Piccoli Brividi

di Zomi
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Law credeva di aver investito una volpe.
Una piccola, rossiccia, dagli enormi occhi azzurri volpe.
E preso dal suo giuramento di Ippocrate, aveva raccolto la piccola creatura dall’asfalto e l‘aveva portata a casa, dove si era improvvisato veterinario, applicando le sue conoscenze mediche da cardiochirurgo.
Questo aveva fatto Law: aveva salvato una volpe.
Quindi, che ci faceva una ragazza mezza nuda in casa sua, laddove aveva lasciato la piccola bestiola a riposare?
-Dovrei denunciarti sai?- si copre alla bene e meglio Koala, usando una coperta del divano dove ha riposato –Chi ti ha insegnato a guidare?!-
Ischemia celebrale, infarto del cervelletto, demenza senile precoce, schizofrenia, sindrome da sonnambulismo…
Law elenca tutte le patologie che potrebbero averlo investito –pessima scelta di parole- per causargli l’allucinazione di una ragazza nuda in casa sua alle sette di mattina.
Lui aveva investito una volpe!
-Senti, facciamo così: ora prendo e me ne vado- si alza barcollante dal divano il kitsune, ma non muove che un passo che le gira la testa e… ops!
Per fortuna le braccia di Law la prendono al volo.
-Sei ancora convalescente- la ragguaglia col suo tono da medico.
-E grazie a chi?- si lascia prendere in braccio, stretta da due forti braccia tatuate e da un paio d’occhi che non sembrano poi così tanto confusi.
Law è sicuro di aver investito una volpe.
Di averla curata e lasciata dormiente sul divano di casa.
Sul perché ora abbia tra le braccia una bella, sorridente, energica e con le bende dell’animale addosso ragazza, si rifiuta di pensarci.
Per ora va bene così.
Gli piace quella piccola creatura di nome Koala.
Gli piace davvero.
 

 




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