d
Il
Sensei
Naruto era pronto.
Seduto composto, la scrivania in ordine, la tonaca d'ordinanza sulle
spalle e un discorso pronto ben stampato in testa. Non era mai stato
così teso, nemmeno durante la votazione degli shinobi per
confermarlo hokage, nemmeno al suo primo giorno di lavoro in
quell'ufficio, perchè la missione che si apprestava a
compiere
era una delle più difficili della sua vita.
Aspettava con le mani incrociate sul piano di legno pregiato e
sospirava ogni tanto guardando la porta, nell'attesa aveva stirato
tutte le pieghe
della lunga palandrana bianca e si era ripassato ogni punto del suo
intervento meticolosamente.
Poi un tonfo leggero appena percettibile attirò la sua
attenzione
sulla porta, doveva stare calmo e lo sapeva, così si dipinse
un
bel sorriso, più naturale possibile sulla faccia e attese.
-il venerabile Hokage vi sta aspettando Uchiha-sama...-
Sasuke fece il
suo ingresso e richiuse la porta con un colpo di tacco ancora prima che
il segretario avesse finito la frase. Solito maleducato, ma in quel
momento doveva perdonargli ogni cosa.
-yo Sas'ke, siediti!- esclamò Naruto sperando di instaurare
un
clima disteso. Era scuro in volto, perciò tutto nella norma,
e
silenzioso come sempre, si accomodò sulla sua poltrona e
incrociò finalmente il mio sguardo. A quel punto le speranze
sul clima disteso crollarono all'istante.
Sasuke si era seduto ringhiando tra i denti una piccola protesta, ma
aveva obbedito perchè in fondo, molto in fondo, era curioso.
-hai interr...- cominciò la sua lamentela che sarebbe stata
seguita da una serie cospicua di insulti, ma l'hokage lo
bloccò
conoscendo bene i suoi impegni.
-si. lo so, ti stavi allenando! però avevo urgente bisogno
di
parlarti!- uni le mani in preghiera con i gomiti poggiati sulla
scrivania: -ho bisogno di un favore personale!-
Nonostante la posa, non lo stava pregando, anzi il suo tono era una
sorta di ordine velato, in maniera che l'orgoglio Uchiha non ne
risentisse.
Sasuke inizialmente si accigliò chiedendosi cosa volesse
quello
scansafatiche da lui, ma ben presto una possibilità si fece
largo nella sua mente e le sue sopracciglia si unirono pericolosamente
al centro del volto.
-tu sei al corrente dell'incidente di Sai no?- Naruto si
maledì
per la domanda idiota: certo che lo era, era stata Sakura a occuparsi
di lui, impossibile che non gliel'avesse riferito. Infatti la reazione
non tardò ad arrivare, l'Uchiha distese leggermente la
fronte
aggrottata per concedersi un cenno affermativo del capo,
però il
suo umore non sembrava mutato.
-bene..la
scorsa estate gli
allievi di Sai sono diventati tutti jonin,
perciò teoricamente quest'anno avremmo dovuto affidargli una
nuova squadra di genin!- trattenne il fiato un secondo dopo aver finito
la frase studiando attentamente il volto dell'amico, nessuna reazione
apparente nonostante fosse certo che avesse cominciato a capire:
-però Sakura dice che la riabilitazione durerà
parecchi
mesi e
quindi ho una squadra senza sensei!-
Non l'aveva detto proprio chiaro e tondo, però non ci voleva
un
genio per capire quale fosse il favore di cui Naruto aveva bisogno.
-arriva al punto, dobe!- Sasuke invece voleva proprio sentirglielo
dire, voleva vedere se il baka avrebbe avuto il coraggio di chiedergli
una cosa del genere.
Si fissarono per pochi istanti, in silenzio, immobili come le statue
accanto alla cascata della valle della Fine, nessuno dei due voleva
retrocedere di un passo e non avrebbe mollato le sue argomentazioni per
nulla al mondo.
Ma uno dei due aveva un'arma segreta, un piccolo punto su cui riusciva
a far leva e aveva tutte le intenzioni di sfoderarlo.
-ho bisogno di un sensei, Sas'ke!- l'aveva detto senza mollare il
contatto visivo e senza esitazioni. Ora la sfida era tutta
lì,
tra azzurro e nero, il primo che avesse abbassato lo sguardo avrebbe
vinto tra Uchiha e Uzumaki.
-non se ne parla- schietto freddo e irremovibile, solo lui riusciva a
contraddire il settimo hokage così. Era l'unico ad avere un
ascendente così forte sul "pazzo in arancione" della Foglia.
Naruto decise che era il momento del contrattacco, conosceva i
punti deboli di quel temibile avversario, sapeva dove colpire con
precisione.
-teme ascolta!-
cominciò alzando un po' il tono, aveva intenzione di vincere
a
tutti i costi: -tu sei un jonin, tra i migliori del villaggio, e so che
hai degli impegni e una famiglia di cui occuparti...ma pensaci per
favore:
tu conosci tecniche e jutsu che alcuni tra i migliori sensei si sognano
soltanto, hai lo sharingan! non credi di dover condividere queste cose
con le nuove generazioni!!! dopo che tu Sakura ed io ce ne saremo
andati, non ci saranno più Sannin a proteggere la Foglia se
non
alleniamo bene le nuove leve!- aveva un enfasi travolgente e le
argomentazioni avrebbero convinto chiunque, però non era di
chiunque che stavamo parlando ma di Sasuke Uchiha.
-non devi rispondermi subito, parlane con Sakura se credi,
però
Sas'ke....- Naruto fece una pausa studiata a puntino e si sporse in
avanti verso il suo compagno: -pensaci! tu hai un casino di cose da
insegnare a dei ragazzini, so che pensi di non essere adatto ma non te
l'avrei
chiesto se non fossi nella merda!-
Sasuke aveva ascoltato in silenzio tutta l'opera di convincimento
dell'amico, con i gomiti sui braccioli e l'espressione truce migliore
del suo repertorio, però non aveva perso una parola e stava
elaborando la sua risposta.
