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di AlexSgrilli97
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3- Club

 

Maiko lo aveva portato a iscriversi al club, mostrandogli la stanza dove si ritrovavano. Era piccola, provvista degli strumenti necessari per dipingere.

-Tutti i mercoledì pomeriggio e i venerdì dopo le quattro e mezza, fino alle sei e mezza.- Mirko alzò una mano.

-Parla più lentamente, per favore.- Doveva ancora abituarsi e Maiko aveva iniziato a parlare molto più rapidamente di quella mattina.

-Scusami... è che qua non si iscrive quasi nessuno, quindi sono felice.- Mirko le sorrise appena, guardando la stanza.

Alcuni dipinti erano appesi alla parete, i nomi dei membri erano scritti su un foglio.

Tra i vari nomi gli apparve un “Kaito” e per un attimo ripensò al ragazzo di quella mattina... sospirò, togliendoselo dalla mente. Sicuramente era qualcun altro, in fondo Kaito era un nome molto comune, no?

-Grazie. Io torno a casa.- Le disse, salutandola e uscendo dalla stanza.

Maiko lo seguì sin fuori dall'istituto, salutando alcuni ragazzi che Mirko non conosceva.

-A domani!- Gli disse, notando il passo veloce del ragazzo, che si limitò a salutarla con la mano.

Mirko si diresse verso la metro e si fermò a fare l'abbonamento, quindi, tornò a casa, raggiungendo l'appartamento poco dopo l'una. Il primo giorno l'orario delle lezioni era la metà, già dal giorno dopo avrebbe iniziato a uscire più tardi e a dover mangiare là.

Tornò a casa che sua madre non era ancora rientrata, quindi si mise a cucinarsi qualcosa di veloce, finendo di mangiare verso le due.

Dopo pranzo si chiuse in camera e iniziò a sfogliare un fumetto sopravvissuto al trasferimento.

Verso le tre e mezza sentì la porta di casa aprirsi.

-Mirko?- Sua madre lo chiamava.

-Ciao.- Uscì di stanza per salutarla.

-Com'è andata?- Gli chiese, mentre si toglieva la giacca e andava a preparsi un thè.

-Bene. Mi sono iscritto a un club.- La madre sorrise, girandosi verso il figlio.

-Ottimo. Quano li inizi?- Mirko sospirò.

-Mercoledì.- Fu in quel momento che realizzò che avrebbe iniziato nel ngiro di due giorni.

Alzò gli occhi al soffitto, mentre la madre finiva di preparava il thè.

-Molto, molto bene.- Quindi, si sedette a prendere il thè, indicando anche al figlio una sedia.

-Vuoi?- Mirko annuì, sedendosi davanti alla sua tazza

-Domani tornerò più tardi. Cucini tu?- Annuì, finendo il suo thè.

-Quando torni?- Chiese, mentre lavava la sua tazza.

-Penso di tornare dopo le sette.-

Il resto della giornata passò con sua madre che uscì verso le cinque per fare la spesa e lui che guardò la televisione.

 

Il girono dopo passò tranquillamente, i contatti con i suoi compagni di classe rimasero minimi, ogni tanto scambiava qualche parola con Maiko, ma anche con lei i dialoghi erano ridotti al minimo. Pranzò con lei e altri ragazzi.

Fu lì, mentre mangiavano, che si avvicinò a loro il ragazzo del giorno prima, Kaito.

-Ciao!- Quindi si conoscevano.

-Ciao, Kaito. Lui è nuovo.- Iniziò Maiko, indicando Mirko.

-Lo so. Ci siamo incontrati ieri.- Disse il ragazzo, mentre teneva il suo vassoio col cibo in mano.

-Quindi hai già conosciuto mio cugino?- Chiese Maiko a Mirko, il quale rimase sorpreso dalla parentela.

-Già...- Si limitò a rispondere.

-Anche lui fa parte del club di arte.- Spiegò Maiko.

Mirko alzò gli occhi al cielo.

Come temeva.

-Anche tu? Ottimo!- Disse Kaito.

Dopo due giorni la sua comprensione del giapponese era diventata più fluida, riusciva a star loro molto più dietro.

-Già...- si limitava ai monosillabi.

-Io faccio parte di più di un club. Anche quello di nuoto.- Ammise Kaito.

Come immaginava era molto socevole.

-Va beh, io vado.- Kaito si allontanò col suo vassoio e raggiunse altri ragazzi.

-Quindi siete cugini?- Si girò verso Maiko, la quale annuì, mentre finiva il suo riso.

-Sì. Sua madre è mia zia.- Spiegò.

Finirono di mangiare, quindi tornarono a lezione.

Il resto del pomeriggio passò velocemente e alla fine Mirko si avviò verso l'uscita, per prendere la metro.

-Ehi.- Si voltò evide Maiko seguirlo.

-Prendi la metro pure tu?- Chiese, infilandosi le mani in tasca.

-Oggi sì. Senti, ti ricordi che domani abbiamo l'inizio del club, vero?- Chiese Maiko e Mirko annuì.

-Sì, tranquilla. Ah, io prendo la metro al binario tre.- Disse Mirko e Maiko annuì.

-Io al sette. A domani.- Quindi, si salutarono.

 

 

Finì a cucinare un primo veloce, cercando di stare attento a non fare danni. Non aveva mai cucinato del riso e in casa vi era solo quello.

-Ciao tesoro!- Sua madre aprì la porta.

In casa parlavano sempre e solo inglese.

-Ciao.- Rispose il ragazzo, finendo di apparecchiare.

La donna si tolse la giacca e andò ad aiutare il figlio.

-Sabato sera non ci sarò.- Iniziò la madre.

-Va bene.- Fu la risposta del ragazzo, mentre iniziavano a mangiare.

-Com'è andata oggi?- Chiese la donna e Mirko si strinse nelle spalle.

-Bene.-

Dopo cena Mirko si chiuse in camera a controllare alcuni libri di testo.

Ringraziò il corso di lingua giapponese che la madre gli aveva fatto fare anni addietro e ringraziò che per un periodo la donna aveva frequentato un uomo giapponese, aveva potuto migliorare un po' la sua pronuncia, anche se quella relazione -come tante altre- non era durata.

Per Mirko vedere la madre con un uomo per più di sei mesi sarebbe stato strano, parecchio. Era abituato a vederla cambiare spesso e aparlare molto poco con loro.

Suo padre, Mirko, non sapeva ovviamente chi fosse, ma non si era mai fatto troppe domande in merito.

 

 

 

 

 

 

Mi scuso per il ritardo. :)





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