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Autore: SweetBloodyEly    16/06/2009    1 recensioni
QUESTA FF è ANBIENTATA DOPO HP 7 MA NON TIENE CONTO DEL SUO EPILOGO. Buona Lettura! ^_^ Voldemort è morto e la vita di tutti sembra scorrere al meglio, ma qualcosa si cela nell'oscurità. Mentre alcuni sopravvissuti dalla guerra cambiano, ne sembrano riemergere altri dal passato, portando con loro oscuri incantesimi che romperanno la fragile pace appena conquistata...
Genere: Triste, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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* capitolo 5 *

Fu per puro caso che i due decisero di guardare l’orologio, quando ormai la lezione di Pozioni era cominciata da più di cinque minuti.

Fecero una corsa tremenda per raggiungere i sotterranei, Draco aprì la porta ancora affiatato e con la divisa semi-slacciata quando –SLAM- l’intera classe si voltò verso di loro.

Lumacorno alzò il sopracciglio e si avvicinò a loro.

“ma bene! Dieci minuti di ritardo, come pensate di giustificarvi?”

Harry balbettò lievemente “noi veramente… stavamo…”

“litigando! E il tempo ci è volato” disse prontamente Draco.

“Beh, questo non vi giustifica, anzi. Stasera sarete in punizione, insieme, alle 11 nei sotterranei a pulire l’aula di Pozioni. Lavorate pure in coppia, è ora che la smettiate di beccarvi contro! E ora andate a posto, in silenzio”.

I ragazzi si andarono a sedere di fianco ai loro migliori amici che li guardarono sbalorditi e divertiti.

Blaise ammiccò discretamente sussurrando all’orecchio di Draco

“siete affaticati per la corsa oppure? Hihi litigando… che scusa patetica da inventare. Fossi stato in te avrei lavorato molto più di fantasia”

Draco non si scompose mantenendo la sua solita compostezza, ma un accennato ghignò si formò vedendo le guance rosse di Harry. Evidentemente la Granger lo stava sgridando visto il modo in cui gesticolava cercando di non farsi notare dal professore.

“beh, intanto era la scusa più plausibile e poi… se il risultato è una punizione da soli, penso che inventerò scuse “patetiche” più spesso!”

“già” ridacchiò Blaise “allora penso che stanotte ti aspetterò alzato per sentire tutti i dettagli della serata, specialmente quelli piccanti”

“cretino!” rispose Draco dando uno scappellotto all’amico.

* * *

La lezione terminò in fretta, così come il resto della giornata e, se dal lato Serpeverde l’aria che si respirava era carica d’eccitazione, da quello Grifondoro quella stessa eccitazione era inibita da una crescente preoccupazione.

Harry aspettò l’orario per la punizione facendo avanti e indietro nella Sala Comune mangiandosi le unghie, sotto lo sguardo irritato di Ron e Hermione.

“basta amico!” fece il rosso “ci fai venire il mal di testa!”

“è vero” concordò la ragazza “e poi non capisco cosa ci sia di preoccupante anzi, sarà la più bella delle punizioni che tu abbia mai scontato!” lo confortò sorridendo.

Non voleva rivelare i suoi tormenti agli amici e vederli così rilassati lo fece sentire più stupido di come già non si sentisse.

In effetti non c’era modo di spiegare cosa passasse per la testa di Harry. Quello che era accaduto nella Stanza delle Necessità poteva essere solo un episodio sporadico, niente di preoccupante. Ma quello che più lo angustiava erano i dubbi nati da quell’evento. Il moro cominciava a dubitare di sé. Aveva costruito la sua identità con sforzo e comunque non credeva di conoscersi bene come avrebbe dovuto. Non aveva dei solidi punti di riferimento a cui appigliarsi e con cui poter fare congetture su di sé. Perciò, forse, la cosa più sensata da fare era lasciarsi andare e seguire l’istinto e l’impulsività che da sempre lo avevano contraddistinto. E almeno di questi due caratteri del proprio Io gli erano chiari. Così si avviò verso l’aula di Pozioni. Alla scrivania era seduto Lumacorno, avvolto in una vestaglia da camera e sulla sedia di fronte stava Draco.

