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Autore: Selhin    05/07/2009    8 recensioni
Mi dispiace per chi la segue, ma non riesco più a scrivere questa storia. Il mio stile è troppo cambiato, eppure non me la sento di cancellarla. Grazie per avermi seguito. Un seguito della serie tv...sono passati 3 anni dal ritorno di Hitomi sulla Terra...da allora è cresciuta, è cambiata...ma una nuova visione le farà capire che un nuovo nemico si prospetta all'orizzonte... e perciò farà ritorno su Gaea...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 11- Combattere

 

Cap 11-  Dubbi e segreti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Era la milionesima volta che Hiroshi si ritrovava sveglio nel letto.

Gli occhi sbarrati, il sonno perso chissà in quale anfratto del suo corpo. Era stanco, ma il suo cervello non lo lasciava libero di addormentarsi come avrebbe voluto. Non faceva altro che rivivere il momento di poche ore fa.

Adesso sapeva cosa nascondeva Ness, la principessa dell’ombra come aveva deciso di chiamarla nella sua testa. Lo sapeva, ma non poteva dirlo a nessuno, altrimenti... lei avrebbe fatto del male a Merle. Questo non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo a causa sua.

Ma come poteva fare?

Come poteva trovare il modo di smascherarla senza parlare?

Si voltò nuovamente nel letto, rigirandosi, e puntò lo sguardo sul soffitto bianco sopra di lui. Continuava a pensare a una soluzione, ma più si sforzava, più si accorgeva di non cavare un ragno dal buco. Così sicuramente non avrebbe risolto nulla. Provò rabbia verso se stesso, per essere stato così stupido a farsi scoprire. Come aveva fatto Ness a sentirlo?

Doveva avere dei grandi poteri. Aveva parlato di un attacco di draghi, ma a cosa si stava riferendo? Forse c’entravano in qualche modo il drago che aveva attaccato lui e Hitomi appena giunti su Gaea, o quello che il re era andato a cercare prima del loro arrivo.

Aveva assimilato troppe informazioni assieme, e troppi dubbi e domande gli circolavano nella mente occupando i suoi pensieri. Alla fine, per la troppa stanchezza, chiuse finalmente gli occhi e si addormentò...

 

 

 

  Quando Merle aprì gli occhi fu sorpresa di non trovare il ragazzo vicino a lei. Ormai era quasi diventata un’abitudine trovarselo addormentato vicino al letto al mattino. Sgattaiolare fuori dalla stanza per cercare qualcosa da mangiare, e tornare per trovarlo ancora addormentato. Svegliarlo piano per fare colazione assieme, con un sorriso sul volto di lui.

Si alzò dal letto e provò a cercarlo nella stanza senza risultati. Quella notte doveva essersene tornato in camera sua, forse era stato troppo stanco, e lei si era addormentata quasi subito la sera prima. Si vestì in fretta, lisciandosi i capelli e sistemandosi le orecchie davanti allo specchio. Aveva da poco preso l’abitudine di guardare il suo riflesso, dopo che l’aveva visto fare spesso alle altre ragazze. Anche Hitomi, la prima volta che era arrivata su Gaea, aveva quasi il vizio di guardarsi allo specchio di tanto in tanto. Merle non ne aveva mai capito il motivo, non era mai stata vanitosa sapeva che non ce n’era bisogno e che, il proprio aspetto, non era una cosa a cui dare importanza. Era sempre stata con Van, e lui non si era mai curato di come lei apparisse appena sveglia al mattino o dopo una folle corsa di gioco. Merle gli voleva bene, si era da poco accorta di tenere al re come un fratello maggiore, in fondo non era mai stato per lei nulla più di questo. Aveva sempre avuto occhi solo per lui, ma non le era mai importato granché di come lei apparisse ai suoi occhi.

Erano fratello e sorella anche se non di sangue, e questo faceva svanire ogni altro sentimento narcisistico.

