ESSI SONO TRA NOI
Il pompiere che
per primo entra nell’appartamento ha un
singulto, si gira da una parte e vomita. I due poliziotti che lo
seguono fanno per sfoderare le pistole, ma il gesto rimane a metà.
“Gesù Cristo,” mormora uno di essi passandosi una mano sul
volto.
Per alcuni secondi
sembra che nessuno abbia il coraggio di fare
niente.
C’è un uomo
accovacciato in un angolo della stanza, sporco,
barba incolta, sguardo spiritato, mani, petto e viso completamente
fradici di sangue. Dinnanzi a lui, in una pozza rossa, giace il corpo
dilaniato di una donna.
“Controlla se è
viva,” dice uno dei due agenti all’altro.
“Direi che non è
necessario,” risponde il collega, indicando
una cosa che somiglia a una palla rossastra dentro una terrina. Gli
astanti si avvicinano: il cuore della donna, nel quale è conficcato
un punteruolo per il ghiaccio.
“Merda, questo è
fuori di testa,” commenta da lontano un
altro pompiere.
Arrivano altri
agenti. Tutti insieme si avvicinano all’uomo, che
fa scomposti tentativi di difesa agitando un coltello da cucina.
“Via, mostri maledetti!” grida con voce roca, “Tornate da dove
siete venuti! Lasciateci in pace!”
I poliziotti
riescono a bloccarlo dopo una breve colluttazione. Si
unisce al gruppetto un medico in camice bianco seguito da un paio di
infermieri.
“Stia attento,
dottore,” lo ammonisce un agente. Il
prigioniero sta cercando di liberarsi con tutte le sue forze. Ha gli
occhi dilatati e la schiuma alla bocca. Chiama aiuto con quanto fiato
ha in gola.
Il medico lo
osserva per alcuni secondi, poi fa per avvicinarsi.
“No!” urla a questo
punto l’uomo, in un parossismo di
terrore, “Tenetemelo lontano! È l’ispettore stellare, mi farà
internare, mi ammazzerà perché ha capito che io li riconosco!” Si
interrompe ansimando. Cerca di colpire il dottore con un calcio, ma
subito viene trattenuto dagli agenti. “Io riconosco tutti voi!”
riprende respirando pesantemente, “Bastardi maledetti! Avete
parassitato questi corpi e adesso mi volete eliminare perché vi ho
scoperti!”
Un’iniezione mette
fine alle sue grida. Cala un silenzio rotto
solo dalle comunicazioni radio di servizio in sottofondo.
Poco dopo un
infermiere si avvicina al medico e gli porge un
cellulare. “Dottore, una chiamata per lei.”
L’altro annuisce e
prende l’apparecchio. “Sì, pronto? Sì,
è tutto finito. Un soggetto gravemente problematico, uno dei
peggiori in cui mi sia imbattuto fino ad ora.”
Una pausa.
Dall’altoparlante proviene l’eco fioca di una
domanda.
“Verrà ricoverato,”
risponde il medico, rivolgendo
un’occhiata all’uomo esanime che viene caricato su una barella,
“sicuramente avrà bisogno di un lungo periodo di degenza.”
Annuisce un paio di volte in risposta a qualche frase
dell’interlocutore, poi dopo una pausa soggiunge: “Faremo in modo
che non possa più nuocere a nessuno.”
15 Febbraio
C’è qualcosa
che non va.
È da un po’ che
me ne sono accorto. Qualcosa di strano, qualcosa
che non torna, non saprei come definirlo altrimenti. Una sensazione
di inquietudine che mi prende in particolare quando ho a che fare con
la gente.
Non è molto
forte, quando sono distratto quasi non me ne accorgo. Ma
se ci sto attento la colgo distintamente.
Una volta vidi
una mostra di ologrammi: erano così reali che
sembravano oggetti solidi, ma al tempo stesso si coglieva la loro
incorporeità. Non saprei trovare altro paragone per descrivere il
mio disagio nell’interagire con le persone: ho l’irrazionale
sensazione che siano anch’esse come ologrammi, che siano virtuali,
incorporee.
