Epilogo
Addio,
Ladro Kid
Aoko
aprì la porta di
casa Kuroba con la chiave d'emergenza ed entrò nell'ingresso. Si
mise le pantofole, lasciò le scarpe e salì le scale, l'abitazione
era molto silenziosa.
<< Kaito? >>.
Non ottenne risposta ed
entrò nella camera da letto: ordinata e linda ma vuota.
<< Dove diamine si è
cacciato? >>.
Una finestra era stata
lasciata aperta e Aoko rabbrividì. Novembre aveva portato un'aria
fredda e nuvole in cielo. La chiuse con un colpo secco.
<< Forse è andato a
correre >>.
La ragazza guardò la
scrivania con la sedia accostata, il computer spento e i libri
sistemati in una pila. Pensò alla conversazione che avevano avuto
tre giorni prima e ritornò indietro nel tempo...
Flashback
Aoko e Kaito avevano preso
molto sul serio il test di ammissione all'università. Dopo le
regolari ore scolastiche trascorrevano molte tempo a studiare a casa
Kuroba fino a ora di cena. L'ispettore non vedeva di buon occhio
quelle ore chiusi in casa soli e storceva il naso o borbottava
sottovoce il disappunto.
Quel pomeriggio Aoko era
seduta contro il cuscino, un libro di matematica sulle ginocchia e
mordicchiava una penna. Aveva legato i capelli in una coda ordinata,
una maglia bianca a bottoni neri, gonna scura con calze coordinate
con la parte di sopra. Kaito occupava la scrivania, piegato sui
medesimi esercizi, un maglione verde bosco. Era sempre stato un
freddoloso.
Dopo un po' la ragazza
aveva alzato gli occhi dalla pagina e si era accorta che il fidanzato
guardava davanti a sé, una matita in equilibrio su un dito e non
aveva iniziato nessun esercizio.
<< Amore? >>.
Kaito continuò a guardare
il cielo plumbeo e gli alberi coperti di foglie rosse e gialle nel
giardino delle due villette.
<< Voglio un ultimo
spettacolo, Aoko >>.
La fidanzata lasciò
cadere il libro sulla coperta, la matita perse l'equilibro e Kaito la
prese al volo. Quello che seguì fu un silenzio interrotto solo dal
vento tra le foglie proveniente dall'esterno. Una notizia che
lasciava basita Aoko poiché Kaito aveva deciso di smettere con
quella vita.
Cecelia Hakuba era stata
accusata di moltissime imputazioni e condannata. Chikage aveva
assistito al processo per l'omicidio del marito insieme al figlio e
ad Aoko, non avevano perso una sola udienza. Saguru non si presentò
a nessuna, lo fece solo in quella per la sentenza finale. Quando
aveva varcato la soglia non se lo aspettavano: una volta che il
giudice ebbe decretato l'ergastolo senza sconti e libertà
condizionata, lui si era alzato e aveva lasciato l'aula. Kaito aveva
cercato di parlargli ma fu un muro. Il questore Hakuba diede le
dimissioni e chiese il divorzio.
Non lo videro più.
Pandora era stata messa al
sicuro, in un posto segreto a conoscenza solo da Kaito e Jii. Non
volle rivelare alla fidanzata dove fosse per evitare che qualcuno
potesse farle del male per estorcerle quel segreto, in futuro.
Perciò fu una sorpresa
per Aoko sentirsi dire che voleva un altro spettacolo. Aveva sofferto
molto per com'era finita con Saguru e attribuì parte della colpa a
Kid, anche se non era affatto così.
<< Perché? >>.
<< Ladro Kid merita
un ritiro degno della sua fama >>, le fece un piccolo
sorriso
triste che sembrava riflettere il cielo grigio fuori.
Aoko si diresse verso di
lui e si sedette sulle sue gambe. Kaito le circondò la vita con un
braccio.
<< Se è quello che
vuoi, io ti starò accanto >>.
<< Non è un
problema per te? >>.
<< Pensavi lo fosse?
>>.
<< Un po' >>,
fu sincero.
<< Mi fido di te >>.
<< Conta fino a tre
>>, disse all'improvviso.
