Angolo di benvenuto_
Avevo detto "ci vediamo tra un mese". Sono passati oltre quattro anni.
Vabbè. Quasi certamente pochi saranno interessati al
proseguo di questa storia, ma qualora ci foste, io sono qua per
raccontarvela :=) spero che la possiate trovare di vostro gradimento.
Solo un piccolo riassunto: ci siamo lasciati con Anastasia piena di
problemi con Stilling, un po' con Dorian e con l'arrivo di questo
serpente che l'ha gravemente ferita. Ripartiremo da qui.
Il
lato più affascinante della luna
è quello che non ci è consentito vedere
Capitolo 6 - Non riusciranno a
indebolirmi
Sören Stilling si guardò attorno, ma la
stanza in cui era stato chiuso non aveva nulla che potesse aiutarlo a
distrarsi e a non pensare; quello doveva essere uno stanzino per le
scope, soltanto più grande visto che si poteva muovere
avanti e indietro. Il giovane era una tigre in gabbia, ma aveva perso
la consueta arroganza che lo contraddistingueva: era soltanto un
giovane in preda alla paura e alla tensione crescente
accumulata durante quel giorno da incubo. Faticava ancora a credere che
quella mattina fosse riuscito ad alzarsi con il solito ghigno
perfettamente al suo posto; guardando la parete grigia si chiedeva che
cosa stesse succedendo a pochi metri da lui.
Una parte di lui dava la colpa a quella stupida dell'insegnante
Silente, una piccola intrigante che era riuscita a mettergli contro
tutta la scuola in pochissimo tempo, cosa mai accaduta durante i suoi
anni scolastici; ma una parte di lui - quella più obiettiva
- sapeva che la maggior parte di quanto accaduto derivava dalla propria
idiozia, non poteva usare una parola differente. Come gli fosse venuto
in mente di mettersi a spadroneggiare a quel modo davanti a una docente
di poco più grande di lui non se lo ricordava neppure
più, ma sapere di essere stato in qualche modo sconfitto lo
rendeva ancora più consapevole di essere sceso a un livello
così infimo che faticava a crederlo possibile.
Ma quanto accaduto quella notte no, non era colpa sua. Forse detestava
quell'inglese dai capelli strambi, ma non al punto da desiderare di
ferirla o addirittura peggio; se chiudeva gli occhi gli sembrava di
rivedere l'orrendo rettile strisciare e sibilare a pochi passi da lui,
girare attorno al corpo della ragazza svenuta come se niente fosse.
C'era qualcosa di più terrificante e letale di quelle
bestiacce? Sören ne aveva il folle terrore sin dalla
sua prima visita in Egitto quando era ancora un bamboccio che faticava
a camminare, solo uno stupido avrebbe potuto anche solo pensare che
potesse averne evocato uno... Invece - riflettè arrabbiato -
al preside Dekan erano bastati meno di dieci secondi per allontanarlo
da lì e chiuderlo in quel posto, sigillando la porta
dall'esterno come se temesse una sua fuga. In verità il
ragazzo si sentiva quasi più sicuro lì che vicino
a un serpente, o ai suoi resti; rimaneva il problema di chi fosse il
colpevole.
L'insegnante di Pozioni forse?
C'erano dei trascorsi, dopotutto. Le chiacchiere erano circolate
qualche mese prima, quando lo scandalo era esploso come una Caccabomba
difettosa: il regime di Grindelwald aveva anestetizzato tutto il Nord,
ma il fatto che addirittura un insegnante di Durmstrang ne fosse
coinvolto aveva sconvolto tutti. Il professor Thorvaldsen era sparito
improvvisamente, proprio alcuni giorni prima della cattura del potente
mago oscuro, e lui in prima persona aveva riferito di alcuni
spostamenti sospetti al Preside.
Dekan non doveva però avere rivelato questo
dettaglio all'insegnante, di questo lui era quasi certo, altrimenti ci
sarebbero state ripercussioni; a lui non era mai piaciuto tanto il modo
di fare dell'insegnante e aveva riferito ciò che sapeva.
Poco, però il Preside assieme ad alcuni Auror avevano
evidentemente preso sul serio i suoi avvertimenti.
Un gufo più volte visto arrivare proprio alla finestra del
professore, il suo modo di fare che lo faceva apparire sempre distante
durante le lezioni e una pergamena vista di sfuggita, con parole sopra
che potevano essere solo un codice. Si era sentito importante,
Sören, quando aveva saputo di essere stato utile: non che
fosse stato lui a porre fine al regime di Grindelwald, ma aveva
comunque aiutato ad accelerare il tutto.