La prima volta
mi è capitato al veglione di Capodanno. Mi ricordo
bene, perché diedi la colpa all’alcol. Non avevo bevuto molto, non
sono il tipo che esagera, ma a un tratto cominciai a sentire un
profondissimo disagio, gli invitati sembravano degli estranei, le
loro risa mi frastornavano, il loro vociare allegro mi dava una
sensazione di allarme. Tutto il contesto mi comunicava angoscia. Non
ansia: proprio angoscia. Un sentimento cupo, tormentoso, pervasivo,
che mi faceva sentire come se stesse per accadermi qualcosa di
terribile.
Me ne andai con
una scusa e tornai a casa a dormire, ma quella
sensazione non passò, si attenuò soltanto.
Da allora mi
sono accadute varie cose che non esiterei a definire
strane, ecco perché mi sono deciso a comprare questo quaderno sul
quale annotarle. Analizzati singolarmente, tali episodi sono di
importanza risibile e degni appena di un’alzata di spalle, ma
l’impressione, che nonostante ogni mio ragionamento non vuole
abbandonarmi, è che siano come tessere di un mosaico che si sta
costruendo sotto i miei occhi. Ho quasi paura di quello che vedrò
quando finalmente ne sarà comprensibile il disegno.
A parte
l’anzidetto disagio nel rapporto con le altre persone –
quella sensazione di estraneità di cui ho parlato –
mi pare
di cogliere cose insolite, chiamiamole così,
anche negli
oggetti o nell’ambiente.
Qualche sera fa
una fila di lampioni si è spenta proprio mentre
passavo io. Al supermarket sotto casa due donne che non avevo mai
visto prima mi hanno guardato come se mi riconoscessero e poi si sono
messe a parlare fra di loro in una lingua sconosciuta. Mi fissavano
per qualche secondo, poi appena volgevo lo sguardo verso di loro si
affrettavano a girarsi e si mettevano a parlare fitto fitto in quel
loro idioma strano.
Quando sono in
un posto silenzioso ho come l’impressione di
percepire dei rumori o addirittura dei fiochi richiami. Più volte mi
sono guardato intorno cercando la fonte di tali suoni, ma mi sono
trovato invariabilmente nella più perfetta solitudine.
I miei vicini,
che prima erano talmente silenziosi che si faceva
fatica ad accorgersi di loro, trascorrono da qualche tempo le notti
in un’attività frenetica: dal loro appartamento provengono passi,
tonfi e voci.
Le voci sono la
cosa più strana, perché essenzialmente non sono
quelle dei miei vicini. Sono impostate, modulate, sembrano straniere.
Ce n’è una femminile piuttosto acuta, in particolare, che canta
costantemente una sorta di nenia senza parole.
Ho chiesto
informazioni al padrone di casa, ma mi ha dato
l’impressione di non sapere neanche di cosa stessi parlando.
23 Febbraio
Le cose strane
continuano. Oggi un cane mi ha ringhiato senza
apparente motivo. Era un Labrador nero privo di collare, me lo sono
trovato di fronte all’improvviso mentre camminavo sul marciapiede,
forse uscito da un cancello lasciato aperto. Mi ha fissato dritto
negli occhi e mi ha mostrato i denti. Il tempo di guardarmi intorno
per cercare il padrone ed era sparito.
Vicino a casa
mia, proprio dove passo la mattina per andare al
lavoro, hanno attaccato sul muro uno di quegli annunci che segnalano
la scomparsa di animali domestici, c’era proprio la foto di un
labrador nero. La parte inferiore del foglio era stata tagliata in
modo da formare tante strisce verticali e su ognuna di esse c’era
un numero di telefono. Per qualche motivo mi è caduto l’occhio e
mi sono accorto che la sequenza di segni sembrava a prima vista un
numero, ma in realtà era una scritta:
Essi sono tra noi
La mia
impressione, anche se razionalmente riconosco che è una cosa
del tutto inverosimile, è stata che si trattasse di un messaggio per
me.
Avrei voluto
controllarlo meglio dopo il lavoro, ma quando sono
uscito non c’era più.