-ho detto che non se ne parla! non ho tempo di occuparmi di tre stupidi
genin buoni a nulla, ho già i miei figli da allenare...-
Naruto
alzò un sopracciglio sogghignando, Seito il maggiore dei
piccoli
Uchiha, non aveva nemmeno nove anni, le scuse di Sasuke non stavano un
granché in piedi.
-...e poi forse tu
avrai scordato il mio passato, ma il villaggio no!
nessun genitore vorrebbe un mukenin come sensei per suo figlio. Non
credi baka!?!- non era alterato e la voce non aveva inclinazioni di
nessun tipo, se non un velato sarcasmo, però oltre a questo
non
tradiva nessuna emozione con grande maestria: -per la questione delle
tecniche, non credo che ti farebbe piacere se insegnassi loro qualche
tecnica proibita di Orochimaru o mostrassi loro la potenza del
mangekyou
sharingan...non è vero?- ora il sarcasmo non era
più
velato, anzi era stato sostituito da una nota di marcato sadismo.
Aveva smontato ogni sua motivazione, con una tranquillità
invidiabile e chiunque altro al posto di Naruto si sarebbe arreso, ma
lui ci teneva, e ci credeva davvero che Sasuke sarebbe stato un ottimo
sensei perciò tentò anche lui l'arma del sarcasmo.
-non ti facevo così vigliacco Sas'ke!!!- esclamò
sogghignando anche lui, attese qualche secondo prima di continuare,
giusto il tempo di vedere l'effetto del suo tremendo insulto sul volto
di Sasuke, poi riprese: -anche Rock Lee, Kiba e Shikamaru hanno avuto
dei genin e sono sopravvissuti egregiamente, anzi i ragazzi di Kiba
sono spesso a casa sua per cena tanto si sono affezionati, non
è che stai scappando? non
avrai paura di fallire eh?-
Sfoderata l'arma segreta Naruto si ritrasse un po' sulla sua poltrona
per godersi le espressioni sul volto dell'amico: inizialmente si
sorprese per l'audacia del baka, poi lentamente la sorpresa
lasciò lo spazio all'ira furente dell'ultimo Uchiha -della
vecchia guardia...-, il volto storpiato emetteva fulmini dagli occhi e
la bocca era contratta per trattenere tutti gli insulti che stava
lanciando mentalmente al baka.
Poi improvvisamente tutto scomparve, in un solo istante
riprese la sua solita espressione indifferente e arrogante.
-non mi fregherai così, dobe....- si conoscevano troppo in
effetti, Naruto aveva già usato quel trucco in varie
occasioni
con discreti risultati e l'Uchiha non era affatto così scemo.
Ghignò in faccia all'hokage per qualche istante, poi facendo
leva sulle mani abbandonò la poltroncina scarlatta
dirigendosi
lesto verso la porta.
Naruto però era ancora deciso a non mollare e non si
lasciò
sfuggire un ultima occasione per convincerlo: -se l'ho chiesto a te
è perchè mi fido!-
Ma la porta era già chiusa.
Non sapeva se
le sue parole l'avessero raggiunto però ci
sperava, ci sperava davvero, perchè lui sarebbe stato il
miglior
sensei per quei ragazzi. Probabilmente loro l'avrebbero odiato, e a
lungo andare sarebbe diventato il sensei più temuto
dell'accademia ma Naruto si fidava davvero perchè sapeva che
nessuno poteva insegnare a dei giovani genin come quelli come diventare
grandi
shinobi, se non Sasuke.
Per questo non tentò di raggiungerlo ne di convincerlo in
altri
modi, era quasi certo che quell'ultima frase e una bella strigliata di
Sakura l'avrebbero convinto.
Villa Uchiha non si trovava fuori città, immersa nel verde
come la residenza della famiglia dell'hokage, anzi era molto vicina al
centro del villaggio e spiccava su tutte le altre case attorno. Era
abbastanza grande, di quelle case su due piani con una struttura
tradizionale esterna che contrastava con l'interno luminoso e molto
moderno. Al centro della costruzione di apriva un giardino di pietra
ben curato e martoriato negli anni dagli allenamenti dei vari
componenti della famiglia, capoclan in testa a tutti.
Nella parte centrale della casa, nell'angolo più isolato
rispetto ai punti nevralgici e più frequentati della villa,
si
trovava lo studio privato di Sasuke, il suo rifugio, il luogo nel
quale poteva scappare dai suoi rumorosi figli, dalla dolce mogliettina e
da tutti i casini che avevano per casa per concentrarsi sul suo lavoro.
Dopo aver lasciato lo studio dell'hokage non era tornato al campo di
allenamento, non aveva più nessuna voglia di faticare sotto
il
sole per cercare di padroneggiare alcuni jutsu che aveva trovato su un
antico manuale di Kakashi;
così si era rintanato là, nello studio che
inaspettatamente era il logo più fresco della casa, aveva
alleggerito la cintura lasciando kunai e katana sul tavolo, tolto il
giubbotto e
sfasciato la coscia destra, poi si era placidamente svaccato sulla
poltrona dietro alla scrivania.
Il dobe di merda voleva fregarlo di nuovo, però Sasuke
questa
volta non aveva nessuna voglia di piegarsi: fare il sensei...lui!!!?
Cosa
aveva da insegnare a dei ragazzini: il rispetto, l'onestà,
il
lavoro di squadra, i valori di uno shinobi! Puttanate, lui stesso non
era ancora certo di aver appreso certe nozioni, come poteva andare a
spiegare loro che alcuni sentimenti come l'odio il rancore.. la
vendetta erano da sotterrare, con che faccia gliel'avrebbe detto?
