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Autore: cicciottina    13/07/2009    5 recensioni
[-ohi teme!- la sua voce squillante e fastidiosa mi bloccò sulla porta: -torna per cena, altrimenti quella mi ammazza!- ghignò Naruto stravaccato sulla sua poltrona con una vecchia edizione della trilogia della pomiciata già in mano. Io mi limitai a fulminarlo con lo sguardo prima di dislocarmi con un jutsu veloce oltre le mura del villaggio. Quella missione dovevo finirla in fretta e tornare veramente per cena: non potevo mancare al compleanno di Seito altrimenti Sakura mi avrebbe lasciato sul divano per una settimana.] Nuova raccolta di one-shot sui personaggi principali dello shippuden, una famiglia in particolare! spoiler per chi non legge le scan fino al capitolo 446, più o meno.
prologo [sasuke pov]
1- smalto [team7 - naruto pov]
2- pentole e coperte [team7 - sakura pov]
3- di cavoli, api, fiori e cicogne
4- quattro giorni, sedici ore e quarantasette minuti
5- sharingan
6- regali di compleanno e mogli pericolose [naruto pov]
7- invasione [sasuke pov]
8- il Sensei
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Il Sensei






Naruto era pronto.
Seduto composto, la scrivania in ordine, la tonaca d'ordinanza sulle spalle e un discorso pronto ben stampato in testa. Non era mai stato così teso, nemmeno durante la votazione degli shinobi per confermarlo hokage, nemmeno al suo primo giorno di lavoro in quell'ufficio, perchè la missione che si apprestava a compiere era una delle più difficili della sua vita.
Aspettava con le mani incrociate sul piano di legno pregiato e sospirava ogni tanto guardando la porta, nell'attesa aveva stirato tutte le pieghe della lunga palandrana bianca e si era ripassato ogni punto del suo intervento meticolosamente.
Poi un tonfo leggero appena percettibile attirò la sua attenzione sulla porta, doveva stare calmo e lo sapeva, così si dipinse un bel sorriso, più naturale possibile sulla faccia e attese.
-il venerabile Hokage vi sta aspettando Uchiha-sama...-
Sasuke fece il suo ingresso e richiuse la porta con un colpo di tacco ancora prima che il segretario avesse finito la frase. Solito maleducato, ma in quel momento doveva perdonargli ogni cosa.

