Possa
la
sorte essere sempre a vostro favore (III parte)
Distretto
9
Rose
Evergarden
– 17 anni.
Abbracciò
suo padre un attimo prima di incamminarsi verso il
banchetto delle registrazioni, consapevole del suo sguardo che la
seguiva senza
sosta sia mentre veniva punta con l’ago che mentre si univa
al resto delle
figlie di Demetra.
Erano
rimaste solo ragazze lì al Distretto, appena una
manciata tra l’altro, e la maggior parte di quelle che erano
già state
selezionate per i Giochi non avevano fatto una bella fine.
Demetra
era una Dea pacifica, non rappresentava certo una
minaccia per la maggior parte dei semidei, così i suoi figli
tendevano a essere
fatti fuori fin dal bagno di sangue.
Era
logico che suo padre fosse preoccupato per lei, come in
tutti gli anni precedenti, ma Rose aveva una ferrea determinazione ed
era più
che mai decisa a dimostrare al mondo che chiunque considerasse i figli
di
Demetra come inutili si sbagliava di grosso.
Anche
loro potevano essere dei combattenti, potevano essere
letali proprio come qualsiasi semidio.
E
quell’anno l’avrebbe provato.
Così,
quando la Capitolina si diresse verso l’urna e vi
inserì
una mano dalle lunghe unghie smaltate di verde acido, si fece avanti.
-
Rose Evergarden, Volontaria per il Distretto Nove. –
Sentì
i mormorii sorpresi degli spettatori del Distretto, ma
li ignorò e altrettanto si sforzò di fare con suo
padre che certamente la
fissava colmo di disperazione.
Salì
sul palco e si sistemò accanto alla Capitolina, fissando
con sicurezza dritto verso la telecamera che zummava sul suo volto.
Che
Capitol si preparasse, perché lei era pronta a dare
battaglia.
Distretto
10
Deianira
Morrison
– 17 anni.
Accarezzò
i capelli di Gia e Gaia, osservando le
due sorelline di tre anni con aria nostalgica. Poi lasciò
che il suo sguardo si
posasse sul suo patrigno e su sua madre.
Tim
allargò le braccia, spingendola a rifugiarsi
tra di esse in un ultimo abbraccio prima di lasciare
l’abitazione.
-
Se dovessi essere Estratta -, sussurrò stando
attenta a non farsi udire dalla madre, - Tu … -
-
Mi assicurerò che tua madre non precipiti di
nuovo nel vortice dell’alcol -
l’anticipò con sguardo serio.
Era
tutto quello che voleva sentirgli dire.
Sua
madre era stata un’alcolizzata per molti anni
dopo che Dioniso, il suo padre biologico, l’aveva lasciata e
le ci erano voluti
anni per rialzarsi.
Non
avrebbe sopportato di essere lei la causa
della sua ricaduta.
Sciolto
l’abbraccio con il patrigno, strinse a sé sua
madre.
Poi,
controvoglia e preoccupata, sciolse quel
contatto e imboccò l’uscita
dell’abitazione.
Ogni
anno quella maledetta Mietitura l’angosciava
con tutta se stessa e non solo per l’eventualità
di essere spedita nell’Arena,
ma anche per il fatto che in un modo o nell’altro
quell’ignobile sorte sarebbe
toccata a una delle sue sorellastre e a uno dei suoi fratellastri
… e non c’era
alcun modo di impedirlo.
Camminò
lungo la breve strada che la separava
dalla piazza antistante il Campidoglio, incontrando Scout poco prima
del
banchetto.
Era
uno dei suoi fratellastri all’ultimo anno di
Giochi e malgrado fosse un anno più grande di lei, Deianira
si era sempre
sentita molto protettiva nei suoi confronti vista l’indole
impulsiva e
spensierata di lui.
Gli
si affiancò, sorridendo in risposta al suo
saluto allegro.
-
Sei già andato a bruciare un’offerta a nostro
padre e a Tyche? –
-
Come tutti gli anni -, confermò, - E tu sei
pronta? –
-
Come tutti gli anni – replicò di rimando.
Non
era né un sì né un no,
perché neppure lei
sapeva bene come si sentiva, ma Scout annuì come se la cosa
avesse
perfettamente senso.
E
forse ce l’aveva davvero.
-
Andrà tutto bene – le assicurò quando
arrivarono
alle rispettive file.
Deianira
annuì.
Lo
sperava davvero.
Scout
North
– 18 anni.
Come
di consueto durante
quella fase della Mietitura, Scout ricorse ai suoi poteri per
ottenebrarsi la
mente ed estraniarsi da quello che stava succedendo.
Non
voleva assistere
alle reazioni di chi sarebbe stato estratto.
Fissò
un punto in
lontananza, rimanendo concentrato su quello finchè non
sentì qualcuno che lo
scuoteva con decisione.
Fu
allora che allontanò
la coltre di ottenebramento e rivolse un’occhiata incuriosita
al fratellastro
al suo fianco.
-
Scout … hanno chiamato
te. –
Puntò
lo sguardo sul
palco, lì dove la Capitolina appariva decisamente
innervosita da quell’annuncio
ripetuto più volte.
Poi
lo sguardo cadde
sulla ragazza al suo fianco.
A
quanto pareva Tyche
non aveva ascoltato le sue preghiere quell’anno …
né quelle di Deianira.