Ma da qualche tempo, aveva iniziato a capire il comportamento delle ragazze, Hitomi compresa. Il guardarsi spesso allo specchio con aria autocritica le era sempre sembrato stupido e senza senso, ma adesso ne capiva la vera ragione. Cercare di essere carine era quasi essenziale per le ragazze, e in fondo anche Merle era una ragazza, non c’era nulla di strano che iniziasse a provare interesse per ciò che la gente pensava nel vederla.

Non voleva più essere la gattina senza pudore con il viso sporco di terra. Adesso voleva essere una gatta molto simile a una bella donna, essere pulita e pettinata, suscitando anche un po’ d’invidia nelle altre ragazze. Era una sorta di battaglia con se stessa.

E questa battaglia aveva avuto inizio proprio con l’arrivo di Hiroshi.

Arrossì per un istante al pensiero del ragazzo che non aveva mai certamente nascosto di provare un po’ d’interesse per lei. Era la prima volta che le capitava e non sapeva come reagire di fronte alle sue quasi palesi dimostrazioni d’affetto. Così fingeva di non accorgersi di niente, sperando fosse la soluzione migliore.

Si scostò una ciocca rosa dal viso. Improvvisamente trovò quasi ridicole le sue orecchie, le sembrarono troppo grosse e molto strane. Chissà cosa pensava realmente il ragazzo di lei, forse voleva solo prenderla in giro. Lei non era una ragazza normale, non era bella e incantevole come Millerna, o dolce come Celena, o schietta e allegra come Hitomi, e tanto meno seducente come Ness. Lei era... quella strana.

Si guardò la coda e provò un’improvvisa rabbia verso se stessa. Non poteva nascere come una ragazza normale, non le importava se bella, almeno carina? Ma soprattutto normale.

Improvvisamente la porta della sua camera si spalancò, e lei si voltò veloce verso di essa un po’ spaventata.

Ne spuntò Hiroshi che la guardò quasi sorpreso mentre lei arrossiva nel vederlo così all’improvviso e presa alla sprovvista nel fare una cosa insolita per lei, guardarsi allo specchio.

Merle abbassò lo sguardo imbarazzata.

  - Buongiorno... - disse lui entrando un po’ di più nella stanza -... ti sei già svegliata, scusa. Stanotte sono tornato in camera mia.-

Di sorpresa dentro Merle si accese un fuoco di rabbia - Non devi darmi spiegazioni... - il tono era aspro, più di quanto volesse -... non è mai stato deciso che tu passassi le notti qui.-

  - Perché sei arrabbiata?-

  - Non sono arrabbiata... adesso puoi anche andare.- si alzò andando verso di lui per spingerlo fuori dalla stanza non ascoltando le sue proteste.

Il ragazzo si ritrovò a fissare sbalordito e piuttosto confuso la porta di legno scuro, chiusa davanti a sé. Perfetto pensò Adesso non solo sono tormentato dal pensiero di Ness che progetta di ucciderci tutti, ma anche Merle che ce l‘ha con me. Sospirò rumorosamente e si voltò piano per andarsene.

  - Hiroshi, che fai qui? -

Il ragazzo alzò lo sguardo e vide ‘amica davanti a lui, che lo osservava incuriosita - Hitomi... -

  - Va tutto bene?- chiese lei.

  - Si tranquilla... tu come stai? Ieri non ti ho praticamente vista... -

La ragazza si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio - Benino... -

In quel momento Ness apparve come dal nulla alle loro spalle. Gli passò vicino quasi senza curarsi di loro, poi si voltò, fece un breve cenno di saluto accompagnato da un sorriso altezzoso, e riprese la sua avanzata per chissà dove.

Quando Hiroshi guardò nei suoi occhi lesse tutta la malvagità che trapelava dal suo sguardo di ghiaccio. Come aveva fatto a non accorgersene subito?