-fermati Hito...quello è mio! ridammelo!!!-
Dal corridoio arrivarono degli urli e il rumore dello scalpiccio
scoordinato della corsa di Kei e Hito, ma
scemarono subito verso il giardino. Sasuke scrollò
leggermente
il capo, probabilmente Hitoshi aveva di nuovo rubato qualche giocattolo
a Kei, gli bastavano quelli di ragazzini da sopportare. Creavano
già abbastanza grane quei tre: Seito aveva da poco sfoderato
il
suo sharingan e aveva cominciato ad allenarlo di persona sebbene
già frequentasse l'accademia e fosse il migliore del suo
corso,
passava due pomeriggi a settimana con suo padre in uno dei campi
dell'accademia, Hitoshi era un monello esuberante e pieno di energia
che faceva impazzire Sakura, mentre il più piccolo Keisuke
preoccupava parecchio Sasuke. Era silenzioso con sconsolanti problemi
di
equilibrio e coordinazione, non faceva che tornare a casa con le
ginocchia sbucciate o qualche livido sul sedere, i suoi fratelli non
erano stati un problema da quel punto di vista, si erano distinti
subito tra i loro coetanei
per le spiccate doti ninja, ma lui, la pulce della famiglia, era quello
che faceva dannare maggiormente il padre.
-posso?- uno spiraglio si era aperto nella porta e una buffa ciocca di
capelli rosa ciondolava nel mezzo accanto al viso sorridente di Sakura.
Non si era accorto Sasuke del suo arrivo e questo lo turbò
alquanto, doveva essere davvero sovrappensiero per non accorgersene
perchè normalmente riconosceva la cadenza del suo passo sul
legno del pavimento già dall'entrata. Gli bastò
alzare gli
occhi dal tavolo per farle capire che forse lei era l'unica persona
gradita in quella stanza oltre a se stesso. Entrò e richiuse
a
chiave la porta dietro di se, ciò che sarebbe accaduto di
lì a poco era privato, qualunque cosa fosse.
-ero a fare la spesa e ho incontrato Hinata...- lasciò la
frase
in sospeso, ora entrambi sapevano che l'altro aveva capito tutto.
Ma
ciò non migliorò l'umore di Sasuke.
L'aveva letto nel suo sguardo, lo conosceva fin troppo bene, sapeva
addirittura cosa lo bloccasse, si immaginava tutti i suoi cavilli
mentali: il fatto di essere stato un mukenin e aver tradito il
villaggio, inoltre riteneva di non essere un buon maestro
perchè non
aveva nulla da insegnare, invece lei lo aveva osservato attentamente
mentre allenava Seito in giardino. E somigliava a Kakashi.
Una presenza discreta che sapeva quando fermarli e quando spronarli;
spingeva Seito a ragionare e a raggiungere l'obiettivo con le sue forze
senza mettergli pressioni inutili. Poteva essere un bravo sensei... se
solo avesse accettato.
-Sas'ke, cosa pensi di fare?- domandò avvicinandosi alla sua
sedia mentre lui riabbassava lo sguardo, e si accomodò
accanto a
lui con sedere poggiato al bordo della scrivania.
Non rispondeva
perchè non aveva una risposta da darle.
Sakura sorrise e si lisciò le pieghe del vestito rosso e
bianco
prima di scivolare con le dita tra i capelli di suo marito, lo amava
ancora come a dodici anni , si malediceva per questo, però
certe
cose non si potevano cambiare.
-non sono adatto- dichiarò l'uomo sgusciando fuori dalla
presa
della moglie infastidito per poi evitarne lo sguardo fissando un quadro
appeso alla parete di fronte a sè.
-ah non è vero! sei uno dei jonin migliori del Paese! e ti
ho
visto insegnare il katon a Seito....- lo guardò sorridendo
come
una bambina che aveva beccato il vaso delle caramelle abbandonato sul
tavolo, lui evitò ancora di incontrare i suoi occhi
poggiando la
guancia sulle nocche della mano sorreggendosi col gomito sul bracciolo.
Rimasero un po' in silenzio concentrati ognuno a sostenere con lo
sguardo due pareti opposte, un gioco ridicolo di orgoglio che perdeva
sempre Sakura, fu lei a cedere infatti anche quella volta;
sbuffò un po' prima di lasciarsi andare e insinuarsi senza
chiedere il permesso per sedersi sulle gambe di Sasuke.
-so che non vuoi nessuna interferenza, ma credo che dovresti farlo
davvero..hai tanto da insegnare a dei piccoli shinobi in erba! potresti
evitare che altri commettano i tuoi stessi errori...- la sua pausa era
studiata a dovere per lasciare che la frase colpisse un punto preciso
del suo cuore, poi
riprese sapientemente: -promettimi che ci
penserai Sas'ke-kun!-
tutto era sensuale in Sakura per lui, persino lo stupido nomignolo
pronunciato da lei, in quella maniera, diventava
una lingua provocante nell'orecchio. Tentennò un po' poi
cedette alla sua richiesta annuendo una sola volta con la testa che gli
pesava, per quanto gli era costato quel gesto arrendevole nei suoi
confronti:
tanto ci era abituato, in un modo o nell'altro Sakura vinceva
sempre...sempre!!
Per tre giorni Naruto aveva sperato nel miracolo, ma l'Uchiha non si
era fatto vivo. Credeva davvero di averlo convinto quando era uscito
dal suo ufficio, evidentemente si era sbagliato, e così
aveva
trovato un sostituto dell'ultimo momento; un jonin del clan Aburame che
gli aveva caldamente consigliato Shino.
Il giorno prima si era premurato di leggere la sua scheda ed in effetti
preparato lo era davvero, ma non conoscendolo personalmente era stato
costretto a dirottare su di lui uno dei gruppi meno problematici per
lasciare a Kiba il team che sarebbe dovuto essere di Sasuke.
La mattina del fatidico giorno si alzò presto Naruto,
indossò la sua bella tenuta arancione e la tunica bianca e
si
concesse di scorrazzare un po' per il villaggio, giusto per vedere come
procedevano le cose in giro. Andava molto orgoglioso del suo lavoro,
era un
hokage presente e attento ai bisogni di tutti i cittadini, si impegnava
perchè avessero il meglio in tutti gli ambiti.
Raggiunse l'Accademia in perfetto orario e sul cancello d'ingresso
trovò il maestro Iruka e Rock Lee che lo aspettavano a
braccia
conserte in silenzio.
