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Autore: Selhin    18/03/2009    5 recensioni
Mi dispiace per chi la segue, ma non riesco più a scrivere questa storia. Il mio stile è troppo cambiato, eppure non me la sento di cancellarla. Grazie per avermi seguito. Un seguito della serie tv...sono passati 3 anni dal ritorno di Hitomi sulla Terra...da allora è cresciuta, è cambiata...ma una nuova visione le farà capire che un nuovo nemico si prospetta all'orizzonte... e perciò farà ritorno su Gaea...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 10- Il piano delle tenebre

 

Cap 10-  Il piano delle tenebre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  Erano trascorsi alcuni giorni dal loro arrivo a Palas per la seconda volta.

Hitomi si era ripresa dalla stanchezza accumulata nel manovrare l’Escaflowne; il ginocchio di Hiroshi sembrava essere guarito completamente e Merle aveva tolto alcune bende.

Gli ultimi due passavano molto tempo a chiacchierare insieme, sembravano trovarsi a loro agio anche se la maggior parte delle volte, il tutto si trasformava in un litigio.

Ma si divertivano, e per chi la conosceva, sapeva che era alquanto insolito vedere la gatta scherzare e stare così tanto tempo con qualcuno che non fosse il re di Fanelia.

In realtà, Merle si stava affezionando sempre di più al ragazzo, anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno. Orgoglio felino.

Hiroshi, al contrario, non si faceva problemi nel mostrare il suo interesse per lei. L’aiutava a cambiarsi le bende delle ferite, appena poteva correva da lei anche solo per vederla, se calava il silenzio lo infrangeva con un abbraccio per metterla in imbarazzo e di conseguenza, farla parlare.

Hitomi, che conosceva bene l’amico, sapeva che si stava interessando alla gatta. Ma che lui in fondo, era così con tutti, lo era stato anche con lei in passato.

Sorrideva nel vederli ridere assieme.

  Al contrario, provava una forte tristezza quando vedeva Van camminare fianco a fianco con quella ragazza bellissima, ma anche misteriosa.

Hitomi non riusciva ancora a credere che Van avrebbe dovuto sposarla. Avevano deciso di rimandare la cerimonia ancora di qualche tempo, per quello che era accaduto a Fanelia, però, la ragazza ancora non riusciva a crederci.

Iniziava a prendere realtà del fatto che il ragazzo, si era davvero dimenticato di lei.

E questa cosa la opprimeva.

Si sforzava di essere sorridente come sempre davanti agli altri, ma la notte, quando era sola, non riusciva a trattenere la tristezza che provava, e passava le ore a piangere silenziosamente.

Con questi pensieri in mente la ragazza continuava a guardare i due amici che ridevano e scherzavano far loro, spensierati. Cos’avrebbe dato perché con loro ci fosse anche lei con Van?

Guardò oltre i due, alla sua sinistra e s’immobilizzò.

Il re di Fanelia stava passeggiando nel giardino affiancato da Ness, la bellissima ragazza dai capelli neri. Li osservò dapprima distrattamente, poi incuriosita studiò la giovane donna con attenzione.

Hiroshi aveva ragione.

Il giorno prima, l’amico le aveva fatto notare la somiglianza che lei avesse con quella ragazza. Ed era vero, escluso il colore di capelli e occhi i lineamenti erano simili, pressoché identici.

- Forse Ness è la tua “copia” qui su Gaea, come Van lo è di me e Allen del senpai Amano...- le aveva detto Hiroshi -...forse possiamo trovarne un collegamento...-

Si, ma quale poteva essere?

Lei non aveva mai visto, né sentito parlare di quella donna. Chi era, da dove era venuta?

C’erano troppe domande nella sua mente che richiedevano una risposta, e anche in fretta. Non ne conosceva il motivo, ma sentiva di scoprire il più presto possibile chi fosse quella ragazza. Qualcosa le diceva che non era tutto apposto. Qualcosa non andava, alcune cose non coincidevano bene.

Doveva risolvere in fretta quello strano puzzle prima che fosse troppo tardi.

 

 

 

  - Senti Merle...posso farti una domanda?-

Hiroshi si fermò improvvisamente di fare il solletico alla gatta. Lei restò immobile, sdraiata fra le sue braccia, mentre si riprendeva dalla tortura appena subita. Annuì, chiedendosi cosa avesse preso al ragazzo così improvvisamente. Si accoccolò meglio nel suo abbraccio ed attese.