“bene Harry, ora che ci sei anche tu potete iniziare. Dovrete pulire quei calderoni laggiù e ordinare alfabeticamente le pozioni su quella mensola. Laddove le etichette siano rovinate vi prego di riscriverle. Ora io vado a letto. Niente risse o vi porto dal preside.”

“sì, signore” risposero i due vedendo il professore uscire.

“ah” sospirò Draco “era ora che se ne andasse, non ne potevo più del suo continuo squadrarmi”

“già”

“…”

“beh, allora cominciamo.” E si avviò ai calderoni dove a fianco stavano dei guanti e degli spazzoloni.

Se Draco rimase deluso dalla mancanza di gesti da parte del compagno non lo diede a vedere ma lo raggiunse, aspettando di vedere come si sarebbe evoluta la serata. In fondo, ne avevano di tempo da utilizzare!

Ma i minuti passavano e quando ormai la pazienza del biondo (quasi del tutto inesistente) si era esaurita, decise d’intervenire

“Insomma Harry, si può sapere cos’hai? Non dici una parola, non fai niente se non… scontare VERAMENTE la punizione”.

Harry guardò rattristato l’espressione ferita di Draco. Doveva immaginarselo, il compagno era sempre stato, anche come nemesi, un tipo passionale e possessivo.

“scusami. Mi dispiace, non dovevo essere così freddo. Non so neanche perché e il mio atteggiamento forse ti fa pensare a una mancanza di fiducia nei tuoi confronti. Ma non è così. Davvero mi spiace.”

Draco gli sorrise e l’abbracciò, non troppo sicuro, ma voleva lasciare un po’ di respiro al moro senza dargli troppe pressioni.

“bene.” Fece poi staccandosi da Harry avvicinandosi alle pozioni sistemate.

“non ci resta che riscriverne le etichette rovinate”.

Si maledì mentalmente per aver interrotto quel contatto col ragazzo. Era famoso per la sua reputazione da “farfallone” nella scuola ma forse non voleva essere sempre lui a prendere l’iniziativa. Insomma, anche se l’”esperto” era lui, Harry era il Grifondoro.

Con la coda dell’occhio vide Harry sbadigliare

“non preoccuparti” fece all’indirizzo del Grifone “non ci vorrà più di mezz’ora. Che ore sono?”

“Mezzanotte e dieci più o me-” e le sue parole furono interrotte da uno sbadiglio che fece ridere il biondo.

Draco dunque si avviò a prendere una delle boccette, ma venne bloccato dalla mano di Harry che gli afferrò il braccio e schiacciò il petto del moro alla schiena di Draco. Quest’ultimo sentì il respiro profondo e caldo che gli fece passare un brivido dal collo al resto del corpo. Poi Harry accostò le labbra al suo orecchio, parlò con una voce un po’ roca ma decisamente sensuale, e per Draco fu il Paradiso.

“magari… potremmo pensarci dopo a queste e impiegare la serata in modo più… dilettevole” e mentre una meno teneva saldamente il fianco di Draco, l’altra scese dannatamente lenta verso la mano del biondo e gli tolse la boccetta per poi posarla a casaccio sul tavolo. Il biondo sentì indistintamente le labbra di Harry che si curvavano in modo malizioso. Intanto un “qualcosa” (che non poteva essere una bacchetta) del moro (chiamiamolo così ^_^) cresceva a contatto con la coscia del biondo che sgranò gli occhi.

Il Serpeverde provò a voltarsi ma venne sbattuto sul tavolo, non troppo (anzi per niente) delicatamente, da Harry che ce lo fece semi-sdraiare sopra. Gli bloccò i polsi sopra la testa aiutandosi con la cravatta rosso-oro.

Rise divertito del patetico tentativo di Draco di liberarsi per avere anche lui un rapporto un po’ più attivo nella situazione.