Aoko gli obbedì, ormai
non aveva più paura dei brutti scherzi. << Uno, due, tre!
>>.
Kaito fece roteare la
matita e al suo posto c'era una rosa bianca. Aoko la strinse tra le
dita, aveva un buon profumo.
<< In fondo sei
bravino >>.
Riuscì a lasciarlo a
bocca aperta e accadeva raramente. << Cosa? Bravino?
>>.
Aoko lasciò le sue gambe
e gli fece una linguaccia.
Kaito la trattene per un
braccio. << Adesso me la paghi! >>.
La buttò sul letto e
cominciò a farle il solletico. Aoko non lo sopportava e non poteva
non ridere, aveva mal di pancia e Kaito non mollava la presa.
<< Rimangiatelo! >>.
<< Okay, okay! Sei
il miglior mago del mondo! >>.
Smise di torturarla e Aoko
cercò di respirare normalmente. Kaito non si tolse da sopra di lei e
faticava a riprendere il respiro principalmente per questo.
<< Ti amo >>,
disse lui.
<< Anch'io >>.
Aoko gli diede un bacio a
cui lui rispose subito, intensamente. Con la mano si fece strada
sotto la maglia e le labbra presero possesso del collo. Aoko lo
lasciò fare finché Kaito non tentò di sbottonare la maglia.
<< Mi sembra che
qualcuno non abbia iniziato gli esercizi >>.
Non l'ascoltò e lo fece
lo stesso, l'avrebbe fatta cedere. Le stampò alcuni baci sulla
spalla per poi scendere sul ventre e la sentì sospirare. Fece
scorrere le dita ai bordi della gonna per abbassarla.
La porta sbatté contro il
muro e fece saltare i due come colpiti da un fulmine.
<< Vi ho portato tè
e biscotti! >>. Chikage teneva in equilibrio sul vassoio
teiera, tazze e un piatto di biscotti al cioccolato. Il grembiule
lilla le dava un'aria materna a cui il figlio era poco abituato.
Aoko si abbottonò la
maglia, voleva sprofondare in un buco nero.
<< Mamma! >>.
Kaito si parò dinanzi la fidanzata che cercava di non far notare
niente, sistemandosi frettolosamente. << Non si usa più
bussare?! >>.
<< Oh scusate >>,
posò il vassoio sulla scrivania. << Ho interrotto
qualcosa?
>>.
<< Stavamo
studiando. Grazie Chikage >>, disse Aoko gentile,
sforzando un
sorriso.
<< Come va lo
studio? >>, domandò la madre, totalmente a suo agio.
<< Benissimo. Ora
vorremo rimetterci a studiare >>. Kaito cominciò a
spingerla
fuori.
<< Va bene, va bene.
Vi lascio ai vostri... studi >>, l'ultima parola aveva
una nota
sarcastica e la sentirono ridere giù per le scale e dal piano di
sotto.
Kaito chiuse la porta a
chiave e si appoggiò ad essa. Non
vedo l'ora
che se ne torni a Parigi...
Emise un sospiro e si
avvicinò al letto. << Allora... Dove eravamo rimasti?
>>.
Aoko si era rimessa nella
stessa posizione di prima, stava eseguendo un esercizio e
sgranocchiava un biscotto.
<< Sei perfida >>.
Si allungò per dargli un
bacio sulla guancia. << Finisci gli esercizi
>>, gli
sussurrò in un orecchio. << E poi avremo tanto tempo per
noi
>>.
<< Subito! >>.
Kaito ritornò composto
alla scrivania e Aoko rise, ritornando al suo libro e penna in mano.
<< Aoko >>.
Spostò l'attenzione su di
lui. << Dimmi pure >>.
Il fidanzato sembrava
posseduto da una forte malinconia e le labbra accennavano un sorriso.
<< Verrai a vedermi,
vero? >>.
Presente
So
dov'è.
Aoko spinse il ritratto di
Toichi, che girò su se stesso, mostrando l'alter ego. Scese la scala
a chiocciola nera un po' ripida.
Aveva indovinato.
