Autunno
Il colore rosso delle foglie è qualcosa di suggestivo. Uno
dei
tanti, piacevoli, avvertimenti che ormai l’estate ha fatto
posto
all’autunno e gli alberi stanno acquistando un fascino
diverso,
prima dell’inevitabile inverno. Risate in lontananza,
gruppetti
di bambini stanno giocando con quelle stesse foglie che ormai sono
cadute a terra ed un leggero sorriso velato da malinconia mi segna il
volto, mentre mi accingo a raccogliere qualche ciocco da gettare nel
caminetto.
Il Sussex non è mai così vivo come in autunno.
Sono tanti
anni ormai che si ripete questo momento quasi magico, quando le
giornate iniziano tristemente ad accorciarsi, lasciando però
dei
colori così vividi da amare tremendamente questo momento,
nonostante la bella stagione sia ormai un ricordo.
Non mi manca Londra, credevo di non poter vivere in nessun altro luogo,
o almeno così mi aveva detto una volta un amico; invece
eccomi
qui con i miei acciacchi a preoccuparmi della legna da ardere. Ma
quell’amico, in fondo, aveva ragione. All'epoca non avevo
alcun
motivo di abbandonare Londra e poi ho incontrato il motivo per cui
l’avrei lasciata senza rimpianti. Quaranta anni dopo eccoci
qui,
il detective con il cappello e il suoi aiutante, pensionati nel Sussex,
relegati a leggende della Londra di un tempo.
Ultimi sprazzi di luce di una giornata che volge al crepuscolo ed ecco
che in lontananza scorgo un’alta figura che riconoscerei tra
mille, anche senza i miei fidati occhiali. Sherlock ha mantenuto sempre
la stessa andatura veloce, forse appena un po’ rallentata e
la
postura elegante. Sarà sempre il mio posh boy con la chioma
ormai argento al vento.
Aspetto che quell’ombra mi raggiunga, con il consueto sorriso
sul
volto di qualcuno che torna piacevolmente a casa dopo aver incontrato
in paese uno dei tanti ispettori di Scotland Yard che viene a chiedere
qualche suggerimento per i casi difficili.
Povero il mio Sherlock, quanto ti manca tutto questo? Non fai che
ripetermi che hai sempre preferito risolvere i casi senza muoverti da
Baker Street, ma lo sappiamo entrambi che non era così. Era
il
brivido della caccia, tu ed io contro il resto del mondo. Ora che ci
penso, forse era davvero questo che ti faceva alzare dal divano, tu ed
io e altro non contava.
Hanno scritto delle biografie non autorizzate su di noi, che ora
giacciono strappate nel camino: “ottime per fare un
falò”, hai commentato prima di usarle per
riscaldarci la
sera ed io sono scoppiato a ridere come sempre. Giornalisti che hanno
cercato di intervistarci, insultati dalle tue solite buone maniere,
hanno provato a ricostruire le nostre vite ma nessuno ha davvero capito
chi eravamo veramente.
Nessuno saprà mai che tutto è iniziato un giorno
al
Bart’s grazie ad un cellulare, che ci siamo
rincorsi per
anni prima di pronunciare un sì che ci avrebbe legato per
sempre.
Mi guardi perplesso quando entri nel nostro giardino, ancora non
comprendi che mi perdo ad ammirarti, rapito dalla tua figura come un
tempo. Sostieni che con la vecchiaia sono diventato più
riflessivo e più silenzioso. Di solito ribatto che non ero
io
quello che parlava a raffica e tutto finisce in una schermaglia da
vecchia coppia sposata.
« Rosie passerà domani con Dan e i bambini
»
comunico, entusiasta di vedere i nipoti con mia figlia e mio genero
« Mi ha chiesto di ricordarti che hanno solo otto e
sei
anni e non sono ancora pronti a sentire storie di suore senza testa
»
« A lei piacevano a quell'età e poi si sarebbero
perfettamente adattate al clima di Halloween »
« Non è ancora Halloween! » rispondo con
gli occhi al cielo.
« Allora perché hai comprato le zucche? Non mi
ricordo mai
quando cade quella festa. Quindi ho comprato questi dolci per niente?
» mi chiede offrendomi un sacchetto aperto pieno di biscotti.
« Quanti ne hai mangiati per strada? »
« Solo due, mamma » risponde petulante e
scherzosamente lo spingo dentro casa, ormai si sta facendo buio.
Trenta o ottant’anni che importa? Sono innamorato di te come
il
primo giorno. Ancora adesso, quando la tua figura si avvicina allo
scoppiettare della fiamma e il calore avvolge il tuo volto, sento un
tremito che non mi lascia staccare gli occhi da te. Niente di
più bello da guardare in una frizzante serata
d’autunno,
seduto nella mia poltrona, la stessa poltrona di Baker Street che hai
fatto trasportare fino a qui. Non so quante volte l’hai fatta
rivestire, sistemare, eppure non hai mai voluto cambiarla, vecchio
testone!