6 Marzo
Stamani in
ufficio mi sono sentito a disagio. La sensazione di
estraneità che provo nell’interagire con le persone era più forte
che mai, tanto che a un certo punto ho avuto la tentazione di toccare
un mio collega, per sincerarmi di avere di fronte un uomo in carne ed
ossa. Mi sembrava che nella penombra del corridoio avesse un aspetto
vagamente diafano, come se emanasse una sorta di luminescenza
interna. Mi sono spaventato, anche se la cosa è durata solo pochi
istanti. Forse ho bisogno di prendermi un po’ di riposo.
Quando sono
rientrato dal lavoro mi sono accorto che la carne
conservata in frigorifero era andata tutta a male, sebbene l’avessi
comprata solo ieri. Era talmente decomposta che ne ho sentito il
tanfo appena messo piede in casa. L’ho buttata via senza neppure
aprire gli involti, ovviamente, e per maggiore sicurezza ho portato
il sacco dell’immondizia in un cassonetto, ma l’odore è rimasto.
Sembra che abbia impregnato tutta la casa, mi chiedo come sia
possibile un fenomeno del genere.
Mentre pulivo
il frigorifero avevo nelle orecchie la nenia dei
vicini. Ho notato che quella donna – che io peraltro non ho mai
visto – comincia sempre a cantarla poco dopo che ho messo piede in
casa. Dovrò decidermi a farle visita, perché sta diventando
piuttosto fastidiosa.
14 Marzo
Mi sono preso
una settimana di riposo, ma non è servita a nulla. Per
tutto il tempo i vicini mi hanno disturbato con i loro movimenti,
tanto per cominciare, e poi non è lo stress che mi fa vedere cose
strane. Se mai, è quello che sta succedendo che mi rende nervoso.
Ultimamente
ricevo telefonate mute. Il telefono squilla, vado a
rispondere e dall’altra parte si sente solo un respiro sibilante.
Sulle prime ho pensato a un maniaco, sebbene queste cose succedano di
solito alle donne, ma ora non sono più così convinto che si tratti
solo di un innocuo onanista.
Mi sembra una
cosa completamente assurda, ma è possibile che
qualcuno mi stia controllando? Durante una di queste chiamate mi è
parso di sentire una voce che pronunciava il mio nome.
Si sentono
rumori strani all’esterno mentre sono a letto. Si
direbbero persone riunite sotto la mia finestra che parlottano fra
loro come in attesa di qualcosa. Ogni tanto sento cantare la nenia
della vicina di casa, ma sono voci maschili. Io mi affaccio, anche
cercando di farlo all’improvviso, in modo inaspettato, ma non
riesco mai a vedere nessuno. Chiunque sia, mi sente arrivare e si
nasconde per tempo. Ho provato anche a rimanere fermo dietro i vetri
con la luce spenta, ma non è servito a nulla, evidentemente si
accorgono di me e non escono.
16 Marzo
Qualcuno è
stato in casa mia mentre ero al lavoro. Non manca niente,
non ci sono segni di scasso, ma la sensazione di una presenza
estranea è stata nettissima quando sono rientrato. Ho percepito una
sorta di osservatore
malvagio
che mi seguiva nei miei
spostamenti attraverso le varie stanze, tanto che più volte mi sono
girato per vedere se avevo qualcuno alle spalle.
Ho controllato
bene, a parte me la casa è vuota, o almeno sembra
tale. C’è però una macchia sul soffitto, esattamente sopra il
letto, e sono sicuro che prima non c’era.
Mi sa che
stanotte dormo sul divano.
23 Marzo
Sto cominciando
ad avere paura. Ormai è chiaro che c’è in ballo
qualcosa di molto grosso, non può più essere solo la mia
immaginazione.
Ieri sono
salito al piano di sopra con l’intenzione di protestare
per i rumori, ho suonato, ho bussato ma non ho ricevuto risposta.
Dopo un po’ si è affacciata un’altra inquilina e mi ha detto che
l’appartamento è vuoto da settimane.