Aveva scoperto da poco quanto gli piaceva stargli vicino. Forse gli era solo grata di averle salvato la vita...o forse era qualcos’altro. Non sapeva rispondere, quindi preferiva godersi quei piccoli momenti di felicità che non le capitavano più da molti anni. Da quando lei e Van erano ancora piccoli, prima dell’arrivo di Hitomi.

  - Ma chi è Ness...?- chiese infine il ragazzo corrucciando la fronte.

Si alzò un lieve venticello che gli scompigliò i capelli scuri, e la gatta si girò per guardarlo negli occhi chiari. Non era la prima volta che le capitava di pensare a quanto fosse bello, e a quanto in realtà fosse diverso dal re di Fanelia.

  - Ness è una principessa di un paese ancora più piccolo di Fanelia, proprio li vicino...si chiama Terah...è figlia unica, e suo padre è morto qualche anno fa. Da allora governa la madre di Ness, ed ha combinato l’unione con Fanelia, attraverso il signorino Van, per unire i due paesi. E visto che il signorino Van era convinto che non avrebbe mai più rivisto Hitomi ha acconsentito...anche dopo averla vista credo...Ness è molto bella...- si fermò un istante a riflettere se continuare oppure no.

  - Perché vuoi saperlo?- un piccolo senso di disagio s’insinuò in lei, e il tono che le uscì era più aspro di quanto non volesse. Perché Hiroshi era interessato a Ness?

Lui scrollò le spalle - Per curiosità...Hitomi dice di non averla mai vista, e quindi non ne sapevo niente...-

  - Ah, era solo per questo? -

Hiroshi la osservò incuriosito - Certo, che altro doveva esserci?-

  - Nulla, nulla...- Merle sorrise fra se, inconsciamente.

Il ragazzo restò a fissarla, poi un sorrisetto si materializzò sul suo viso - Ho capito...- disse con uno strano tono -...sei per caso gelosa?-

La gatta si tirò su in fretta - Cosa? Ma sei impazzito...Io, GELOSA?? Ma figuriamoci!-

Scoppiò in una risatina quasi isterica, mentre tra se si ripeteva che non era sicuramente gelosa. Di Hiroshi poi...che sciocchezza!

Anche Hiroshi si mise a ridere, ma più rilassato di lei. Divertito.

La abbracciò prendendola per le spalle, e la strinse con dolcezza.

  - Ma che fai?- protestò lei sulle prime.

Lui non lasciò la presa - Sciocchina...- le sussurrò all’orecchio.

Merle capì che in fondo aveva ragione.

Era gelosa, per la prima volta di qualcuno che non fosse Van, e in un modo completamente diverso.

Ma capì anche che non c’era affatto motivo di esserlo. Così si rilassò fra le braccia del ragazzo, non desiderando altro, mentre il tepore del sole primaverile li riscaldava.

 

 

 

  Era appena iniziato il tramonto quando Ness aveva lasciato il braccio del re di Fanelia, lasciandolo finalmente solo.

Il cielo si stava tingendo dei colori cupi della notte. Un rosso vermiglio all’orizzonte, andava trasformandosi in scie violacee attraversate da un blu sempre più cupo. S’intravedeva anche la Luna dell’Illusione, debolmente illuminata di un azzurro pallido. Bella come sempre.

C’erano un po’ di nuvole verso le montagne. Forse la notte sarebbe piovuto, infatti l’aria era fresca, e attorno aleggiava un profumo di terra ed erba bagnata di pioggia.

Si rilassò, sentendosi finalmente tranquillo dopo giorni. Quella ragazza non lo lasciava solo un attimo, non ricordava fosse così opprimente. Gli pareva che volesse tenerlo solo per sé, conquistarlo ad ogni costo.

Sospirò sommessamente, sedendosi sotto ad un albero al riparo dal vento. Si appoggiò al tronco, e chiuse gli occhi, ma i suoi nervi ben allenati al combattimento gli impedivano di rilassarsi davvero, pronti a scovare ogni tipo di rumore sospetto. Fu così che sentì una voce leggera provenire da lontano.

Aprì nuovamente gli occhi ed ascoltò meglio.

Conosceva quella melodia, era la canzone che cantava con suo fratello Folken quando era piccolo.

Era una famosa ninna nanna di Fanelia.

