Lettere ad un amore

di ShadeOfCool
(/viewuser.php?uid=803369)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Un anno fa come oggi (pessima italianizzazione di un sicilianismo) scrivevo su un pezzo di carta che quella volta che mi hai detto “come sei bella stasera, peccato tu non ti sia fatta bella per me” mi hai messa in confusione sui miei sentimenti nei tuoi confronti. Ma cosa c’era da confondersi? Qual era la difficoltà nel capire che sei un poeta, una poesia, un’opera d’arte? Come ho potuto non porre la mia attenzione ogni istante su di te, come faccio adesso? Come ho potuto non notare il sussulto che il mio cuore aveva, ogni volta che chiamavi il mio nome?
Che corrosiva tristezza questo amore.
Non scomparire così da me. Posa ancora il tuo corpo sul mio, parlami ancora dei tuoi dolori, cantami ancora la tua sofferenza, ignorami ancora ma lascia che io perda completamente la mia morale e sia tua sempre, tua con abnegazione e in silenzio.
Sono sempre stata e sempre sarò un’empia maledetta, perché vedo Dio nell’uomo che amo ed è il suo corpo e solo quello che io mi sento di venerare, tempio di tutta la grazia del mondo.
Questa volta non lo dirò,
non sarò io a dirlo.
Dimmelo tu,
pregami di essere
sempre
sempre
tu sai chi.
21/10/18




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3824502