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Chiedo scusa a tutti per l'immenso ritardo.
Come avevo detto, in parte ciò è dovuto al fatto che
volevo concludere l'altra mia interattiva (che infatti ho concluso) ma
in parte è dipeso dal fatto (non preventivato) che per motivo
legati al lavoro ho dovuto cambiare 5 città in 3 settimane... in
pratica il poco tempo libero a mia disposizione l'ho usato per fare e
disfare le valige.
Adesso dovrei però avere finalmente un po' di tregua.
Buona lettura! ;)
Dove eravamo rimasti?
- nel 2022 Eleonore Grimm, dopo aver trovato nel diario del suo
antenato Jacob le istruzioni per costruire il mantello di Cappuccetto
Rosso, decide di portarle alla sua ex compagna di scuola Virginia
Petronovik, discendente di una nota famiglia di alchimisti
- nel 1803 Jacob porta via Sascha da Durmstrang e la fa
ospitare da una misteriosa donna, attirando così le ire di suo
zio Elijah. Lo stesso Jacob nel frattempo bacia Bianca, la sua promessa
sposa, per farle capire di essere innamorata di Willhelm. Gli studenti
(tra i quali Patton) cercano di capire chi stia mettendo in pericolo la
loro vita durante lo svolgimento del Torneo Tremaghi, ma alcuni di loro
continuano ad essere uccisi. Si scopre che Michael è un farshee
(corrispondente maschile di una banshee). Livvy, per cercare di
dimenticare la sua cotta per Willhelm, intraprende una relazione con
Liam (anche se la cosa non le riesce molto bene).
Intanto il Torneo Tremaghi continua...
- Gita a Durmsburg e ricerche in biblioteca -
settembre 2022, Inghilterra
"Per i quattro fondatori!" Esclamò Virginia battendo felicemente le mani "Tutto questo... tutto questo è magnifico! E' davvero reale? Funziona sul serio?"
Domandò alzando finalmente lo sguardo verso Eleonore,
completamente euforica per quel piccolo tesoro che la Corvonero le
aveva appena portato.
"I mantelli che ci sono stati tramandati per generazioni funzionano
ancora a distanza di due secoli, quindi direi di sì." Rispose la
Grimm, sorridendo a sua volta. "Puoi replicarli?"
"Alcuni ingredienti sono diventati più rari in questi ultimi
anni..." Fu il commento pensieroso della Tassorosso "... però in
linea di massima sì, dovrei riuscirci senza problemi: le
istruzioni sono state riportate in modo talmente preciso che è
impossibile sbagliare. Diciamo solo che non ne potrò produrre in
quantità industriali."
Senza riuscire a contenere l'entusiasmo, Eleonore saltellò
finchè non la raggiunse, poi la stritolò in un abbraccio.
"Grazie Gin: è molto di più di quanto io potessi sperare. Qualsiasi cosa ti serva per realizzarli devi soltanto comunicarmelo."
-*-*-*-
"BASTA!" Urlò Livvy all'improvviso, con tutto il fiato che aveva in gola. "LA SMETTA!"
"Ti nascondi dietro ad una sottana adesso?" Lo derise Elijah.
"Non
mi nasconderei neanche... dietro a quella... di una di famiglia..."
Boccheggiò testardamente Jacob, pur di non dargliela vinta
"Figuriamoci dietro a quella... di un'estranea."
(da cap. 15 - Jacob)
2 aprile 1803, Durmstrang
Ignorando un gruppo di studentesse che si erano messe a chiacchierare
in mezzo al corridoio - e che avevano iniziato a ridacchiare al suo
passaggio - Jacob allungò il collo per cercare di intercettare
la persona con la quale doveva assolutamente parlare.
E quando finalmente la trovò, dalla parte completamente opposta
rispetto a dove si trovava lui, decise di accellerare il passo per
raggiungerla il più in fretta possibile.
"LIVVY!" Urlò per cercare di ottenere la sua attenzione.
Ma o la ragazza non l'aveva sentito - cosa anche probabile, visto il
chiacchiericcio piuttosto rumoroso presente come sottofondo - oppure lo
stava ignorando - cosa altrettanto probabile - perchè si
incamminò nella direzione opposta rispetto a dove si trovava lui.