Mentre l’altro continuava a dimenarsi inutilmente, Harry si chinò sul collo del biondino e cominciò a baciargli la pelle sotto l’orecchio mentre con le mani gli sbottonò la divisa e sfilava il maglione e la camicia, lasciandolo a petto nudo.

Draco si era finalmente fermato per bearsi delle sensazioni che stava provando. Poi, quando non sentì più contatto col suo ragazzo, si decise ad aprire gli occhi. Harry ghignava e alternava movimenti del capo a destra e sinistra, mangiandosi con gli occhi la Serpe. Si decise poi a parlare continuando a fissare Draco

Adoro averti in mio completo potere!”

Draco strabuzzò gli occhi. Era vero che avrebbe preferito Harry un po’ più attivo ma qui si erano decisamente invertiti i ruoli! Ed era anche vero il fatto che Draco si trovava effettivamente in completa balia dell’altro. Ciò non toglieva, però, che Draco Malfoy restava tale: un Serpeverde orgoglioso, bastardo e inconfutabilmente ATTIVO. Va bene stare al gioco, ma sentirsi dire così a freddo, senza preparazione, di essere sottomesso, lo aveva sconvolto. Essere succube di Harry era sempre stato un po’ il suo sogno nel cassetto, ma non gli quadrava questo cambio improvviso di personalità in Harry. E poi nel giro di quanto? Un ora? Forse doveva seriamente prendere in considerazione il fatto che l’amico Voldy gli avesse rovinato qualche neurone insieme alla cicatrice.

Ma ovviamente amava Harry e, nonostante non l’avrebbe ammesso nemmeno a se stesso, si sarebbe completamente affidato al compagno. Però…

“non mi piace che ti diverti da solo” ghignando a sua volta, con un colpo di reni invertì le posizioni facendo incupire lo sguardo di Harry.

Con un po’ di difficoltà, visti i suoi polsi legati, Draco riuscì a sfilare a sua volta la divisa di Harry.

Appena la testa uscì dal collo della camicia, il biondo vide Harry con gli occhi spalancati e un’espressione spaventata che non avrebbe dovuto esserci e che riuscì a smontare l’eccitazione di Draco.

“Harry?” non fece in tempo a dire il suo nome che questi prese le sue cose da terra e, a sguardo basso, scappò alla stanza.

Passarono cinque minuti in cui Draco se ne stava immobile, ancora mezzo nudo e con i polsi legati a fissare il vuoto. Poi riuscì a realizzare di essere stato bidonato per la seconda volta e che nessun amante aveva mai avuto quel volto spaventato solo per essere stato mezzo spogliato.

La rabbia salì impetuosa

“MERDA” ringhiò il biondo mentre a scatti si liberava dalla cravatta rosso-oro. Non riusciva a capacitarsi del comportamento del fidanzato, soprattutto dopo quello che Harry gli aveva fatto.

Ma al momento era troppo arrabbiato per analizzare con calma i dettagli della serata. Doveva assolutamente confidarsi con Blaise. Un tipo calcolatore ed estraneo ai fatti, come lo era il suo amico, era l’essenziale.

“Ma giuro che domani trascino quello Sfregiato da qualche parte a parlare, anche a costo di fare una scenata in Sala Grande!”

Con un colpo di bacchetta sistemò le pozioni rimaste e uscì dall’aula sbattendo la porta.

* * *

Scusate l'imperdonabile ritardo nel continuare la storia, ma fino agli ultimi giorni di scuola non ho potuto proprio. :(
Comunque...spero di avere più tempo e mi impegnerò al massimo per cercare di finirla il prima possibile.
Comunque ringrazio tantissimo coloro che leggono, recensiscono, aggiungono ai preferiti ecc...( In particolare ringrazio Debby, la mia beta, il mio aiuto e sostegno. Grazie bella! ) Siete davvero una forte stimolazione a scrivere :) e spero di non deludervi.
Baci
SweetBloodyEly ---> <3

  
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