriffo fosse stato fottuto proprio dal suo migliore amico. Ancora
ci godeva, veramente, ma era un pensiero che di certo non avrebbe detto
alla ragazzina.
- Quell'uomo aveva qualcosa che non andava. A volte aveva uno sguardo
che faceva davvero paura.
Sì, era vero, forse era per quello che lui e Merle avevano
fatto
scintille sin dall'inizio. Probabilmente si erano riconosciuti come...
simili.
- Magari l'ha ucciso lui.
- Rick?
L'aveva sentita trattenere il fiato, per poi buttarlo fuori in un colpo
solo, insieme al nome dello sceriffo.
- Magari lo sapeva di lui e della moglie.
- Rick non l'avrebbe mai fatto.
Quindi le cose stavano così, lo sceriffo era in cima alla
sua lista dei buoni.
- Come ti pare.
Aveva fatto per alzarsi, ma lei l'aveva trattenuto.
- Daryl, ti prego, non era contro di te quello che ho detto.
Per quello aveva reagito così? Perchè si era
chiesto in che posizione fosse lui, invece, in quella lista?
- Ho solo pensato che... bè, che per come lo conosco, fatico
a credere che possa averlo fatto.
La sua mano era ancora stretta sul suo avambraccio, ma non era stato
spiacevole come avrebbe dovuto essere quel contatto, dal momento che
aveva avuto la funzione di trattenerlo contro la sua volontà.
-
Però ho anche imparato che le persone possono
sempre...cambiare.
La
ragazzina, adesso,
aveva fatto scivolare la mano sino ad incontrare la sua, obbligandola
ad aprire il pugno in cui si era stretta, per poter intrecciare le dita
con le sue.
-
Che cazzo voleva prima?
Ecco,
alla fine l'aveva
dovuto sputare fuori quello su cui si era tormentato praticamente sino
a che non era crollato addormentato. Aveva cercato di convincersi che
non gliene fregava un cazzo, ma ovviamente non era stato
così,
anzi.
Forse
era stato quello
il motivo per cui aveva sognato Merle, perchè la sola vista
di
quello stronzo, lo riportava continuamente indietro a quel maledetto
giorno.
Lei
gli aveva stretto di più la mano, quasi a preannunciargli
che sarebbe stato meglio non chiedere.
-
Dai, sputa il rospo, ragazzina.
- Mi
ha proposto di andare a stare da loro. Avrei potuto condividere la
stanza con Judith.
L'idea
di lei a casa
dello stronzo, lo aveva fatto incazzare in una maniera del tutto
diversa da quello che si era aspettato, perciò era stato
anche
più cattivo nel risponderle.
-
Baby-sitter a domicilio o c'è dell'altro che non so?
Non
gli interessava
veramente conoscere la risposta, perchè in realtà
la
sapeva già, stava solo cercando un modo per difendersi da
quello
che stava provando e che lo stava mettendo in crisi, perchè
lo
stava obbligando a fare un altro passo avanti con lei.
-
Farò finta che tu non me l'abbia chiesto, questo, Daryl.
Perchè non riusciva più a farla incazzare come
prima? Lo
preferiva, e di molto, rispetto alla capacità che aveva
sviluppato di saper intuire che cosa gli passasse esattamente per il
cervello.
- Vado fuori a fumarmi una sigaretta.
Aveva deciso di fuggire, perchè alla fine era quello che
sapeva
fare meglio quando capiva che la situazione lo avrebbe portato a dirle
più di quanto volesse davvero, ma se pensava di doversi
scontrare ancora con un suo tentativo di trattenerlo, si era sbagliato,
perchè lei aveva appena fatto di peggio.
Gli aveva lasciato andare la mano, ma un attimo prima gli aveva
sfiorato la spalla con un bacio.
- Io torno a dormire, invece.
Ma quasi non l'aveva sentita, perchè in
realtà era
stato cosciente di una cosa soltanto, e cioè di quel gesto
che
sembrava essere stato così spontaneo - e intimo - per lei,
ma che per lui era stato
l'equivalente di un pugno nello stomaco, tanto lo aveva colto di
sorpresa.
Maledetta ragazzina!
Perchè riusciva sempre a portarlo un passo
avanti, facendogli pure desiderare che potesse succedere di nuovo.
*Spazietto autrice che delira un pò*
Che capitolo affollato! Mi è costato un
pò di fatica gestire tutte queste new entry, prima andavo
via liscia, c'erano solo Daryl e Beth! XD
Ora sono loro, ma in mezzo ad altri, quindi le cose si sono leggermente
complicate.
Sono arrivate delle risposte, altre arriveranno, forse sono nate nuove
domande (tipo: si baceranno mai veramente questi due? Bè,
viste le premesse sono preoccupata anch'io! XDD).
Scherzi a parte, spero di non essere uscita dal seminato con loro due,
perchè in questa storia, in assoluto, sto cercando di
mantenerli il più possibile IC. Dove la parola chiave
è "cercando", nel senso che non ho la pretesa di riuscirci
al cento per cento!
Anzi, se vi va, fatemi sapere la vostra opinione, sapete che da parte
mia è sempre ben accetta, per positiva o negativa che sia.
Concludo dicendo: vi siete impensierite per la comparsa di Rick?
Muaaaahhhhh *risata alla Crudelia Demon*.
No, dai, non siatelo... forse. No, seria, qui lo sceriffo è
innocuo. *in lontananza risuona l'eco di una risata come sopra*.
Ancora tanti baci.
Serena
PS - no dai, era per scherzare un pò, lo sceriffo qui
rimarrà anche lui nel suo personaggio. XD
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