Luna
padrona
di
Overlook, 2019©
Capitolo
III
Un
altro sorso alcoolico fu tracannato senza ritegno, digerendolo affatto
educatamente, prima che Nappa provasse a cestinare a volo il
contenitore ormai vuoto e ridotto a spazzatura. Non ne sarebbero bastati litri, di quella robaccia dal retrogusto asprigno, per
stordire animali da battaglia come loro, ma ogni tanto, quando non si
trovavano in missione da qualche parte, ai remoti confini della galassia,
qualcuno dei saiyan rimasti in vita, sotto il giogo di Freezer, trovava
quasi divertente, trascorrere il proprio tempo negli spazi comuni
durante le sere burrascose e prive di lune in cielo, sorseggiando
quella bevanda proveniente dalla galassia dell'Est, scambiando quattro
parole con i propri camerati. L'unico a disertare quei taciti
appuntamenti, di solito, era niente meno che Vegeta, il principe della
loro razza, il quale, un po' per indole, un po' per retaggio, preferiva
di gran lunga ingannare l'attesa tra una missione e l'altra all'interno
di trainer posizionati uno per ogni livello della base orbitante su cui
stazionavano. Era assai più appagante sputare sangue e
sudore sullo spettro del cadavere di quel lurido farabutto che aveva
osato mettergli i piedi in testa, piuttosto che cercare il ristoro
nella compagnia dei propri simili, non altrettanto esasperati,
evidentemente.
Invece,
quella sera, assiso composto e strafottente sinanche nel modo di
sistemare le braccia dietro la nuca, Vegeta si trovava in uno dei
grossi stanzoni muniti solo di panche, tavoli, una cella frigorifera
incassata alla parete, qualche scaffale e ben poco altro. Insieme a
lui, stranamente più ben disposto del solito, v'era Nappa.
L'uno intento a divorare l'ultimo boccone nel proprio piatto, l'altro
più concentrato nel centrare con un unico lancio della
propria lattina vuota il cestino posto dall'altro lato del vano. Al
secondo tentativo fallito, ancorchè di appena qualche
centimetro, Nappa si risolse a lasciar perdere ed i suoi occhi caddero
appesantiti sul piatto ormai vuoto di fronte a lui.
"...
Comunque quel bastardo me la paga... Dico io, come ti permetti di
mettere piede nella mia stanza, fottermi lo scouter senza neppure
dirmelo e farmi poi fare quella magra figura proprio davanti a
Freezer...".
"Hn... Di Freezer
non potrebbe importarmi di meno. Lo sanno tutti che Recoom è
un pezzo di merda, svegliati. Lo sa credo pure quel maledetto... Quel
che non mi va giù è che si sia preso meriti che
non ha, lui e la sua banda di froci non saprebbero muovere un solo
muscolo del collo se non ci fossimo noi a fare il lavoro sporco per
loro... E Freezer che li ha pure eletti a squadra scelta... Quegli
imbecilli godono di molti più diritti e libertà
rispetto a quanto noi potremmo anche solo sognarci, in questo stato in
cui siamo!". Il crescendo del tono di voce, fattosi sempre
più iracondo, aveva attirato lo sguardo di qualche altro
militare che si trovava a passare da quelle parti ed il pugno battuto
al tavolo, capace di ribaltare tutte le proprie stoviglie a terra in un
sol gesto, gli aveva fatto suo malgrado guadagnare una modesta platea
di curiosi.
"Ma
sentitelo... Il principino sta frignando, cosa c'è?... Hai
bisogno di cambiare il pannolino...?".
Consapevole
che la propria statura non lo avrebbe fatto spiccare nemmeno tra pochi,
Guldo amava fare il proprio ingresso così, con qualche
arrogante frecciata, specialmente quando il bersaglio era niente meno
che Vegeta, il saiyan per cui provava più rancore, non solo
in forza dell'antagonismo interno alla base stessa del loro sovrano, ma
anche e soprattutto perchè Vegeta era l'unico a non aver mai
tremato dinanzi a lui, anzi, ad averlo osservato con derisione e
disgusto a partire dal loro primissimo incontro, tra i corridoi della
base orbitante. Avendolo scorto al seguito di Geez, Barter e gli altri
componenti della squadra Ginyu, non si era fatto remore nel domandarsi
a voce alta da quand'è che la prima squadra di Freezer
avesse adottato un cane... Tanto brutto e maleodorante, persino.
