The silence

di SherlokidAddicted
(/viewuser.php?uid=109121)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Epilogo

Dean si accasciò sul lato vuoto del letto con il fiatone, il sudore sulla fronte e un sorriso a labbra schiuse. Accanto a lui, Castiel teneva ancora stretto il lenzuolo con i pugni, anche lui con il fiatone e gli occhi lucidi, li teneva chiusi per cercare di controllare tutte le sensazioni che aveva provato e quelle che ancora stava sentendo alla bocca dello stomaco.

- Sembri senza parole… - Mormorò Dean, passandosi una mano fra i capelli leggermente sudati. Castiel si lasciò andare a una leggera risata. Dean girò la testa verso di lui e sorrise, cercando di non guardare la cicatrice sul braccio, quella che si era procurato in missione e per cui si era tanto preoccupato.

- È stato… wow, meglio di come lo ricordassi. - Mormorò il moro aprendo gli occhi e girandosi finalmente con la testa verso Dean, che a quella frase aveva iniziato a ridacchiare.

- Non puoi biasimarmi. Otto mesi d’astinenza, dobbiamo recuperarli tutti. - Castiel si unì a quella risata, poi si sistemò su un fianco e cominciò a riempire la sua spalla di piccoli baci leggeri. Dean lo lasciò fare per un po’, ma alla fine cedette, lo circondò con un braccio e lo strinse a sé, lasciandogli un bacio fra i capelli e come sempre immergendo il naso fra di essi per sentirne il profumo. Castiel rimase in silenzio per un attimo, godendosi quelle dolci attenzioni, poi sorrise contro la sua pelle.

- Vuoi recuperarli tutti in una volta sola? - L’occhiata scettica di Castiel fece indignare l’altro, che allontanò di poco il viso dalla sua testa per guardarlo.

- Perché, credi che non ne sarei capace? Non ti azzardare a mettere in dubbio le mie prestazioni sessuali. - Castiel rise di nuovo, poi si diede una leggera spinta con il bacino e si sistemò sul corpo dell’altro, portando una mano sulla sua guancia per accarezzarla.

- Non ho mai avuto dubbi su questo. -

- Vorrei ben dire… - Le loro labbra si toccarono per un bacio inizialmente delicato, poi sempre più intenso, in cui le loro lingue non facevano altro che cercarsi e carezzarsi dolcemente fra di loro. Dean circondò il corpo di Castiel con le braccia e lo tenne stretto a sé per tutta la durata delle loro effusioni.

- Dovremmo alzarci, Bobby non ci aspetterà in eterno. - Sussurrò Castiel sulla bocca di Dean, che rispose con un mugolio contrariato, stringendo ancora di più l’altro fra le proprie braccia.

- Otto mesi, Cas… dobbiamo proprio? Non preferisci un altro round? - Castiel rise di gusto e scosse la testa rassegnato.

- Abbiamo tutta la giornata per stare insieme, tutto il week-end e… -

- E tutta la vita? - Castiel non rispose, si limitò a sorridere e a lasciare un ennesimo bacio sulle labbra di Dean, accarezzandogli i capelli con delicatezza. - Era un sì? - Il moro ridacchiò e annuì. - Bene, allora. - Il biondo gli sorrise, poi si sporse a baciargli la fronte e Castiel chiuse gli occhi di conseguenza per godersi il contatto delle sue labbra con la propria pelle.

La sera prima, dopo i festeggiamenti a casa di Dean, quest’ultimo aveva insistito per accompagnarlo a casa insieme a Gabe, e aiutarlo così a disfare la valigia. Entrambi si aspettavano che sarebbero finiti a letto, fra le lenzuola, ad amarsi e a rendersi una sola anima fino a sentirsi completamente sfiniti, ma poco dopo, mentre Dean metteva a posto le ultime cose, trovò Castiel addormentato come un sasso, esausto per il viaggio di ritorno. Dean aveva sorriso e poco dopo si era sdraiato accanto a lui per stringerselo contro.

Si erano messi d’accordo per raggiungere il cimitero, dove Bobby li avrebbe aspettati, quindi dopo una doccia calda e una buona colazione, i due raggiunsero il posto con l’Impala di Dean.