Ho provato a
insistere, ma la donna si è dimostrata assai sicura: il
posto è disabitato.
E allora quei
continui rumori da dove vengono? Abitanti abusivi o
qualcosa di peggio? E com’è possibile che le altre famiglie del
piano non sentano la nenia che ormai mi sta ossessionando giorno e
notte?
2 Aprile
Ho cercato di
parlare col mio migliore amico dei fenomeni che ho
osservato. Ci conosciamo dai tempi della scuola, ci siamo sempre
detti tutto ed ero certo di poter contare sulla sua comprensione e
sul suo appoggio. Mi ha ascoltato con crescente preoccupazione e alla
fine mi ha consigliato di andare da un medico.
Si vedeva che
era in buona fede, si è anche offerto di accompagnarmi
e di rimanere con me durante la visita.
Come se io
avessi bisogno di visite.
Qui c’è
qualcosa di grosso in ballo, lo ripeto, tutti questi
fenomeni non possono essere casuali, e farmi passare per pazzo non è
certo l’appoggio che mi sarei aspettato da lui. Io credevo che
avrebbe cercato di aiutarmi a capire cosa sta succedendo, credevo che
si sarebbe messo dalla mia parte. Forse ho sbagliato a concedergli
per tanti anni la mia fiducia.
5 aprile
Le persone
sulle quali credevo di poter contare mi stanno voltando le
spalle. Ho parlato con altri amici, con parenti di cui mi fido, o
forse dovrei dire mi fidavo, ma la risposta è stata invariabilmente
la stessa: si mettono a blaterare di medici, addirittura di
psichiatri. Si dichiarano prontissimi ad aiutarmi, certo, ma in che
modo? Portandomi dallo strizzacervelli.
Quindi devo
anche stare attento a quello che dico, o mi scambieranno
per una specie di svitato, come se non avessi già abbastanza
problemi per conto mio.
Certo che è
comico. Qualcuno mi perseguita, qualcuno entra in casa
mia mentre non ci sono, accadono fatti inspiegabili, e tutto l’aiuto
che ricevo dalle persone che mi sono più care è l’invito a
consultare un dottore dei matti.
13 Aprile
Continuano a
manifestarsi i fenomeni strani. Ieri notte mi sono
affacciato alla finestra e ho notato delle luci che si spostavano nel
cielo. Sulle prime ho pensato che fossero aerei, ma i loro movimenti
erano del tutto diversi: andavano su e giù, giravano in tondo,
oppure compivano traiettorie irregolari. E poi erano tante, pareva di
vedere le lucciole in un campo.
Mentre le
osservavo mi sono accorto che sembravano avere qualche
collegamento con la nenia di cui ho già parlato: era come se si
spostassero a tempo con quella in una specie di assurda danza.
Fra l’altro,
ora mi ricordo che anche durante la famosa festa di
capodanno ho assistito a un fenomeno simile, sebbene più contenuto,
e anche un’altra volta in passato.
Essendo in
entrambi i casi a una festa, avevo dato la colpa
all’alcol, ma ieri sera ero perfettamente sobrio e nella
tranquillità – si fa per dire ormai – di casa mia, quindi nel
pieno possesso delle mie facoltà mentali.
24 Aprile
Per qualche
motivo a me ignoto, la nenia sta diventando
intelligibile. Comincio a cogliere delle parole qua e là nel
mormorio monocorde che ormai mi ossessiona giorno e notte.
Spazio è la prima, poi
qualcosa che suona come veicolo
organico,
poi intelligenza e deterioramento.
L’espressione che viene ripetuta con maggiore enfasi è ispettore
stellare.
Non so però che significato dare a questi vocaboli
apparentemente privi di senso.
Come abbia
cominciato a capire non so dirlo. La nenia non è cantata
in nessuna lingua a me nota, le parole che mi sembra di cogliere non
le sento con le orecchie. È come se le percepissi direttamente
dentro la
testa.
Sento inoltre
persone che parlano fra di loro. Non so chi siano, per
la verità, ma sento le loro voci. Anche quelle direttamente dentro
la mia testa, come se si trattasse di comunicazioni telepatiche.