"LIVVY!" Tentò di nuovo, alzando ancora di più il tono della voce.
La ragazza però, continuò ad ignorarlo.
"DELIVERANCE RAVENWOOD DUCHANNES TI VUOI FERMARE MALEDIZIONE?"
Questa volta Jacob era più che sicuro che lei lo avesse sentito
visto che, di fronte al suo sonante urlo, l'intero corridoio si era
zittito. Tuttavia la ragazza continuò per la sua strada,
fornendogli così la prova che cercava: la ragazza lo stava evitando di proposito.
Ignorando i volti dei presenti, che ormai assistevano alla scena con
crescente curiosità - e senza alcun pudore - Jacob
accellerò il passo fino a quasi correre, finchè non
riuscì a raggiungerla e a prenderla per un braccio, bloccando
così la sua fuga.
"Livvy! Mi stai evitando per caso?" Domandò ironico, dopo averla quasi costretta a girarsi verso di lui.
"Oh, ciao Jacob." Rispose lei con finto tono innocente, quasi come se
si fosse davvero accorta solo in quel momento della sua presenza.
"Ciao... ascolta, ho bisogno del tuo aiuto." Le comunicò il
Grimm, anche se vagamente guardingo. Non riusciva a capire il
perchè, di tutta quella diffidenza all'improvviso. "Sto
lavorando su una cosa importante, ma sono ad un punto morto. So che tu
sei un'esperta e..."
"Ah ma davvero?"
Replicò Livvy con tono sarcastico "Quindi fammi capire bene
Jacob: quando hai bisogno mi cerchi... ma per il resto del tempo io per
te sono un'estranea? Di qualsiasi cosa si tratti, per quanto mi
riguarda, puoi anche arrangiarti." Commentò rabbiosa.
"Liv..." Provò a ribattere Jacob, sgrandando gli occhi sorpreso,
prima di riuscire a capire a quale episodio la ragazza si riferisse.
Erano successe talmente tante cose nel mezzo, che gli sembrava avvenuto tutto quanto diversi secoli prima.
"E adesso lascia il mio braccio o passo alle maniere forti." Lo
bloccò però Deliverance, estraendo la bacchetta con
rabbia.
"Aspetta..." Provò ad opporsi Jacob.
"Non l'hai sentita? Lasciala in pace." Si intromise a quel punto William, comparso all'improvviso - apparentemente dal nulla - al fianco della ragazza.
"Non ho bisogno del tuo aiuto Liam." Commentò freddamente Livvy,
lanciando ad entrambi un'occhiata gelida. "Lasciatemi in pace. Tutti e due."
Capendo che la situazione non era delle migliori, Jacob si
affrettò ad accontentarla, mentre Liam alzava le mani per aria,
come a dimostrare di non essere un pericolo, sorpreso per quello scatto
quanto il Grimm.
"Ehy! Volevo soltanto aiutarti!"
"Non ho bisogno del tuo aiuto Liam."
Prima di riuscire a dirle qualsiasi altra cosa, la ragazza era
scomparsa dalla loro visuale, inghiottita dalla folla di studenti che
continuavano a fissare la scena allibiti.
-*-*-*-
biblioteca di Durmstrang
"Kath, sei proprio sicura di non
voler venire con noi a Durmsburg?" Domandò per l'ennesima
volta Madison "Ti farà bene un po' d'aria fresca!"
"Di aria fresca ne ho fin che voglio anche qui: mi basta attraversare
un corridoio! Sai quanti spifferi trovo?" Fu la risposta ironica della
campionessa australiana, che riuscì così a strappare un
sorriso alle sue amiche.
Era dura andare avanti, ma loro ce la stavano mettendo tutta.
"Sicura?" Domandò anche Clementine, che come Madison sembrava
aver intrapreso come missione personale quella di portare Kathleen
fuori dal castello per farla distrarre.
"Assolutamente sì." Confermò però la yowie "E' da
giorni che dico di voler passare una giornata in biblioteca per cercare
qualcosa sulla terza prova." Spiegò "Siamo già ad aprile
e si terrà a metà maggio. Non ho molto tempo
per prepararmi."