Bobby era già lì, davanti alle lapidi di Mary e John, ma prima i due decisero di visitare quelle di Kelly e Lucifer. Castiel vi si posizionò davanti, tenendo la mano di Dean e abbassando la testa. Chiuse gli occhi e forse iniziò a pregare in silenzio. Dean ne approfittò per guardare ai piedi delle due lapidi. Si vedevano i chiari segni del passaggio di Jack e Gabe, forse andavano lì ogni volta che potevano. C’erano dei fiori, delle lettere, ognuna nella sua busta di carta, poi dei piccoli oggetti che probabilmente erano significativi e simbolici per loro.

Poco dopo Castiel sollevò la testa e sospirò.

- Tutto bene? - Gli chiese Dean, ricevendo un cenno positivo con la testa. - Ti senti ancora in colpa? - Castiel sollevò appena l’angolo delle labbra.

- Non più. Non come prima. Adesso mi mancano e basta. - Dean non ci pensò due volte a stringere Castiel contro di sé e a lasciargli un bacio sulla tempia.

Poco dopo si recarono direttamente da Bobby, intento a sistemare i fiori nei rispettivi vasi. Si salutarono semplicemente con un cenno delle teste, poi Dean si fece avanti per osservare quei nomi in rilievo.

- Sai, a volte penso… che avrei voluto conoscerla meglio. - Castiel capì che Dean si stava riferendo a Mary, ma si limitò a guardarlo in silenzio, lasciando che si sfogasse. - E con papà avrei voluto avere un rapporto migliore. Non so se sia fiero di me adesso. -

- Dean, tutti i rapporti sono complicati. - Gli disse Castiel, portando una mano sulla sua schiena per accarezzarla. - Ma questo non cancella l’affetto e l’amore di un padre. È fiero di te, come lo è tua madre. - Dean si girò a guardarlo e accennò un mezzo sorriso che Castiel ricambiò. Probabilmente aveva ragione, anzi, sentirlo dire quelle parole non faceva che renderlo più sicuro e forte.

- Sai perché mio padre mi portava al lago? - Castiel scosse la testa. Non sapeva perché, ma Dean non gli aveva mai raccontato quella storia. Sapeva che suo padre andava lì a pescare, che ci portava Sam e Dean da piccoli, ma non di certo i retroscena. - Ci conobbe mia madre lì. Ha detto che è stato amore a prima vista. - Castiel gli sorrise e fece per dire qualcosa, ma la risata appena accennata di Bobby li interruppe, facendoli voltare confusi.

- Quell’uomo, quante sciocchezze raccontava! - Disse infatti mentre si sistemava meglio il berretto sulla testa.

- Che vuoi dire? - Bobby si infilò le mani nelle tasche dei jeans.

- Tuo padre era un visionario. - Dean sollevò un sopracciglio senza capire. - Farfugliava di sciocchezze quando ha conosciuto tua madre. - Continuò scuotendo la testa. - Non era molto a posto in quel periodo, forse beveva di nascosto. -

- Perché? - Chiese ancora Dean, osservando poi la lapide del padre come se quella potesse rispondergli al posto suo.

- Quando l’ha vista la prima volta è venuto in officina per raccontarmelo, sembrava impazzito. Mi disse di questa donna meravigliosa che aveva incontrato al lago, di quanto fosse bella, di quanto fosse innamorato. - Bobby scosse la testa con un sorriso divertito. - Gli dissi “amico, non puoi amare una persona parlandoci solo qualche ora, devi conoscerla meglio, capire se è la donna giusta, far passare un po’ di tempo!”. E sapete che mi ha risposto? Mi disse che la conosceva già da molto tempo, l’aveva sognata a quanto pare. - Dean fu sicuro di aver capito male, tanto che si girò verso Castiel per accertarsene. Lui era scioccato quanto lui, i suoi occhi blu erano spalancati e la sua mano aveva raggiunto quella di Dean per stringerla con forza. Incrociarono i loro sguardi solo per qualche secondo, increduli, poi tornarono a guardare Bobby, che però stava osservando le lapidi e non aveva notato le loro reazioni, altrimenti probabilmente avrebbe chiamato un’ambulanza, visto che Dean era completamente sbiancato e a stento riusciva a reggersi sulle gambe.