8 Giugno
È terribile.
Ci ho messo un
po’ a capire come stavano le cose, ma ora è tutto
chiaro.
Alla luce delle
mie nuove scoperte, questo diario acquista una
fondamentale importanza. Se mi accadrà qualcosa – e io so
che mi accadrà, perché loro cercheranno di
ridurmi al
silenzio – voglio che queste mie pagine possano diventare un’arma
per sconfiggerli.
Ma andiamo con
ordine. Nel corso di queste settimane le voci sono
diventate sempre più comprensibili, tanto che a un certo punto mi
sono accorto che ero perfettamente in grado di seguire tutte le loro
conversazioni. È stato tramite quelle che ho scoperto chi sono e
cosa fanno.
Alieni, è di
questo che si tratta.
Lo so che
sembra assurdo, ma è tutto vero: sono creature provenienti
da un altro pianeta, che lentamente e inesorabilmente stanno
colonizzando la Terra.
Li sento
parlare continuamente, anche se comunicano fra loro più che
altro di notte. Si scambiano ogni genere di informazione, cose
riguardanti la loro specie e notizie che raccolgono di giorno in
giorno sugli esseri umani. Ci studiano come se fossimo delle specie
di animali da sfruttare.
Cercherò di
elencare qui sotto tutto ciò che finora ho appreso
ascoltando le loro conversazioni.
Non ho ancora
capito quale sia il loro mondo di origine e non so
quando o in che modo siano giunti qui. So solo che ormai sono
dappertutto.
Sono esseri
senzienti, dotati di intelligenza e capacità adattative
fuori del comune, ma sono perlopiù incorporei. Non hanno una forma o
un volume definiti, e devono necessariamente utilizzare un organismo
vivente – un veicolo organico – per muoversi,
nutrirsi e
svolgere ogni altra funzione della vita. Se non ne hanno uno a
disposizione, rimangono in uno stato quiescente, possono comunicare
fra di loro ma è come se fossero in una specie di letargo nel quale
tutte le loro funzioni sono al minimo.
In qualche modo
entrano in un corpo e lo parassitano, sostituendo
rapidamente la loro volontà a quella della vittima. Tale forma di
infestazione ha una durata limitata nel tempo, però, perché i
tessuti risentono negativamente della presenza dell’ospite e
sviluppano delle patologie degenerative di vario genere. Quelli che
noi pensiamo essere tumori o altre malattie sono in realtà molto
spesso gli effetti nefasti dell’infestazione.
Quando l’ospite
umano muore, l’alieno è in grado di assorbire
tutte le sue competenze e abilità. Questo spiega da una parte perché
la fascia di età più colpita da quelle che noi crediamo malattie
sia dai cinquanta ai settanta anni – persone più ricche di
esperienza ma non ancora deteriorate – e dall’altra la velocità
con cui queste creature sembrano essersi adattate al nostro mondo:
ogni volta che il loro veicolo organico muore esse imparano
cose nuove su di noi.
Per passare da
un corpo a un altro necessitano di un tessuto organico
nel quale penetrare anche solo temporaneamente. Non credo però che
possano servirsi delle piante, hanno bisogno di cellule animali.
Sospetto che la
carne andata a male nel mio frigorifero sia stata
usata a questo scopo da un alieno, il quale ne ha causato in tal modo
la precoce decomposizione. Un tessuto già morto come un taglio di
carne non ha la possibilità di riparare i danni causati
dall’infestazione, quindi ne risente molto prima di uno ancora
vivente.
L’alieno in
questione è rimasto in casa mia per qualche ora.
Probabilmente aveva intenzione di parassitarmi, ma per qualche motivo
a me ignoto non ci è riuscito. Spiego in questo modo la presenza
maligna che ho percepito e la macchia che ho trovato sul soffitto.
Ci sono varie
specie di tali creature, anche se suppongo sia
impossibile classificarle in base alla tassonomia di Linneo. Alcune
di esse possono assumere un aspetto antropomorfo e sono in grado di
mimetizzarsi tra gli esseri umani.
