ReggaeFamily
Anna
dai capelli rossi
Autobus
extraurbano, tardo pomeriggio
Sono
seduta nella terza fila di sedili, sulla destra rispetto all'autista,
accanto a me c'è mia sorella.
Poco
prima di salire, ho notato una signora sulla settantina che attaccava
bottone con un uomo sulla cinquantina. I due sembravano conoscersi.
Il
problema è che sono saliti sul nostro stesso pullman e non ho
capito perché, se stanno chiacchierando, non si sono seduti
uno accanto all'altra.
La
donna si è sistemata due sedili avanti a noi, mentre il tizio
nella fila accanto ma alcuni sedili più indietro. E no, gli
altri posti non sono occupati.
«Eh...
io vado sempre a trovare mio padre nella struttura, prendo il pullman
e vado... però a volte non passa!» racconta la donna con
voce roca e impastata.
Mi
verrebbe voglia di suggerirle che forse potrebbe schiarirsi la gola,
detesto la gente che sembra avere un foglio di carta vetrata al posto
delle corde vocali. Mi irrita tantissimo, non posso proprio farci
niente.
Il
tizio, con voce calma e pacata, si sporge verso di lei e le domanda:
«Ah, ma suo padre non era morto?».
A
quel punto sia per me che per mia sorella diventa impossibile non
ridere, ma cerchiamo di trattenerci e di trovare qualcosa da dire che
possa giustificare eventuali risolini incontrollabili.
Mi
chiedo come si possa essere così indelicati. Ma come fa certa
gente a stare al mondo? Sono basita.
«No,
no! Mio padre è vivo, eh... mamma è morta, ma babbo
no!» risponde tranquillamente la signora, senza minimamente
rimanere turbata dalle parole del suo interlocutore.
Il
che mi spaventa ancora di più, perché allora mi rendo
conto che questa qui dev'essere insensibile o qualcosa del genere.
Ci
sono delle volte in cui mi domando se certa gente provi dei
sentimenti. Mi spiego meglio: ci sono situazioni come queste in cui
certe persone mi danno l'impressione di non sapere neanche cosa sia
un'emozione o una reazione umana.
«Certo,
certo... io ero convinto che era morto.»
I
congiuntivi non esistono, chi li ha inventati è proprio un
idiota. Non è più semplice usare l'imperfetto in ogni
occasione? È molto meno complicato. Chi ce lo fa fare? Mah!
«E
tu? Ce li hai mamma e papà?» lo apostrofa la donna.
Ecco,
a questo punto è davvero difficile trattenersi. Fingo di
indicare a mia sorella qualcosa fuori dal finestrino, così
scoppiamo a ridere commentando qualcosa di fittizio che abbiamo
adocchiato in strada.
«La
forma di quel cespuglio è buffa» sibilo.
Ridiamo
senza ritegno per qualche istante.
Che
domande sono? Mi viene in mente la sigla di Anna dai
capelli rossi che, poverina, non
ha una mamma né un papà.
Ho
voglia di sbattere la testa contro lo schienale del sedile di fronte
al mio. Ma perché? Perché?!
«No,
ho solo mamma» bofonchia il tizio.
La
signora non lo sente e grida: «Eh?».
«Ho
solo mamma!» ripete lui, alzando un po' il tono di voce.
«Ah,
e come sta mamma?» vuole sapere lei.
Alzo
gli occhi al cielo. Questa non si fa mai gli affari suoi?
«Insomma...
le ginocchia ormai non ci sono più» racconto in tono
piatto.
MI
irrigidisco sul sedile. L'immagine che mi si forma in mente è
quella di una donna di una certa età senza ginocchia, ovvero
con uno stacco tra la coscia e la gamba; è inquietante perché
avrebbe delle gambe sospese in mezzo al niente che hanno vita
propria.
Lo
mormoro a mia sorella e insieme ridiamo.
A
volte le persone hanno un modo di esprimersi che è veramente
allucinante, mi fa venire in mente immagini raccapriccianti e
inquietanti che vorrei dimenticare subito dopo, ma che poi finiscono
per rimanermi impresse per giorni e non posso fare a meno di riderne
anche nei momenti meno opportuni.
Tutta
colpa della variegata umanità che mi circonda e con cui devo
avere a che fare.
«Eh
certo, ci credo...» commenta la donna, fingendosi dispiaciuta.
La
cosa grave è che, a parte tutto, stanno urlando da un capo
all'altro del pullman e io ancora mi chiedo perché non si
siano seduti vicini. Certo che sono complicati, eh!
«Quanti
anni ha mamma?» indaga ancora la settantenne, sollevando ancora
la voce.
«Ottantadue»
risponde piano il suo interlocutore.
«Quanti?
Settantadue?» strilla lei.
«No,
ottantadue!» ripete lui.
Immagino
che volesse tenere per sé certe informazioni, ma ovviamente
questa qui è sorda e i due sono troppo lontani per poter
intrattenere una conversazione intima.
«Allora
è normale, dai!»
Continuano
a scambiare qualche battuta, ma io smetto di ascoltarli e mi preparo
per scendere, visto che ormai sono quasi arrivata a destinazione.
Anche
oggi il viaggio è stato sfiancante.
La
mia teoria secondo la quale sono vittima di una maledizione durante i
tragitti in autobus si fa sempre più reale e credibile.
Altrimenti non mi spiego perché devo beccare sempre questi
elementi colmi di disagio e di problemi mentali grossi e non
diagnosticati.
Quando
finalmente scendiamo dal mezzo, io e mia sorella siamo contente di
esserci lasciate alle spalle quell'ennesimo scempio.
«Ce
li hai mamma e papà?!» fa lei, scoppiando ancora a
ridere.
«Le
ginocchia non ci sono più, capito?» commento, nella
mente ancora chiara l'immagine di questo corpo staccato dalle gambe.
Scuoto
il capo e mi avvio verso casa. Finalmente potrò mettermi in
pigiama e non pensarci più.
Prima
o poi tutto questo mi farà diventare pazza, me lo sento.
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Cari
lettori, ce l'ho fatta ad aggiornare nuovamente questa raccolta!
Scusatemi
davvero per l'incostanza, ma spero di avervi fatto sorridere e che
questo abbia ripagato in qualche modo il mio mostruoso ritardo negli
aggiornamenti ^^
Che
ve ne pare? Io ero sconvolta. Voi direte: non dovresti più
sorprenderti per nulla, ormai ci sei abituata.
In
effetti vorrei tanto che fosse così, ma chissà perché
queste cose riescono sempre e comunque a farmi rimanere senza parole.
Secondo
me questa gente non ce la può fare, credetemi. Non voglio
diventare così: se dovesse succedere, vi autorizzo a prendermi
a mazzate XD
Bene,
fesserie a parte, a voi è mai capitato? Sono sempre curiosa di
sapere i vostri aneddoti, giusto per sentirmi meno aliena :D
Okay,
vi ringrazio tanto per essere ancora qui – se avete avuto la
pazienza di aspettarmi – e per i commenti e il supporto che
sempre mi regalate :3
Alla
prossima ♥
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