-yo Sas'ke, siediti!- esclamò Naruto sperando di instaurare un clima disteso. Era scuro in volto, perciò tutto nella norma, e silenzioso come sempre, si accomodò sulla sua poltrona e incrociò finalmente il mio sguardo. A quel punto le speranze sul clima disteso crollarono all'istante.
Sasuke si era seduto ringhiando tra i denti una piccola protesta, ma aveva obbedito perchè in fondo, molto in fondo, era curioso.
-hai interr...- cominciò la sua lamentela che sarebbe stata seguita da una serie cospicua di insulti, ma l'hokage lo bloccò conoscendo bene i suoi impegni.
-si. lo so, ti stavi allenando! però avevo urgente bisogno di parlarti!- uni le mani in preghiera con i gomiti poggiati sulla scrivania: -ho bisogno di un favore personale!-
Nonostante la posa, non lo stava pregando, anzi il suo tono era una sorta di ordine velato, in maniera che l'orgoglio Uchiha non ne risentisse.
Sasuke inizialmente si accigliò chiedendosi cosa volesse quello scansafatiche da lui, ma ben presto una possibilità si fece largo nella sua mente e le sue sopracciglia si unirono pericolosamente al centro del volto.
-tu sei al corrente dell'incidente di Sai no?- Naruto si maledì per la domanda idiota: certo che lo era, era stata Sakura a occuparsi di lui, impossibile che non gliel'avesse riferito. Infatti la reazione non tardò ad arrivare, l'Uchiha distese leggermente la fronte aggrottata per concedersi un cenno affermativo del capo, però il suo umore non sembrava mutato.
-bene..la scorsa estate gli allievi di Sai sono diventati tutti jonin, perciò teoricamente quest'anno avremmo dovuto affidargli una nuova squadra di genin!- trattenne il fiato un secondo dopo aver finito la frase studiando attentamente il volto dell'amico, nessuna reazione apparente nonostante fosse certo che avesse cominciato a capire: -però Sakura dice che la riabilitazione durerà parecchi mesi e quindi ho una squadra senza sensei!-
Non l'aveva detto proprio chiaro e tondo, però non ci voleva un genio per capire quale fosse il favore di cui Naruto aveva bisogno.
-arriva al punto, dobe!- Sasuke invece voleva proprio sentirglielo dire, voleva vedere se il baka avrebbe avuto il coraggio di chiedergli una cosa del genere.
Si fissarono per pochi istanti, in silenzio, immobili come le statue accanto alla cascata della valle della Fine, nessuno dei due voleva retrocedere di un passo e non avrebbe mollato le sue argomentazioni per nulla al mondo.
Ma uno dei due aveva un'arma segreta, un piccolo punto su cui riusciva a far leva e aveva tutte le intenzioni di sfoderarlo.
-ho bisogno di un sensei, Sas'ke!- l'aveva detto senza mollare il contatto visivo e senza esitazioni. Ora la sfida era tutta lì, tra azzurro e nero, il primo che avesse abbassato lo sguardo avrebbe vinto tra Uchiha e Uzumaki.
-non se ne parla- schietto freddo e irremovibile, solo lui riusciva a contraddire il settimo hokage così. Era l'unico ad avere un ascendente così forte sul "pazzo in arancione" della Foglia.
Naruto decise che era il momento del contrattacco, conosceva i punti deboli di quel temibile avversario, sapeva dove colpire con precisione.
-teme ascolta!- cominciò alzando un po' il tono, aveva intenzione di vincere a tutti i costi: -tu sei un jonin, tra i migliori del villaggio, e so che hai degli impegni e una famiglia di cui occuparti...ma pensaci per favore: tu conosci tecniche e jutsu che alcuni tra i migliori sensei si sognano soltanto, hai lo sharingan! non credi di dover condividere queste cose con le nuove generazioni!!! dopo che tu Sakura ed io ce ne saremo andati, non ci saranno più Sannin a proteggere la Foglia se non alleniamo bene le nuove leve!- aveva un enfasi travolgente e le argomentazioni avrebbero convinto chiunque, però non era di chiunque che stavamo parlando ma di Sasuke Uchiha.
-non devi rispondermi subito, parlane con Sakura se credi, però Sas'ke....- Naruto fece una pausa studiata a puntino e si sporse in avanti verso il suo compagno: -pensaci! tu hai un casino di cose da insegnare a dei ragazzini, so che pensi di non essere adatto ma non te l'avrei chiesto se non fossi nella merda!-
Sasuke aveva ascoltato in silenzio tutta l'opera di convincimento dell'amico, con i gomiti sui braccioli e l'espressione truce migliore del suo repertorio, però non aveva perso una parola e stava elaborando la sua risposta.
-ho detto che non se ne parla! non ho tempo di occuparmi di tre stupidi genin buoni a nulla, ho già i miei figli da allenare...- Naruto alzò un sopracciglio sogghignando, Seito il maggiore dei piccoli Uchiha, non aveva nemmeno nove anni, le scuse di Sasuke non stavano un granché in piedi.
-...e poi forse tu avrai scordato il mio passato, ma il villaggio no! nessun genitore vorrebbe un mukenin come sensei per suo figlio. Non credi baka!?!- non era alterato e la voce non aveva inclinazioni di nessun tipo, se non un velato sarcasmo, però oltre a questo non tradiva nessuna emozione con grande maestria: -per la questione delle tecniche, non credo che ti farebbe piacere se insegnassi loro qualche tecnica proibita di Orochimaru o mostrassi loro la potenza del mangekyou sharingan...non è vero?- ora il sarcasmo non era più velato, anzi era stato sostituito da una nota di marcato sadismo.
Aveva smontato ogni sua motivazione, con una tranquillità invidiabile e chiunque altro al posto di Naruto si sarebbe arreso, ma lui ci teneva, e ci credeva davvero che Sasuke sarebbe stato un ottimo sensei perciò tentò anche lui l'arma del sarcasmo.
-non ti facevo così vigliacco Sas'ke!!!- esclamò sogghignando anche lui, attese qualche secondo prima di continuare, giusto il tempo di vedere l'effetto del suo tremendo insulto sul volto di Sasuke, poi riprese: -anche Rock Lee, Kiba e Shikamaru hanno avuto dei genin e sono sopravvissuti egregiamente, anzi i ragazzi di Kiba sono spesso a casa sua per cena tanto si sono affezionati, non è che stai scappando? non avrai paura di fallire eh?-
Sfoderata l'arma segreta Naruto si ritrasse un po' sulla sua poltrona per godersi le espressioni sul volto dell'amico: inizialmente si sorprese per l'audacia del baka, poi lentamente la sorpresa lasciò lo spazio all'ira furente dell'ultimo Uchiha -della vecchia guardia...-, il volto storpiato emetteva fulmini dagli occhi e la bocca era contratta per trattenere tutti gli insulti che stava lanciando mentalmente al baka.
Poi improvvisamente tutto scomparve, in un solo istante riprese la sua solita espressione indifferente e arrogante.
-non mi fregherai così, dobe....- si conoscevano troppo in effetti, Naruto aveva già usato quel trucco in varie occasioni con discreti risultati e l'Uchiha non era affatto così scemo.
Ghignò in faccia all'hokage per qualche istante, poi facendo leva sulle mani abbandonò la poltroncina scarlatta dirigendosi lesto verso la porta.
Naruto però era ancora deciso a non mollare e non si lasciò sfuggire un ultima occasione per convincerlo: -se l'ho chiesto a te è perchè mi fido!-
Ma la porta era già chiusa.
Non sapeva se le sue parole l'avessero raggiunto però ci sperava, ci sperava davvero, perchè lui sarebbe stato il miglior sensei per quei ragazzi. Probabilmente loro l'avrebbero odiato, e a lungo andare sarebbe diventato il sensei più temuto dell'accademia ma Naruto si fidava davvero perchè sapeva che nessuno poteva insegnare a dei giovani genin come quelli come diventare grandi shinobi, se non Sasuke.
Per questo non tentò di raggiungerlo ne di convincerlo in altri modi, era quasi certo che quell'ultima frase e una bella strigliata di Sakura l'avrebbero convinto.