"Allora possiamo restare con te ed aiutarti." Propose a quel punto
Madison, che sembrava proprio intenzionata quanto Clementine a non
lasciare la campionessa da sola.
"No ragazze." Si oppose però fermamente Kathleen. "Voi due non
vedevate l'ora di tornare a Durmsburg, perciò sarà
esattamente lì che vi recherete oggi. Io invece passerò
la giornata qui, in biblioteca. Ci vediamo stasera. Ho anch'io bisogno
della mia mezza giornata di libertà. E adesso... Marsh!"
Senza dare loro possibilità di replica, la ragazza
appellò alcuni libri, li impilò davanti a sè e poi
iniziò a sfogliare il primo.
"D'accordo allora." Si arrese a quel punto Clementine "Andiamo Maddy:
quando fa così significa che niente le farà cambiare
idea. A stasera Kath!"
Senza dire nulla, la campionessa si limitò a sventolare la mano nella loro direzione.
Qualche tavolo più in
là Patton finì di sfogliare febbrilmente un libro per poi
appoggiarlo sbuffando sopra ad una pila già pericolosamente
traballante, che non cadde per pure miracolo.
"Questa biblioteca è alquanto sfornita: è molto meglio la
mia!" Si lamentò a voce alta, prima di aprire un altro
voluminoso tomo e iniziare a sfogliare anche quello.
"Di questa cosa ne dubito fortemente." Borbottò a mezza voce Camille, cercando ovviamente di non farsi sentire.
Era ormai da un po' che aveva rinunciato a fare i compiti per
cercare di capire cosa il ragazzo stesse cercando di così
importante da più di un'ora.
"Si può sapere cosa stai cercando?" Domandò a quel punto
Tyler, a sua volta alquanto incuriosito dalle ricerche portate avanti
dall'amico "Magari posso darti una mano."
"No grazie. Dubito che tu ne possa sapere più di me in materia."
Replicò Patton, senza neanche alzare il naso dal libro "Ma in
ogni caso, se proprio ci tieni, posso spiegarti in che cosa consistono
le mie ricerche."
"Illuminaci dunque: non vedo l'ora" Replicò Camille, senza neanche provare a modulare il suo sarcasmo.
Era più che sicura che il ragazzo non l'avrebbe colto.
"Sto cercando informazioni sui vampiri." Fu la replica di Patton.
"E giudichi la biblioteca di Durmstrang poco adeguata?"
Non riuscì a trattenersi dal commentare Camille incredula "E'
praticamente una delle più fornite al mondo, se non addirittura
la migliore!"
"Come ho già detto, la mia biblioteca personale lo è molto di più." Commentò Powell.
"E allora perchè perdi tempo qui anzichè cercare
nella tua?" Domandò con ironia Tyler, che nonostante tutto
continuava a considerare le trovate dell'amico alquanto buffe.
"Che domande!" Fu l'esclamazione di Patton "Perchè non voglio consumare i miei libri sfogliandoli, è ovvio!"
"E come mai tutto questo interesse per gli esseri notturni?" Chiese invece Camille.
"Nessuno ha notato che Liam oggi è di cattivo umore e che si
è rintanato nella sua stanza?" Fece notare loro Patton.
"Ha appena litigato con Livvy, direi che è più che comprensibile." Rispose Tyler inarcando un sopracciglio.
"Sciocchezze! Oggi c'è
il sole, quindi non può andare a Durmsburg! E temo che ormai
abbia già trasformato anche lei, è per quel motivo che
sono entrambi di pessimo umore: non possono uscire!" Fu la replica
testarda del wampus.
"Bene, allora visto che invece io, fortunatamente, posso ancora uscire
e visto che ho un appuntamento con Reyna tra dieci minuti direi che
è il caso di andare." Chiuse il discorso Tyler, scuotendo la
testa e rinunciando a far ragionare Patton.
"Io invece vado a vedere come sta Livvy, l'ho lasciata abbastanza da
sola per permetterle di smaltire la rabbia." Si affrettò a
seguirlo Camille. "Ovviamente sperando che non mi morda." Non
riuscì proprio a trattenersi dal commentare ironicamente.
"Anche se non è un vampiro di questa cosa non ne sono poi così sicuro." Fu il commento altrettanto ironico di Tyler.
