Cap 11- Dubbi
e segreti
Era la milionesima
volta che Hiroshi si ritrovava sveglio nel letto.
Gli occhi sbarrati, il sonno perso chissà
in quale anfratto del suo corpo. Era stanco, ma il suo cervello non lo lasciava
libero di addormentarsi come avrebbe voluto. Non faceva altro che rivivere il
momento di poche ore fa.
Adesso sapeva cosa nascondeva Ness, la principessa
dell’ombra come aveva deciso di chiamarla nella sua testa. Lo sapeva, ma non
poteva dirlo a nessuno, altrimenti... lei avrebbe fatto
del male a Merle. Questo non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo a
causa sua.
Ma come poteva fare?
Come poteva trovare il modo di smascherarla senza parlare?
Si voltò nuovamente nel letto, rigirandosi, e puntò lo
sguardo sul soffitto bianco sopra di lui. Continuava a pensare a una soluzione, ma più si sforzava, più si accorgeva di non
cavare un ragno dal buco. Così sicuramente non avrebbe risolto nulla. Provò
rabbia verso se stesso, per essere stato così stupido a farsi scoprire. Come
aveva fatto Ness a sentirlo?
Doveva avere dei grandi poteri. Aveva parlato di un attacco
di draghi, ma a cosa si stava riferendo? Forse c’entravano in qualche modo il
drago che aveva attaccato lui e Hitomi appena giunti su Gaea, o quello che il
re era andato a cercare prima del loro arrivo.
Aveva assimilato troppe informazioni assieme, e troppi dubbi
e domande gli circolavano nella mente occupando i suoi pensieri. Alla fine, per
la troppa stanchezza, chiuse finalmente gli occhi e si addormentò...
Quando
Merle aprì gli occhi fu sorpresa di non trovare il ragazzo vicino a lei. Ormai
era quasi diventata un’abitudine trovarselo addormentato vicino al letto al mattino. Sgattaiolare fuori dalla
stanza per cercare qualcosa da mangiare, e tornare per trovarlo ancora addormentato.
Svegliarlo piano per fare colazione assieme, con un sorriso sul volto di lui.
Si alzò dal letto e provò a cercarlo nella stanza senza
risultati. Quella notte doveva essersene tornato in camera sua, forse era stato
troppo stanco, e lei si era addormentata quasi subito la sera prima. Si vestì
in fretta, lisciandosi i capelli e sistemandosi le orecchie davanti allo
specchio. Aveva da poco preso l’abitudine di guardare
il suo riflesso, dopo che l’aveva visto fare spesso alle altre ragazze. Anche Hitomi, la prima volta che era arrivata su Gaea, aveva
quasi il vizio di guardarsi allo specchio di tanto in tanto. Merle non ne aveva mai capito il motivo, non era mai stata vanitosa
sapeva che non ce n’era bisogno e che, il proprio aspetto, non era una cosa a
cui dare importanza. Era sempre stata con Van, e lui non si era mai curato di
come lei apparisse appena sveglia al mattino o dopo
una folle corsa di gioco. Merle gli voleva bene, si era da poco accorta di
tenere al re come un fratello maggiore, in fondo non era mai stato per lei
nulla più di questo. Aveva sempre avuto occhi solo per lui, ma non le era mai
importato granché di come lei apparisse ai suoi occhi.
Erano fratello e sorella anche se
non di sangue, e questo faceva svanire ogni altro sentimento narcisistico.
Ma da qualche tempo, aveva iniziato
a capire il comportamento delle ragazze, Hitomi compresa. Il guardarsi spesso
allo specchio con aria autocritica le era sempre sembrato stupido e senza
senso, ma adesso ne capiva la vera ragione. Cercare di essere
carine era quasi essenziale per le ragazze, e in fondo anche Merle era una
ragazza, non c’era nulla di strano che iniziasse a provare interesse per ciò
che la gente pensava nel vederla.
Non voleva più essere la gattina senza pudore con il viso
sporco di terra. Adesso voleva essere una gatta molto simile a
una bella donna, essere pulita e pettinata, suscitando anche un po’ d’invidia
nelle altre ragazze. Era una sorta di battaglia con se stessa.
E questa battaglia aveva avuto
inizio proprio con l’arrivo di Hiroshi.
Arrossì per un istante al pensiero del ragazzo che non aveva
mai certamente nascosto di provare un po’ d’interesse per lei. Era la prima
volta che le capitava e non sapeva come reagire di fronte alle sue quasi palesi
dimostrazioni d’affetto. Così fingeva di non accorgersi di
niente, sperando fosse la soluzione migliore.
Si scostò una ciocca rosa dal viso. Improvvisamente trovò
quasi ridicole le sue orecchie, le sembrarono troppo grosse e molto strane.