Che il professore si fosse quasi costituito spontaneamente gli era
sembrato strano, eppure pareva vero: si era esposto fino a farsi
catturare ed era stato processato in Inghilterra, per poi essere pure
rilasciato per mancanza di prove. Tutti a Durmstrang avevano esultato
nel sentire che il grande Albus Silente si era mosso personalmente per
affrontare il mago oscuro che li teneva nel terrore da moltissimo tempo.
Si sarebbe
esposto lo stesso se non avesse avuto la nipote rapita?
Lui non ne era sicuro, ma poco importava: da quando il regime
del terrore di Grindelwald era finito, pareva che tutto il Nord si
fosse ridestato, ricominciando davvero a vivere. Tutti gli erano grati
per averli liberati e Sören quasi aveva faticato a credere che
il Preside avesse permesso di nuovo al professor Thorvaldsen di tornare
al suo ruolo di insegnante a settembre.
Com'era possibile? Eppure, nonostante tutti se lo domandassero, nessuno
era andato direttamente a porre la domanda ai due maghi, forse per
timore, o anche perchè in fondo temevano di mettersi nei
guai. Lui per primo aveva visto però il cambiamento: Dorian
Thorvaldsen era ancora l'insegnante severo e competente che aveva
sempre conosciuto, ma ora pareva più chiuso in se stesso,
meno disposto a tollerare eventuali chiacchiere nel laboratorio di
Pozioni e anche più incline a non lasciare avvicinare
nessuno di loro alla sua sfera personale. Lui sapeva che un sacco di
sue compagne di studio avrebbero dato chissà che cosa per
vedersi rivolgere anche solo un sorriso dall uomo, ma erano rimaste
tutte deluse in quel senso. Che stupide.
La porta si aprì da sola dopo quella che sembrava essere una
vita e comparve la sua insegnante, Kathrina van Arpien che lo squadrava
con una strana espressione. "Seguimi, per favore" gli disse
semplicemente, facendogli cenno con la bacchetta di precederlo. Il
ragazzo avrebbe quasi voluto continuare a rimanere lì, che
cosa sarebbe successo se non fosse riuscito a dimostrare che non aveva
nulla a che fare con quello che era accaduto? Tuttavia non poteva
nemmeno rimanere rintanato come un codardo, soprattutto quando non
aveva nulla da nascondere così precedette la strega.
"So chi è stato, signor Dekan, non devo nemmeno cercare
troppo in là". Anastasia poteva percepire il calore che
emanava in quella stanza; l'infermeria di Durmstrang a quanto pareva
esulava dal divieto dell'uso del fuoco e lei aveva messo a fuoco il
locale solo mezz'ora prima, quando aveva aperto gli occhi, ridestandosi
dallo stato di incoscenza in cui era piombata dopo aver visto il
serpente.
C'era quasi una folla attorno a lei: il Preside naturalmente, altri
suoi colleghi insegnanti tra cui aveva riconosciuto Dorian. Beh non era
stato facile in un primo momento, non lo aveva ancora visto con la
veste da Guaritore, ma soltanto con il classico abbigliamento nero da
professore che indossava ogni giorno; le era servito qualche minuto per
capire dov'era, e soprattutto perchè.
Maledetto Riddle.
Anastasia non aveva alcun dubbio, quel serpente comparso quasi
improvvisamente in mano a lei portava la firma dell'ex compagno di
scuola, non poteva sbagliarsi. Ricordava distintamente di avere aperto
la finestra della sua stanza quando aveva sentito l'insistente
picchiettare di quello che si era mostrato come un bellissimo gufo, dal
piumaggio scuro e gli occhi sottili. Un momento dopo averlo
però fatto entrare aveva avuto la terrificante sorpresa:
l'enorme serpente era comparso come dal nulla - probabilmente dal gufo
stesso - e l'aveva attaccata, quasi prima che lei potesse avere il
tempo di difendersi.
Impossibile che arrivasse da qualcun altro, soltanto lui poteva farle
una cosa del genere: non glielo aveva forse detto che le avrebbe
rovinato la vita? E c'era davvero mancato poco, quella volta; la
ragazza abbandonò però temporaneamente i pensieri
di vendetta per concentrarsi su ciò che le accadeva attorno.
