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di Nao Yoshikawa
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43 – Dreams and life
 
Era passata una settimana, settimana in cui Nnoitra e Neliel avevano cercato di darsi il cambio quanto più possibile. Anche Grimmjow, Ulquiorra e Orihime si erano offerti di aiutarli, anche perché Kiyoko voleva assolutamente rimanere accanto alla sua amica del cuore.
Di progressi fortunatamente ce n’erano stati, Naoko adesso poteva respirare da sola, ma poiché al suo cervello era mancato l’ossigeno per qualche minuto, si erano dovuti fare ulteriori esami per essere certi non ci fossero danni a lungo termine.
Quei giorni Naoko li aveva passati nel sonno, un sonno orribilmente simile ad un coma. Si svegliava per qualche istante, ma non diceva una parola ed era nutrita attraverso le flebo.
Per Neliel oramai era divenuta abitudine passare le serate così. Addormentata su una scomoda sedia, il viso poggiato alla spalla di Nnoitra, in attesa... forse di un segno?
La notte era ancora lunga e Naoko dormiva ancora.
«Mamma»
Le era capitato spesso di sognare la voce di sua figlia chiamarla, forse era colpa della suggestione, non sentirsi chiamare con tanta allegria e dolcezza era terribile.
Neliel strinse gli occhi, doveva trattarsi di un altro sogno.
«Mamma»
Sussultò violentemente.
«Nel? Cosa c’è…?» domandò Nnoitra, a quel punto sveglio anche lui.
Naoko aveva aperto gli occhi. Aveva un’espressione assonnata ma curiosa, e dallo sguardo sembrava già molto più vispa rispetto al solito.
«Ehi… Nao, sei fra noi finalmente. Tesoro mio…», subito Neliel la strinse a sé, sentendo il suo cuore tornare finalmente a battere.
«Piccola, come ti senti?» domandò Nnoitra accarezzandola la testa.
Lei li guardò battendo le palpebre.
«Io bene credo… emh…devo farvi una domanda.»
«Una domanda?» chiese Neliel.
La piccola annuì.
«Prima di avere me aspettavate un'altra bambina?»
Neliel si sentì mancare. Non aveva mai parlato a Naoko di quell’argomento, era ancora troppo piccola.
«Tesoro… perché questa domanda?»
«Perché ho sognato una bambina. Lei era molto simile a me, però aveva i capelli neri. E ha detto che era mia sorella ma che però non è riuscita a nascere. Ha detto che dovevo assolutamente svegliarmi per raccontarvelo.»
Nnoitra non sapeva che dire. Era assolutamente surreale, ma Naoko non poteva star mentendo.
Neliel sospirò cercando di ricacciare le lacrime.
«Sì, Nao. Prima di te avrei dovuto avere un altro bambino ma… non è adesso il momento di parlarne. Devo chiamare il dottore in modo che ti visiti. Non sforzarti, tesoro.»
Lasciata Nao alle cure si Sszayel, Nnoitra stava cercando di riprendersi. Naoko stava bene e questo era l’importante, tuttavia qualcosa lo turbava.
«Credi che quello di Nao sia stato davvero un sogno?» chiese a Nel.
«Non lo so. E probabilmente non lo saprei. Ma una cosa la so per certa. Qualcuno ha protetto Naoko. Lei è qui con noi adesso.»
Nnoitra si portò una mano davanti al viso. Era la prima volta dopo anni che sentiva l’istinto di piangere.
«Nnoitra?»
«Tranquilla, sto bene. Non ho mai avuto dubbi che Naoko potesse farcela» sospirò e si ricompose. «Beh? Andiamo da nostra figlia?»
Neliel sorrise. Adesso andava tutto bene.
 
Nota dell’autrice
E Naoko si sta riprendendo. Ovviamente non potevo inserire qualcosa di strano, come il suo sogno/visione durante il sonno profondo. Sarà stato vero?  Chissà, ognuno può interpretarlo come vuole. Spero abbiate apprezzato.




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