Villa Uchiha non si trovava fuori città, immersa nel verde come la residenza della famiglia dell'hokage, anzi era molto vicina al centro del villaggio e spiccava su tutte le altre case attorno. Era abbastanza grande, di quelle case su due piani con una struttura tradizionale esterna che contrastava con l'interno luminoso e molto moderno. Al centro della costruzione di apriva un giardino di pietra ben curato e martoriato negli anni dagli allenamenti dei vari componenti della famiglia, capoclan in testa a tutti.
Nella parte centrale della casa, nell'angolo più isolato rispetto ai punti nevralgici e più frequentati della villa, si trovava lo studio privato di Sasuke, il suo rifugio, il luogo nel quale poteva scappare dai suoi rumorosi figli, dalla dolce mogliettina e da tutti i casini che avevano per casa per concentrarsi sul suo lavoro.
Dopo aver lasciato lo studio dell'hokage non era tornato al campo di allenamento, non aveva più nessuna voglia di faticare sotto il sole per cercare di padroneggiare alcuni jutsu che aveva trovato su un antico manuale di Kakashi; così si era rintanato là, nello studio che inaspettatamente era il logo più fresco della casa, aveva alleggerito la cintura lasciando kunai e katana sul tavolo, tolto il giubbotto e sfasciato la coscia destra, poi si era placidamente svaccato sulla poltrona dietro alla scrivania.
Il dobe di merda voleva fregarlo di nuovo, però Sasuke questa volta non aveva nessuna voglia di piegarsi: fare il sensei...lui!!!? Cosa aveva da insegnare a dei ragazzini: il rispetto, l'onestà, il lavoro di squadra, i valori di uno shinobi! Puttanate, lui stesso non era ancora certo di aver appreso certe nozioni, come poteva andare a spiegare loro che alcuni sentimenti come l'odio il rancore.. la vendetta erano da sotterrare, con che faccia gliel'avrebbe detto?
-fermati Hito...quello è mio! ridammelo!!!-
Dal corridoio arrivarono degli urli e il rumore dello scalpiccio scoordinato della corsa di Kei e Hito, ma scemarono subito verso il giardino. Sasuke scrollò leggermente il capo, probabilmente Hitoshi aveva di nuovo rubato qualche giocattolo a Kei, gli bastavano quelli di ragazzini da sopportare. Creavano già abbastanza grane quei tre: Seito aveva da poco sfoderato il suo sharingan e aveva cominciato ad allenarlo di persona sebbene già frequentasse l'accademia e fosse il migliore del suo corso, passava due pomeriggi a settimana con suo padre in uno dei campi dell'accademia, Hitoshi era un monello esuberante e pieno di energia che faceva impazzire Sakura, mentre il più piccolo Keisuke preoccupava parecchio Sasuke. Era silenzioso con sconsolanti problemi di equilibrio e coordinazione, non faceva che tornare a casa con le ginocchia sbucciate o qualche livido sul sedere, i suoi fratelli non erano stati un problema da quel punto di vista, si erano distinti subito tra i loro coetanei per le spiccate doti ninja, ma lui, la pulce della famiglia, era quello che faceva dannare maggiormente il padre.
-posso?- uno spiraglio si era aperto nella porta e una buffa ciocca di capelli rosa ciondolava nel mezzo accanto al viso sorridente di Sakura.
Non si era accorto Sasuke del suo arrivo e questo lo turbò alquanto, doveva essere davvero sovrappensiero per non accorgersene perchè normalmente riconosceva la cadenza del suo passo sul legno del pavimento già dall'entrata. Gli bastò alzare gli occhi dal tavolo per farle capire che forse lei era l'unica persona gradita in quella stanza oltre a se stesso. Entrò e richiuse a chiave la porta dietro di se, ciò che sarebbe accaduto di lì a poco era privato, qualunque cosa fosse.
-ero a fare la spesa e ho incontrato Hinata...- lasciò la frase in sospeso, ora entrambi sapevano che l'altro aveva capito tutto.
Ma ciò non migliorò l'umore di Sasuke.
L'aveva letto nel suo sguardo, lo conosceva fin troppo bene, sapeva addirittura cosa lo bloccasse, si immaginava tutti i suoi cavilli mentali: il fatto di essere stato un mukenin e aver tradito il villaggio, inoltre riteneva di non essere un buon maestro perchè non aveva nulla da insegnare, invece lei lo aveva osservato attentamente mentre allenava Seito in giardino. E somigliava a Kakashi.
Una presenza discreta che sapeva quando fermarli e quando spronarli; spingeva Seito a ragionare e a raggiungere l'obiettivo con le sue forze senza mettergli pressioni inutili. Poteva essere un bravo sensei... se solo avesse accettato.
-Sas'ke, cosa pensi di fare?- domandò avvicinandosi alla sua sedia mentre lui riabbassava lo sguardo, e si accomodò accanto a lui con sedere poggiato al bordo della scrivania.
Non rispondeva perchè non aveva una risposta da darle.

Sakura sorrise e si lisciò le pieghe del vestito rosso e bianco prima di scivolare con le dita tra i capelli di suo marito, lo amava ancora come a dodici anni , si malediceva per questo, però certe cose non si potevano cambiare.
-non sono adatto- dichiarò l'uomo sgusciando fuori dalla presa della moglie infastidito per poi evitarne lo sguardo fissando un quadro appeso alla parete di fronte a sè.
-ah non è vero! sei uno dei jonin migliori del Paese! e ti ho visto insegnare il katon a Seito....- lo guardò sorridendo come una bambina che aveva beccato il vaso delle caramelle abbandonato sul tavolo, lui evitò ancora di incontrare i suoi occhi poggiando la guancia sulle nocche della mano sorreggendosi col gomito sul bracciolo.
Rimasero un po' in silenzio concentrati ognuno a sostenere con lo sguardo due pareti opposte, un gioco ridicolo di orgoglio che perdeva sempre Sakura, fu lei a cedere infatti anche quella volta; sbuffò un po' prima di lasciarsi andare e insinuarsi senza chiedere il permesso per sedersi sulle gambe di Sasuke.
-so che non vuoi nessuna interferenza, ma credo che dovresti farlo davvero..hai tanto da insegnare a dei piccoli shinobi in erba! potresti evitare che altri commettano i tuoi stessi errori...- la sua pausa era studiata a dovere per lasciare che la frase colpisse un punto preciso del suo cuore, poi riprese sapientemente: -promettimi che ci penserai Sas'ke-kun!- tutto era sensuale in Sakura per lui, persino lo stupido nomignolo pronunciato da lei, in quella maniera, diventava una lingua provocante nell'orecchio. Tentennò un po' poi cedette alla sua richiesta annuendo una sola volta con la testa che gli pesava, per quanto gli era costato quel gesto arrendevole nei suoi confronti: tanto ci era abituato, in un modo o nell'altro Sakura vinceva sempre...sempre!!