Chissà cosa pensava realmente il ragazzo di lei, forse
voleva solo prenderla in giro. Lei non era una ragazza
normale, non era bella e incantevole come Millerna, o dolce come Celena,
o schietta e allegra come Hitomi, e tanto meno seducente come Ness. Lei era...
quella strana.
Si guardò la coda e provò un’improvvisa rabbia verso se
stessa. Non poteva nascere come una ragazza normale, non le
importava se bella, almeno carina? Ma soprattutto normale.
Improvvisamente la porta della sua camera si spalancò, e lei
si voltò veloce verso di essa un po’ spaventata.
Ne spuntò Hiroshi che la guardò quasi sorpreso mentre lei
arrossiva nel vederlo così all’improvviso e presa alla sprovvista nel fare una
cosa insolita per lei, guardarsi allo specchio.
Merle abbassò lo sguardo imbarazzata.
- Buongiorno... - disse
lui entrando un po’ di più nella stanza -... ti sei già svegliata, scusa.
Stanotte sono tornato in camera mia.-
Di sorpresa dentro Merle si accese un fuoco di rabbia - Non
devi darmi spiegazioni... - il tono era aspro, più di quanto volesse
-... non è mai stato deciso che tu passassi le notti qui.-
-
Perché sei arrabbiata?-
- Non sono
arrabbiata... adesso puoi anche andare.- si alzò andando verso di lui per
spingerlo fuori dalla stanza non ascoltando le sue
proteste.
Il ragazzo si ritrovò a fissare sbalordito e piuttosto
confuso la porta di legno scuro, chiusa davanti a sé. Perfetto pensò Adesso non
solo sono tormentato dal pensiero di Ness che progetta di ucciderci tutti, ma
anche Merle che ce l‘ha con me. Sospirò
rumorosamente e si voltò piano per andarsene.
- Hiroshi, che fai
qui? -
Il ragazzo alzò lo sguardo e vide ‘amica davanti a lui, che
lo osservava incuriosita - Hitomi... -
- Va tutto bene?-
chiese lei.
- Si
tranquilla... tu come stai? Ieri non ti ho praticamente
vista... -
La ragazza si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio
- Benino... -
In quel momento Ness apparve come dal nulla alle loro
spalle. Gli passò vicino quasi senza curarsi di loro, poi si voltò, fece un
breve cenno di saluto accompagnato da un sorriso altezzoso, e riprese la sua
avanzata per chissà dove.
Quando Hiroshi guardò nei suoi occhi lesse
tutta la malvagità che trapelava dal suo sguardo di ghiaccio. Come aveva fatto
a non accorgersene subito?
Ma soprattutto, come facevano gli altri a non capire quanto
malvagia fosse quella donna?
E mentre passava l’istante nel
quale i loro occhi s’incontravano, lui avvertì una chiara voce nella sua mente.
Ricordati...
Ne seguì solo un brivido gelido lungo la schiena del
ragazzo.
- Sei sicuro che
vada tutto bene?-
Hiroshi guardò l’amica. Sembrava preoccupata e lui si
ritrovò a pensare quanto le cose fossero cambiate in
meno di un mese. Adesso conosceva davvero Hitomi, non come prima quando era
convinto di provare qualcosa per lei. Ora sapeva cosa provava davvero,
amicizia, affetto, nulla di più. Si sentiva legato a lei come un fratello, ed
era felice in fondo di essere finito in quel mondo strano perché gli aveva
permesso di crescere e capire molte più cose di quante ne
avrebbe imparate in due anni sulla Terra.
- In verità no... -
Hitomi sorrise - Lo sapevo, ormai ti conosco troppo bene.-
- Già... - rispose
il ragazzo -... sei l‘unica che riesce a capirmi così bene.-
- Che ti succede
Hicchan?- il tono di lei era completamente serio.
Lui sospirò, ancora - Merle ce l’ha
con me, ma non so per quale ragione...-
La ragazza sembrò stupita - Tutto qui? Merle è molto
permalosa, basta che non le fai le coccole per cinque secondi, o che non le dai
un fazzoletto, e lei ti odia per tutta la giornata.-
Hiroshi rise - Ma non sarai un po’ troppo crudele?-
- Sapesse quante me
ne ha fatte passare, quella gatta dispettosa... non la difenderesti
così.-
Lui notò lo sguardo sospettoso dell’amica - Io non la
difendo.-
- No, certo.-
- Smettila di
prendermi in giro Hitomi!-
La ragazza scoppiò in una risata divertita - E che ci sto a fare se non a prenderti in giro?-
- Non sei
simpatica.- affermò lui guardandola.