Ma soprattutto, come facevano gli altri a non capire quanto malvagia fosse quella donna?

E mentre passava l’istante nel quale i loro occhi s’incontravano, lui avvertì una chiara voce nella sua mente.

Ricordati...

Ne seguì solo un brivido gelido lungo la schiena del ragazzo.

 

 

 

  - Sei sicuro che vada tutto bene?-

Hiroshi guardò l’amica. Sembrava preoccupata e lui si ritrovò a pensare quanto le cose fossero cambiate in meno di un mese. Adesso conosceva davvero Hitomi, non come prima quando era convinto di provare qualcosa per lei. Ora sapeva cosa provava davvero, amicizia, affetto, nulla di più. Si sentiva legato a lei come un fratello, ed era felice in fondo di essere finito in quel mondo strano perché gli aveva permesso di crescere e capire molte più cose di quante ne avrebbe imparate in due anni sulla Terra.

  - In verità no... -

Hitomi sorrise - Lo sapevo, ormai ti conosco troppo bene.-

  - Già... - rispose il ragazzo -... sei l‘unica che riesce a capirmi così bene.-

  - Che ti succede Hicchan?- il tono di lei era completamente serio.

Lui sospirò, ancora - Merle ce l’ha con me, ma non so per quale ragione...-

La ragazza sembrò stupita - Tutto qui? Merle è molto permalosa, basta che non le fai le coccole per cinque secondi, o che non le dai un fazzoletto, e lei ti odia per tutta la giornata.-

Hiroshi rise - Ma non sarai un po’ troppo crudele?-

  - Sapesse quante me ne ha fatte passare, quella gatta dispettosa... non la difenderesti così.-

Lui notò lo sguardo sospettoso dell’amica - Io non la difendo.-

  - No, certo.-

  - Smettila di prendermi in giro Hitomi!-

La ragazza scoppiò in una risata divertita - E che ci sto a fare se non a prenderti in giro?-

  - Non sei simpatica.- affermò lui guardandola.

  - Ammettilo che ti piace, cosa ti costa? A me puoi dirlo sai... -

 

 

 

  Van aveva scostato la tenda della finestra della sua stanza, vedendo i due amici parlare allegri fra loro. Il suo sguardo si puntò prima su Hiroshi. Notò la somiglianza che aveva con lui per l’ennesima volta, senza riuscire a trovarne un motivo valido.

Poi guardò la ragazza.

Hitomi rideva divertita mentre chiacchierava con l’amico, e questo fece provare una strana sensazione al cuore. Non che gliene importasse qualcosa di quella strana ragazza, eppure...

La strana sensazione, le immagini che aveva visto il giorno prima dopo averla sentita canticchiare la canzone di Fanelia. Possibile che fosse davvero tutto vero? Lui conosceva davvero quella ragazza, e per davvero l’aveva dimenticata?

Poteva anche essere così. Ma perché dimenticarsi solo di lei?

Forse aveva ragione Merle a sostenere si trattasse di una magia, forse... ma a quale scopo?

Chiuse la tenda e andò a stendersi sul letto. Poi, improvvisamente cambiò idea, si alzò ed uscì in fretta dalla stanza. Doveva liberare la mente per un po’ di tempo, avrebbe risposto forse meglio ai suoi quesiti dopo.

Scese le scale e raggiunse il cortile dove, ne era certo, avrebbe trovato Allen. E infatti, lo vide in un angolo al buio a trafficare.

  - Allen!- lo chiamò il re.

Quest’ultimo si voltò a guardare l’amico - Dimmi Van.-

  - Ti va di duellare un po’?-

Van mostrò la spada al compagno che lo osservò dapprima confuso.

  - Potrei mai rifiutare?-

 

 

 

  Hiroshi sospirò - Va bene... hai vinto.-

La ragazza tornò a guardarlo mostrando un sorriso malizioso - Ho vinto cosa?-

  - Un pochino... - ammise lui.