"Camille aspetta!" La richiamò però Patton "Prima di entrare nella stanza di Livvy legati una collana d'aglio al collo! Fidati, è per la tua sicurezza!"
"E dove la dovrei trovare io, una collana d'aglio a Durmstrang?"
"Lascia stare Cami... annuisci e poi ignoralo."
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cortile di Durmstrang
"Tu te la ricordi la strada per Durmsburg?" Domandò Michael
ad Ashton, mentre entrambi si dirigevano verso l'esterno delle spesse
mura del castello.
"Come potrei? Ci siamo stati una sola volta... ed è successo il
pandemonio!" Commentò quest'ultimo, domandando silenziosamente a
se stesso se fosse davvero il caso di dirigersi al villaggio.
Nonostante fosse soltanto la seconda gita autorizzata dell'anno
infatti, molti studenti avevano preferito rimanere dentro alle mura del
Castello: il clima di paura, benchè fosse ormai passato un bel
po' di tempo dall'ultimo attacco, era ancora parecchio tangibile.
E molti studenti, benchè consapevoli che nessun posto potesse
ormai essere definito davvero sicuro, avevano preferito rimanere
all'interno del perimetro di Durmstrang piuttosto che uscire
all'esterno. Nonostante la sensazione fosse alquanto ingannevole, si
sentivano più al sicuro lì.
Tuttavia entrambi gli studenti Australiani avevano preferito
approfittare della situazione e uscire dalle mura del castello
piuttosto che rimanervi all'interno: per quanto ne sapevano, quella
poteva anche essere la loro ultima occasione per visitare ancora una
volta quel villaggio magico.
Perciò, finchè potevano, avevano preferito approfittarne.
"Oh beh, immagino che ci toccherà seguire la folla allora..." Commentò Michael facendo spallucce.
"Sperando, ovviamente, che ci sia una folla da seguire." Rispose Ashton con ironia.
"Chris sei sicuro di non voler venire a Durmsburg con me?"
Domandò Trystifer, posizionato a qualche metro di distanza
da loro, una volta arrivato davanti alla stradina che, se imboccata,
avrebbe condotto gli studenti al villaggio.
"Sì certo, ti ho accompagnato volentieri fino alla fine delle
mura del castello, ma non ho voglia di arrivare fino al villaggio."
Replicò l'amico scuotendo la testa.
"E' ancora per Elizabeth?" Indagò a quel punto l'Alastyn,
arrestando il suo passo all'improvviso "Chris! Prima o poi dovrai
ripassare sopra a quel fiume dove ti ha salvato la vita!" Provò
a farlo ragionare.
"No dai, non è per quello." Negò
l'altro, anche se con poca convinzione "Solo che oggi non ho molta
voglia di camminare" Si giustificò "Quindi preferisco tornare al
Castello... ma tu vai e divertiti! Non pensare a me!"
"Sarà difficile non farlo, visto che per la prima volta
passerò una giornata a Durmsburg completamente da solo."
Commentò Trys scuotendo la testa "Stai quasi facendo passare la
voglia di andare là anche a me!" Commentò scoraggiato.
Come poteva passare la giornata senza compagnia?
Da che aveva ricordi, a Durmsburg era sempre andato con Chris e Levi.
E l'ultima volta anche con le due ragazze australiane.
Andare da solo non era una prospettiva molto allettante.
Si stava pertanto domandando se non fosse il caso di fare retro front e
di tornare con Christopher al castello, quando due voce maschili non
attirarono la sua attenzione.
"Ehy voi due! Non è che state andando a Durmstrang per caso? Non è che potreste indicarci la strada?"
Girandosi, i due ragazzi si accorsero così che a parlare erano
stati due ragazzi australiani, Ashton Aldrige e Michael Lee.
"Io sto tornando al castello, ma Trys sarà più che felice di aiutarvi." Rispose Chris "Visto come si risolvono da sole le cose? Così non sarai costretto a passare la giornata da solo."
Commentò in un sussurro, prima di girarsi e tornare verso il
castello, non dando così possibilità all'amico di
replicare.