- Ammettilo che ti
piace, cosa ti costa? A me puoi dirlo sai... -
Van aveva scostato
la tenda della finestra della sua stanza, vedendo i due amici parlare allegri
fra loro. Il suo sguardo si puntò prima su Hiroshi. Notò la somiglianza che
aveva con lui per l’ennesima volta, senza riuscire a trovarne un motivo valido.
Poi guardò la ragazza.
Hitomi rideva divertita mentre chiacchierava con l’amico, e
questo fece provare una strana sensazione al cuore. Non che
gliene importasse qualcosa di quella strana ragazza, eppure...
La strana sensazione, le immagini che aveva visto il giorno prima dopo averla sentita canticchiare la canzone
di Fanelia. Possibile che fosse davvero tutto vero? Lui conosceva davvero
quella ragazza, e per davvero l’aveva dimenticata?
Poteva anche essere così. Ma perché
dimenticarsi solo di lei?
Forse aveva ragione Merle a sostenere si
trattasse di una magia, forse... ma a quale scopo?
Chiuse la tenda e andò a stendersi
sul letto. Poi, improvvisamente cambiò idea, si alzò ed uscì in fretta dalla
stanza. Doveva liberare la mente per un po’ di tempo, avrebbe
risposto forse meglio ai suoi quesiti dopo.
Scese le scale e raggiunse il cortile dove, ne era certo, avrebbe trovato Allen. E
infatti, lo vide in un angolo al buio a trafficare.
- Allen!- lo chiamò
il re.
Quest’ultimo si voltò a guardare l’amico - Dimmi Van.-
- Ti va di duellare
un po’?-
Van mostrò la spada al compagno che lo osservò dapprima
confuso.
- Potrei mai
rifiutare?-
Hiroshi sospirò - Va bene... hai vinto.-
La ragazza tornò a guardarlo mostrando un sorriso malizioso
- Ho vinto cosa?-
- Un pochino... -
ammise lui.
Hitomi notò l‘arrossamento sulle sue guance - Solo un
pochino?-
Sembrava divertita mentre il ragazzo pareva morire
dall’imbarazzo - Ok, ok... un bel po’. Contenta? Quanto sei
fastidiosa... -
Hitomi incominciò a ridacchiare soddisfatta - E’ a questo che servono le amiche. A
essere fastidiose, non lo sapevi?-
Lui le passò un braccio attorno alle spalle - Già... grazie
tante, potevi anche avvertirmi prima di questo effetto
collaterale.- la guardò -... però sono contento. Almeno oggi ti ho fatta
ridere.-
La ragazza abbassò lo sguardo, per poi tornare a guardare
l’amico - Si nota così tanto?-
- Un pochino,
soprattutto per chi ti conosce.-
Lei sospirò, sul viso non vi era più alcuna traccia della
risata precedente - E’ che... è tutto così assurdo.
Prima perde la memoria, poi rischia la vita... adesso
è anche arrivata la sua presunta fidanzata.
E’ come se fosse tutto un piano per allontanarlo da me... -
- Non devi
preoccuparti. Quella non è niente in confronto a te. Puoi starne certa, te lo assicuro... se
solo... -
Hiroshi si ritrovò a sospirare e senza accorgersene a
stringere più forte il braccio attorno all’amica. Lei se ne accorse
- Se solo, cosa? Che intendi dire?-
- No... - rispose
prontamente il ragazzo -... niente di particolare.-
Ancora un po’ e avrei
fatto il disastro. Hitomi è sveglia, non ci vorrà molto perché capisca che
nascondo qualcosa se non sto attento. Anche se,
potrebbe benissimo capire tutto da sola.
Un cozzare di spade risuonò all’improvviso attorno ai due. Il
ragazzo si alzò seguito dall’amica, e raggiunsero il cortile dove due uomini
stavano duellando.
Hitomi si avvicinò all’amico del biondo cavaliere - Gadeth,
non staranno litigando?-
L’uomo la guardò divertito - Non preoccuparti ragazza, è
stato il re a chiedere al comandante di battersi con la spada.-
- E’ stato Van?-
Hiroshi restò come imbambolato a guardare i due che non
sembravano stancarsi un momento. Continuavano ad attaccare, schivare,
difendere. La loro sembrava una danza di cui entrambi erano
i portatori.
- Il re è migliorato molto, adesso tiene il ritmo del comandante...
- diceva Gadeth alla ragazza che osservava affascinata, come l’amico, i due
duellanti.
Dopo qualche minuto i due si fermarono, nessun vincitore e
nessun sconfitto.
- Complimenti Van,
sei diventato molto abile.- ammise il cavaliere rinfoderando la spada.
- Grazie, merito tuo
Allen.-
Potevano sembrare amici ma Hitomi capì
che tra loro non si era ancora sciolto quel velo di rivalità che esisteva anni
prima. Fino a che uno dei due non avrebbe vinto sull’altro, la loro
competizione non sarebbe mai svanita. Hiroshi si avvicinò a loro
improvvisamente.