Incuriosito, Van decise si alzarsi per vedere da dove e da chi provenisse quel canto. Gli bastarono pochi metri, per scoprire che si trattava della ragazza della Luna dell’Illusione. Hitomi.

Stava seduta sopra il tronco di un albero. Davanti a lei s’apriva la vista infinita dell’oceano risplendente delle sfumature del rosso e blu più svariate. Il sole era basso, sembrava sfiorare l’orizzonte, accarezzare il mare calmo e tranquillo. Era bellissimo.

E come lo stupendo panorama, anche Hitomi era circondata della luce d’oro rosso del sole. I capelli castani riflettevano dei riflessi ramati, gli occhi verdi parevano brillare. Ma il suo sguardo era malinconico. I suoi occhi lucidi, e solo dopo poco Van s’accorse che la voce le tremava.

Stava piangendo?

Si avvicinò di poco. Gli sembrava di essere prigioniero di un sortilegio.

Quando lei si voltò e lo vide. Smise di cantare interrompendo anche il respiro, confusa.

Il re di Fanelia la guardò negli occhi verdi, leggermente arrossati per le lacrime.

Si alzò un lieve venticello che parve svegliarli dal loro sonno, interrompendo la magia che s’era creata. La ragazza si passò veloce il palmo della mano sugli occhi, asciugandoli in fretta e quasi con rabbia. Non voleva che lui la vedesse piangere, non era da lei fare così.

Van le andò ancora più vicino, fermandosi proprio di fianco a lei. S’inginocchiò e appoggiandole una mano sulla guancia le asciugò una lacrima dispettosa che era scappata al palmo di lei.

Hitomi teneva lo sguardo basso, e lui con un piccolo gesto la costrinse a guardarlo in viso.

Ed era la prima volta che Hitomi riusciva a guardare con fermezza gli occhi del ragazzo, da quando era tornata. Il fatto della memoria perduta l’aveva quasi costretta ad allontanarsi per lasciargli il tempo di ambientarsi nuovamente a lei, per conoscerla di nuovo. Ma adesso si rendeva conto di aver forse fatto un errore. Se voleva che lui si ricordasse di lei, doveva aiutarlo in questo, non starsene ferma in un angolino ad aspettare che una qualsiasi principessa glielo portasse via. Ci aveva messo così tanto ad innamorarsi di lui la prima volta, ci aveva messo così tanto a ritrovarlo, aveva così tanto sofferto...

Gli occhi della ragazza s’inumidirono per quel che il ragazzo credeva la seconda volta, non sapendo che invece era molto ma molto di più.

Se ne chiese il motivo. Gli era sembrata una ragazza allegra, perché piangere? Che gli mancasse casa sua?

Dopo aver abbassato leggermente lo sguardo tornò ad osservarla negli occhi.

Un battito.

Un sorriso.

Una voce.

Uno sguardo.

Lui, aveva già visto quello sguardo...poteva quasi affermarlo con certezza.

Davanti a lui s’intromise l’immagine di una ragazza con i capelli corti e gli occhi verdi. Gli sorrideva, lo chiamava per nome. Un’immagine veloce, quasi impercettibile. Ma lui aveva visto qualcosa. Anzi qualcuno. Aveva visto lei!

  - Che hai Van?-

Sentì la voce della ragazza e riprendendosi da quel torpore si rese conto di star a fissarla da troppo tempo. Allontanò la mano e, sedendosi per terra, voltò il capo evitando di guardarla ancora.

Alcuni dubbi si facevano strada in lui.

Perché quell’immagine?

Allora era vera la sensazione d’averla già conosciuta. Lui aveva già incontrato Hitomi. O forse, la sua era solo suggestione?

Si sentiva così, attratto da lei solo perché era un’abitante della tanto misteriosa Luna dell’Illusione, oppure c’era davvero qualcos’altro?

  - Tutto bene Van?-

Si volse nuovamente a guardarla. Era preoccupata, doveva dirle qualcosa. Qualsiasi cosa!

  - Come...come conosci quella canzone?- gli chiese la prima cosa che gli venne in mente.

La ragazza sembrò confusa e stupita da quella domanda improvvisa ma rispose ugualmente - L’ho sentita da tuo fratello Folken...e da te. Non ricordo le parole ma la melodia si...sai...- aggiunse alla fine -...mi ha aiutata tanto nei tre anni in cui siamo stati lontani. Mi ha aiutata a non dimenticare.-

Il giovane restò in silenzio, non sapendo cosa risponderle.