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"Io devo trovarmi con Tyler tra
pochi minuti, ma se vuoi puoi venire con noi." Offrì
gentilmente Reyna ad Heidi, visto che l'amica era stata l'unica,
tra le ragazze di Durmstrang, a dimostrare la sua volontà di
recarsi a Durmsburg.
"E rovinare il vostro appuntamento con la mia presenza?" Domandò
però giustamente la seconda, inarcando un sopracciglio con aria
scettica "Assolutamente no." Si oppose "Mi troverò qualcosa da
fare al villaggio, oppure tornerò al Castello." Rispose facendo
spallucce "Tanto ormai il villaggio lo conosco a memoria... uscivo solo
per cambiare aria."
"Sei sicura?" Insistette a quel punto Reyna.
"Massì!" La rassicurò però Heidi "Tu vai a
Durmsburg e pensa solo a divertirti e a goderti l'uscita con il tuo
spasimante!" Si raccomandò facendole l'occhiolino. "Ci vediamo
stasera a cena!"
"Va bene. A stasera allora!" La salutò la Black, inidirzzandole
un cenno con la mano prima di voltarsi e dirigersi a passo svelto verso
la viuzza ciottolata, all'imbocco della quale la stava già
aspettando Tyler.
Guardando i due allontanarsi, Heidi si domandò per qualche secondo cosa avrebbe potuto fare a quel punto.
Era sempre andata a Durmsburg con le sue amiche, ma quel giorno in
molti avevano preferito rimanere all'interno delle spesse mura del
castello, piuttosto che approfittare del timido sole che era sbucato
sin dalle prime luci dell'alba per recarsi al villaggio.
In un primo momento le era sembrata una buona idea recarsi là,
ma poi, vedendo che quasi nessuno era della sua idea, stava velocemente
cambiando idea.
Mentre rifletteva sul da farsi, salutò con un cenno distratto
Christopher, che stava percorrendo la strada che portava verso il
castello.
Evidentemente anche lui, come tanti altri, aveva preferito non recarsi al villaggio.
Poi, di punto in bianco, le venne in mente la soluzione perfetta:
avrebbe recuperato la sua scopa. E avrebbe fatto due tiri al campo.
"Ehy Chris!" Strillò saltellando sul posto, cercando così
di attirare l'attenzione del ragazzo "Vuoi allenarti un po' con me a
Quidditch?"
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Durmsburg
"Abbiamo già incrociato diversi studenti, da quando siamo
qua, e non ce n'è uno che abbia un sorriso in volto."
Commentò cupamente Bianca, guardando i pochi compagni di scuola
che incrociavano in giro per il villaggio man mano che lei e Will
procedevano.
"Avrebbero ben pochi motivi per essere allegri, d'altra parte." Le
rispose saggiamente il ragazzo, che da parte sua girava con la mano
arpionata alla bacchetta che si trovava sotto al mantello. "Se tuo
padre non sa cosa sta succedendo, figurati loro cosa possono pensare."
"Non dovrebbe essere così." Fu la replica a bassa voce della
ragazza, che abbassò tristemente lo sguardo "Questo Torneo
doveva dare a noi studenti la possibilità di conoscere coetanei
di altre scuole, non mettere le vite di tutti in pericolo."
Per qualche secondo il silenzio calò tra di loro, mentre
procedevano arrancando per strada, in mezzo a cumuli di neve che ancora
faticavano a sciogliersi.
Poi Will decise di rompere quel muro.
"Sai Bianca... mi ha sorpreso che tu mi abbia invitato qui oggi."
Ammise in imbarazzo "Pensavo che saresti uscita con mio fratello. Anzi,
pensavo che ti avesse invitato lui stesso." Aggiunse stringendo
leggermente i pugni.
"Jacob non è minimamente interessato a me." Replicò
però lei arrossendo "E mi ha fatto recentemente capire una
cosa..." Aggiunse diventando ancora più rossa e arrestandosi in
mezzo alla strada, facendo così bloccare anche il cugino.
"Che cosa?" Domandò curioso Will, con la gola leggermente secca.
"Questo." Rispose lei, prima di radunare tutto il suo coraggio e alzarsi sulle punte per baciarlo a fior di labbra.
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"Dimmi
soltanto che..." Per un attimo Jacob tentennò, girandosi verso
Sascha e scrutandola, prima di riportare lo sguardo verso la sua
interlocutrice "Che farai ciò che ti ho chiesto." Concluse.