Kaito era di fronte al
jukebox, le mani in tasca e assorto in chissà quali pensieri. Sulla
poltrona c'era una foto e Aoko la prese.
<< Ti stavo cercando
>>.
Tenne lo sguardo perso nel
vuoto. << Non sono più sceso qui da quella notte
>>.
<< È il gioiello
che vuoi rubare? >>, sventolò la foto.
Fece un cenno della testa.
<< Lo Smeraldo Arabo, ritrovato in una miniera un
centinaio di
anni fa, ora in possesso di un ricco sceicco. Vuole metterlo in
mostra nella piazza sotto la torre dell'orologio, la prossima
settimana >>.
Aoko lo abbracciò da
dietro, cingendogli la vita. << Kaito ne abbiamo già
discusso.
Se tu vuoi continuare la tua carriera di ladro per me non è un
problema. L'importante che continui a restituire i gioielli
>>.
<< No, Aoko. Devo
scriverci la parola fine su questa storia e non posso farlo se non
darò a Ladro Kid un'uscita di scena che si merita >>.
Kaito era di umore
lunatico di recente e la fidanzata se ne era accorta. Per lui, Ladro
Kid, era stato molto di più che un alter ego e sentiva quasi di
tradirlo, abbandonandolo in un angolo, come se lo avesse
semplicemente usato.
Aoko si guardò attorno:
la macchina bianca, gli scaffali con l'attrezzatura, il vestito di
Kid al sicuro nell'armadio.
<< Non ti mancherà
tutto questo? >>.
Il ragazzo
sciolse il tenero abbraccio di Aoko e sfiorò il jukebox.
<<
Sono diventato Ladro Kid per consegnare i responsabili della morte di
papà alla giustizia e mettere Pandora al sicuro: l'ho fatto e non ha
più ragione d'esistere. Tornerò ad essere solo Kaito >>,
sospirò.
<< Solo
Kaito a me va benissimo >>, disse Aoko, inclinando la
testa di
lato e chiudendo gli occhi, sorridendo.
<< Anche
a me >>, ammise.
La fidanzata
notò la custodia vuota di un disco e la prese. << E
questa?
>>.
<< Me l'ha data
mamma. Pare che papà abbia dato disposizione di darmelo solo se
avessi trovato Pandora >>.
<< Lo vuoi
ascoltare? Ti lascio solo >>, cominciò a salire i primi
gradini.
<< Veramente >>,
si girò a guardarla. << Aspettavo te per sentirlo
>>.
Per Aoko era un onore
ascoltare quel disco. Kaito si sedette sulla poltrona e Aoko sulle
sue ginocchia. Fece partire la registrazione e la voce di Toichi si
sparse per il nascondiglio. Aoko avvertì una certa commozione, erano
nove anni che non sentiva quella voce.
<< Kaito, se stai
ascoltando questo disco significa che hai trovato Pandora ed io sono
morto >>, iniziò. << Sono fiero di te e di
quello che
hai compiuto. Avrei voluto vederti crescere ma purtroppo il destino
ha deciso diversamente >>.
Il ragazzo aveva un magone
in gola e Aoko gli strinse la mano.
<< Sono certo che
tua madre ti è stata accanto, ti ama moltissimo. Il caro vecchio Jii
potrà finalmente avere una vita tranquilla e sarà un'ottima figura
per te. Avrei un paio di suggerimenti su dove nascondere Pandora ma
sono sicuro che tu abbia già trovato il posto perfetto >>.
<< Come mi conosci
bene, papà >>.
<< Se le mie
previsioni sono andate come speravo, avrai accanto una persona molto
speciale che saprà comprenderti. Stai per lasciare questa vita vero?
È
la scelta migliore che puoi fare. Torna ad essere un ragazzo, diventa
il mago che vuoi essere. Ti voglio bene figliolo, oggi ci salutiamo
per sempre >>, qui una pausa di pochi secondi, forse
l'emozione. << Addio, figliolo. Sii felice
>>.
Il jukebox fece un breve
sibilo e tolse il disco, rimettendolo al suo posto.
Aoko aveva gli occhi
lucidi e guardò il fidanzato. Kaito si fregò una mano sugli occhi
velocemente per non far notare le lacrime.