Se quello che aveva visto era solo frutto della sua immaginazione, allora era meglio non illuderla, e se invece era davvero un ricordo della sua memoria perduta allora, per il momento, era meglio tacere ed aspettare che le cose migliorassero.

 

 

 

  Hiroshi sbadigliò sonoramente coprendosi la bocca con la mano.

Poggiò sulle gambe il libro che stava leggendo, e si sfregò gli occhi stanchi. Guardò Merle che dormiva della grossa accoccolata sul letto accanto a lui. Le si avvicinò con il viso, sentendo il suo respiro caldo e tranquillo sul suo, e sorrise. Le scostò una ciocca di capelli rosa dalla fronte e gli posò un bacio delicato. Non voleva svegliarla così decise di andare nella sua stanza a riposare.

Quel giorno non aveva praticamente visto Hitomi.

L’amica le era sembrata così silenziosa nei giorni passati. Sicuramente era dovuto a quella ragazza, quella Ness. Era certo che Hitomi stesse soffrendo per causa sua.

Più ci pensava e più si convinceva del fatto che quella strana ragazza nascondeva qualcosa. Era sbucata così all’improvviso.

Senza accorgersene passò davanti alla stanza dell’amica, decise di aprire la porta silenziosamente per vedere come stava, se dormiva oppure, se piangeva come credeva che facesse. La prova erano gli occhi rossi che mostrava ogni mattina.

Nella penombra della stanza, la vide sotto alle coperte addormentata. Sembrava tranquilla, così decise di lasciarla dormire ed evitare di svegliarla.

Mentre rifletteva sugli avvenimenti che lo avevano travolto nelle ultime settimane, non si rese conto di uscire in giardino finchè l’aria fredda e pungente non lo avvinghiò sulle braccia.

C’era odore di pioggia nell’aria. Il cielo era coperto da grandi nuvoloni scuri, un forte vento muoveva gli alberi del giardino del palazzo. Sembrava come una sorta di presagio.

Che sciocchezza, a furia di sentire Hitomi mi sono fatto suggestionare!

Si sedette su alcuni gradini di marmo, sempre pensieroso. Quella strana ragazza nascondeva qualcosa, ne era sicuro. Ma cosa poteva essere?

C’era qualcosa in lei che non lo convinceva. Prima di tutto il modo in cui è arrivata.

Ricordò che sia Millerna, che Merle, che Van non l’avevano riconosciuta subito. Anzi, non sapevano proprio chi fosse fino a che lei non li aveva guardati...

Immerso nei suoi pensieri non si rese conto subito di alcune voci li accanto. Quando se ne accorse si alzò in piedi chiedendosi da dove provenissero.

Si voltò meglio e seguì la voce femminile che risultava più forte dell’altra. Ma chi poteva essere sveglio a quell’ora della notte?

Sorpassò alcune colonne, quando vide due figure in piedi proprio nel centro dello spiazzo con la fontana dedicata ad Hitomi e Van. Davanti ad essa stavano le due figure. Un uomo ed una donna.

Si nascose dietro ad una delle colonne di marmo bianco, tra i roseti, per non farsi scoprire.

Chi erano?

  - Allora, sto facendo un buon lavoro?- la voce femminile era familiare, fin troppo.

Si sporse di poco per guardare i volti dei due, ma scorse solo la donna. Era Ness!

L’uomo aveva un lungo mantello scuro, che gli cadeva sul viso lasciando scoperte solo le labbra sottili. Non riuscì a capire di chi si trattasse.

Hiroshi si nascose di nuovo e restò all’ascolto della conversazione. C’era qualcosa di strano.

Chi era quel tipo? Perché Ness parlava con lui? Quale “buon lavoro”?

  - Si Ness. Ma devi stare attenta, nessuno deve scoprirti.- la voce dell’uomo era bassa, ed Hiroshi non riuscì a capire se l’aveva già sentita oppure no.

  - Non preoccuparti di questo...- rispose lei.

Passò un istante di silenzio interrotto solo dal rumore del vento, poi Ness riprese a parlare.

  -...il bel re ha già dimenticato ogni cosa riguardi quella ragazzina. Non sa nemmeno chi sia, e questo è tutto merito mio.-

  - Si, hai fatto un buon lavoro. Adesso dobbiamo aspettare che lui la sostituisca con te. Non possiamo permettere che quella ragazza si metta in mezzo.-

  - E poi...- aggiunse Ness -...quando lui sarà completamente perso di me...-

  - E quando si sarà distratto a causa tua...- continuò l’uomo.