Alla domanda di Dragomir Dekan su chi fosse quindi l'autore di un gesto
tanto crudele, pensò quasi di non rispondere, poi
però capì: non poteva in alcun modo lasciar
credere che fosse stato qualcun altro. "Un mio vecchio compagno di
scuola, ma dubito fortemente che lo conosciate, si chiama Tom Riddle e
abbiamo qualche piccolo conto in sospeso. A dire il vero ero convinta
che non si ricordasse neppure della mia esistenza, ma non importa... lo
sistemerò a dovere" borbottò la ragazza
mettendosi a sedere su quel lettino. Era almeno contenta di potersi
muovere, aveva davvero creduto che il veleno l'avrebbe paralizzataa
definitivamente.
"Capisco. Beh cercheremo di capire in che modo è riuscito a
eludere le protezioni della scuola, non abbiamo nessun bisogno di altre
sorprese del genere, magari ai danni di qualche studente". Anastasia si
disse d'accordo col Preside, ma la domanda era effettivamente
interessante: come era riuscito a far vacillare delle difese senza che
gli insegnanti se ne accorgessero?
E di che ti stupisci? Riddle è capace di qualunque
cosa, sarà stato quasi un allenamento per lui....a
volte lei tendeva a dimenticare che pur avendo solo diciannove anni,
era indubbiamente più bravo di molti maghi adulti e sulla
carta con più esperienza di lui. Ma la cosa che le piaceva
di meno era che significava che la teneva sotto controllo e lei non se
ne era resa conto: avrebbe dovuto fare qualcosa, non poteva
permerttersi un'altra sorpresa del genere, anche per il bene degli
studenti a cui insegnava adesso.
Doveva in qualche modo allontanare la sua influenza malefica, a costo
di strappargli le ossa dal corpo di persona e bruciarlo vivo.
Il mago osservò il blu che adornava la stanza, alternato ad
un curioso color bronzo ; aveva atteso l'invito a entrare, non si
sarebbe sognato di farlo senza permesso nemmeno se si fosse trattato di
un altro collega. Lui per primo non amava le imposizioni e detestava di
cuore chi provava ad entrare nei suoi alloggi senza il suo consenso; la
strega sembrava in forma a giudicare dalla voce perfettamente
squillante.
"Dovresti sospendere almeno per domani le tue lezioni". La voce di
Dorian Thorvaldsen le giunse a distanza abbastanza ravvicinata e quasi
la infastidì; sapeva di essergli debitrice per quello che
aveva fatto, tuttavia non aveva nessuna voglia di essere trattata come
una ragazzina bisognosa di aiuto.
O come una prigioniera.
Scacciò il pensiero all'istante, non poteva pensarci in quel
momento, alzando lo sguardo su di lui Annuì. "Il tempo non
è adatto a volare, hai ragione, li farò studiare
in aula" rispose quasi con un sorriso: si sarebbe trattato di un'ora
abbastanza difficile da gestire, ne era sicura, a nessuno studente
doveva piacere l'idea di trattare Volo come una lezione canonica, ma
era successo anche a lei. Quanti di loro conoscevano bene la storia del
Quidditch? Pochi, lo aveva già appurato durante le prime
lezioni quando, per correggere alcuni errori, aveva citato vari episodi
storici e quasi tutti l'avevano guardata come se fosse un esemplare
particolare di Avvincino che non riuscivano a identificare.
"Non era quello che intendevo, il veleno potrebbe causarti ancora
qualche problema nonostante l'antidoto, io stesso lo conosco poco"le
rispose l'uomo e Anastasia digrignò i denti, ma la sua ira
non era rivolta a lui, bensì a quello che era successo. Non
le piaceva l'idea di essere ancora vulnerabile, esposta al pericolo; si
era quasi illusa che, una volta terminata Hogwarts, non sarebbe stata
più alla stregua di pericoli come incidenti vari. Non le
piaceva affatto la sensazione di debolezza, lei si era sempre
considerata forte ed era lì per dimostralo. Soprattutto a se
stessa.
Alzò lo sguardo su di lui, lottando quasi con ciò
che stava per dire. "Sono colpita comunque, mai mi sarei aspettata che
potessi creare un antidoto così in fretta". Anastasia quasi
inciampò sulle parole, ma era un particolare che l'aveva
colpita subito quando il Preside le aveva detto cos'era successo. Lei
era abituata a vedere gli antidoti come misture già pronte
da usare, semplicemente bastava prendere l'ampolla e il gioco era
fatto; Lumacorno aveva insegnato loro a prepararne, era vero, ma mai in
una situazione di emergenza. Solo in momenti in cui il tempo non era un
problema. Lo vide alzare le spalle, quasi noncurante. "Non è
stato complicato, sono abituato ad agire in situazioni complesse:
quando ero Guaritore ho più volte dovuto muovermi con
prontezza, un solo secondo di troppo e un'esitazione possono condannare
la persona in attesa di cure".