<< Stai bene? >>.
Aoko raccolse una di quelle lacrime con un bacio sulla guancia.
<< Voglio un'uscita
di scena fenomenale. Degna di Ladro Kid e di papà >>.
<< Allora mettiamoci
al lavoro >>, disse entusiasta Aoko.
Kaito le sorrise e penso
che il padre ci avesse visto proprio bene: aveva davvero una persona
speciale al suo fianco.
Mio
adorato
pubblico,
sono rammaricato nel
dirvi che ho deciso di ritirarmi da questa vita. Tuttavia, mi esibirò
per voi nel furto dello Smeraldo Arabo questo sabato alle 21.00,
sotto la torre dell'orologio.
Un'ultima volta,
Ladro Kid
La
3B del liceo Ekoda
iniziava un'altra giornata scolastica. Le finestre ben chiuse per non
far entrare le sferzate di aria gelida e i cappotti pesanti messi
sulla rastrelliera.
Keiko vide entrare Aoko e
le corse incontro, porgendole lo smartphone. Sembrava agitata e,
guardandosi in giro, lo sembravano un po' tutti.
<< Hai letto?! >>.
L'amica lesse e per poco
non si strozzò. La foto di Kid era in prima pagina e il titolo in
colore nero, a caratteri cubitali.
<< Ehm sì, l'ho
letto di sfuggita prima di uscire di casa >>, Aoko non
possedeva la capacità di dissimulare di Kaito.
<< È incredibile!
>>, esclamò Keiko, la solita riservatezza era stata
sostituita
dall'euforia. << Non l'avrei mai creduto possibile!
>>.
<< A chi lo dici >>,
intervenne Akane. << Immagino che tu ne sarai contenta
>>.
<< Ecco... ehm...
io... >>, Aoko tormentava il fiocco della divisa.
<< Posso unirmi al
giubilo? >>.
Le ragazze guardarono
Kaito entrare in classe, la cartella tenuta sulla spalla e l'aria di
chi avrebbe volentieri dormito altre due ore. Quelle poche ore di
sonno gli avevano dato la forza necessaria per farsi buttare giù da
letto dalla fidanzata e trascinato a fare colazione. Progettare il
suo ultimo furto non gli risparmiava le sveglie di prima mattina di
Aoko.
<< Ladro Kid si
ritira! >>, esclamò Akane.
<< L'ho sentito al
telegiornale >>.
Come ci riesce?,
pensò Aoko.
<< Chissà come mai
si ritira >>, si domandò Keiko.
<< Credo che non lo
sapremo mai >>, disse la compagna di classe, non
nascondendo la
curiosità.
<< Quel ladro
dispettoso vorrà vivere una vita tranquilla >>, si unì
Akako.
<< Dopotutto non era niente di che >>.
Si beccò un'occhiataccia
da Kaito e una risatina soffocata di Aoko, che celò con la mano.
<< Tuo padre,
l'ispettore, ne sarà felice >>, disse Keiko.
<< Immagino.
Finalmente quel... quel... >>. Il gruppo la fissava,
aspettandosi la reazione di rabbia tipica di Aoko. Non potevano
neanche immaginare che la compagna aveva ben altre reazioni di fronte
al ladro. << Quel grandissimo mascalzone! Cosa non si fa
per
evitare anni di prigione ben meritata! >>.
<< Ora ti riconosco!
>>, rise Keiko.
<< Adoro le tue
reazioni animose >>, concordò Akane.
<< Con il carattere
che si ritrova è un miracolo che io la sopporti >>,
sghignazzò
Kaito, divertito dalla provocazione.
La finta espressione di
rabbia divenne reale e in men che non si dica aveva agguantato lo
scopettone.
<< Ripetilo! >>,
lo minacciò.
<< Hai un carattere
irascibile! >>, scandì lui e scansò il primo colpo di
Aoko.
<< Chiedimi scusa!
>>.
<< Neanche per
sogno! >>.
Presero a ricorrersi per la classe e Aoko cercava
di fargli un bernoccolo. Kaito scansava tutti i colpi della
fidanzata, la sua coordinazione occhio-mano non era delle migliori.