Tali alieni
‘corporei’, chiamiamoli così, godono di grande
prestigio presso gli altri. Nelle conversazioni vengono definiti
ispettori
stellari e
sembrano avere un ruolo di protezione nei
confronti degli alieni incorporei. Sono incaricati di salvaguardare
la loro incolumità e di eliminare tutto ciò che può rappresentare
per loro una minaccia.
Poiché come ho
detto sono assai intelligenti, essi hanno capito
molto bene che per continuare a esistere indisturbati devono stare
molto attenti a chi riesce a percepirli. Il sistema che hanno trovato
per liberarsi di costoro è davvero inquietante: li fanno passare per
pazzi.
Tutti gli
ispettori stellari assumono il ruolo di psichiatri,
acquisendo in tal modo la possibilità di rinchiudere o sedare coi
farmaci quelli che capiscono ciò che sta succedendo.
10 Giugno
Devo stare
attento. Di sicuro sanno che c’è in giro un soggetto
problematico,
come loro definiscono chi si accorge della loro
presenza.
L’hanno capito,
anche se per fortuna non mi hanno ancora
localizzato con precisione.
12 Giugno
Credo che si
stiano accorgendo di me.
Ormai riconosco
molto bene le persone infestate e noto che cominciano
a seguirmi con lo sguardo quando passo.
Cerco di non
trovarmi mai da solo in luoghi isolati, perché una
volta che saranno certi della mia capacità di percepirli proveranno
a eliminarmi in qualche modo. Non so se gli ispettori stellari si
limitino a rinchiudere la gente, per quello che so potrebbero usare
anche altri metodi. Più drastici, magari.
Gli amici, o
quelli che credevo tali, si sono presentati di nuovo in
delegazione, stavolta accompagnati addirittura dai miei genitori e da
mio fratello, offrendosi per l’ennesima volta di accompagnarmi da
uno psichiatra. Lasciati aiutare, mi dicevano tutti
solleciti,
vedrai che
dopo starai meglio.
Lo so io come
vogliono farmi stare meglio. Melliflui figli di
puttana quelli già infestati e poveri creduloni idioti quelli ancora
liberi dal parassita alieno.
15 Giugno
Ho paura. Ora
hanno capito che il soggetto problematico sono
io. Come abbiano fatto non lo so, ho anche il sospetto che il mio
comportamento delle ultime settimane li abbia messi in allarme. Forse
avrei dovuto evitare di parlarne con altre persone, probabilmente
hanno dei canali di comunicazione per questo genere di cose, oppure
hanno cominciato a comprendere i miei pensieri come io comprendo i
loro.
20 Giugno
Ho messo delle
tende scure alle finestre, almeno posso rilassarmi
quando sono in casa. Prima avevo sempre degli sguardi puntati
addosso, che mi seguivano in ogni movimento. E quelli che mi tenevano
d’occhio evidentemente informavano quelli del piano di sopra di
tutto ciò che stavo facendo, perché poi sentivo gli ‘inquilini’
commentare fra loro le mie azioni.
Adesso per
fortuna ho un po’ di pace, ma non mi illudo, il fatto di
non potermi più controllare li ha fatti arrabbiare, e molto.
Sicuramente troveranno qualche altro sistema per sapere cosa faccio.
Aspetto la loro
prossima mossa.
Al lavoro la
situazione non è migliore. Di tanto in tanto sorprendo
qualche collega a fissarmi di sottecchi, e quando alzo lo sguardo,
quello si affretta a distogliere il proprio. Sono sicuro che mi siano
entrati nel computer, di certo alla ricerca di eventuali miei appunti
su di loro. Meno male che di questo diario ho solo una copia cartacea
che tengo sempre con me.
21 Giugno
In tutto questo
almeno una piccola nota positiva c’è. La mia
ragazza è l’unica che ha capito come stanno le cose.
Prima non le
avevo detto niente, temevo che anche lei come gli altri
mi prendesse per pazzo e magari mi lasciasse spaventata dalle mie
idee, ma ammetto che l’avevo sottovalutata.