  - I tuoi draghi lo annienteranno...-

Hiroshi era sbalordito.

Quindi era stata Ness a far cancellare il ricordo di Hitomi dalla mente del re di Fanelia. Avevano parlato di draghi. Quali draghi?

  - Esattamente...così quando anche l’ultimo discendente di Atlantide sarà morto, nessuno potrà più sconfiggerci. Distruggeremo questo stupido pianeta, nato per i capricci di uomini stolti e sciocchi. Dobbiamo far presto però. Tanto più la ragazza della Luna dell’Illusione sta accanto al Drago, tanto più il loro legame si fa forte e invulnerabile. Com’è già accaduto. Insieme sono forti, singolarmente non sono nulla.-

Ness scoppiò in una risata. Crudele, fredda, inquietante.

  - Per adesso continuiamo con il nostro piano. Sostituire i ricordi del Drago con nuovi fasulli, concentrati su di te. Come abbiamo fatto non appena sei arrivata. La magia dei tuoi occhi ha fatto subito effetto. Sarai la sua dea, fino al punto da non poterti più parlare se non per un tuo ordine.-

Anche l’uomo si aprì in una risata, ancora più maligna della compagna.

A Hiroshi tremò il respiro.

  - Adesso devo andare mia cara, piccola malvagia donna.-

Un bacio leggero e scomparve nel nulla.

La ragazza restò li immobile ad osservare il punto nel quale l’uomo era svanito.

Un ghigno malefico sulle labbra rosse.

Hiroshi cercò di stare più immobile possibile, ma doveva far presto.

Correre dall’amica a rivelarle tutto.

Dirle che quella Ness era una nemica, che era tutta colpa sua.

Si mosse piano.

Un piccolo rumore.

  - Lo so che ci sei.- disse la donna all’improvviso.

Non poteva avercela con lui, come aveva fatto a sapere che era li?

  - Esci, sarai stanco di startene seduto li per terra...-

Il ragazzo non osò muoversi. Tratteneva il respiro, immobile, paralizzato.

  - Ho detto ALZATI!-

Il tono improvviso della ragazza lo spaventò.

La voce era strana, diversa. Crudele.

Si alzò di scatto e si voltò verso di lei, che gli dava le spalle. I lunghi capelli neri ondeggiavano al vento. Si voltò appena per guardarlo. Una strana luce negli occhi.

Lui non riusciva quasi a muoversi, non sapeva cosa fare, cosa dire.

In un lampo la donna gli fu di fronte. Come diavolo ha fatto?

Lo afferrò per il collo della camicia e lo tenne stretto. Era fortissima.

  - Se ti azzardi anche solo riferire una parola di quanto hai sentito questa notte...- iniziò lei con un tono minaccioso -...la tua colpa sarà quella di aver ucciso la tua cara amichetta.-

  - Non...non oseresti...- sussurrò lui, gli mancava la voce.

Lei sorrise quasi divertita - No...non oserai tu invece...io ti ho avvisato.-

Mollò la presa e si voltò per andarsene ma Hiroshi aggiunse - Hitomi è più forte di te...-

Un’altra risata della donna - Non hai capito...non parlavo di lei...-

Il ragazzo la osservò mentre gli occhi ghiaccio della donna si posavano su di lui. Guardandola capì a chi si riferiva.

Ness si voltò sorridendo, e se ne andò lentamente - Esatto...miao, miao...-

E adesso cosa devo fare?

 

 

 

 

Continua...

 

 

 

 

******************************

 

Ehm...ciao a tutti ^^’

Ecco io non ho giustificazioni per il mio immenso ritardo...

Semplicemente sono molto occupata, l’ispirazione spariva ogni volta che aprivo la pagina e non mi sono accorta che era passato così tanto tempo...

 

Vi chiedo scusa...anche nei prossimi aggiornamenti...temo sarà sempre così...perdonatemi T-T io tento di fare appena posso...

 

Scappo, non riesco a ringraziare personalmente...Grazie alle recensioni del capitolo precedente, nuvia e demetra85...grazie mille ^^

 

E anche a tutti coloro che hanno questa storia nei preferiti ^^

Aspetto delle recensioni ragazzi, fatemi sapere per favore ^^ altrimenti la smetto li...

 

Baci a tutti,

Selhin

 

 

 

 

 

 

   
 
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