La relazione tra i due era
di dominio pubblico e molto chiacchierata. Parecchie studentesse
guardavano la ragazza con odio, quando passava per i corridoi. Non
capivano cosa avesse quella Aoko Nakamori di tanto speciale.
<< Anche ora che
stanno insieme quei due non cambiano mai >>, rise Keiko.
<< Sono sempre due
bambini >>, disse Akako con fare superbo.
<< O due persone
innamorate >>, sospirò Akane, un po' di gelosia buona per
l'amica.
Kaito saltò e tolse lo
scopettone dalla mano di Aoko. Le passò un braccio intorno alla
vita, impedendole di muoversi.
<< Ho dimenticato di
dire che adoro il tuo carattere irascibile >>, mormorò e
fu
udito solo dalla coppia.
<< Sbruffone >>,
fu il commento di lei. << Sei soltanto uno sbruffone!
>>.
<< Talmente tanto da
farmi tutti quei meritati anni di prigione? >>, la citò.
Aoko appoggiò le piccole
mani sulle spalle. << Va tutto bene? >>.
Lo conosceva troppo bene,
riusciva a leggere ogni sfumatura delle sue emozioni. <<
Solo
un po' triste. Ho come l'impressione di star salutando un vecchio
amico che non rivedrò più >>.
La fidanzata l'abbracciò,
chiudendo gli occhi e respirando il suo profumo che tanto adorava.
<< Non sei solo >>.
Kaito sapeva di non
esserlo, aveva lei e tante altre persone che avrebbero saputo
comprendere la scelta che aveva fatto.
Sabato
Le
prime pagine dei
giornali erano roventi. L'ultimo avviso del ladro aveva creato un
forte malcontento tra i fans, la pausa del ladro era sembrata una
delle tante.
Kaito era sul tetto da cui
poteva controllare la piazza gremita di persone. Novembre aveva
portato il primo freddo e si stringevano nelle giacche pesanti,
agitando i cartelli, evocando il loro ladro preferito.
Lo Smeraldo Arabo era
esposto in una teca in mezzo alla piazza, circondato da agenti e dai
migliori sistemi di sicurezza.
Con il cannocchiale vide
Akako, mischiata alla folla. Poi passò sulla squadra di polizia
piazzata in un punto strategico.
<< Tuo padre è
prima linea >>.
Aoko gli fu affianco. <<
Così potrai fuggire in tranquillità >>.
<< Questo spettacolo
servirà a chiudere il file su Ladro Kid e l'ispettore non avrà
ripercussioni >>, rimise il cannocchiale nella borsa.
<< Signorino, io
scendo giù >>.
Kaito si voltò a
guardarlo e alzò il pollice. << A dopo, Jii
>>.
Il vecchio lasciò il
tetto, lo sentirono salutare e si sporsero per guardare. Il tornado
Chikage abbracciò il figlio. La donna aveva preso un congedo di
qualche mese per assistere al processo e stare con il figlio. Rideva
delle facce scontente di Ginzo Nakamori quando li vedeva insieme. Ma
d'altronde, se Kaito era sempre il suo bambino, Aoko sarebbe sempre
stata la bambina del suo papà.
<< Mamma cosa ci fai
tu qui? >>.
<< Non avrei mai
perso l'ultima esibizione del mio bimbo! >>.
<< Non è mica una
recita scolastica >>.
Aoko iniziò a ridere fino
alle lacrime e Kaito la guardò male.
<< Sei buffissimo!
>>.
<< Mai quanto te
quando cadi in ogni passo che fai! >>.
Aoko agitò il pugno e lo
colpì sulla testa, incrociando le braccia arrabbiata. Essere una
coppia non aveva cambiato l'atteggiamento irascibile della ragazza.
<< Non hai pietà
per me nemmeno come tuo fidanzato! >>, si lamentò Kaito,
gli
occhi lacrimanti per il colpo. Chikage si stava sentendo male per il
gran ridere.
<< Brava Aoko! >>,
diede un bacio sulla guancia al ladro. << Buona fortuna!