Per tre giorni Naruto aveva sperato nel miracolo, ma l'Uchiha non si era fatto vivo. Credeva davvero di averlo convinto quando era uscito dal suo ufficio, evidentemente si era sbagliato, e così aveva trovato un sostituto dell'ultimo momento; un jonin del clan Aburame che gli aveva caldamente consigliato Shino.
Il giorno prima si era premurato di leggere la sua scheda ed in effetti preparato lo era davvero, ma non conoscendolo personalmente era stato costretto a dirottare su di lui uno dei gruppi meno problematici per lasciare a Kiba il team che sarebbe dovuto essere di Sasuke.
La mattina del fatidico giorno si alzò presto Naruto, indossò la sua bella tenuta arancione e la tunica bianca e si concesse di scorrazzare un po' per il villaggio, giusto per vedere come procedevano le cose in giro. Andava molto orgoglioso del suo lavoro, era un hokage presente e attento ai bisogni di tutti i cittadini, si impegnava perchè avessero il meglio in tutti gli ambiti.
Raggiunse l'Accademia in perfetto orario e sul cancello d'ingresso trovò il maestro Iruka e Rock Lee che lo aspettavano a braccia conserte in silenzio.
-oh sei in orario! un miracolo...- scherzò Lee urlando con i pugni ben piantati sui fianchi: -su muoviamoci che ogni minuto perso è un minuto sottratto agli allenamenti!- e si allontanò tutto entusiasta correndo verso l'edificio principale.
Iruka e Naruto si guardarono un momento spaesati prima di ricordarsi chi stavano guardano: Lee non era certo un brillante esempio di normalità, così il più giovane si concesse un alzata di spalle indifferente.
-sei solo! quindi non l'hai convinto, eh Naruto!?!- constatò Iruka sorridendo con un velo di delusione sul volto, aveva scommesso con Sai che sarebbe riuscito a convincerlo, aveva perso 50 ryo.
-eh! io ci ho sperato fino all'ultimo, ma era irremovibile il teme!!- era avvilito e incassò la testa tra le spalle mentre arricciava il naso in direzione del suo vecchio sensei, da tempo non gli capitava di fallire una missione e non si ricordava più quanto fosse seccante.
-e vabbè! vorrà dire che ci accontenteremo del sostituto..- Iruka scherzò cercando di metter un po' di buon umore nel suo allievo prediletto, e con una pacca sulla spalla spinse quello che ormai era il consolidato capo del villaggio verso l'aula dove li attendevano i giovani diplomati.
Ventiquattro volti in trepidazione seguirono attentamente il suo ingresso in religioso silenzio. Tutti conoscevano l'hokage, il suo volto scolpito nella roccia li osservava dall'alto tutti i giorni e la sua figura carismatica era famosa in tutto il villaggio, ma in quel momento i giovani allievi non riuscivano a concentrarsi su di lui, il rotolo che stringeva nella mano destra catalizzava tutte le loro attenzioni: quel rotolo conteneva due, anzi tre, nomi che associati al loro avrebbero formato un nuovo team, quello che per qualche anno sarebbe stato la loro seconda famiglia,  con cui avrebbero condiviso legami importanti e alcuni dei momenti più intensi delle loro giovani vite.
Ventiquattro paia di occhi che luccicavano al pensiero di ciò che li aspettava: missioni esaltanti, tecniche potentissime da imparare e nuovi luoghi da esplorare e altri ninja famosi da incontrare.
Passarono alcuni minuti in cui Iruka Lee e Naruto sistemarono la burocrazia, poi finalmente in settimo hokage del Villaggio della Foglia, prese la parola sorridendo davanti a tutte quelle piccole promesse per il futuro.
Sapeva che almeno quattro tra loro non avrebbero passato la prima prova con il loro sensei, e che sicuramente una decina non sarebbero mai diventati jonin, però sul fondo in terza fila ce n'erano quattro o cinque che avevano qualcosa di interessante, un nonsoché nello sguardo che aveva già visto molti anni prima.
-bene ragazzi, complimenti a tutti quelli che sono qui per aver superato gli esami! Ricordo che ai miei tempi avevo faticato parecchio per essere promosso eheheh!- ridacchiò guardando con la coda dell'occhio Iruka-sensei che con le braccia incrociate rideva sotto i baffi: -...quindi sarete sicuramente meritevoli! Ma non siete ancora genin di Konoha, ricordatevi che dovrete passare il test a cui vi sottoporranno i vostri sensei prima di poter indossare il coprifronte..-
Naruto fece una pausa molto teatrale scorrendo lo sguardo su tutti loro, alcuni cercavano di apparire sereni altri invece si mordicchiavano le unghie furiosamente strappando un risolino al compagno più sbruffone, poi proseguì socchiudendo gli occhi.
-Saprete sicuramente come funziona, vi divideremo in gruppi equilibrati di tre e poi ci sposteremo in giardino dove vi affideremo ad un jonin, tutto chiaro?- domanda chiaramente retorica, certo che sapevano come funzionavano le cose, aspettavano quel momento da un anno intero, come potevano non saperlo: -ora il maestro Iruka vi chiamerà assegnandovi il numero del team, quando sentirete il vostro nome tenete a mente il numero e uscite dall'aula.-
Dopo aver concluso il suo intervento Naruto si sedette accanto a Lee lasciando a Iruka il compito di annunciare i team.
Li guardò scendere l'uno dopo l'altro, chi entusiasta e chi meno, e uscire ancora ansiosi di scoprire chi li avrebbe guidati da quel momento in poi, fuori li attendevano otto tra i migliori jonin del villaggio tra cui addirittura alcuni amici di vecchia data dell'hokage.
Quando l'aula fu definitivamente svuotata Iruka si rivolse a Naruto che assorto nei suoi pensieri guardava fuori dalla finestra un platano vecchio molto più di loro: -allora? hai deciso di affidare il team 4 a Kiba, sei sicuro della tua scelta?-
-no affatto, la mia scelta era un'altra, ma quell'idiota del teme mi ha scombinato tutti i piani...- rispose prontamente come se si fosse aspettato quella domanda da un momento all'altro sin dal suo arrivo, e sospirando si alzò piantando le mani sulla scrivania del suo maestro di accademia: -...quindi andiamo e speriamo che quello scemo dell'Inuzuka sappia quel che fa!-  