- Scusatemi... -
disse piano quando gli fu vicino.
-
Che succede?- chiede Van guardandolo confuso. Ancora gli faceva effetto
trovarselo davanti, era come essere costantemente
davanti ad uno specchio.
- Ecco io, avrei una
richiesta da farvi... -
- Dicci, avanti.- esortò
il cavaliere di Asturia.
Il ragazzo sembrò in difficoltà, poi prese coraggio -
Potreste insegnarmi a usare la spada?-
I due lo fissarono sorpresi, poi si
guardarono in una muta conversazione di sguardi. Dopo minuti durati un eternità il re disse.
- Credo si possa
fare... almeno potrai badare a te stesso se accadrà qualcosa.-
Non è
per questo che voglio imparare. Voglio proteggere Merle...
- Me ne occupo io se siete d’accordo.- consigliò Allen
guardandoli entrambi. Aveva aiutato il re tempo addietro,
adesso avrebbe aiutato anche il suo sosia, che buffa coincidenza.
- Perfetto. Allen è
un ottimo insegnante, sono certo che imparerai alla svelta.-
Dopodiché Van si voltò e fece per allontanarsi. Allen
sorrise al suo nuovo allievo che seppur spaurito sembrava molto determinato nel
suo obbiettivo.
Quando il re passò accanto a
Hitomi, i loro sguardi s’incrociarono per un istante. Al giovane tornò in mente
quell’imagine confusa e veloce che lo aveva colto alla
sprovvista il giorno prima. Per l’ennesima volta si ritrovò a pensare a
lei, a chiedersi se davvero l’avesse già conosciuta in precedenza. Lei sorrise
imbarazzata e lui si ritrovò a distogliere lo sguardo
in fretta.
Hitomi non capì perché si rifiutasse di guardarla, o perché
fosse così freddo con lei. Forse era a causa di Ness, o la sua perdita di
memoria lo spingeva a non fidarsi troppo. Sarebbe stato proprio da lui. Sospirò
mentre il giovane re si allontanava da lei.
Decise di non pensarci per quel che poteva, e si concentrò
sulle lezioni di combattimento davanti a lei.
Era tardo
pomeriggio, e il sole faceva splendere una leggera luce rossa da dietro le nubi
bianche. Le ombre si erano allungate, e il mercato della città sembrava
addormentarsi per quella giornata.
I mercanti chiudevano i negozi e se ne tornavano a casa stanchi del lavoro, felici di poter andare a
riposare.
Tra loro restava un’ombra, immobile, ferma
in mezzo alla strada principale. Guardava il palazzo reale imponente ed
elegante sovrastare sopra la città.
Sorrise, e si mise ancora in cammino diretto verso di esso. L’ombra che andava allungandosi dietro di sé.
Continua...
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E ancora una volta devo chiedere scusa a tutti voi che mi seguite per
il ritardo...
Purtroppo, dirò la verità, mi è un
po’ passata la voglia di scrivere questa fic...questo non vuol dire che l’abbandonerò,
no mai...solo che sono entrata in una mia nuova fase e sento che questa storia
è legata a com’ero esattamente un anno fa...
Però continuerò a scriverla, il
problema è che mi servirà sempre un po’ di tempo per decidere come fare il
capitolo ^^
Non abbandonatemi però...
Ringrazio tanto tutti i lettori, perché
questa fic ha raggiunto le 1000 letture, e per me è tantissimo, sono
felicissima...è anche per voi che non smetterò di scriverla...la porterò fino
alla fine, ve lo prometto...
E ringrazio chi mi segue costantemente, e mi lascia i giudizi che a mio
avviso, sono sempre troppo buoni...
leidia : eccoti accontentata, anche se in ritardo ^^’
Allen_Anne_Black : grazie
per il tuo sostegno...prometto che cercherò di tenere duro fino alla fine, lo
faccio per tutti voi ^^
nuvia : grazie, mi segui sempre, ne sono commossa ç_ç
demetra85 : eh già...ti è toccato aspettare, spero che però tu
continuerai a seguirmi...fammi sapere allora ^^
Mione1986 : come promesso, sono riuscita ad aggiornare...non
preoccuparti, spero che la storia continui a piacerti...^^ kiss
iliya : si forse ho svelato
troppo presto in parte il ruolo di Ness...ma stai tranquilla che non se ne
libereranno facilmente, soprattutto Hiroshi...grazie comunque per avermi fatto
sapere cosa ne pensi ^^
E con questo me ne vado...
Più o meno so già cosa
accadrà nel prossimo capitolo...non ve lo prometto ma tenterò di metterci
meno...sono anche un po’ più libera quindi forse...chi lo sa ^^
Baci e grazie a tutti
ancora,
Selhin