Neach Gaoil

di fearlesslouis
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«Cafuné (Portuguese): to run your fingers through your lover's hair


 




 

A Louis piace quando Harry poggia la testa sulle sue gambe e comincia a leggere ad alta voce, come se volesse renderlo partecipe delle storie in cui ama immergersi.

Un'altra cosa che gli piace, è il modo in cui lo bacia delicatamente al mattino, quando lo passa a prendere per andare a scuola ed è di cattivo umore ma si prende comunque il suo tempo per fargli capire che non ce l'ha con lui.

E poi gli piace tanto, tantissimo, quell'abitudine che ha di passare l'indice sulle sue guance e contare le lentiggini su quella destra come se fosse il passatempo più bello e interessante del mondo.

Negli ultimi quattro mesi, però, ha scoperto che la cosa che gli piace di più è l'espressione calma e rilassata che si dipinge sul suo volto quando Louis gli passa le dita tra i capelli.

Ogniqualvolta capiti che siano sdraiati sul letto o sul prato del parco di Doncaster o sul tappeto del salone, Louis ne approfitta per carezzargli lo scalpo con delicatezza e godersi l'aria tranquilla del suo ragazzo, il modo lento in cui i suoi occhi si chiudono e come le sue labbra si aprono in un sorriso felice, e poi lo guarda strofinare la guancia contro il suo petto per nascondere l'imbarazzo.

Neanche a dirlo, comunque, Louis finisce per baciarlo tutte le volte.

-Se continui così mi farai addormentare.-

La voce roca e insonnolita di Harry lo desta per un attimo dai suoi pensieri, e solo a quel punto il liscio si accorge di avere le dita ancora incastrate tra i suoi ricci.

-Non starai dormendo un po' troppo ultimamente?-

Harry alza la testa di scatto e gli lancia un'occhiataccia, le sopracciglia aggrottate in quella che dovrebbe essere un'espressione minacciosa e invece risulta solo terribilmente tenera.

-Sono le due di notte, Louis. Abbiamo trascorso l'intero pomeriggio a giocare con i tuoi fratellini, ho la schiena a pezzi e domani dobbiamo svegliarci presto per preparare il pranzo di Pasqua-

-Tu devi svegliarti per preparare il pranzo di Pasqua, volevi dire- lo interrompe allora, e scioglie la presa sui suoi capelli quando il riccio si siede sul suo bacino e gli punta le mani al petto.

-Oh no, signorino. Non hai capito proprio un bel niente- lo riprende, piegandosi sul suo volto con un sorrisetto impertinente. -Lo so che sei una frana ai fornelli, ma questo non significa che tu non possa alzarti presto per aiutare me e tua madre.-

Louis alza gli occhi al cielo con un sospiro stanco, ma alla fine annuisce riluttante.

Harry sorride e gli lascia una carezza sulla guancia. -Bravo, amore- sussurra, per poi incastrare il volto appena sotto la linea della sua mascella.

Il liscio porta una mano a carezzargli la schiena, oltrepassa la stoffa della maglia per toccare la pelle calda e sorride quando la sente ricoperta di brividi.

Con l'altra torna a stuzzicargli la cute, invece, le dita che giocano con i boccoli più corti sulla nuca.

-Smettila di fare così- lo prega Harry, il tono di voce quasi implorante.

Il liscio si morde la lingua per reprimere un sorriso e lo guarda con aria fintamente confusa. -Così come?-

Harry sospira esasperato, poi scuote la testa e pressa le labbra sulle sue.
Louis si limita a rafforzare la presa tra suoi capelli.

 


 




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