Nel giardino dell'accademia, a pochi passi dall'albero che Naruto stava guardando, cinque uomini e tre donne attendevano all'ombra l'arrivo dei loro nuovi allievi, chiacchieravano del più e del meno, tutti tranne i due Aburame che osservavano il resto del gruppo appoggiati all'albero con la schiena.
Kiba Inuzuka in mezzo alle uniche tre donne del gruppo rideva e scherzava mentre raccontava le sue avventure durante l'ultima missione che aveva svolto con un gruppo di giovani genin.
Iruka e i ragazzi non avrebbero tardato molto ad arrivare e finalmente quell'attesa sarebbe finita anche per loro, poi qualcosa turbò la loro quiete.
-puoi andare a casa Tomochi- Shino aveva aperto bocca in quel momento per la prima volta da quando era arrivato e Kiba, suo compagno dalla notte dei tempi non si era lasciato scappare l'ordine che aveva dato al jonin del suo stesso clan fermo in piedi accanto a lui.
-che succede Shino? perchè deve andare?- l'atmosfera si tese improvvisamente, tutti gli altri tacquero concentrati su ciò che stava accadendo tra quei due.
Tomochi senza dare ne chiedere spiegazioni chinò la testa verso il suo superiore e con un "hai" sommesso scomparve in un battito di ciglia, lasciando al lontano cugino l'onere di chiarire al resto del gruppo l'accaduto.
Shino si sistemò gli immancabili occhiali da sole e ricacciò immediatamente le mani nelle tasche, infine si premurò di rispondere a Kiba che stava già richiamando Akamaru appisolato all'ombra sotto un altro albero.
-colui che doveva sostituire è appena arrivato- spiegò l'Aburame atono rilassandosi di nuovo con la schiena contro l'albero.
Solo due persone del gruppo compresero a pieno le sue parole, le uniche che si accigliarono e presero a guardarsi intorno incuriositi, infatti solo Kiba e Choji oltre Shino sapevano che il giovane Tomochi era stato chiamato a sostituire Sasuke Uchiha.
In quel momento la porta rossa si aprì annunciando l'arrivo della classe di diplomati seguiti dal loro sensei e dall'hokage e catalizzando l'attenzione del gruppo. Tutti i jonin drizzarono la schiena e ripresero un certo contegno alla presenza dell'hokage, chi era seduto a terra si alzò pulendosi la divisa dalla polvere, chi stava sull'altalena raggiunse il gruppo e chi aveva abbracciato ad una kunoichi bruna con gli occhi azzurri si scollò dalla ragazza per salutare rispettosamente il capo degli shinobi.
Solo uno non mosse un muscolo: Sasuke Uchiha era appena sbucato dal nulla, stava appoggiato al muro di recinzione con le braccia incrociate, un piede accavallato con l'altro e lo sguardo basso e, ignorando le più elementari regole della gerarchia militare, rimase immobile nella sua postazione lontano dal gruppo principale senza degnare di alcun rispetto l'hokage.
-Iruka-sensei ma sono solo sette?- domandò una ragazzina con i capelli rossi legati in due trecce ordinate ai lati della testa.
Naruto li guardò uno per uno, poi incontrò Shino ancora appoggiato con la schiena al tronco che con un cenno del capo gli indicò la postazione di Sasuke, e infine lo vide e ridendo rispose piano alla ragazzina prima che potesse farlo Iruka: -no, sono otto, ci sono tutti!-