Inutili
i tentativi di ingaggiare un duello sul posto: veder giungere Vegeta
dinanzi alle proprie quattro pupille, così carismatico e
sicuro di sè, lo aveva fatto deglutire rumorosamente, prima
che Ginyu stesso lo recuperasse per la cintola dell'armatura. "Non
essere antipatico, principe
Vegeta..." - lo canzonò, volgendogli le spalle
ed andandosene, l'alieno violaceo - "... Altrimenti... Poi ci tocca
dirlo a Freezer...". Una risatina generale, di scherno, aveva sancito
l'uscita di scena dell'intera squadra ed al saiyan era rimasta un'ombra
beffarda in viso, che se ne andò via insieme al resto di
qualunque altro vacuo pensiero quando il portellone del trainer dinanzi
cui era giunto si chiuse alle sue spalle.
"Non
saprei, Guldo... A giudicare dall'odore, credo proprio che sia il tuo,
il culo al quale dare una controllata...". Tra lo stupore, qualche
bisbiglio, alcuni ghigni sommessi, brillò l'irritazione del
nanerottolo verdastro, giunto dinanzi al tavolo cui erano seduti i due
saiyan. "Tu non ti immischiare, razza di grosso scimmione pelato...".
Nappa si alzò di scatto, facendo scrocchiare le giunture
delle dita ed i lati del collo "Ah sì, eh...!".
"Nappa,
piantala... Ti ho già detto di non perdere tempo dietro a
certe sciocchezze!". La voce perentoria di Vegeta, rimasto invece
calmo, a braccia conserte e ad occhi socchiusi, fece balbettare
disappunto al saiyan più mastodontico. "Ma... Ma io...".
"Ecco,
bravo..." - Lo incalzò l'alieno basso e viscido - "... Segui
il consiglio del tuo amichetto... Per una volta che prende una
decisione sensata!". Nappa si limitò a ringhiare qualcosa di
incomprensibile al suo indirizzo, quando, alle spalle del nanerottolo,
di svariati metri più alti, si stagliarono Recoom e Barter,
gli scouter di pacca poggiati all'orecchio e l'armatura scintillante,
perfetti leccapiedi di quel tiranno dalle labbra violacee. "Vegeta,
Nappa, il grande Freezer ci manda ad ordinarvi di partire
immediatamente verso la Galassia del Nord, pianeta Gink. Avrete due
giorni a disposizione per completarne l'assedio! Sbrigatevi!".
"Non
osare darmi ordini, femminuccia...", si levò velenosa la
voce di Vegeta, sempre più esasperato dalla sete di vendetta
e ribellione verso il tiranno e tutta quella irritante marmaglia di
damerini. Si alzò in piedi, lo sguardo tagliente come una
lama, i pugni serrati lungo i fianchi ed il passo prossimo ad iniziare
uno scontro. "Come preferisci, allora manderò qui
direttamente Freezer, a farti capire chi comanda...".
Barter
sapeva di aver centrato il bersaglio. Aveva assistito in prima linea,
alla torturante seduta di punizione, esemplare a dir poco, del principe
dei Saiyan da parte di Freezer, allorquando il guerriero, mesi e mesi
addietro, aveva osato non presentarsi all'appello del tiranno, fornendo
come sola giustificazione un affettato "Non avevo nè tempo,
nè voglia...".
All'ennesima
scudisciata sul nudo dorso, con la gola ancora pulsante e livida, il
saiyan si fece sfuggire dalle labbra serrate e riarse un rauco ansito
di dolore ed a quel punto Freezer, con un efficace cenno del capo,
diede ordine di riaprire il portellone, dal quale, senza batter ciglio,
uscì seguito dalla squadra Ginyu e altri militari.
Allorquando Radish e Nappa, scalpitanti all'esterno dell'atrio, erano
sopraggiunti con medicamenti per aiutare il compagno, Vegeta li
scansò invece con furibonda alterigia, il sangue gocciolante
al lato di una tempia, un braccio piegato in modo innaturale verso
l'esterno e la schiena ricoperta di ematomi ed escoriazioni brucianti.