Voglio
vedere scintille! >>.
Kaito si ripulì dalle
tracce del rossetto, scocciato. In una nuvola rossa apparve Akako,
come sempre elegante e sembrava che galleggiasse nell'aria mentre si
muoveva.
<< Pronto Kid? >>.
<< Da quando usi i
tuoi poteri in pubblico? >>, le domandò Kaito.
<< So quello che
faccio! >>, rispose sprezzante.
Aoko voleva fare una
domanda ma aveva paura a porla. << Hai... hai sentito
Saguru?
>>.
La strega annuì. <<
Sì... Lascerà il Giappone a breve >>.
La coppia di fidanzati si
guardò, addolorati. Avevano tentato di parlare con lui in tutti i
modi: messaggi, chiamate, si erano perfino azzardati a suonare il
campanello di villa Hakuba e nessuno gli aveva aperto.
Saguru si sentiva
profondamente in colpa, il suo talento da detective gli pareva
niente. Non era riuscito a capire quello che stava succedendo e
sapere che la madre aveva tentato di uccidere Aoko e reso Kaito
orfano di padre, gli procurava un dolore da fargli sanguinare il
cuore e ledere l'anima. Aveva preferito tagliare qualsiasi contatto
con loro e soffrire meno.
<< Quindi è
ufficiale che non tornerà a scuola >>, disse Kaito,
sconfortato.
<< Purtroppo è
così. Andrà a vivere in America con il padre, potranno rifarsi una
vita >>.
<< Spero ci terrai
informati. Tu sei l'unica con cui... Oh, scusate! >>.
Aoko
prese il cellulare dalla tasca e si allontanò per rispondere.
Kaito e la strega rimasero
soli.
Vederli insieme a scuola,
appartati, il loro amore era quasi fastidioso per lei. L'unico uomo
che non poteva avere aveva scelto Aoko e per lei era dura da
accettare.
<< Non ti vedo
preoccupata per quanto riguarda Saguru >>, disse a
bruciapelo
il ladro.
<< Che vuoi dire?
>>, fece, vaga, lei.
<< Tu l'hai visto
vero? Il futuro >>.
Il sorriso sul bel volto
della strega era di orgoglio e quasi di sfida. << Anche
se
fosse, la mia legge mi impedisce di rivelarlo. Un’intromissione
potrebbe cambiarlo >>.
<< Posso farti solo
una domanda? >>.
<< Dipende se potrò
rispondere >>.
Kaito ragionò bene su
come chiederlo. << Io e Aoko... saremo felici?
>>.
Akako avrebbe voluto
rispondere di no, istinto di strega, però sapeva che sarebbe stata
una bugia. Sarebbero stati felici da morire: la straordinaria
carriera di mago di Kaito, il lavoro di manager e assistente di Aoko
negli spettacoli. Insieme a tutte le persone che amavano, che
coloravano la loro vita: il vecchio Jii, Nakamori, Chikage, lei e
anche Saguru, quando sarebbe stato pronto a perdonarsi.
E la loro bambina, mora
con gli occhi blu, che sarebbe stata il tesoro più prezioso di tutti
e sarebbe cresciuta nell'armonia e nella magia.
<< Sì >>, fu
sincera.
Aoko ritornò tra i due,
li vide guardarsi e scambiarsi sorrisi.
<< Mi sono persa
qualcosa? >>.
<< Niente! >>,
risposero all'unisono e Aoko parve confusa.
Akako ritornò giù,
mancava poco tempo allo spettacolo.
<< Una strega e un
detective >>, sorrise Aoko, dopo che fu sparita per le
scale.
<< Una coppia strana >>.
<< Più strana della
figlia di un ispettore e di un ladro? >>. Kaito si mise
il
monocolo.
La fidanzata gli mise la
cravatta rossa al collo e l'acconciò. Si guardò attorno, la
strumentazione era ammucchiata in un angolo, il vestito bianco era
accecante nel buio e udiva gli strilli dei fans.
Aoko mise una faccia
imbronciata di colpo. << Le tue fans saranno molto deluse
>>.