-...e infine il gruppo 4 sarà affidato a lui!- esclamò Naruto davanti agli unici tre ragazzi rimasti nello spiazzo indicando loro l'uomo moro in piedi contro al muro  pochi metri dietro di lui.
Li vide assottigliare gli occhi per vedere bene il loro nuovo maestro e per cogliere ogni minimo particolare nonostante la distanza, il primo alzò un sopracciglio alquanto preoccupato, il secondo incrociò le braccia al petto e storse il naso per niente entusiasta, non gli sembrava un granchè come shinobi, non lo riconosceva nemmeno, mentre l'ultimo, l'unica femmina del gruppo, inclinò la testa da un lato grattandosi una guancia che l'aria un po' più incuriosita degli altri due.
Naruto rise sotto i baffi seguendo i loro sguardi, Sasuke era immobile sotto il sole -poteva sembrare fatto di marmo visto da quella distanza- con la divisa in perfetto ordine, la katana, arma che probabilmente non avevano mai visto, infilata in cintura e le braccia serrate come fossero scolpite contro il petto: -non preoccupatevi, sembra stronzo solo la metà di quello che è in realtà!- si era abbassato un po' e aveva mormorato per non farsi sentire dal'amico.
I tre non reagirono molto bene alla sua battuta, la ragazzina sbiancò improvvisamente mentre il primo cominciò a balbettare domande incomprensibili.
-ora vi lasciamo, credo che andrò da Teuchi a farmi un bel ramen! tu sensei che fai, ti unisci a me?- Naruto davanti a quelle espressioni non poteva che sghignazzare e scappare a lunghi balzi lasciando al teme una bella patata bollente.
-molto volentieri!!- si unì Iruka lanciando occhiate incoraggianti ai tre malcapitati, sparendo poi dietro all'hokage verso un lauto banchetto.
-divertiti teme!- urlò Naruto dalla strada, pochi secondi dopo aver lasciato il cortile dell'Accademia.
In quel momento i ragazzini che stavano fissando quell'uomo misterioso e lo videro imprecare una bestemmia irripetibile contro l'hokage sottovoce prima di scollarsi finalmente dal muro per raggiungerli.
Notarono subito la camminata silenziosa e la grazia con cui si muoveva nonostante l'altezza e la corporatura muscolosa, portava una katana sul fianco sinistro e il coprifronte nascosto tra i capelli neri ribelli, l'unica ragazza non potè fare a meno di pensare che fosse davvero un gran bell'uomo e si stupì molto di non riuscire ad associare un nome a quel volto pallido ed elegante.
-seguitemi- disse a bassa voce passando tra loro tre, ma quel tono li fece rabbrividire, non sembrava affatto simpatico come Kiba-san o l'hokage, faceva davvero paura il loro sensei per questo gli corsero dietro appena scomparì oltre la porta dell'accademia.
Salirono le scale di corsa per stare al suo passo e quando sbucarono sul tetto della loro scuola non si stupirono affatto di trovarlo già appoggiato alla ringhiera del terrazzo così si affrettarono a raggiungerlo, ignari che lui prima di loro si era seduto su quegli stessi gradini per presentarsi al suo sensei.
-io mi chiamo Sasuke Uchiha e come ha detto il baka, sarò il vostro sensei, se supererete l'esame...- in quel momento per la prima volta alzò gli occhi su di loro scoprendoli  più grandi di quanto si fosse aspettato.
La ragazza aveva i capelli castani e gli occhi verde scuro che gli ricordavano purtroppo quelli di sua moglie, non sorrideva come lei però, aveva una strana smorfia un po' intimorita, ma allo stesso tempo molto curiosa dipinta sul volto magro. Uno dei due ragazzi invece aveva i capelli rossi quasi quanto quelli del kazekage e gli occhi scuri molto intelligenti, ma la cosa che colpì Sasuke era l'aria smarrita con cui guardava i compagni, sembrava capitato lì per caso e non aveva assolutamente la postura da shinobi, tutto curvo e rannicchiato su se stesso. Il terzo era uno Hyuuga, i lineamenti erano inequivocabili e anche il modo altezzoso col quale si era seduto a qualche metro dagli altri due la diceva lunga sulle sue origini, probabilmente apparteneva alla casata principale ed era figlio di qualcuno di influente. Non sembravano i migliori del corso come li aveva descritti Naruto.
Con un cenno svogliato della mano li invitò a presentarsi come aveva fatto lui  e attese che uno dei tre si decidesse ad alzarsi, la più coraggiosa fu la ragazzina.
-mi chiamo Ran Saitou,  ho ottenuto il terzo miglior punteggio all'esame e voglio entrare nella squadra Ambu!- quella ragazzina gli ricordava Karin, una so-tutto-io rompipalle che non faceva altro che infastidire il resto del gruppo.
Cominciava già a stargli sulle palle.
-io sono..ehm..Koichiro, però può chiamarmi Chiro, mi chiamano tutti così...e poi non so...non ho niente da dire!- quello era decisamente il più timido dei tre, e non sembrava nemmeno molto sveglio nonostante lo sguardo attento che aveva intravisto.
L'ultimo evitò di alzarsi come invece avevano fatto gli altri due, alzò lo sguardo fiero fissando direttamente il suo sensei negli occhi, cosa che gli altri non avevano osato: -io sono Heiji e sono arrivato secondo in graduatoria e sono il futuro capoclan degli Hyuuga!-
Il ragazzo era alquanto ambizioso e fin troppo sicuro di se per Sasuke, non vedeva l'ora di fargli perdere la sua aria superiore con un bel katon sul suo bel faccino, però suo malgrado doveva ammettere se sembrava piuttosto preparato.
-lei è quel Sasuke Uchiha?- domandò Heiji rompendo il momento di silenzio statico che si era formato, Sasuke lo squadrò da capo a piedi attentamente, poi si convinse a rispondergli accennando un ghigno supponente: -non credo ce ne siano altri..-
Ran si accese come una lampadina ed non riuscì a trattenere la sua esclamazione assolutamente fuori luogo: -il mukenin!?!?!?!-
Gli altri due la fulminarono con lo sguardo immediatamente, ma prima che l'Uchiha potesse risponderle a tono e cacciarla giù dal terrazzo il piccoletto con i capelli rossi intervenne indicando la fronte del sensei con un sopracciglio alzato: -non credo sia un mukenin, ha il coprifronte e poi conosce l'hokage! se fosse un mukenin lo avrebbero già arrestato no?-
Il primo pensiero di Sasuke fu che doveva rivalutare il piccoletto, era davvero sveglio e incredibilmente aveva parlato senza balbettare nemmeno una volta, dopodichè si dedicò a fulminare la ragazzina con il suo sguardo più truce, la quale si ritrasse incastonando la testa tra le spalle.
-ciò che sono o che ero non sono affari vostri! A voi deve importare solo che io sia la persona contro la quale vi scontrerete domattina!- e detto questo si alzò dalla ringhiera sciogliendo la morsa delle sue braccia: -ci vediamo domani al campo numero 3, puntuali! alle 8!-
E saltò giù dal palazzo come se nulla fosse, lasciando i suoi allievi a bocca aperta che corsero alla ringhiera per controllare che non si fosse spiaccicato sulla strada. Ci misero qualche manciata di secondi per  riprendersi, non credevano che si potesse sopravvivere ad un salto del genere, invece lui si stava allontanando rapidissimo tra i vicoli di Konoha.
Li aveva decisamente impressionati, ma la questione del mukenin non era piaciuta per niente a Ran che era decisa a vederci più chiaro: -non voglio essere allenata da un traditore!- inveì scattando indietro rivolta a Chiro. Ma fu Heiji a risponderle stupito.
-davvero non sapete chi sia Sasuke Uchiha?- passava con lo sguardo da lei a lui dubbioso e molto stupito allo stesso tempo.
Ran lo guardò in tralice offesa, lei sapeva tutto di tutti normalmente, e le infastidiva parecchio scoprire di avere delle lacune, l'altro invece si grattò un po' la sommità del capo per poi intervenire mormorando un po' titubante: -è il padre di Seito e Hitoshi Uchiha, e dicono che sia fratello dell'hokage ma non so se è vero...-
-ma è un mukenin o no!?!?- lo interruppe la giovane kunoichi impaziente.
-in...in effetti si, è stato lontano dal villaggio per alcuni anni  poi è tornato, non so perchè..però è stato lui a sconfiggere Madara Uchiha con Naruto-sama e  credo che sia uno dei sannin!- continuò il rosso un po' titubante, voleva difenderlo perchè a lui il sensei era piaciuto subito e nonostante mettesse un po' paura e sembrasse piuttosto incazzato col mondo.
-...un sa-sa-sannin!?!?- balbettò Ran con gli occhi fuori dalle orbite, poi dopo aver visto Heiji e Chiro annuire esplose saltellando per il terrazzo: -ma allora è un figo!! è il tipico bello e dannato...o-mamma-o-mamma-o-mamma devo dirlo a...mia mamma, ad Ayane-chan e...a tutti!!!!-
I due ragazzi la guardavano impauriti, non sembrava del tutto sana di mente in quel momento e incuteva anche abbastanza timore.