-oh sei in orario! un miracolo...- scherzò Lee urlando con i
pugni ben piantati sui fianchi: -su muoviamoci che ogni minuto perso
è un minuto sottratto agli allenamenti!- e si
allontanò
tutto entusiasta correndo verso l'edificio principale.
Iruka e Naruto si guardarono un momento spaesati prima di ricordarsi
chi stavano guardano: Lee non era certo un brillante esempio di
normalità, così il più giovane si
concesse un alzata di spalle
indifferente.
-sei solo! quindi non l'hai convinto, eh Naruto!?!- constatò
Iruka sorridendo con un velo di delusione sul volto, aveva scommesso
con
Sai che sarebbe riuscito a convincerlo, aveva perso 50 ryo.
-eh! io ci ho sperato fino all'ultimo, ma era irremovibile il teme!!-
era avvilito e incassò la testa tra le spalle mentre
arricciava
il naso in direzione del suo vecchio sensei, da tempo non gli capitava
di fallire una missione e non si ricordava più quanto fosse
seccante.
-e vabbè! vorrà dire che ci accontenteremo del
sostituto..- Iruka scherzò cercando di metter un po' di buon
umore nel suo allievo prediletto, e con una pacca sulla spalla spinse
quello che ormai era
il consolidato capo del villaggio verso l'aula dove li attendevano i
giovani
diplomati.
Ventiquattro volti in trepidazione seguirono attentamente il suo
ingresso in religioso silenzio. Tutti conoscevano l'hokage, il suo
volto scolpito nella roccia li osservava dall'alto tutti i giorni e la
sua figura carismatica era famosa in tutto il villaggio, ma in quel
momento i giovani allievi non riuscivano a concentrarsi su di lui, il
rotolo che stringeva nella mano destra catalizzava tutte le loro
attenzioni: quel rotolo conteneva due, anzi tre, nomi che associati al
loro avrebbero formato un nuovo team, quello che per qualche anno
sarebbe stato la loro seconda famiglia, con cui avrebbero
condiviso legami importanti e alcuni dei momenti più intensi
delle loro giovani vite.
Ventiquattro paia di occhi che luccicavano al pensiero di
ciò
che li aspettava: missioni esaltanti, tecniche potentissime da imparare
e nuovi luoghi da esplorare e altri ninja famosi da incontrare.
Passarono alcuni minuti in cui Iruka Lee e Naruto sistemarono la
burocrazia, poi finalmente in settimo hokage del Villaggio della
Foglia,
prese la parola sorridendo davanti a tutte quelle piccole promesse per
il futuro.
Sapeva che almeno quattro tra loro non avrebbero passato la prima prova
con il loro sensei, e che sicuramente una decina non sarebbero mai
diventati
jonin, però sul fondo in terza fila ce n'erano quattro o
cinque
che avevano qualcosa di interessante, un nonsoché nello
sguardo che aveva già visto molti anni prima.
-bene ragazzi, complimenti a tutti quelli che sono qui per aver
superato gli esami! Ricordo che ai miei tempi avevo faticato parecchio
per essere promosso eheheh!- ridacchiò guardando con la coda
dell'occhio Iruka-sensei che con le braccia incrociate rideva sotto i
baffi: -...quindi sarete sicuramente meritevoli! Ma non siete ancora
genin di Konoha, ricordatevi che dovrete passare il test a cui vi
sottoporranno i vostri sensei prima di poter indossare il coprifronte..-
Naruto fece una pausa molto teatrale scorrendo lo sguardo su tutti
loro, alcuni cercavano di apparire sereni altri invece si
mordicchiavano le unghie furiosamente strappando un risolino al
compagno più sbruffone, poi proseguì socchiudendo
gli occhi.
-Saprete sicuramente come funziona, vi divideremo in gruppi equilibrati
di tre e poi ci sposteremo in giardino dove vi affideremo ad un jonin,
tutto chiaro?- domanda chiaramente retorica, certo che sapevano come
funzionavano le cose, aspettavano quel momento da un anno intero, come
potevano non saperlo: -ora il maestro Iruka vi chiamerà
assegnandovi il numero del team, quando sentirete il vostro nome tenete
a mente il numero e uscite dall'aula.-
Dopo aver concluso il suo intervento Naruto si sedette accanto a Lee
lasciando a Iruka il compito di annunciare i team.
Li guardò scendere l'uno dopo l'altro, chi entusiasta e chi
meno, e uscire ancora ansiosi di scoprire chi li avrebbe guidati da
quel momento in poi, fuori li attendevano otto tra i migliori jonin del
villaggio tra cui addirittura alcuni amici di vecchia data dell'hokage.
Quando l'aula fu definitivamente svuotata Iruka si rivolse a Naruto che
assorto nei suoi pensieri guardava fuori dalla finestra un platano
vecchio molto più di loro: -allora? hai deciso di affidare
il
team 4 a Kiba, sei sicuro della tua scelta?-
-no affatto, la mia scelta era un'altra, ma quell'idiota del teme mi ha
scombinato tutti i piani...- rispose prontamente come se si fosse
aspettato quella domanda da un momento all'altro sin dal suo arrivo, e
sospirando si alzò piantando le mani sulla scrivania del suo
maestro di accademia: -...quindi andiamo e speriamo che quello scemo
dell'Inuzuka sappia quel che fa!-
Nel giardino dell'accademia, a pochi passi dall'albero che Naruto stava
guardando, cinque uomini e tre donne attendevano all'ombra l'arrivo dei
loro nuovi allievi, chiacchieravano del più e del meno,
tutti
tranne i due Aburame che osservavano il resto del gruppo appoggiati
all'albero con la schiena.
Kiba Inuzuka in mezzo alle uniche tre donne del gruppo rideva e
scherzava mentre raccontava le sue avventure durante l'ultima missione
che aveva svolto con un gruppo di giovani genin.
Iruka e i ragazzi non avrebbero tardato molto ad arrivare e finalmente
quell'attesa sarebbe finita anche per loro, poi qualcosa
turbò
la loro quiete.