Quando ieri
sera le ho spiegato tutto, non ha pensato neppure per un
attimo che fossero le farneticazioni di un malato di mente, ma anzi
mi ha riferito che anche lei più d’una volta ha avuto le mie
stesse sensazioni strane.
Probabilmente
tra qualche mese diventerà come me in grado di
percepirli con precisione.
Dobbiamo stare
attenti però. Ieri sera non mi sono fidato a
lasciarla andare a casa da sola, perché nel momento in cui si è
preparata per uscire ho sentito distintamente quelli di sopra che
dicevano: ora
se ne va, dite al nostro amico di seguirla.
Non so di che
‘amico’ stessero parlando, ma la cosa mi ha
spaventato molto e ho preferito farla dormire qui.
25 Giugno
Le tende scure
non bastano più. Hanno trovato un sistema per
controllarmi anche senza guardare attraverso le finestre. Mi entrano
in casa mentre sono al lavoro, frugano tra la mia roba, probabilmente
alla ricerca degli appunti che sto raccogliendo su di loro.
Hanno paura che
qualcuno di quelli che si accorgono di loro prima o
poi scopra un modo per combatterli, magari organizzandosi assieme ad
altre persone dotate della capacità di percepirli. Ecco perché si
affrettano a eliminare tutti coloro che ritengono anche solo
potenzialmente pericolosi in tal senso.
La mia ragazza
ha detto che anche a casa sua hanno cominciato a
cantare la nenia. Per ora è una specie di mugolio senza parole, che
lei percepisce solo in certe ore della notte. Forse dovrei farla
venire qui, ma come faccio a essere sicuro che non le accada niente
mentre sono fuori? quando ci sono io non entrano, ma nessuno mi
garantisce che non approfitterebbero della mia assenza per farle del
male.
2 Luglio
Ho preso le
ferie, ho riempito la casa di provviste. Lei è con me,
rimarremo qui dentro fino a che non avremo trovato un sistema
efficace per combatterli.
Da sopra
cantano e gridano tutta la notte, sanno cosa abbiamo
intenzione di fare, cercano di tenerci svegli per farci impazzire.
4 Luglio
Ormai siamo
prigionieri. L’unica volta che ho osato mettere piede
fuori di casa sono stato inseguito, credo di essermi salvato per pura
fortuna. Era tardi, stavo rientrando con le borse della spesa in mano
quando mi sono accorto che avevo qualcuno alle spalle. Mi sono girato
e me lo sono trovato esattamente davanti. Era troppo buio per vederlo
chiaramente, ma mi ha comunicato una sensazione di terrore
agghiacciante.
Ho abbandonato
senza esitare quello che stavo trasportando e mi sono
messo a correre a perdifiato. Quella cosa, non saprei come
altro definirla, mi inseguiva emettendo suoni spaventosi,
gorgoglianti e raschianti. Emanava un odore nauseabondo, talmente
forte da riuscire quasi a stordirmi.
Ora lo prende, ora
lo prende! sentivo
ripetere mentre scappavo
col cuore in gola.
Attraversando
il parco qualcosa deve averlo rallentato, dandomi la
possibilità di rifugiarmi in casa e sbarrare la porta.
L’ho sentito
salire fino al pianerottolo, ho riconosciuto il tanfo
di putrefazione che emanava. È rimasto per un po’ davanti alla
porta fiutando e mugolando, poi deve essersene andato.
6 Luglio
Il cerchio si
sta stringendo. Questa mattina il centro di Igiene
Mentale ha mandato della gente a suonare alla porta. Dicevano che
avevano bisogno di parlarmi, che i miei vicini sono preoccupati
perché è da giorni che sono chiuso in casa con le tapparelle
abbassate. Dicevano che avevano ricevuto delle segnalazioni.
Io e la mia
ragazza siamo rimasti immobili e in perfetto silenzio
fino a che non se ne sono andati, ma torneranno, lo so che
torneranno. Una volta che l’ispettore stellare è sulle tracce di
un soggetto problematico non lo lascia andare così facilmente.