Quando rientrò in casa Sasuke trovò Kei che giocava con le costruzioni in salotto da solo e nessun altro rumore in tutta la casa.
-Kei!- esclamò severo ad alta voce per avere la sua attenzione perchè sembrava che non lo avesse sentito entrare.
Il piccolino infatti si voltò spaesato cercando il proprietario della voce che conosceva bene, e quando incontrò la figura del padre gli regalò un bel sorriso sdentato salutandolo con un mattoncino giallo in mano: -ciao papi!!-
-dov'è la mamma?- chiese il padre avvicinandosi per vedere cosa suo figlio stesse producendo, sembrava una costruzione rossa di forma tondeggiante: era chiaramente una riproduzione abbozzata del palazzo dell'hokage.
-non lo so! prima cercava un libro con delle fotomagie..- borbottò Kei tornando a concentrarsi sulla sua complicata opera di architettura.
Sasuke inarcò un sopracciglio inclinando un lato della bocca mentre suo figlio cercava di incastrare un mattoncino grande dentro ad un più piccolo con pessimi risultati: -si dice fotografie, pidocchio! fotografie...- lo corresse anche se sapeva in realtà quanto fosse perfettamente inutile e si allontanò per cercare Sakura.
Non aveva voglia di strillare per trovarla, così fece un'ispezione rapida al piano terra ma non trovandola si convinse a salire al piano di sopra dove in effetti teneva i suoi libri di medicina in un armadio del corridoio.
Però non era nemmeno nel corridoio, ne nelle stanze dei ragazzi o nel bagno; rimaneva solo camera loro anche se l'ipotesi di trovarci qualche volume di medicina era abbastanza remota.
Lentamente raggiunse la fine del corridoio dove si trovava la loro camera da letto, la porta era spalancata e dall'interno provenivano dei rumori insoliti, come se qualcuno stesse trascinando qualcosa. Allungò il passo fino a raggiungere la soglia della stanza e lì la vide: il loro armadio era completamente spalancato, alcune scatole posate sul letto e Sakura era in punta di piedi come una bambina mentre cercava di raggiungere una scatola blu posta sulla mensola più alta. Indossava un vestito lilla che le aveva regalato Ino mesi prima e che secondo Sasuke non rendeva affatto giustizia al suo lato b.
L'impresa si prospettava impossibile senza una sedia; se ne accorse anche lei perciò rinunciò sbuffando e imprecando contro l'armadio troppo alto con le mani ben piantate sui fianchi.
-che stai facendo?- chiese Sasuke ad alta voce cogliendola di sorpresa.
Sakura su voltò di scatto trovandolo appoggiato alla cornice della porta con il solito ghignetto arrogante e malizioso che l'aveva fatta tanto sospirare, lo seguì con lo sguardo attraversare la stanza finchè non la raggiunse davanti all'armadio.
-oh per fortuna sei qui Sas'ke!- si stava pettinando i capelli con le dita di una mano e gli sorrideva speranzosa: -prendimi giù quella scatola per favore..io non ci arrivo...- mormorò sbattendo le ciglia più volte con lo sguardo più angelico del suo repertorio, per chiedere un favore a Sasuke doveva sfoderare sempre la sua vena seduttiva o quella angelica a seconda dell'istinto.
Lui inarcò le sopracciglia mentre sua moglie gli indicava la scatola per poi guardarla di sbieco.
-eddai! per favore...- sussurrò sempre più vicina al suo petto e triplicando i battiti di ciglia. Decise di accontentarla un po' perchè era troppo stanco per discutere, un po' perchè la presenza Kei al piano di sotto non gli permetteva di sfruttare a suo favore i tentativi di seduzione di Sakura; a lui bastò allungare una mano per afferrare l'obiettivo con facilità e depositarlo poi nelle mani di Sakura che ora lo guardava tutta gongolante, prima di lasciarsi cadere mollemente sul letto.
Quella scatola non era finita lassù per caso, e Sasuke sapeva bene cosa contenesse, per questo seguì incuriosito la figura di sua moglie mentre trotterellava allegra per la stanza con la scatola in una mano e un grosso volume con la copertina blu nell'altra.
-che te ne fai di quella roba?- chiese mentre lei si lanciava sul letto dall'altro lato in modo d'avere la testa vicino alle gambe di lui.
Sakura ridacchiò notando la leggera nota di paura nella sua voce: -tranquillo..non le farò vedere a nessuno! volevo metterle in ordine e farci un album!?!-
Perplesso e contrariato Sasuke continuò ad osservarla senza muovere un muscolo, lui non vedeva l'utilità del progetto, ma se non intaccava lui o il suo tempo libero la cosa non lo disturbava granché! Quella scatola non veniva aperta quasi mai per un motivo più che legittimo secondo il capoclan degli Uchiha: conteneva tutte le foto che possedevano, da quell'unica che colorava il salotto del vecchio appartamento di Sasuke e quelle della nascita dei loro figli e della famiglia. Raramente lui appariva in quelle foto e Sakura conservava gelosamente le poche che li ritraevano assieme, per questo voleva raccoglierle in un album, non poteva assolutamente permettersi che si rovinassero perchè trascinare Sasuke davanti ad una macchina fotografica era missione molto, molto superiore al livello S.
-ahaha, guarda questa!- ne pescò una dal gruppo voltandola per mostrarla al marito seduto accanto a lei, strappando un sorrisetto persino all'algido principe del terrore di Villa Uchiha.
Risaliva a uno, forse due anni prima: Seito e Hitoshi erano ancora molto piccoli e sedevano in giardino armati di paletta e secchiello con Sasuke che li sorvegliava a vista mentre rovinavano il suo bel campo da allenamento. Li guardava storto chinato sulle ginocchia, mentre loro due ridevano allegri tutti sporchi di terra in faccia e sui vestiti, era riuscita ad immortalarli a tradimento tutti e tre insieme e andava molto fiera di quell'impresa.
-allora! su raccontami...come sono i tuoi genin?- si ricordò improvvisamente del motivo per cui quella mattina Sasuke si era infilato la divisa blu, aveva preso tutti i kunai e la katana ed era sparito senza fare colazione lasciandole solo un bacio sui capelli  frettoloso mentre lei ancora dormiva.
Ci vollero alcuni secondi perchè l'uomo scostasse a forza lo sguardo da una fotografia di Sakura abbastanza recente dove faceva la linguaccia come una ragazzina, con il camice gli stivali e la gonna corta, ma poi rispose ribaltando la testa all'indietro senza pensare troppo a ciò che stava dicendo: -bah...la ragazzina è insopportabile, uno sembra tonto ma credo alla fine sia il migliore dei tre e l'altro è uno Hyuuga molto arrogante!-
Non impiegò che due secondi per realizzare ciò che era successo alle sue spalle: Naruto gli aveva affidato il gruppo perfetto per lui aveva detto Kiba mentre smistavano gli altri team, e sul momento non ci aveva nemmeno pensato, ma ora lo malediva in tutte le lingue del mondo augurandogli la caghetta perenne e di vomitare tutto il ramen che aveva trangugiato nella sua inutile vita.
Si diede del cretino, dello scemo rincoglionito e del fesso mentalmente una decina di volte mentre Sakura rideva senza ritegno, e poi pensò a quello stronzo di Naruto che era certo avesse fatto tutto con la sua collaborazione, perchè quel gruppo era il team 7!!
E lei rideva, con la fronte poggiata sul materasso e le foto sparse sotto di lei, facendosi beffe del suo orgoglio e di tutto ciò che aveva imparato di lui dopo nove anni di matrimonio, però non riusciva a trattenersi perchè la descrizione era proprio quella giusta.
E lui ci era cascato in pieno.
-...e non ti sembra vagamente familiare!!-
Quei due l'avevano fregato di nuovo, ma prima o poi si sarebbe vendicato...
O no?