-puoi andare a casa Tomochi- Shino aveva aperto bocca in quel momento
per la prima volta da quando era arrivato e Kiba, suo compagno dalla
notte dei tempi non si era lasciato scappare l'ordine che aveva dato al
jonin del suo stesso clan fermo in piedi accanto a lui.
-che succede Shino? perchè deve andare?- l'atmosfera si tese
improvvisamente, tutti gli altri tacquero concentrati su ciò
che
stava accadendo tra quei due.
Tomochi senza dare ne chiedere spiegazioni chinò la testa
verso
il suo superiore e con un "hai" sommesso scomparve in un battito di
ciglia, lasciando al lontano cugino l'onere di chiarire al resto del
gruppo l'accaduto.
Shino si sistemò gli immancabili occhiali da sole e
ricacciò immediatamente le mani nelle tasche, infine si
premurò di rispondere a Kiba che stava già
richiamando
Akamaru appisolato all'ombra sotto un altro albero.
-colui che doveva sostituire è appena arrivato-
spiegò
l'Aburame atono rilassandosi di nuovo con la schiena contro l'albero.
Solo due persone del gruppo compresero a pieno le sue parole, le uniche
che si accigliarono e presero a guardarsi intorno incuriositi, infatti
solo
Kiba e Choji oltre Shino sapevano che il giovane Tomochi era stato
chiamato a sostituire Sasuke Uchiha.
In quel momento la porta rossa si aprì annunciando
l'arrivo della classe di diplomati seguiti dal loro sensei e
dall'hokage e catalizzando l'attenzione del gruppo. Tutti i jonin
drizzarono la schiena e ripresero un certo
contegno alla presenza dell'hokage, chi era seduto a terra si
alzò pulendosi la divisa dalla polvere, chi stava
sull'altalena
raggiunse il gruppo e chi aveva abbracciato ad una kunoichi bruna con
gli
occhi azzurri si scollò dalla ragazza per salutare
rispettosamente il capo degli shinobi.
Solo uno non mosse un muscolo: Sasuke Uchiha era appena sbucato dal
nulla, stava
appoggiato al muro di recinzione con le braccia incrociate, un piede
accavallato con l'altro e lo sguardo basso e, ignorando le
più
elementari regole della gerarchia militare, rimase immobile nella sua
postazione lontano dal gruppo principale senza degnare di alcun
rispetto l'hokage.
-Iruka-sensei ma sono solo sette?- domandò una ragazzina con
i
capelli rossi legati in due trecce ordinate ai lati della testa.
Naruto li guardò uno per uno, poi incontrò Shino
ancora
appoggiato con la schiena al tronco che con un cenno del capo gli
indicò la postazione di Sasuke, e infine lo vide e
ridendo rispose piano alla ragazzina prima che potesse farlo Iruka:
-no, sono otto, ci sono tutti!-
-...e infine il gruppo 4 sarà affidato a lui!-
esclamò
Naruto davanti agli unici tre ragazzi rimasti nello spiazzo indicando
loro l'uomo moro in piedi contro al muro pochi metri dietro
di
lui.
Li vide assottigliare gli occhi per vedere bene il loro nuovo
maestro e per cogliere ogni minimo particolare nonostante la
distanza, il primo
alzò un sopracciglio alquanto preoccupato, il secondo
incrociò le braccia al petto e storse il naso per niente
entusiasta, non gli
sembrava un granchè come shinobi, non lo riconosceva
nemmeno,
mentre l'ultimo, l'unica femmina del gruppo, inclinò la
testa da
un lato grattandosi una guancia che l'aria un po' più
incuriosita degli altri due.
Naruto rise sotto i baffi seguendo i loro sguardi, Sasuke era immobile
sotto il sole
-poteva sembrare fatto di marmo visto da quella distanza- con la divisa
in perfetto ordine, la katana, arma che probabilmente non avevano mai
visto, infilata in cintura e le braccia serrate
come fossero scolpite contro il petto: -non preoccupatevi, sembra
stronzo solo
la metà di quello che è in realtà!- si
era
abbassato un po' e aveva mormorato per non farsi sentire dal'amico.
I tre non reagirono molto bene alla sua battuta, la ragazzina
sbiancò improvvisamente mentre il primo cominciò
a
balbettare domande incomprensibili.
-ora vi lasciamo, credo che andrò da Teuchi a farmi un bel
ramen! tu sensei che fai, ti unisci a me?- Naruto davanti a quelle
espressioni non poteva che sghignazzare e scappare a lunghi balzi
lasciando al teme
una bella patata bollente.
-molto volentieri!!- si unì Iruka lanciando occhiate
incoraggianti ai tre malcapitati, sparendo poi dietro all'hokage verso
un lauto banchetto.
-divertiti teme!- urlò Naruto dalla strada, pochi secondi
dopo aver lasciato il cortile dell'Accademia.
In quel momento i ragazzini che stavano fissando quell'uomo misterioso
e lo
videro imprecare una bestemmia irripetibile contro l'hokage sottovoce
prima di scollarsi finalmente dal
muro per raggiungerli.
Notarono subito la camminata silenziosa e la
grazia con cui si muoveva nonostante l'altezza e la corporatura
muscolosa, portava una katana sul fianco sinistro e il coprifronte
nascosto tra i capelli neri ribelli, l'unica ragazza non
potè
fare a meno di pensare che fosse davvero un gran bell'uomo e si
stupì molto di non riuscire ad associare un nome a quel
volto
pallido ed elegante.
-seguitemi- disse a bassa voce passando tra loro tre, ma quel tono li
fece rabbrividire, non sembrava affatto simpatico come Kiba-san o
l'hokage, faceva davvero paura il loro sensei per questo gli corsero
dietro appena scomparì oltre la porta dell'accademia.
Salirono le scale di corsa per stare al suo passo e quando sbucarono
sul tetto della loro scuola non si stupirono affatto di trovarlo
già appoggiato alla ringhiera del terrazzo così
si
affrettarono a raggiungerlo, ignari che lui prima di loro si era seduto
su quegli stessi gradini per presentarsi al suo sensei.