Anastasia sapeva che era vero: pur non essendo mai stata tentata dalla
carriera di Guaritrice, le era capitato di assistere al loro lavoro e
aveva visto come fossero sempre pronti ad agire, come se mai il dubbio
li sfiorasse in ciò che facevano. Erano da ammirare. Lei non
era certa che ci sarebbe riuscita, o se non altro non avrebbe potuto
fare diventare una costante un ritmo tanto pressante; in un certo senso
riusciva anche a capire perchè Grindelwald aveva scelto
proprio lui quando si era trattato di tenerla in vita.
Borbottò quello che era un ringraziamento per averla
aiutata: le riusciva difficile parlare di quello perchè
sentiva di essere in parte vulnerabile e non si era fidata ad alzare
gli occhi su di lui. "Non so perchè, ma il nome Tom Riddle
mi pare di averlo già sentito..."
Le parole di Dorian quasi folgorarono Anastasia, la quale
pregò dentro di sè che il mago non ricordasse
quando di preciso aveva sentito quel nome; seppur con meno veemenza di
Grindelwald, anche lui aveva visto qualcosa nella sua mente e l'aveva
persino derisa agli inizi quando aveva capito che si aggrappava al
ricordo di un ragazzo. Non
aveva tutti i torti, pensò tra sè,
visto come poi si era conclusa la vicenda, anche se a quel tempo... beh
se non era letteralmente sprofondata nella disperazione era stato anche
per merito del ricordo di Tom, non c'erano dubbi.
Fa che non se lo
ricordi... era la sua sola speranza, non aveva nessuna
voglia di dire proprio a lui quello che era successo al suo ritorno a
scuola. "Cosa sarebbe quella, comunque? Sembra una Strillettera" le
disse di nuovo Dorian, indicando il foglio che stava accuratamente
chiudendo con un colpo di bacchetta, procurandole la scusa perfetta per
non indugiare nei propri pensieri. Anastasia sorrise apertamente e per
un momento - ma soltanto uno - le parve che Dorian fosse completamente
preso dal suo sguardo.
"Oh si... o per meglio dire, è una cosa che ho modificato.
Non sono molto brava con i nomi, ma più che Strillettera, la
chiamerei Lettera Sputatrice. Fa un po' pena come nome, lo
riconosco..." Vide l'altro aggrottare le sopracciglia, confuso e
soffocò una risatina. Se non altro era già
qualche minuto che aveva dimenticato tutte le sue paure ed era una
buona cosa.
"Diciamola così', invece di urlare beh... sputerà
in faccia al destinatario. Soltanto a lui, ovviamente" gli
svelò, molto orgogliosa della sua birichinata.
Dorian la osservò, chiedendosi se avesse davvero sentito
bene. Lo sconosciuto Riddle le mandava qualcosa che avrebbe anche
potuto ucciderla, e come risposta lei si preoccupava di spedirgli.... uno sputo? La
ragazza anticipò la sua domanda, scrollando la lunga chioma.
"Conosco Riddle e lui mi conosce altrettanto bene, se non
meglio. Il suo è stato un semplice modo per dirmi che sa
dove sono e che mi controlla, se avesse voluto uccidermi... lo avrebbe
fatto in modo più diretto. Oh, credo che lo farà,
prima o poi" aggiunse Anastasia osservando il cielo grigio per non
voler incontrare gli affascinanti occhi del suo collega.
"Se sa dove sono è colpa della mia ingenuità"
aggiunse, ricordando di avere apertamente detto al matrimonio dei
Malfoy dove fosse diretta, a quel tempo non aveva pensato che Abraxas
avrebbe potuto effettivamente rivelare la cosa a Tom, ma ormai il danno
era fatto. "Dovrei passare la vita a nascondermi se volessi davvero far
perdere le mie tracce, ma farlo vincere così... mai"
concluse, roteando il polso e sigillando la lettera con la punta della
bacchetta. "E questo sarà il mio avvertimento, per dirgli
che non ho nessuna paura di lui... uno sputo in faccia per lui
sarà molto più efficace di un mio gesto
avventato: non soltanto lo sorprenderò, ma gli
sarà anche chiaro che non è più in
grado di farmi compiere gesti avventati".
Dorian a quel punto ne fu certo, pur senza chiederlo. Un innamorato respinto.