Spazio Autrice:

[Rullo di tamburi....]
eeeeee....
ho aggiornato in perfetto orario!!!
gioite, gioite gente!!
Sono o non sono la vostra autrice preferita!?!?!
*piange perchè nessuno ha risposto: siiiiiiiiiiiiiiiiiii*

EHEHEH qui mi sono divertita un mondo:
1- ho sperimentato la scrittura in terza persona con un bel narratore onnisciente..che piace sempre a tutti
2- ho fottuto Sasuke alla grande
3- grande rivincita della coppia d'oro Naruto e Sakura che tramano alle spalle dell'"amico"
4- adoOoro Chiro, non è cucciolosissimo e poi pure intelligente!?!?!
Lo scopo era creare un team 7 che non fosse il tem 7...
...no, non sono pazza...
Mi spiego: se si guardano le singole descrizioni, non somigliano ai tre protagonisti,
però la descrizione di Sasuke calza a pennello ugualmente no?
ecco, l'idea era quella di fregarlo ma metterlo nella condizione di rendersene conto da solo!!
lo so...è un po' contorto come ragionamento
ma nella mia testa filava!!!

Bene, ora è giunto il momento di sgridarvi:
solo due recensioni!?!?!?!
perchè...perchè..peeerchè mi fate questo...
io ci soffro..
please, vogliatemi bene...(si dice!?!)
Investite un minuto del vostro tempo per una recensione alla piccola Cicci
siamo pure in vacanza...


Ringraziamenti:
Kry 333: alla fine come al solito ho cambiato i miei programmi, ma ho avuto una folgorazione mentre ero dal parrucchiere e non ho potuto non scrivere un bel capitoletto su Sasuke-sensei...in realtà io ce lo vedo proprio a insegnare ai piccoli genin!
E' uno dai cui possono imparare un bel po di cose...spero di vederlo così anche nel manga in un prossimo futuro: chissà..
Grazie per il commento costruttivo all'ultima shot e per favore se esagero avvertimi perchè spesso io parto con i miei viaggi mentali fotografici e perdo di vista ciò che stavo dicendo!! adoro chi mi corregge in maniera costruttiva! grazie davvero
fede8701: Eeeh brava: lento ma inesorabile sono gli aggettivi giusti! anche perchè non credo che il caro Uchiha avrebbe mai accettato un'invasione in piena regola stile "discesa dei longobardi in Italia"!!! non credi anche tu? Grazie mille per aver investito un po' del tuo tempo per recensire, lo apprezzo molto!







Spazio SUPER spoiler:

ahahahahaha
sono o no la dea della preveggenza!?!?!
l'avevo detto che quell'omuncolo aveva lo sharingan!!!
Comunque lo odio ancora di più perchè è un bastardo approfittatore che deve solo MORIRE
Danzo al patibolo!!!!
Continuo a chiedermi dove sia finita Hinata, ma per ora la cosa che mi preme è il summit dei Kage, credo proprio che ne vedremo delle belle..
spero tanto che Naruto e Sasuke si incontrino là
anche perchè ormai saranno sei o sette capitoli che si girano attorno e non si beccano mai!?!!
Che carino Sai...
Che carini Kakashi e Yamato...
Che carino il tipo della nuvola di cui mi sfugge il nome ma che ha gli occhi a mandorla nonostante sia nero (?!? perplessità)
 Vabbò attenderemo venerdì per sapere!



Ciao a tutti.
Ringrazio i lettori calorosamente
e
Buone vacanze a chi le farà!
Vale.









  
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