-io mi chiamo Sasuke Uchiha e come ha detto il baka, sarò il
vostro sensei, se supererete l'esame...- in quel momento per la prima
volta alzò gli occhi su di loro scoprendoli
più
grandi di quanto si fosse aspettato.
La ragazza aveva i capelli castani e gli occhi verde scuro che gli
ricordavano purtroppo quelli di sua moglie, non sorrideva come lei
però, aveva una strana smorfia un po' intimorita, ma allo
stesso
tempo molto curiosa dipinta sul volto magro. Uno dei due ragazzi invece
aveva i capelli rossi quasi quanto quelli del kazekage e gli occhi
scuri molto intelligenti, ma la cosa che colpì Sasuke era
l'aria
smarrita con cui guardava i compagni, sembrava capitato lì
per
caso e non aveva assolutamente la postura da shinobi, tutto curvo e
rannicchiato su se stesso. Il terzo era uno Hyuuga, i lineamenti erano
inequivocabili e anche il modo altezzoso col quale si era seduto a
qualche metro dagli altri due la diceva lunga sulle sue origini,
probabilmente apparteneva alla casata principale ed era figlio di
qualcuno di influente. Non sembravano i migliori del corso come li
aveva descritti Naruto.
Con un cenno svogliato della mano li invitò a presentarsi
come
aveva fatto lui e attese che uno dei tre si decidesse ad
alzarsi,
la più coraggiosa fu la ragazzina.
-mi chiamo Ran Saitou, ho ottenuto il terzo miglior punteggio
all'esame e voglio entrare nella squadra Ambu!- quella ragazzina gli
ricordava Karin, una so-tutto-io rompipalle che non faceva altro che
infastidire il resto del gruppo.
Cominciava già a stargli sulle palle.
-io sono..ehm..Koichiro, però può chiamarmi
Chiro, mi
chiamano tutti così...e poi non so...non ho niente da dire!-
quello era decisamente il più timido dei tre, e non sembrava
nemmeno molto sveglio nonostante lo sguardo attento che aveva
intravisto.
L'ultimo evitò di alzarsi come invece avevano fatto gli
altri
due, alzò lo sguardo fiero fissando direttamente il suo
sensei
negli occhi, cosa che gli altri non avevano osato: -io sono Heiji e
sono arrivato secondo in graduatoria e sono il futuro capoclan degli
Hyuuga!-
Il ragazzo era alquanto ambizioso e fin troppo sicuro di se per Sasuke,
non vedeva l'ora di fargli perdere la sua aria superiore con un bel
katon sul suo bel faccino, però suo malgrado doveva
ammettere se
sembrava piuttosto preparato.
-lei è quel
Sasuke
Uchiha?- domandò Heiji rompendo il momento di silenzio
statico
che si era formato, Sasuke lo squadrò da capo a piedi
attentamente, poi si convinse a rispondergli accennando un ghigno
supponente: -non credo ce ne siano altri..-
Ran si accese come una lampadina ed non riuscì a trattenere
la
sua esclamazione assolutamente fuori luogo: -il mukenin!?!?!?!-
Gli altri due la fulminarono con lo sguardo immediatamente, ma prima
che l'Uchiha potesse risponderle a tono e cacciarla giù dal
terrazzo il piccoletto con i capelli rossi intervenne indicando la
fronte del sensei con un sopracciglio alzato: -non credo sia un
mukenin, ha il coprifronte e poi conosce l'hokage! se fosse un mukenin
lo avrebbero già arrestato no?-
Il primo pensiero di Sasuke fu che doveva rivalutare il piccoletto, era
davvero sveglio e incredibilmente aveva parlato senza balbettare
nemmeno una volta, dopodichè si dedicò a
fulminare la
ragazzina con il suo sguardo più truce, la quale si ritrasse
incastonando la testa tra le spalle.
-ciò che sono o che ero non sono affari vostri! A voi deve
importare solo che io sia la persona contro la quale vi scontrerete
domattina!- e detto questo si alzò dalla ringhiera
sciogliendo
la morsa delle sue braccia: -ci vediamo domani al campo numero 3,
puntuali! alle 8!-
E saltò giù dal palazzo come se nulla fosse,
lasciando i
suoi allievi a bocca aperta che corsero alla ringhiera per controllare
che non si fosse spiaccicato sulla strada. Ci misero qualche manciata
di secondi per riprendersi, non
credevano che si potesse sopravvivere ad un salto del genere, invece
lui si stava allontanando rapidissimo tra i vicoli di Konoha.
Li aveva decisamente impressionati, ma la questione del mukenin non era
piaciuta per niente a Ran che era decisa a vederci più
chiaro:
-non voglio essere allenata da un traditore!- inveì
scattando
indietro rivolta a Chiro. Ma fu Heiji a risponderle stupito.
-davvero non sapete chi sia Sasuke Uchiha?- passava con lo sguardo da
lei a lui dubbioso e molto stupito allo stesso tempo.
Ran lo guardò in tralice offesa, lei sapeva tutto di tutti
normalmente, e
le infastidiva parecchio scoprire di avere delle lacune, l'altro invece
si
grattò un po' la sommità del capo per poi
intervenire mormorando un
po' titubante: -è il padre di Seito e Hitoshi Uchiha, e
dicono che sia
fratello dell'hokage ma non so se è vero...-
-ma è un mukenin o no!?!?- lo interruppe la giovane kunoichi
impaziente.
-in...in effetti si, è stato lontano dal villaggio per
alcuni
anni poi è tornato, non so
perchè..però
è stato lui a sconfiggere Madara Uchiha con Naruto-sama e
credo che sia uno dei sannin!- continuò il rosso
un po'
titubante, voleva difenderlo perchè a lui il sensei era
piaciuto subito
e nonostante mettesse un po' paura e sembrasse piuttosto incazzato col
mondo.