Negli anni mi hanno chiesto come mai ho fatto la folle scelta di
sposare proprio te, di rinunciare a tutto proprio per te, che in
pubblico non mi hai mai baciato se non la prima volta su una panchina,
mai chiamato con vezzeggiativi da coppie, che spesso mi hai trascinato
in giro per il mondo a risolvere casi, scordando ricorrenze importanti.
Eppure la risposta era proprio davanti ai loro occhi;
c’è
chi crede che la felicità sia uguale per tutti, non pensa a
quanto siano diverse le persone e le loro relazioni. Mi hai salvato in
tutti i modi possibili, ti sei sacrificato in tutti i modi possibili e
c’era chi ancora vedeva in te il sociopatico egoista che non
poteva rendermi felice. Cosa avrebbero detto se ti avessero visto
abbracciarmi teneramente, prepararmi la colazione, comporre una brano
soltanto per me? Conservare una vecchia poltrona che rappresenta la mia
presenza nella tua vita?
Troppo superficiale pensare che chi urla continuamente i propri
sentimenti sia più innamorato di chi invece non li esprime
ma li
dimostra con i gesti.
Sono un vecchio romantico, dopotutto e ho tanti di quei bei ricordi dei
miei anni con te che mi dispiace che nel blog si possa leggere soltanto
di avventure e non di tutto quello che c’era dietro. Ma tu
non
avresti mai voluto che i nostri sentimenti fossero esposti in piazza e
a me andava bene così, ti volevo per me e sapevo
com’eri
davvero: qualcosa da custodire gelosamente.
« Ho fatto un sogno » mi annunci, trascinando la
poltrona
più vicino alla mia « C’eravamo noi due,
ma eravamo
bambini e risolvevamo un caso, uno strano mistero che implicava una
setta segreta »
« Sembra interessante »
« Chissà, magari nella prossima vita »
Mi spiazzi « Sherlock Holmes che crede nella rinascita
dell’anima? Interessante »
« Ne parla la filosofia orientale, ne parlavano i greci. Non
è tanto strano. Non credo in fatti irragionevoli come
inferno e
paradiso e arcangeli che suonano l’arpa sulle nuvole, ma
condivido il pensiero che nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si
trasforma. Forse vale anche per il concetto dell’anima
»
« Mi sembrava più romantica l’idea che
ci
incontrassimo in un’altra vita, ma ok. Va bene anche il
tentativo
di spiegazione scientifica »
Sorridi prima di rivolgermi uno di quegli sguardi a cui non ho mai
imparato a resistere « Lo sai che non ti libererai di me in
nessuna vita, vero? »
« Sono più che felice di avere l’anima
di Sherlock
Holmes alle calcagna » nel dirlo mi commuovo come il vecchio
romantico che sono, mentre allunghi una mano per stringere la mia.
« Ho visto il post che hai scritto mentre ero via »
« Quello protetto da password che Rosie dovrà
pubblicare solo quando non ci saremo più? »
« “It
is what it is, ed era tutto quello che volevo”
già il titolo mi ha fatto capire che sarebbe stato qualcosa
di
strappalacrime » commenti fintamente sarcastico,
perché lo
vedo che sei emozionato e per nulla indifferente.
« Lo so come la pensi, ma non voglio che la gente creda e si
tramandi le cose sbagliate su di te. Sei molto più del
detective
leggendario, il supremo
paladino della legge della nostra generazione (1). Sarai
sempre il migliore, il più saggio e l’unica
persona che abbia mai amato davvero.
Hai gli occhi lucidi, non è la prima volta che ti dico
queste
parole, anzi sarà l’ennesima ma ti fa sempre lo
stesso
effetto, come se temessi che io nel tempo possa cambiare idea e uscire
dal tuo sogno ad occhi aperti.
« Beh, spero davvero che Rosie debbia adempiere a questa tua
richiesta il più tardi possibile » rispondi con la
voce
ancora rotta e per me equivale a un “ti amo
anch’io”.
It is what it is e non potevamo davvero sperare di meglio.
THE END
(1) A.C.Doyle - Il problema finale
Angolo autrice:
Sono triste come per tutte le storie che finiscono :(
Grazie a tutti quelli che sono arrivati fino a qui, spero abbiate
apprezzato questo ultimo viaggio nelle emozioni (e nel tempo).
Scusate se non sono ancora riuscita a rispondere a tutte le recensioni,
cerco di rimediare il più presto possibile.
Intanto, un grazie particolare a (in rigoroso ordine alfabetico):
AintAfraidToDie, Blablia87, CreepyDoll, emerenziano,
Hotaru_Tomoe, Koa_, lisbon, mikimac, Night_Angel, SusyCherry,
xX_Eli_Sev_Xx per tutte le recensioni, mi avete emozionato.
Un abbraccio grande!!!
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