Salì
sul palco,
sforzandosi d’ostentare una sicurezza che in
realtà non possedeva, consapevole
che quella registrazione sarebbe stata guardata da tutti i suoi
avversari.
Doveva
mostrarsi forte,
doveva riuscirci, anche se in quel momento non voleva fare altro che
abbracciare Deianira e tenerla stretta a sé.
Distretto
11
Korina
Hofer
– 17 anni.
Korina
abbracciò suo padre prima di uscire di
casa.
-
Andrà tutto bene, non preoccuparti – lo
rassicurò.
Eppure
era ben consapevole di star mentendo.
La
progenie di Persefone era così rara che le
probabilità di essere estratta aumentavano di anno in anno.
Se
non fosse stato quell’anno probabilmente
sarebbe stato il seguente, era venuta a patti con quella
realtà già da anni.
Eppure
non per questo viveva la Mietitura con una
serenità maggiore.
Raggiunse
la piazza del Campidoglio tormentandosi
le lunghe ciocche scure mano a mano che si avvicinava il momento
dell’annuncio
della Capitolina.
Vide
la donna, che indossava un abito coperto di
fiori di campo, salire sul palco con un ticchettio di tacchi altissimi
e
pronunciare il consueto discorso di benvenuto.
Dopodichè
si avvicinò all’urna contenente una
manciata di nomi femminili.
-
Vediamo chi sarà la fortuna ragazza che entrerà
nell’Arena … Korina Hofer! –
Il
cuore perse un battito, facendola trasalire e
lasciandola momentaneamente senza fiato.
Tuttavia
si riprese in fretta e si diresse verso
il palco.
Dopotutto
sapeva che prima o poi sarebbe toccato a
lei, era solo questione di tempo.
Pan
Hyun-jun
– 14 anni.
Non
sapeva neanche lui perché l’aveva fatto.
Semplicemente
quando aveva visto il ragazzino di dodici anni
accanto a lui rischiare quasi lo svenimento dopo essere stato estratto
aveva
mosso i piedi uno dietro l’altro e si era incamminato verso
il palco al posto
suo.
Vi
era salito sopra, consapevole del silenzio che aveva
accompagnato la sua avanzata, e si era sistemato accanto alla
Capitolina che lo
guardava con moderata curiosità.
-
Il tuo nome, mio caro? –
-
Pan
Hyun-jun – replicò pacatamente, sorprendendosi di
quanto si sentisse meglio ora
che non era più immerso in quel marasma di gente e che non
aveva più nessuno
che invadeva il suo spazio personale.
Era
quasi allegramente
sollevato e profondamente consapevole che la cosa aveva del ridicolo.
Insomma,
come poteva
sentirsi sollevato all’idea di essersi offerto Volontario per
un vero e proprio
massacro legalizzato?
Non
ne aveva idea
nemmeno lui, così come non sapeva cosa accidenti
l’avesse spinto a compiere
quell’azione.
Non
l’aveva fatto né per
bontà né per solidarietà nei confronti
dell’estratto … semplicemente era stata
una reazione istintiva.
Sperava
solo di non
finire con il pentirsene amaramente.
Distretto
12
Britney
Edwarts
– 16 anni.
Britney
attese pazientemente che la Capitolina
finisse il discorso e si dirigesse verso l’urna dei nomi
femminili.
Trattenne
il respiro quando la vide inserirvi
dentro una mano ed afferrare il cartoncino con il nome.
-
Britney Edwarts! –
Le
ginocchia le tremarono e sentì il cuore in gola
mentre si discostava dal gruppo delle sue sorellastre e si dirigeva
verso il
palco.
Doveva
mostrarsi sicura e tranquilla, come se
tutto stesse andando nel modo pianificato e non stesse invece pregando
silenziosamente
affinchè qualcun altro si offrisse al suo posto.
Ovviamente
nessuno si fece avanti, al Dodici non
capitava mai di avere Volontari.
Prese
posto sul palco e decise di concentrarsi
sull’inspirare ed espirare per non rischiare di svenire
lì di fronte a tutti.
Non
poteva certo permettersi di essere considerata
la prima da far fuori una volta dentro l’Arena.
Aiden
Joseph McCartney
– 18 anni.
Nel
momento stesso in cui Aiden sentì il nome di suo fratello
seppe quello che era giusto fare; alzò la mano attirando
l’attenzione generale
e prese la parola: - Mi offro Volontario! –
Consapevole
di essere il primo Volontario in quel Distretto da
decine di anni, sentì gli sguardi su di sé mentre
abbracciava il fratellino e
poi si dirigeva verso il palco.
Vi
salì sopra, sistemandosi accanto a Britney, e
fissò la
telecamera in silenzio finchè la Capitolina non prese la
parola.
-
Il tuo nome, mio caro? –
-
Aiden MacCartney. –
-
Oh, immagino che il piccolo Marcus fosse tuo fratello. –
-
Già. –
-
Bene, Distretto Dodici, ecco a voi i vostri due giovani e
coraggiosi Tributi! –
Spazio
autrice:
Salve!
Chiedo
infinitamente scusa per il ritardo, ma questi ultimi mesi saranno una
trottola
di impegni perciò ci sarà un rallentamento un
po’ generale perlomeno fino a
luglio, ma cercherò comunque di aggiornare almeno ogni 14
giorni perciò non
preoccupatevi perché la storia verrà portata
avanti a tutti i costi.
Detto
ciò, ci sentiamo orientativamente tra una decina di giorni
con il prossimo
capitolo.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary
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