-...un sa-sa-sannin!?!?- balbettò Ran con gli occhi fuori
dalle
orbite, poi dopo aver visto Heiji e Chiro annuire esplose saltellando
per il terrazzo: -ma allora è un figo!! è il
tipico bello
e dannato...o-mamma-o-mamma-o-mamma devo dirlo a...mia mamma, ad
Ayane-chan
e...a tutti!!!!-
I due ragazzi la guardavano impauriti, non sembrava del tutto sana di
mente in quel momento e incuteva anche abbastanza timore.
Quando rientrò in casa Sasuke trovò Kei che
giocava con le
costruzioni in salotto da solo e nessun altro rumore in tutta la casa.
-Kei!- esclamò severo ad alta voce per avere la sua
attenzione perchè
sembrava che non lo avesse sentito entrare.
Il piccolino infatti si
voltò spaesato cercando il proprietario della voce che
conosceva bene, e quando
incontrò la figura del padre gli regalò un bel
sorriso
sdentato salutandolo con un mattoncino giallo in mano: -ciao papi!!-
-dov'è la mamma?- chiese il padre avvicinandosi per vedere
cosa
suo figlio stesse producendo, sembrava una costruzione rossa di
forma tondeggiante: era chiaramente una riproduzione abbozzata del
palazzo
dell'hokage.
-non lo so! prima cercava un libro con delle fotomagie..-
borbottò Kei tornando a concentrarsi sulla sua complicata
opera
di architettura.
Sasuke inarcò un sopracciglio inclinando un lato della bocca
mentre suo figlio cercava di incastrare un mattoncino grande dentro ad
un più piccolo con pessimi risultati: -si dice fotografie,
pidocchio! fotografie...-
lo corresse anche se sapeva in realtà quanto fosse
perfettamente inutile e si allontanò per cercare Sakura.
Non aveva voglia di strillare per trovarla, così fece
un'ispezione
rapida al piano terra ma non trovandola si convinse a salire al piano
di sopra dove in effetti teneva i suoi libri di medicina in un armadio
del corridoio.
Però non era nemmeno nel corridoio, ne nelle stanze dei
ragazzi o nel
bagno; rimaneva solo camera loro anche se l'ipotesi di trovarci qualche
volume di medicina era abbastanza remota.
Lentamente raggiunse la fine del corridoio dove si trovava la loro
camera da letto, la porta era spalancata e dall'interno provenivano dei
rumori insoliti, come se qualcuno stesse trascinando qualcosa.
Allungò il passo fino a raggiungere la soglia della stanza e
lì la vide: il loro armadio era completamente spalancato,
alcune
scatole posate sul letto e Sakura era in punta di piedi come una
bambina mentre cercava di raggiungere una scatola blu posta sulla
mensola
più alta. Indossava un vestito lilla che le aveva regalato
Ino
mesi prima e che secondo Sasuke non rendeva affatto giustizia al suo
lato b.
L'impresa si prospettava impossibile senza una
sedia; se ne accorse anche lei perciò rinunciò
sbuffando e imprecando
contro l'armadio troppo alto con le mani ben piantate sui fianchi.
-che stai facendo?- chiese Sasuke ad alta voce cogliendola di sorpresa.
Sakura su voltò di scatto trovandolo appoggiato alla cornice
della porta con il solito ghignetto arrogante e malizioso che l'aveva
fatta tanto sospirare, lo seguì con lo sguardo attraversare
la stanza finchè non
la raggiunse davanti all'armadio.
-oh per fortuna sei qui Sas'ke!- si stava pettinando i
capelli con le dita di una mano e gli sorrideva speranzosa: -prendimi
giù quella scatola per favore..io non ci arrivo...-
mormorò sbattendo le ciglia più volte con lo
sguardo
più angelico del suo repertorio, per chiedere un favore a
Sasuke
doveva sfoderare sempre la sua vena seduttiva o quella angelica a
seconda dell'istinto.
Lui inarcò le sopracciglia mentre sua moglie gli indicava la
scatola per poi guardarla di sbieco.
-eddai! per favore...-
sussurrò sempre più vicina al suo petto e
triplicando i
battiti di ciglia. Decise di accontentarla un po' perchè era
troppo stanco per discutere, un po' perchè la presenza Kei
al
piano di sotto non gli permetteva di sfruttare a suo favore i tentativi
di seduzione di Sakura; a lui bastò allungare una mano per
afferrare l'obiettivo con facilità e depositarlo poi nelle
mani
di Sakura che ora lo guardava tutta gongolante, prima di lasciarsi
cadere mollemente sul letto.
Quella scatola non era finita lassù per caso, e Sasuke
sapeva
bene cosa contenesse, per questo seguì incuriosito la figura
di
sua moglie mentre trotterellava allegra per la stanza con la scatola in
una mano e un grosso volume con la copertina blu nell'altra.
-che te ne fai di quella roba?- chiese mentre lei si lanciava sul letto
dall'altro lato in modo d'avere la testa vicino alle gambe di lui.
Sakura ridacchiò notando la leggera nota di paura nella sua
voce: -tranquillo..non le farò vedere a nessuno! volevo
metterle
in ordine e farci un album!?!-
Perplesso e contrariato Sasuke continuò ad osservarla senza
muovere un muscolo, lui non vedeva l'utilità del progetto,
ma se
non intaccava lui o il suo tempo libero la cosa non lo disturbava
granché! Quella scatola non veniva aperta quasi mai per un
motivo più che legittimo secondo il capoclan degli Uchiha:
conteneva tutte le foto che possedevano, da quell'unica che colorava il
salotto del vecchio appartamento di Sasuke e quelle della nascita dei
loro figli e della famiglia. Raramente lui appariva in quelle foto e
Sakura conservava gelosamente le poche che li ritraevano
assieme, per questo voleva raccoglierle in un album, non
poteva
assolutamente permettersi che si rovinassero perchè
trascinare
Sasuke davanti ad una macchina fotografica era missione molto, molto
superiore al livello S.
-ahaha, guarda questa!- ne pescò una dal gruppo voltandola
per
mostrarla al marito seduto accanto a lei, strappando un sorrisetto
persino all'algido principe del terrore di Villa Uchiha.