Hitomi notò l‘arrossamento sulle sue guance - Solo un pochino?-

Sembrava divertita mentre il ragazzo pareva morire dall’imbarazzo - Ok, ok... un bel po’. Contenta? Quanto sei fastidiosa... -

Hitomi incominciò a ridacchiare soddisfatta - E’ a questo che servono le amiche. A essere fastidiose, non lo sapevi?-

Lui le passò un braccio attorno alle spalle - Già... grazie tante, potevi anche avvertirmi prima di questo effetto collaterale.- la guardò -... però sono contento. Almeno oggi ti ho fatta ridere.-

La ragazza abbassò lo sguardo, per poi tornare a guardare l’amico - Si nota così tanto?-

  - Un pochino, soprattutto per chi ti conosce.-

Lei sospirò, sul viso non vi era più alcuna traccia della risata precedente - E’ che... è tutto così assurdo. Prima perde la memoria, poi rischia la vita... adesso è anche arrivata la sua presunta fidanzata. E’ come se fosse tutto un piano per allontanarlo da me... -

  - Non devi preoccuparti. Quella non è niente in confronto a te. Puoi starne certa, te lo assicuro... se solo... -

Hiroshi si ritrovò a sospirare e senza accorgersene a stringere più forte il braccio attorno all’amica. Lei se ne accorse - Se solo, cosa? Che intendi dire?-

  - No... - rispose prontamente il ragazzo -... niente di particolare.-

Ancora un po’ e avrei fatto il disastro. Hitomi è sveglia, non ci vorrà molto perché capisca che nascondo qualcosa se non sto attento. Anche se, potrebbe benissimo capire tutto da sola.

Un cozzare di spade risuonò all’improvviso attorno ai due. Il ragazzo si alzò seguito dall’amica, e raggiunsero il cortile dove due uomini stavano duellando.

Hitomi si avvicinò all’amico del biondo cavaliere - Gadeth, non staranno litigando?-

L’uomo la guardò divertito - Non preoccuparti ragazza, è stato il re a chiedere al comandante di battersi con la spada.-

  - E’ stato Van?-

Hiroshi restò come imbambolato a guardare i due che non sembravano stancarsi un momento. Continuavano ad attaccare, schivare, difendere. La loro sembrava una danza di cui entrambi erano i portatori.

  - Il re è migliorato molto, adesso tiene il ritmo del comandante... - diceva Gadeth alla ragazza che osservava affascinata, come l’amico, i due duellanti.

Dopo qualche minuto i due si fermarono, nessun vincitore e nessun sconfitto.

  - Complimenti Van, sei diventato molto abile.- ammise il cavaliere rinfoderando la spada.

  - Grazie, merito tuo Allen.-

Potevano sembrare amici ma Hitomi capì che tra loro non si era ancora sciolto quel velo di rivalità che esisteva anni prima. Fino a che uno dei due non avrebbe vinto sull’altro, la loro competizione non sarebbe mai svanita. Hiroshi si avvicinò a loro improvvisamente.

  - Scusatemi... - disse piano quando gli fu vicino.

  - Che succede?- chiede Van guardandolo confuso. Ancora gli faceva effetto trovarselo davanti, era come essere costantemente davanti ad uno specchio.

  - Ecco io, avrei una richiesta da farvi... -

  - Dicci, avanti.- esortò il cavaliere di Asturia.

Il ragazzo sembrò in difficoltà, poi prese coraggio - Potreste insegnarmi a usare la spada?-

I due lo fissarono sorpresi, poi si guardarono in una muta conversazione di sguardi. Dopo minuti durati un eternità il re disse.

  - Credo si possa fare... almeno potrai badare a te stesso se accadrà qualcosa.-

Non è per questo che voglio imparare. Voglio proteggere Merle...

  - Me ne occupo io se siete d’accordo.- consigliò Allen guardandoli entrambi. Aveva aiutato il re tempo addietro, adesso avrebbe aiutato anche il suo sosia, che buffa coincidenza.