Non poteva che essere così, la voce di Anastasia era carica
di dolore e rabbia, che se ne accorgesse oppure no. Quel nome gli
ronzava in testa, dove lo aveva sentito? Era però certo che
fosse collegato strettamente alla ragazza, anche se gli sembrava una
reazione eccessiva: perchè mandare un serpente solo per un
semplice ammonimento? Sapeva qualcosa su di lui che spingeva l'ignoto
Riddle a minacciarla in modo così macabro? Sembrava quasi
noncurante del fatto che potesse rimanere ferita... ma a sorprenderlo
era che persino lei sembrava aspettarselo, come se fosse una gara a chi
sorprendeva l'altro.
C'è
sicuramente stato qualcosa tra loro. Era la sua esperienza
a farlo riflettere in quel modo, la voce di Anastasia era pregna
dell'amarezza che solo una delusione amorosa poteva lasciare, lui
stesso aveva ancora il cuore dolorante e non poteva fare a meno di
pensare che la giovane dovesse essere cieca per non vedere il suo
interesse. Le
basterebbe una parola e sarei ai suoi piedi.
Il suo stesso pensiero lo spaventava.La vicinanza con lei non lo
aiutava, ma si sentiva confortato dal fatto che se non altro non aveva
ancora perso del tutto la testa e c'erano forti speranze che nel giro
di un po' di tempo si sarebbe dimenticato di lei. Stava per aggiungere
altro quando si sentì bussare alla porta. Dorian non l'aveva
chiusa e la sagoma di Stilling - il quale sembrava tentare quasi di
nascondersi nel timore di essere visto - era perfettamente visibile.
"Oh si, entra pure, solo un momento..." La voce di Anastasia
invitò ad entrare il ragazzo, che aveva l'espressione di un
condannato a morte e guardava l'insegnante di Pozioni come se potesse
salvarlo da qualunque cosa lo attendesse."Se ti serve altro sai dove
trovarmi" si limitò a dire alla strega, congedandosi e
richiudendo la porta alle sue spalle con un colpo di bacchetta prima di
allontanarsi. Era quantomeno divertente sapere che lo studente avrebbe
avuto la sensazione di sentirsi chiuso in trappola.
Note:
Un excursus sui pensieri di Sören Stilling era
quasi d'obbligo, anche se credo che fosse già ben chiaro che
non era lui il mandante del regalino serpentesco, però
serviva per rivelare che è stato lui ai tempi a mettere gli
Auror sulle tracce di Dorian. Una cosa che lo stesso insegnante ignora,
ma non importa in fondo.
Inoltre per quanto antipatico, anche lui ha le sue paure, la sua storia
tragica alle spalle - vivevano nel terrore di Grindelwald, le tragedie
erano all'ordine del giorno anche se non credo la racconterò
completamente la sua storia - e capisce di essere un cretino.
Ok penso che non fosse davvero una sorpresa sapere che ci fosse il buon
Voldy dietro a quel regalino, era pure ovvio visto che ha promesso di
distruggerle la vita e lo farà ogni tanto; come potete
vedere, Anastasia sta abbandonando rapidamente il suo essere
ragazzina impulsiva per lasciare spazio alla donna che
diventerà, più prudente e saggia. Non che fosse
del tutto imprudente, ma avendo ancora 19 anni è chiaro che
sta crescendo, e non è che passerà a diventare
una rompi-Bolidi, semplicemente un po' più se stessa u.u
Inoltre sta iniziando a ragionare da insegnante: abbiamo sempre visto
gli insegnanti a Hogwarts preoccuparsi dei loro studenti, aiutarli,
proteggerli ecc ed è quindi giunto il momento che anche lei
inizi a pensarci. Il processo sarà graduale, ma è
comunque un passo.
Qualche parola su Voldemort: all'incirca siamo nel periodo in cui ha
già lasciato Magie Sinister quindi ha già ucciso
Hepzibah Smith e dovrebbe essere arrivato a creare almeno 3 Horcrux,
forse 4(non conosco bene la cronologia della creazione degli Horcrux
quindi andrò un po' a caso). E ovviamente mica si
è dimenticato che c'è una Anastasia da
terrorizzare e spaventare per il resto della sua vita, eh no u.u e
magari pure da uccidere, ma ci arriveremo u.u
Avevo detto che lui sarebbe stato una presenza marginale, tuttavia mi
rendo conto andando avanti che si tratta invece del contrario, anche se
di rado comparirà in prima persona <.<
Comunque spero che vi piaccia :=) ci vediamo al prossimo aggiornamento,
stavolta di sicuro non passerà tutto questo tempo, diciamo
sulle due settimane se altri impegni non mi rallentano. Ciao!
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