Kaito, che stava per
mettersi il cappello, lo mise ad Aoko. La ragazza arrossì e lo tenne
con le mani, le stava troppo grande.
<< Dovranno comunque
farsene una ragione perché un'abile ladra ha rubato il cuore del
mago del secolo >>.
Aoko tirò la cravatta e
l'avvicinò per baciarlo, il cappello cadde a terra. Il bacio fu
interrotto dal rintocco dell'orologio.
Kaito si voltò a guardare
in direzione del suono e poi si perse un altro po' negli occhi di
Aoko.
<< È ora >>.
Aoko, mani dietro la
schiena, gli sorrise. << Incantali, mi raccomando. Ci
vediamo
giù >>.
<< Promesso >>,
Kaito le diede un ultimo bacio e corse sul cornicione. Saltò giù e
attivò l'aliante.
Atterrò sulla balaustra,
sotto l'imponente orologio, apparendo nel fumo. La folla andò in
tripudio, chiamando il suo nome.
Kid vide l'amica strega
nella folla, vestita di un cappotto rosso imbottito. Un sorriso
amichevole attraversava il suo volto, il brutto aiutante al suo
fianco. L'ispettore Nakamori era circondato dalla sua squadra,
elargiva ordini a destra e manca. Guardò il ladro e si scambiarono
un sorriso, per un attimo, e nessuno se ne accorse. Quella sera un
segreto era pronto a morire e tutti erano pronti a celarlo per
sempre.
Il vecchio Jii era seduto
su una panchina, travestito. Un pensiero premuroso fu rivolto
all'aiutante, che aveva fatto tanto per la famiglia Kuroba ricevendo
in cambio la più totale fiducia e il loro affetto.
Chikage era un po' in
disparte dalla calca, aspettando l'esibizione del figlio. La sua
svampita mamma dalle idee educative insolite, che aveva sofferto da
morire per la morte di Toichi e finalmente il suo cuore e l'animo
avevano trovato pace.
Kaito vide la sua immagine
riflessa nel vetro della finestra dietro di lui. Il ladro gentiluomo
sembrava quasi salutarlo. Il ragazzo avvertì quella sensazione di
forte malinconia, come quando si sta per dire addio a un vecchio
amico e Kid lo era stato. Gli aveva permesso di ascoltare, imparare e
applicare i consigli del padre, di essere finalmente il mago che
avrebbe voluto essere. Aveva ancora molta strada da fare e un giorno
sarebbe diventato un mago straordinario, da rendere fiero suo padre.
Grazie Kid.
Aoko camminò fino a
mettersi vicino alla signora Kuroba. Incrociò gli occhi blu del mago
e lui le dedicò un grande sorriso, solo per lei. Kaito non vedeva
l'ora di terminare lo spettacolo per stringerla e abbracciarla.
Stavolta nessuno gliela avrebbe portata mai più via.
Infine rivolse gli occhi
al pubblico impaziente. Il cuore martellante, il nodo in gola e
l'adrenalina ma non stava per dirgli addio.
Un giorno sarebbe tornato
sul palco, alle sue condizioni e senza temere la vita delle persone
care e la propria. Avrebbe praticato la magia per vedere quella
luminosità, quelle pupille ardenti di incanto.
Allargò le braccia, il
mantello svolazzava, pronto per l'ultima esibizione di Ladro Kid.
<< Signori e
signore! >>.
Angolo autrice!
Salve lettori!
Siamo giunti alla fine. Il
lieto fine per (quasi) tutti i personaggi e l'addio (?) di Kaito alla
vita di ladro. Il sequel di questa storia ci sarà al 99%, spero nel
più breve tempo possibile! Questa storia mi mancherà moltissimo!
Ringrazio all'infinito chi
ha usato il suo tempo prezioso per leggerla, a chi l'ha messa tra le
preferite, le seguite e le ricordate!
Grazie mille a chi ha
usato un minuto del suo tempo per recensire!
Shinici e ran amore:
Grazie delle tue recensioni, mi hanno aiutato moltissimo! Ti invierò
un MP quando scriverò il sequel! La trama è già ben
definita ma sarebbe stata una gran bella idea :)
See you, next illusion ;)
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