* capitolo 5 *
Fu per puro caso che i due decisero
di guardare l’orologio,
quando ormai la lezione di Pozioni era cominciata da più di
cinque minuti.
Fecero una corsa tremenda per
raggiungere i sotterranei,
Draco aprì la porta ancora affiatato e con la divisa
semi-slacciata quando
–SLAM- l’intera classe si voltò verso di
loro.
Lumacorno alzò il
sopracciglio e si avvicinò a loro.
“ma bene! Dieci minuti di
ritardo, come pensate di
giustificarvi?”
Harry balbettò lievemente
“noi veramente… stavamo…”
“litigando! E il tempo ci
è volato” disse prontamente Draco.
“Beh, questo non vi
giustifica, anzi. Stasera sarete in
punizione, insieme, alle 11 nei sotterranei a pulire l’aula
di Pozioni.
Lavorate pure in coppia, è ora che la smettiate di beccarvi
contro! E ora
andate a posto, in silenzio”.
I ragazzi si andarono a sedere di
fianco ai loro migliori
amici che li guardarono sbalorditi e divertiti.
Blaise ammiccò
discretamente sussurrando all’orecchio di
Draco
“siete affaticati per la
corsa oppure? Hihi litigando… che
scusa patetica da inventare. Fossi stato in te avrei lavorato molto
più di
fantasia”
Draco non si scompose mantenendo la
sua solita compostezza,
ma un accennato ghignò si formò vedendo le guance
rosse di Harry. Evidentemente
la Granger lo stava sgridando visto il modo in cui gesticolava cercando
di non
farsi notare dal professore.
“beh, intanto era la scusa
più plausibile e poi… se il
risultato è una punizione da soli, penso che
inventerò scuse “patetiche”
più
spesso!”
“già”
ridacchiò Blaise “allora penso che stanotte ti
aspetterò alzato per sentire tutti i dettagli della serata,
specialmente quelli
piccanti”
“cretino!”
rispose Draco dando uno scappellotto all’amico.
* * *
La lezione terminò in
fretta, così come il resto della
giornata e, se dal lato Serpeverde l’aria che si respirava
era carica
d’eccitazione, da quello Grifondoro quella stessa eccitazione
era inibita da
una crescente preoccupazione.
Harry aspettò
l’orario per la punizione facendo avanti e
indietro nella Sala Comune mangiandosi le unghie, sotto lo sguardo
irritato di
Ron e Hermione.
“basta amico!”
fece il rosso “ci fai venire il mal di
testa!”
“è
vero” concordò la ragazza “e poi non
capisco cosa ci sia
di preoccupante anzi, sarà la più bella delle
punizioni che tu abbia mai
scontato!” lo confortò sorridendo.
Non voleva rivelare i suoi tormenti
agli amici e vederli
così rilassati lo fece sentire più stupido di
come già non si sentisse.
In effetti non c’era modo
di spiegare cosa passasse per la
testa di Harry. Quello che era accaduto nella Stanza delle
Necessità poteva essere
solo un episodio sporadico, niente di preoccupante. Ma quello che
più lo
angustiava erano i dubbi nati da quell’evento. Il moro
cominciava a dubitare di
sé. Aveva costruito la sua identità con sforzo e
comunque non credeva di
conoscersi bene come avrebbe dovuto. Non aveva dei solidi punti di
riferimento
a cui appigliarsi e con cui poter fare congetture su di sé.
Perciò, forse, la
cosa più sensata da fare era lasciarsi andare e seguire
l’istinto e
l’impulsività che da sempre lo avevano
contraddistinto. E almeno di questi due
caratteri del proprio Io gli erano chiari. Così si
avviò verso l’aula di
Pozioni. Alla scrivania era seduto Lumacorno, avvolto in una vestaglia
da
camera e sulla sedia di fronte stava Draco.
“bene Harry, ora che ci sei
anche tu potete iniziare.
Dovrete pulire quei calderoni laggiù e ordinare
alfabeticamente le pozioni su
quella mensola. Laddove le etichette siano rovinate vi prego di
riscriverle.
