Ti amo, Jaune di Sophie_moore (/viewuser.php?uid=117125)
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- Questa
storia appartiene alla serie “Writober –
RWBY’s Alternative
Universe”
- Prompt:
Ago e
filo
- Personaggi:
Phyrra
Nikos/Jaune Arc
- Ti
amo, Jaune
- Phyrra
arricciò le labbra,
guardando l’orsetto di peluches che Jaune le aveva regalato
per il
compleanno.
- Era
un classico orsetto marrone,
con la pancia più chiara. Non era speciale, non aveva grandi
caratteristiche, ma era il primo che Jaune le aveva regalato, il
primo che lui avesse mai posseduto, effettivamente.
- Era
quello che aveva
dall’infanzia, e aveva pensato di regalarglielo al primo
compleanno
che avevano passato insieme, poco prima che lei si dichiarasse a lui.
- Era
talmente affezionata a
quell’orsetto, non poteva fare a meno di sentirsi triste e
sconsolata perché, per qualche motivo, il peluches si era
strappato.
- Non
aveva idea di come fosse
stato possibile, non aveva animali abbastanza grossi che avrebbero
potuto fare quel disastro…
- Guardò
la sua coniglietta,
Velvet, con un sopracciglio inarcato. «Sei stata
tu?» le domandò,
puntandole contro la zampa del giocattolo.
- La
coniglietta marrone sembrò
capire, arricciò il naso e corse a nascondersi sotto al
divano.
- «Velvet!»
strillò, pestando i
piedi per terra. Poi prese dei profondi respiri e si
affacciò per
vedere sotto al mobile. «Velvet. Non si fa. Non –
si – fa.
Mannaggia a te.» la sgridò, facendo quasi
squittire la coniglietta.
Si rimise in piedi, sbuffando scocciata. Abbracciò il
giocattolo,
guardando il soffitto. Come avrebbe fatto a dirlo a Jaune?
- Per
fortuna era fuori per lavoro,
almeno avrebbe potuto arrabattarsi per risolvere la questione.
- Perché
era una questione da
risolvere, sicuramente.
- Jaune
sbadigliò, mentre cercava
di infilare la chiave nella toppa. Si massaggiò le tempie,
abbandonando per un attimo l’idea di entrare in casa, ma poi
ci
riprovò.
- Erano
ormai le dieci di sera
passate, in ufficio l’avevano tenuto a lavorare fino a
quell’ora
pensando che forse fosse un mulo da soma. Lui non vedeva
l’ora di
tornarsene nel suo appartamento e stare con la donna che amava,
così
spalancò la porta e lasciò la valigetta del
lavoro a terra e cercò
Phyrra per tutta la casa.
- La
trovò accoccolata al peluches
di pezza, quell’orsetto martoriato e maltrattato dal tempo,
che ora
aveva una cucitura rossa che gli univa la zampa destra al resto del
corpo.
- «Velvet…»
brontolò il
ragazzo, sospirando.
- Sfilò
l’orsetto dalle mani
della compagna e si mise in cucina, raccattando tutto quello che era
necessario.
- Quando
viveva casa, era l’unico
uomo in mezzo ad un gruppo quasi infinito di donne, donne che gli
avevano insegnato tutto quello che sapevano, tra cui cucire.
- Infilò
il filò nella cruna
dell’ago, e cucì quella zampa che se ne stava a
penzoloni. Almeno
Phyrra sarebbe stata contenta, il giorno dopo.
- Phyrra
Nikos si svegliò il
mattino dopo che non aveva niente tra le mani, se non la mano del suo
compagno.
- La
divertiva sempre scoprire come
la notte quell’orsetto si trasformasse in Jaune.
- Si
stiracchiò, decidendo di
andare a preparare la colazione per entrambi. Era sabato,
l’ufficio
della Schnee Industries dove lavorava Jaune era chiuso, e il manager
di Phyrra non si era fatto sentire per proporle un lavoro, quindi
dovevano approfittare del tempo che avevano.
- Andò
in cucina, stringendosi
nella vestaglia di seta bianca, e rimase immobile sul ciglio della
porta.
- Il
suo orsetto era lì, in piedi,
con la zampa perfettamente attaccata e un biglietto appoggiato ad
essa.
- “Buongiorno
Principessa. Mi
sono permesso di migliorare il tuo già splendido lavoro con
l’orsetto.
- Oggi andiamo a comprarne uno
nuovo, che magari resista ai denti di Velvet.
- Ti
amo, Jaune”
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