- Sognata, in che senso? - Chiese Dean, la voce leggermente incrinata dalla sorpresa. Bobby scrollò le spalle.

- Diceva si fossero incontrati nella sua testa, che si erano innamorati nei suoi sogni e altre stronzate varie. - Castiel risalì con la mano fino all’orlo della manica di Dean per strattonarla appena, come a dirgli “hai sentito anche tu o mi sto immaginando tutto?” - Secondo lui quello era un segno. Diceva significasse che sarebbero rimasti insieme per sempre, fino alla fine. - Dean deglutì e tornò a osservare le due lapidi con occhi diversi, come se non conoscesse davvero le persone che erano state i suoi genitori, riscoprendo quel nuovo dettaglio della loro vita a lui da sempre sconosciuto e che adesso, probabilmente, riusciva a spiegare tantissime cose.

Bobby scrollò le spalle e sospirò.

- Beh, ragazzi, vi lascio un po’ da soli. - E detto ciò, diede una leggera pacca sulla lapide di John, come se lui fosse lì in carne e ossa, poi si allontanò. Dean alternò lo sguardo da lui al nome in rilievo di suo padre, poi a Castiel che stava sorridendo incredulo.

- Non lo sapevi? - Chiese Castiel, la voce smorzata da quella notizia.

- No… no, per niente. - Il moro non seppe cosa dire se non stringere la mano di Dean con la sua. - Sono stati loro… ti hanno portato da me, è possibile? - Dean sentiva gli occhi lucidi ma si trattenne, guardò Castiel e lo vide esitare.

- Non lo so… ma se così fosse… - Mormorò Castiel, lasciando la frase in sospeso. Fu Dean a completarla per lui.

- Se così fosse, mi hanno fatto il regalo più bello del mondo. - Castiel sorrise e subito dopo Dean lo strinse in un forte abbraccio soffocante.

Il lago rimase un loro appuntamento fisso. Ora sapevano perché John Winchester amasse così tanto quel posto, e per questo era diventato ancora più speciale per loro. Erano felici ogni volta che si trovavano lì, spensierati come non mai, e lo furono anche negli anni a venire, facendo i loro picnic, i loro bagni nell’acqua fresca, nelle loro corse da jogging lungo la riva, perfino quando anni dopo, mentre Dean stringeva la sua mano, percepiva la fede al dito di Castiel, e poi accarezzava la sua per accertarsi che tutto quello fosse reale.

Amavano perfino andare lì e non fare niente, semplicemente stare seduti vicini e godersi il silenzio.

Quel silenzio che Dean aveva all’inizio detestato, ma che grazie a Castiel aveva imparato ad amare.


Note autrice:
E CI SIAMO. Siamo arrivati alla fine. Non ci credo ancora che siamo a questo punto ma ok...
Non posso non dire un GIGANTESCO grazie a chi ha recensito dal primo all'ultimo capitolo, facendomi sapere cosa ne pensava, cosa ha provato nel leggere, per correggermi nelle mie sviste, per darmi suggerimenti e supporto, siete state meravigliose.
Ringrazio anche i preferiti, i ricordati e i seguiti, ma anche chi ha letto in silenzio semplicemente per il piacere di farlo.
L'avventura con questa storia finiscesi conclude qui, ma di certo non è finita del tutto. Lo spin-off dedicato a Gabe verrà postato mercoledì, si intitolerà "Brother mine".
Un'altra Destiel invece arriverà in settimana, quindi che dire... restate semplicemente connessi.
Fatemi sapere se vi aspettavate un finale diverso, io a dire la verità ne avevo escogitati parecchi, ma alla fine ho voluto tirare in mezzo i Winchester e probabilmente è stato meglio così.
Questo epilogo è rappresentato stavolta da una foto, invece di una gif. Niente poteva rappresentarlo meglio a mio parere.
E niente, anche queste note sono finite.
Non so cos'altro dire se non di nuovo un grosso grazie a tutti voi.
Vi mando un grosso bacio e a presto, con altri scleri letterari!





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3836289