"Farò il possibile... ma lo sai anche tu come funziona." Replicò lei incerta.
"Ti ho detto che non l'ho fatto maledizione!" Esplose lui battendo il pugno sul tavolo "Perchè siete tutti convinti del contrario?"
"Magari tu no... ma lei?"
"Ehy!
Se state parlando di me, vi ricordo che sono qui!" Si alterò
Sascha, segnalando così la sua presenza. "Cos'è che avrei
fatto?"
"Cappuccetto... zitta." Le ordinò Jacob secco "Io torno a Durmstrang. E tu fallo e basta. Se non puoi trova-un-modo."
(da cap. 18 - Risvegli di lacrime)
4 aprile 1803, Durmsburg
Era semplicemente stato tutto troppo bello per essere vero.
Quello era l'unico pensiero di Sascha, mentre sedeva rigidamente su una
delle sedie di legno presenti nella cucina della casa dove era stata
ospitata in quel periodo.
Jacob Grimm non l'aveva portata lì per farle vivere di nuovo
un'apparenza di vita normale. L'aveva portata lì perchè
lei gli serviva, in qualche modo.
E dire che, con quella storia del mantello, si era quasi convinta che di lui si poteva fidare.
Invece, quella notte, la donna che la stava ospitando l'aveva svegliata di soprassalto, dicendo che doveva seguirla senza provare a ribellarsi.
Sascha si era quasi aspettata che la portasse nelle segrete di un qualche castello e che poi la lasciasse lì a marcire.
Invece la donna si era limitata a portarla nella sua cucina, nello
stesso posto che le due condividevano spesso anche di giorno. E l'aveva
costretta a sedersi su una sedia.
Poi aveva iniziato ad accatastare dell'attrezzatura sul tavolo. E
Sascha, tra i vari attrezzi, non aveva potuto non notare un coltello
alquanto strano, dalla lama affilatissima.
Tremando di paura, si era domandata se fosse il caso di afferrarlo,
colpire la donna e darsi alla fuga, prima che quest'ultima lo usasse su
di lei.
In fondo Jacob era parecchio lontano.
A differenza della prima volta ci avrebbe messo diversi giorni, probabilmente, prima di venire a conoscenza della sua fuga.
Ma fu costretta ad abbandonare i suoi propositi quando la donna si
girò e la fulminò con lo sguardo. "Non ci pensare
neanche: non arriveresti viva alla porta... lupetta."
"Cosa mi vuoi fare?" Domandò a quel punto lei, incapace di rimanere in silenzio un solo secondo in più.
"Sei vergine?" Fu invece la replica - apparentemente senza senso.
"Come?" Domandò incredula Sascha, dopo alcuni secondi di silenzio.
"Sei vergine?" Ripetè l'altra. "Hai condiviso la stanza con Jacob per molto tempo, il dubbio è legittimo."
"Ma cosa...?" Fu solo in grado di boccheggiare la lupa, diventando del medesimo colore dei propri capelli.
"Stammi bene a sentire: io non sto giocando." Sbottò a quel punto la donna "Sei purosangue, questo si vede dalla tua aura. Peccato che su di te sia presente la maledizione della luna piena.
Perciò Jacob mi ha chiesto di fare un incantesimo per scoprire
alcune cose sul tuo passato, incantesimo che non funzionerà se
sei stata 'manomessa'. Lui
giura di non averti toccata e, anche se mi sembra alquanto strano per
uno come lui, gli voglio credere. Ma, per quanto ne so, potresti essere
stata con chiunque, prima di arrivare a Durmstrang. Quindi te lo
ripeto: sei vergine? Me ne accorgerò comunque, ma se sei sincera forse potrò risparmiare il mio tempo." Spiegò la donna.
Dopo qualche secondo di silenzio - e di imbarazzo - la ragazza si
ritrovò ad annuire. "Non sono mai stata con nessun uomo."
"Bene, allora procediamo" Commentò l'altra passandole il
coltello "Mi servono tre gocce del tuo sangue qui dentro." Le
spiegò indicandole un'ampolla "Poi potrai tornare a dormire."
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