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di Nao Yoshikawa
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61 – My dream
 
Ultimamente Naoko se ne stava affacciata alla finestra, ogni mattina. Sembrava star aspettando qualcosa di importante, con trepidazione e ansia.
La sua bella notizia arrivò quella grigia mattina di pioggia. Senza dire una parola, si alzò, corse e recuperò la lettera nella sua casella.
Ignorò la pioggia, il freddo e qualsiasi altro fattore esterno. Ignorò le gocce di pioggia che stavano adesso bagnando il foglio, perché aveva già letto.
E allora esultò, talmente forte che chiunque l’avrebbe sentita.
«Sì, ce l’ho fatta! Sì!»
«Naoko? Cosa stai facendo? Torna qui, ti ammalerai!» la sgridò Neliel, ferma sulla porta. Sua figlia si volse a guardarla, sorridendo.
«Mi hanno preso! Mi hanno preso all’accademia!»
Neliel sgranò gli occhi. Parve dimenticarsi anche lei della pioggia e allora raggiunse sua figlia per poter leggere la lettera con i propri occhi.
«Oh, mio Dio. Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta, non avevo dubbi!»
Naoko si lasciò andare ad un gridolino di entusiasmo, abbracciandola.
Nnoitra invece non era ancora andato sotto la pioggia. Si era limitato a guardarle appena fuori casa.
E così, anche Naoko avrebbe realizzato il suo sogno. Quella piccola bambina allegra e vivace era diventata una giovane donna prossima all’indipendenza più totale. Non poteva non pensare che fosse strano, ma anche giusto così.
«Se viene la febbre ad entrambe, io non voglio saperne nulla», chiarì.
Bagnata fradicia, Naoko gli si avvicinò.
«Ce l’ho fatta! Allora… sei fiero di me?» domandò quasi con aria di sfida.
Sarebbe stato da vecchi malinconici risponderle che era sempre stato fiero di lei, da quando era venuta al mondo? Non aveva intenzione di appesantire un’atmosfera così allegra.
«Che domande, è ovvio che lo sono. Non avevo dubbi, non puoi fallire in nulla, dopotutto hai miei geni.»
Naoko rise, stringendo la lettera d’ammissione.
«Devo avvertire Kiyoko. E Satoshi, insomma, tutti. Una festa, voglio una festa!»
Gli passò davanti, rientrando verso casa. Non poté fare a meno di seguirla con lo sguardo, mentre Neliel lo raggiungeva.
«Così Naoko è diventata grande, eh?» domandò senza guardarla. Sua moglie sorrise e ignorò il fatto che fosse bagnata per avvicinarsi e stringerlo.
«Prima o poi questo momento doveva arrivare.»
«Lo so. Beh, non importa. Sono molto fiero di quello che è diventata. E non ho intenzione di starmene a piagnucolare, quindi fai un giro di telefonate, perché tutti devono sapere del successo di Nao.»
Nel si sorprese. Poteva capire bene come Nnoitra si sentisse: vedere i figli realizzarsi era bello e malinconico.
 
Nota dell’autrice
E così la piccola Nao andrà ad un’accademia per diventare una pittrice professionista. Ha tutte le carte in regola per potercela fare. Poiché  considero i miei personaggi come i miei bambini, ammetto che sono un po’ triste anche io, ho scritto della nascita, dell’infanzia e dall’adolescenza di questa ragazzina. Ma come Nnoitra, non mi lascerò andare alla malinconia, non per ora almeno xD




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