Espettorò a terra sangue e saliva e si trascinò
facendo leva su tutto il proprio orgoglio verso la propria stanza,
senza l'assistenza nè l'aiuto di alcuno.
***
Tracimante
odio e brama di rivalsa, il principe dei Saiyan di mosse allora verso
di loro, seguito immediatamente da Nappa. Gli altri si scansarono a
turno, dando modo ai due di farsi largo verso l'uscita.
Quando
Vegeta si ritrovò proprio di fianco a Guldo, il quale nel
frattempo aveva assunto una sogghignante espressione di rivincita, fece
appena uno scatto, una finta, della durata non più lunga di
un istante, verso di lui. Il che bastò a far gettare
all'alieno verdognolo un urlo degno di una donzella, accompagnato da
una goffa caduta a terra. Il ludibrio sguaiato fu tale che Nappa non
riuscì neppure a percepire le maledizioni masticate a denti
stretti da quel nanerottolo una volta rialzatosi. Erano ormai giunti
all'ingresso dell' hangar contenente le loro navicelle spaziali,
indossarono gli scouter e si accomodarono ognuno all'interno del
proprio abitacolo. Prima di richiudere il portellone ed inserire le
coordinate, Vegeta prestò per un istante attenzione a
ciò che lo schermo posto dinanzi al proprio occhio sinistro
mostrava. L'espressione si fece per un attimo sorpresa, ma
immediatamente dopo mutò in una sorta di smorfia
incuriosita: il radar, in collegamento diretto con quello di Radish,
momentaneamente in spedizione solitaria su un piccolo pianeta chiamato
Terra, mostrava che il saiyan dai lunghi capelli corvini era appena
giunto a destinazione e che, non molto distante da lui, si trovava una
presenza dal potenziale combattivo elevatissimo, per gli standard di
quel posto. "Ehi, Nappa...! Pare che Radish abbia trovato da
divertirsi, sulla Terra... Con ogni probabilità si tratta di
suo fratello Kaharot, altrimenti non si spiegherebbe, un tale
livello... Chissà, magari al loro rientro sulla base di
Freezer quel saiyan ci potrà insegnare qualche tecnica
imparata in tutti quegli anni trascorsi lì... Ah ah!".
"Già..." - gli fece eco l'altro dalla navicella
lì vicina - "...Potremmo seriamente pensare di cominciare a
spezzare le gambe a quel bastardo di Freezer...". "Per quello basto ed
avanzo io, non preoccuparti... Mi serve solo un altro po' di tempo..."
- interruppe l'inesorabile incedere dei pensieri più malvagi
- "... Sbrighiamoci a partire, adesso. Gink pare essere un pianeta
piccolo e pacifico, non ci vorrà che qualche ora. Seguiremo
da lì, gli sviluppi della missione di Radish sulla Terra".
Con un cenno del capo, l'altro gli fece segno d'intesa ed il principe
Vegeta, digitata la sequenza di pulsanti sul pannello, si
sistemò meglio sul proprio sedile, chiudendo gli occhi nel
tentativo di assopirsi, per non pensare ai mille modi in cui avrebbe
voluto cavare tutti e quattro gli occhi di quel patetico Guldo.
N.d.A.: Avevo
pronosticato un dispiegarsi non cronologico dei capitoli ed invece,
grosso modo, si può dire siano disposti in ordine, dal
più remoto al più recente rispetto alla presa di
consapevolezza dell'esistenza delle Sfere del Drago.
Pensavo
di pubblicare anche un quarto capitolo, costruito sulla base di quello
scarno paio di scene che possiamo vedere durante le prime puntate della
serie Z, ossia la primissima comparsa di Nappa e di Vegeta. Al momento,
tuttavia, preferisco concludere la raccolta in tal maniera, lasciando
il lettore libero di evocare la liaison
con quelle scene di cui parlavo, magari svoltesi proprio sul fittizio
pianeta Gink.
Non
è da escludersi che un giorno io torni ad aggiornare questa
raccolta o a produrre altro, dedicato alla prima vita del principe dei
Saiyan.
Grazie
a tutt* per la lettura e ancor più ringraziamenti,
s'intende, a chi ha voluto lasciare una recensione e a chi - non pochi!
grazie! - ha invece preferito inserire la raccolta tra i Preferiti ed i
Seguiti.
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