Ora io vado a letto. Niente risse o vi porto dal preside.”
“sì,
signore” risposero i due vedendo il professore uscire.
“ah”
sospirò Draco “era ora che se ne andasse, non ne
potevo
più del suo continuo squadrarmi”
“già”
“…”
“beh, allora
cominciamo.” E si avviò ai calderoni dove a
fianco stavano dei guanti e degli spazzoloni.
Se Draco rimase deluso dalla mancanza
di gesti da parte del
compagno non lo diede a vedere ma lo raggiunse, aspettando di vedere
come si sarebbe
evoluta la serata. In fondo, ne avevano di tempo da utilizzare!
Ma i minuti passavano e quando ormai
la pazienza del biondo
(quasi del tutto inesistente) si era esaurita, decise
d’intervenire
“Insomma Harry, si
può sapere cos’hai? Non dici una parola,
non fai niente se non… scontare VERAMENTE la
punizione”.
Harry guardò rattristato
l’espressione ferita di Draco.
Doveva immaginarselo, il compagno era sempre stato, anche come nemesi,
un tipo
passionale e possessivo.
“scusami. Mi dispiace, non
dovevo essere così freddo. Non so
neanche perché e il mio atteggiamento forse ti fa pensare a
una mancanza di
fiducia nei tuoi confronti. Ma non è così.
Davvero mi spiace.”
Draco gli sorrise e
l’abbracciò, non troppo sicuro, ma
voleva lasciare un po’ di respiro al moro senza dargli troppe
pressioni.
“bene.” Fece poi
staccandosi da Harry avvicinandosi alle
pozioni sistemate.
“non ci resta che
riscriverne le etichette rovinate”.
Si maledì mentalmente per
aver interrotto quel contatto col
ragazzo. Era famoso per la sua reputazione da
“farfallone” nella scuola ma
forse non voleva essere sempre lui a prendere l’iniziativa.
Insomma, anche se
l’”esperto” era lui, Harry era il
Grifondoro.
Con la coda dell’occhio
vide Harry sbadigliare
“non
preoccuparti” fece all’indirizzo del Grifone
“non ci
vorrà più di mezz’ora. Che ore
sono?”
“Mezzanotte e dieci
più o me-” e le sue parole furono
interrotte da uno sbadiglio che fece ridere il biondo.
Draco dunque si avviò a
prendere una delle boccette, ma
venne bloccato dalla mano di Harry che gli afferrò il
braccio e schiacciò il
petto del moro alla schiena di Draco. Quest’ultimo
sentì il respiro profondo e
caldo che gli fece passare un brivido dal collo al resto del corpo. Poi
Harry
accostò le labbra al suo orecchio, parlò con una
voce un po’ roca ma
decisamente sensuale, e per Draco fu il Paradiso.
“magari…
potremmo pensarci dopo a queste e impiegare la
serata in modo più… dilettevole”
e
mentre una meno teneva saldamente il fianco di Draco, l’altra
scese
dannatamente lenta verso la mano del biondo e gli tolse la boccetta per
poi
posarla a casaccio sul tavolo. Il biondo sentì
indistintamente le labbra di
Harry che si curvavano in modo malizioso. Intanto un
“qualcosa” (che non poteva
essere una bacchetta) del moro (chiamiamolo così ^_^)
cresceva a contatto con
la coscia del biondo che sgranò gli occhi.
Il Serpeverde provò a
voltarsi ma venne sbattuto sul tavolo,
non troppo (anzi per niente) delicatamente, da Harry che ce lo fece
semi-sdraiare sopra. Gli bloccò i polsi sopra la testa
aiutandosi con la
cravatta rosso-oro.
Rise divertito del patetico tentativo
di Draco di liberarsi
per avere anche lui un rapporto un po’ più attivo
nella situazione.
Mentre l’altro continuava a
dimenarsi inutilmente, Harry si
chinò sul collo del biondino e cominciò a
baciargli la pelle sotto l’orecchio
mentre con le mani gli sbottonò la divisa e sfilava il
maglione e la camicia,
lasciandolo a petto nudo.
