Thomas
Tengo lo sguardo fisso
sul mio cellulare, ostentando
completo disinteresse, e ogni tanto getto un’occhiata alla
grande vasca in cui
si sta svolgendo la gara. L’odore del cloro mi dà
la nausea, quest’ambiente
nella sua interezza mi dà la nausea.
I miei genitori che
fanno il tifo sfrenato per Naomi mi
danno il voltastomaco.
“Sta
vincendo anche stavolta” afferma Giulia, seduta alla
mia destra.
Sollevo lo sguardo e
la vedo con la testa leggermente
piegata di lato e le dita sottili che torturano una ciocca di capelli.
Nei suoi
occhi verdi, così simili ai miei, non leggo neanche un
briciolo di euforia.
“Spero che
non vinca” commento, tornando a scorrere la home
di facebook.
La sento sospirare,
poco prima che un boato si propaghi
tutt’attorno a noi.
Non ci credo, Naomi ha
vinto di
nuovo. Ora
sta
uscendo dalla piscina e tutti la acclamano, mentre i miei genitori sono
già
balzati in piedi e si dirigono allegramente ad abbracciare la loro
figlia
preferita.
Del resto lei
dà così tante soddisfazioni…
Vorrei stare
stravaccato su questa sedia a bighellonare col
cellulare fino all’ora di andar via, non ho nessuna
intenzione di assistere al commovente
momento della cerimonia.
“Andiamo?”
mi riporta alla realtà Giulia, mettendosi in
piedi e rivolgendomi uno sguardo complice.
“Vai tu, io
non ne ho voglia.”
“Thomas…”
Mi mordo il labbro
inferiore. Che ne sa lei della mia
situazione? Dice di essere dalla mia parte, ma la verità
è che almeno lei sta
nel mezzo.
È uscita
dalle scuole medie, mentre io sono stato bocciato e
dovrò ripetere la terza. Ovvio, chi poteva essere la
delusione della famiglia
se non io?
Lei disegna, ha una
passione, ha un motivo di orgoglio,
mentre io sono solo uno spaccone che chiede i soldi a mamma e
papà per farsi
uno stupido
crestino biondo.
L’ho fatto
nella speranza di non assomigliare troppo a queste
persone che non definirei nemmeno famiglia.
“Lo so che
sei arrabbiato, ma fallo per me, per favore” mi
implora Giulia con un sospiro, sistemandosi nervosamente gli occhiali
sul naso.
So che odia i litigi.
È sempre così tranquilla e dolce, mia
sorella.
Per lei lo faccio, per
lei mi alzo e raggiungiamo insieme i
miei e Naomi, che intanto si prodigano in un mare di disgustose
smancerie.
Mi viene da ridere e
da piangere contemporaneamente quando
vedo la mia gemella con quel sorriso soddisfatto sul viso. Sa di essere
una
diva, sa di essere amata e ce lo sbatte in faccia.
Comincio a passeggiare
avanti e indietro e mi fisso le
sneakers luride. Se mia madre mi rivolgesse ogni tanto qualche sguardo,
si
accorgerebbe delle mie pessime condizioni e mi rimprovererebbe.
“È
uscita dalle scuole medie col massimo dei voti e adesso
vince un’altra gara di nuoto! Ma dove la trovo, una figlia
così?” sento dire a
mio padre mentre stringe Naomi a sé.
Certo, che brava
figlia…
Sollevo per un attimo
lo sguardo e incrocio quello di Naomi,
schifosamente tronfio.
Sento il sangue
ribollire.
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Chi mi segue fin dagli albori (?), sa che tanti miei
personaggi si chiamano Tommaso/Thomas/Tom/Tommy, quindi
perché creare un altro
OC con questo nome? Semplice: ho scoperto che Thomas vuol dire
“gemello”, e
quale nome più adatto da assegnare a uno dei tre gemelli?
Spero vi sia piaciuto anche lui e spero di essere riuscita a
far emergere le diversità tra i tre personaggi, che vivono
questo momento – la
vittoria di Naomi – in tre modi completamente diversi.
Ho provato a fare un esperimento: la seconda flashfic non
racconta esattamente lo stesso momento della prima, o meglio non nella
sua
interezza, ma riprende anche la parte subito successiva; viceversa, la
terza
racconta il momento subito precedente e poi si ricollega alla prima.
Spero di
non aver combinato un pasticcio, non volevo dare
quell’impressione di
ridondanza ai lettori e mi auguro che per il contest vada bene
ugualmente ^^
Grazie a tutti per aver supportato questo progettino e alla
giudice per aver indetto questo interessantissimo contest, grazie a
tutti e
alla prossima!!! ♥
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