La creatura
mostruosa non è più ricomparsa, ma io so che sta
girando qui intorno. Ne sento l’odore, la sento ringhiare qui
sotto. Mi è parso anche di intravederla attraverso una fessura della
tapparella. La mia ragazza dice che l’ha sentita anche lei, ieri
notte era sotto la finestra della camera da letto.
9 Luglio
Non so quanto
potremo resistere qui dentro, le provviste non
dureranno all’infinito. E, a parte questo, non credo che gli alieni
aspetteranno ancora molto prima di venirci a prendere. Ormai sanno
dove siamo e che intenzioni abbiamo, quindi è solo questione di
tempo.
Sono tornati
quelli dell’Igiene Mentale, siccome non rispondevamo
ai loro richiami hanno infilato un biglietto sotto la porta. Né io
né la mia ragazza l’abbiamo toccato, è ancora là in mezzo al
corridoio.
10 Luglio
Meno male che
c’è la mia ragazza qui con me. Se non ci fosse lei
credo che sarei già impazzito. È l’unica persona che ha capito
veramente quello che sta succedendo, che mi aiuta a combattere invece
di mettere in dubbio la mia salute mentale come hanno fatto tutti gli
altri.
Sono veramente
fortunato ad averla al mio fianco.
12 Luglio
Ho capito.
Cristo, era così semplice. La loro sicurezza è la loro
rovina, come peraltro succede spesso, e sono state proprio le voci
che provengono dal piano di sopra a fornirmi gli elementi per capire
come eliminarli.
Quello che ho
scoperto è talmente importante che non voglio
scriverlo nemmeno qui, un quaderno potrebbe sempre cadere in mani
sbagliate, mentre è vitale che queste informazioni vengano
conservate in modo da poterne al più presto fare buon uso.
Ora so come
liberare l’umanità da questi parassiti alieni
maledetti.
13 Luglio
Ne ho parlato
anche con la mia ragazza, dobbiamo scappare. Restare
qui è troppo pericoloso, quei mostri si stanno organizzando per
eliminarci. Li sentiamo parlare tutto il giorno, sono furiosi.
Probabilmente non si sono mai trovati di fronte a una volontà di
resistenza così decisa, credo che normalmente gli ispettori stellari
si occupino solo di qualche innocuo personaggio dotato della capacità
di percepire gli alieni ma senza una concreta volontà di nuocere
alla loro specie.
Io invece
voglio distruggerli, ecco perché dobbiamo al più presto
far perdere le nostre tracce.
Al solito, non
scrivo dove andremo. Si tratta di un’informazione
che non deve assolutamente arrivare a loro.
14 Luglio
È tutto pronto,
abbiamo soldi, provviste, medicinali e tutto quello
che serve per affrontare il viaggio. La cosa più difficile sarà
uscire dall’appartamento per arrivare al garage, ma penso che una
volta chiusi in macchina saremo relativamente protetti.
Ore 10,35
Hanno scoperto
dove abbiamo intenzione di andare, lo ripetevano con
aria canzonatoria poco fa. Com’è possibile? Eppure siamo stati
attentissimi a non far trapelare nulla.
Siamo costretti
a rimandare la partenza e a cercare una meta
alternativa, perché si stanno organizzando per venirci a prendere
non appena giungeremo a destinazione.
Ore 14,15
È la cosa
peggiore che potessi augurarmi. Maledetti schifosi!
Ho capito come
facevano a sapere tutto quello che avevamo intenzione
di fare: la mia ragazza ne ha uno dentro.
Non so quando
l’abbia infestata e non so come ho fatto a non
accorgermene prima, ma ormai il parassita ha sostituito la propria
volontà alla sua e l’ha trasformata in un’efficientissima spia.
Per fortuna che certe cose non le ho mai dette nemmeno a lei,
altrimenti ora sarebbe tutto perduto. Non sapranno mai che ho
scoperto come distruggerli, per esempio.
Io la amo, ma
l’Umanità è più importante.
Ore 20,40
Arrivano, sento
picchiare alla porta.
Questa volta
non si fermano. Qualcuno fuori sta minacciando di farla
sfondare.
Maledetti.
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