Risaliva a uno, forse due anni prima: Seito e Hitoshi erano ancora
molto piccoli e sedevano in giardino armati di paletta e secchiello con
Sasuke che li sorvegliava a vista mentre rovinavano il suo bel campo da
allenamento. Li guardava storto chinato sulle ginocchia, mentre loro
due ridevano allegri tutti sporchi di terra in faccia e sui vestiti,
era riuscita ad immortalarli a tradimento tutti e tre insieme e andava
molto fiera di quell'impresa.
-allora! su raccontami...come sono i tuoi genin?- si ricordò
improvvisamente del motivo per cui quella mattina Sasuke si era
infilato la divisa blu, aveva preso tutti i kunai e la katana ed era
sparito senza fare colazione lasciandole solo un bacio sui
capelli frettoloso mentre lei ancora dormiva.
Ci vollero alcuni secondi perchè l'uomo scostasse a forza lo
sguardo da una fotografia di Sakura abbastanza recente dove faceva la
linguaccia come una ragazzina, con il camice gli stivali e la gonna
corta, ma poi rispose ribaltando la testa all'indietro senza pensare
troppo a ciò che stava dicendo: -bah...la ragazzina
è
insopportabile, uno sembra tonto ma credo alla fine sia il migliore dei
tre e l'altro è uno Hyuuga molto arrogante!-
Non impiegò che due secondi per realizzare ciò
che era
successo alle sue spalle: Naruto gli aveva affidato il gruppo perfetto
per lui aveva detto Kiba mentre smistavano gli altri team, e sul
momento non ci aveva nemmeno pensato, ma ora lo malediva in tutte le
lingue del mondo augurandogli la caghetta perenne e di vomitare tutto
il ramen che aveva trangugiato nella sua inutile vita.
Si diede del cretino, dello scemo rincoglionito e del fesso mentalmente
una decina di volte mentre Sakura rideva senza ritegno, e poi
pensò a quello stronzo di Naruto che era
certo avesse fatto
tutto con la sua collaborazione, perchè quel gruppo era il team 7!!
E lei rideva, con la fronte poggiata sul materasso e le foto sparse
sotto di lei, facendosi beffe del suo orgoglio e di tutto
ciò
che aveva imparato di lui dopo nove anni di matrimonio, però
non
riusciva a trattenersi perchè la descrizione era proprio
quella
giusta.
E lui ci era cascato in pieno.
-...e non ti sembra vagamente familiare!!-
Quei due l'avevano fregato di nuovo, ma prima o poi si sarebbe
vendicato...
O no?
Spazio Autrice:
[Rullo di tamburi....]
eeeeee....
ho aggiornato in perfetto orario!!!
gioite, gioite gente!!
Sono o non sono la vostra autrice preferita!?!?!
*piange perchè nessuno ha risposto:
siiiiiiiiiiiiiiiiiii*
EHEHEH qui mi sono divertita un mondo:
1- ho sperimentato la scrittura in terza persona con un bel narratore
onnisciente..che piace sempre a tutti
2- ho fottuto Sasuke alla grande
3- grande rivincita della coppia d'oro Naruto e Sakura che tramano alle
spalle dell'"amico"
4- adoOoro Chiro, non è cucciolosissimo e poi pure
intelligente!?!?!
Lo scopo era creare un team 7 che non fosse il tem 7...
...no, non sono pazza...
Mi spiego: se si guardano le singole descrizioni, non somigliano ai tre
protagonisti,
però la descrizione di Sasuke calza a pennello ugualmente no?
ecco, l'idea era quella di fregarlo ma metterlo nella condizione di
rendersene conto da solo!!
lo so...è un po' contorto come ragionamento
ma nella mia testa filava!!!
Bene, ora è giunto il momento di sgridarvi:
solo due recensioni!?!?!?!
perchè...perchè..peeerchè mi fate
questo...
io ci soffro..
please, vogliatemi bene...(si dice!?!)
Investite un
minuto del vostro tempo per una recensione alla piccola Cicci
siamo pure in
vacanza...
Ringraziamenti:
Kry 333:
alla fine
come al solito ho cambiato i miei programmi, ma ho avuto una
folgorazione mentre ero dal parrucchiere e non ho potuto non scrivere
un bel capitoletto su Sasuke-sensei...in realtà io ce lo
vedo
proprio a insegnare ai piccoli genin!
E' uno dai cui possono imparare un bel po di cose...spero di vederlo
così anche nel manga in un prossimo futuro:
chissà..
Grazie per il commento costruttivo all'ultima shot e per favore se
esagero avvertimi perchè spesso io parto con i miei viaggi
mentali fotografici e perdo di vista ciò che stavo dicendo!!
adoro chi mi corregge in maniera costruttiva! grazie davvero
fede8701:
Eeeh brava:
lento ma inesorabile sono gli aggettivi giusti! anche perchè
non
credo che il caro Uchiha avrebbe mai accettato un'invasione in piena
regola stile "discesa dei longobardi in Italia"!!! non credi anche tu?
Grazie mille per aver investito un po' del tuo tempo per recensire, lo
apprezzo molto!
Spazio SUPER spoiler:
ahahahahaha
sono o no la dea della preveggenza!?!?!
l'avevo detto che quell'omuncolo aveva lo sharingan!!!
Comunque lo odio ancora di più perchè
è un bastardo approfittatore che deve solo MORIRE
Danzo al patibolo!!!!
Continuo a chiedermi dove sia finita Hinata, ma per ora la cosa che mi
preme è il summit dei Kage, credo proprio che ne vedremo
delle
belle..
spero tanto che Naruto e Sasuke si incontrino là
anche perchè ormai saranno sei o sette capitoli che si
girano attorno e non si beccano mai!?!!
Che carino Sai...
Che carini Kakashi e Yamato...
Che carino il tipo della nuvola di cui mi sfugge il nome ma che ha gli
occhi a mandorla nonostante sia nero (?!? perplessità)
Vabbò attenderemo venerdì per sapere!
Ciao a tutti.
Ringrazio i lettori calorosamente
e
Buone vacanze a chi le farà!
Vale.
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