  - Perfetto. Allen è un ottimo insegnante, sono certo che imparerai alla svelta.-

Dopodiché Van si voltò e fece per allontanarsi. Allen sorrise al suo nuovo allievo che seppur spaurito sembrava molto determinato nel suo obbiettivo.

Quando il re passò accanto a Hitomi, i loro sguardi s’incrociarono per un istante. Al giovane tornò in mente quell’imagine confusa e veloce che lo aveva colto alla sprovvista il giorno prima. Per l’ennesima volta si ritrovò a pensare a lei, a chiedersi se davvero l’avesse già conosciuta in precedenza. Lei sorrise imbarazzata e lui si ritrovò a distogliere lo sguardo in fretta.

Hitomi non capì perché si rifiutasse di guardarla, o perché fosse così freddo con lei. Forse era a causa di Ness, o la sua perdita di memoria lo spingeva a non fidarsi troppo. Sarebbe stato proprio da lui. Sospirò mentre il giovane re si allontanava da lei.

Decise di non pensarci per quel che poteva, e si concentrò sulle lezioni di combattimento davanti a lei.

 

 

 

  Era tardo pomeriggio, e il sole faceva splendere una leggera luce rossa da dietro le nubi bianche. Le ombre si erano allungate, e il mercato della città sembrava addormentarsi per quella giornata.

I mercanti chiudevano i negozi e se ne tornavano a casa stanchi del lavoro, felici di poter andare a riposare.

Tra loro restava un’ombra, immobile, ferma in mezzo alla strada principale. Guardava il palazzo reale imponente ed elegante sovrastare sopra la città.

Sorrise, e si mise ancora in cammino diretto verso di esso. L’ombra che andava allungandosi dietro di sé.

 

 

 

 

 

Continua...

 

 

 

 

 

*********************************************

 

E ancora una volta devo chiedere scusa a tutti voi che mi seguite per il ritardo...

Purtroppo, dirò la verità, mi è un po’ passata la voglia di scrivere questa fic...questo non vuol dire che l’abbandonerò, no mai...solo che sono entrata in una mia nuova fase e sento che questa storia è legata a com’ero esattamente un anno fa...

Però continuerò a scriverla, il problema è che mi servirà sempre un po’ di tempo per decidere come fare il capitolo ^^

Non abbandonatemi però...

 

Ringrazio tanto tutti i lettori, perché questa fic ha raggiunto le 1000 letture, e per me è tantissimo, sono felicissima...è anche per voi che non smetterò di scriverla...la porterò fino alla fine, ve lo prometto...

 

E ringrazio chi mi segue costantemente, e mi lascia i giudizi che a mio avviso, sono sempre troppo buoni...

 

leidia : eccoti accontentata, anche se in ritardo ^^’

 

Allen_Anne_Black : grazie per il tuo sostegno...prometto che cercherò di tenere duro fino alla fine, lo faccio per tutti voi ^^

 

nuvia : grazie, mi segui sempre, ne sono commossa ç_ç

 

demetra85 : eh già...ti è toccato aspettare, spero che però tu continuerai a seguirmi...fammi sapere allora ^^

 

Mione1986 : come promesso, sono riuscita ad aggiornare...non preoccuparti, spero che la storia continui a piacerti...^^ kiss

 

iliya : si forse ho svelato troppo presto in parte il ruolo di Ness...ma stai tranquilla che non se ne libereranno facilmente, soprattutto Hiroshi...grazie comunque per avermi fatto sapere cosa ne pensi ^^

 

E con questo me ne vado...

Più o meno so già cosa accadrà nel prossimo capitolo...non ve lo prometto ma tenterò di metterci meno...sono anche un po’ più libera quindi forse...chi lo sa ^^

 

Baci e grazie a tutti ancora,

 

Selhin

 

 

 

 

 

 

   
 
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