Draco si era finalmente fermato per
bearsi delle sensazioni
che stava provando. Poi, quando non sentì più
contatto col suo ragazzo, si
decise ad aprire gli occhi. Harry ghignava e alternava movimenti del
capo a
destra e sinistra, mangiandosi con gli occhi la Serpe. Si decise poi a
parlare
continuando a fissare Draco
“Adoro
averti in
mio completo potere!”
Draco strabuzzò gli occhi.
Era vero che avrebbe preferito
Harry un po’ più attivo ma qui si erano decisamente
invertiti i ruoli! Ed
era anche vero il fatto che Draco si trovava effettivamente
in completa
balia dell’altro. Ciò non toglieva,
però, che Draco Malfoy restava tale: un
Serpeverde orgoglioso, bastardo e inconfutabilmente ATTIVO. Va bene
stare al
gioco, ma sentirsi dire così a freddo, senza preparazione,
di essere
sottomesso, lo aveva sconvolto. Essere succube di Harry era sempre
stato un po’
il suo sogno nel cassetto, ma non gli quadrava questo cambio improvviso
di
personalità in Harry. E poi nel giro di quanto? Un ora?
Forse doveva seriamente
prendere in considerazione il fatto che l’amico Voldy gli
avesse rovinato
qualche neurone insieme alla cicatrice.
Ma ovviamente
amava Harry e, nonostante non l’avrebbe
ammesso nemmeno a se stesso, si sarebbe completamente affidato al
compagno.
Però…
“non mi piace che ti
diverti da solo” ghignando a sua volta,
con un colpo di reni invertì le posizioni facendo incupire
lo sguardo di Harry.
Con un po’ di
difficoltà, visti i suoi polsi legati, Draco
riuscì a sfilare a sua volta la divisa di Harry.
Appena la testa uscì dal
collo della camicia, il biondo vide
Harry con gli occhi spalancati e un’espressione spaventata
che non avrebbe
dovuto esserci e che riuscì a smontare
l’eccitazione di Draco.
“Harry?” non fece
in tempo a dire il suo nome che questi
prese le sue cose da terra e, a sguardo basso, scappò alla
stanza.
Passarono cinque minuti in cui Draco
se ne stava immobile,
ancora mezzo nudo e con i polsi legati a fissare il vuoto. Poi
riuscì a
realizzare di essere stato bidonato per
la seconda volta e che nessun amante aveva mai avuto quel
volto spaventato
solo per essere stato mezzo spogliato.
La rabbia salì impetuosa
“MERDA”
ringhiò il biondo mentre a scatti si liberava dalla
cravatta rosso-oro. Non riusciva a capacitarsi del comportamento del
fidanzato,
soprattutto dopo quello che Harry gli aveva fatto.
Ma al momento era troppo arrabbiato
per analizzare con calma
i dettagli della serata. Doveva assolutamente confidarsi con Blaise. Un
tipo
calcolatore ed estraneo ai fatti, come lo era il suo amico, era
l’essenziale.
“Ma giuro che domani
trascino quello Sfregiato da qualche
parte a parlare, anche a costo di fare una scenata in Sala
Grande!”
Con un colpo di bacchetta
sistemò le pozioni rimaste e uscì
dall’aula sbattendo la porta.
* * *
Scusate l'imperdonabile ritardo nel continuare la storia, ma fino agli
ultimi giorni di scuola non ho potuto proprio. :(
Comunque...spero di avere più tempo e mi
impegnerò al massimo per cercare di finirla il prima
possibile.
Comunque ringrazio tantissimo coloro che leggono, recensiscono,
aggiungono ai preferiti ecc...( In particolare ringrazio Debby, la mia
beta, il mio aiuto e sostegno. Grazie bella! ) Siete davvero una forte
stimolazione a scrivere :) e spero di non deludervi.
Baci
SweetBloodyEly ---> <3
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