Autore:
Diana924
Fandom: Glee
Titolo: The Spy Who Loved Me
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez,
Sebastian Smythe, Thad Harwood, Hunter Clarington, Brittany S
Pierce, Cooper Anderson
Pairing: Blaine/Kur, fake!Sebastian/Santana, Hunter/Sebastian,
Santana/Brittany, Sebastian/Thad, Cooper/Sebastian
Rating: NC15 ( per ora )
Note: Sono tornata, era da un po' che avevo in mente una spy story e
siccome finalmente sono riuscita a trovare una trama con un inizio, uno
svolgimento e una fine mi sono detta che era ora di cominciare a
lavorarci
Note2: AU!Spy, fake!relationship, death ( questo capitolo )
Note3: Il titolo ... se conoscete 007 vi sarà tutto, chiaro,
diciamo che era un'idea a lunga conservazione
Blaine
Anderson uscì in strada, come tutti i giorni a
quell’ora.
Da quando
era tornato a New York la sua vita era tornata monotona e noiosa.
Lavoro, casa,
uscite con Tina e Sam, sempre la stesso. Non lo aveva detto a nessuno
ma gli
manca l’adrenalina che aveva provato quando era stato in
missione con Kurt e
Rachel. Non li aveva più sentiti dal suo ritorno a casa, non
New York ma quando
era andato a Westerville per avvisare i suoi genitori, fino
all’ultimo a
Langley si erano rifiutati di parlare a proposito di Cooper.
Gli mancava
l’azione, gli mancava l’adrenalina, gli mancava
Kurt, soprattutto Kurt. Durante
i pochi giorni che avevano trascorso insieme a New York aveva avuto
l’occasione
di conoscerlo meglio e di scoprire che genere di persona fosse altro,
sebbene
entrambi sapessero che quello che avevano era tempo limitato gli era
stato
impossibile non amarlo, Kurt si meritava di trovare qualcuno degno di
lui e
temeva di non essere lui. Capiva perché l’altro
non lo avesse richiamato ma
dentro di sé non riusciva ad accettarlo, aveva sperato di
essere importante per
Kurt, a pensarci bene non conosceva il castano, sapeva pochissimo della
sua
vita privata e dubitava che avrebbe avuto maggiori informazioni.
Sentì il
cellulare vibrare e lo prese d’istinto, “ numero
sconosciuto “ diceva il
display e sapeva che una persona ragionevole avrebbe rifiutato la
chiamata o
atteso finché dall’altra parte non avessero
rinunciato ma dopo tutto quello che
era accaduto lui non era più una persona normale,
così rispose.
<< Ce
ne hai messo di tempo >> disse una voce che avrebbe
riconosciuto tra
mille: Kurt.
<<
Kurt … tu … ma … cosa …
perché mi hai chiamato? >> chiese cercando di
contenere l’emozione, si sentiva lo stomaco agitato e la
testa gli ronzava in
maniera alquanto piacevole.
<<
Anch’io sto bene, grazie Blaine. So che avrei dovuto
chiamarti tempo fa ma
credimi quando ti dico che dove mi trovavo il mio telefono aveva
pochissimo
campo >> fu la risposta, era con Kurt, era al telefono
con Kurt.
<< Mi
fido, come mai mi stai chiamando? >> gli chiese,
chissà dove si trovava
in quel momento l’agente pensò Blaine cercando di
reprimere un sorriso.
<<
…
niente di che, volevo solo sentire la tua voce, la giacca che abbiamo
comprato
a Parigi ti sta veramente bene >> e a quelle parole
Blaine ebbe un
mancamento: Kurt sapeva cosa indossava, forse lo stava tenendo
d’occhio o forse
aveva incaricato qualcuno pensò.
<<
Non sei in Virginia, vero? >> chiese sperando che
l’altro gli rispondesse
di no e temendo che rispondesse di si.
<<
Voltati >> fu la semplice risposta, lentamente fece come
gli era stato
ordinato e lo vide: Kurt era appoggiato al muro, un completo
sicuramente fatto
su misura, occhiali neri e un sorriso caldo e pieno di speranza quando
i loro
occhi si incontrarono. Blaine lentamente si mosse verso
l’altro, non
gl’importava che Kurt restasse un’ora o un giorno,
che per lui fosse stato solo
un passatempo o una cosa seria, gli era mancato così tanto.
<<
Avevo del tempo libero e ho pensato di passare a salutarti, inoltre
… mi sei
mancato >> ammise l’altro prima di sfiorargli
la guancia, Blaine non
riusciva a quantificare quanto l’altro gli fosse mancato,
Kurt era entrato
nella sua vita e l’aveva sconvolta e lui ne aveva amato ogni
singolo istante.
<<
Anche tu mi sei mancato, e gli altri? Stanno bene? >>
domandò, doveva
alleggerire la tensione esistente in quel momento.
<<
Rachel sta bene, al momento è in California, se vuoi sapere
di … diciamo solo
che Barbados non concede l’estradizione ma Thad Harwood, e
l’Inteprol, hanno i
loro metodi >> fu la risposta di Kurt, <<
noi avevamo un discorso
in sospeso, vero? >> aggiunse il castano con espressione
maliziosa.
<<
Forse, ora non ricordo bene, chissà potrebbe aiutarmi a
ricordare? >>
domandò lui di rimando, se l’altro voleva giocare
allora sarebbe stato al
gioco.
<<
Forse questo aiuta >> rispose Kurt con un sorriso prima
di avvicinarsi
abbastanza da lasciargli l’iniziativa e fu infatti Blaine a
cercare le sue
labbra per un bacio, quanto gli erano mancate quelle labbra, erano
così …
perfette, non si sarebbe mai stancato di baciarle, leccarle,
assaporarle, mai.
<<
Ora ricordo, e ricordo che avrei bisogno del tuo aiuto >>
disse Kurt con
un filo di voce quando si separarono, non gli era mai sembrato
più bello.
<<
Dimmi quello che devo fare, sempre lieto di essere aiuto
>> replicò
Blaine prima di sorridere, tutto quello si stava rivelando
incredibilmente
interessante.
E anche
questa storia è finalmente conclusa, in tempo per la fine
dell'anno. Devo troppo a questo fandom per lasciarlo così,
ho infatti una certa idea che riguarderebbe un crossover e un'altra
riguardante un sequel, vedremo.
Ringrazio aireen97adler, AnnaTommo, Carla2010star
, Chia_084, kikiy
, Miscriss, nem, stranger00, Vale_Ziall, walkthisway, wislava
e Yuki_12 per averla messa tra le seguite e soprattutto Vale_Ziall
per averla recensita
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