15Lolita
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Allestire
quel loro spazio per la meditazione non era stato difficile. Lana aveva
studiato attentamente il punto dove si sarebbero sistemate per la pratica. Lo
stesso che avrebbero usato per gli esercizi di Jen.
Quella
mattina l’aveva osservata mentre si cambiava, indossando quel leggings molto
attillato, dovette distogliere lo sguardo per non essere costretta a
strapparglielo di dosso, appena messo. Poi si erano sedute sul grande tappeto
davanti al piccolo caminetto. La mora aveva già iniziato a recuperare le cose indispensabili
da casa e aveva portato alcuni strumenti per la meditazione, a casa della
rossa. Incrociando le gambe aveva battuto contro il ginocchio dell’altra, portò
una mano sul punto leso per scusarsi, e si allargò in un sorriso.
“Non
farlo” – sorrise Jen porgendosi per darle un dolce bacio.
“Sorriso
contagioso, non ti fa male” – le fece la linguaccia, prese la mazzuola in cuoio
e iniziò a farla ruotare intorno alla campana tibetana. Avevano parlato prima
di cosa fosse utile fare, durante la pratica, non aprirono bocca se non per
sorridersi. Era davvero bello per Lana vedere Jen molto più rilassata rispetto
a quando si erano riviste agli inizi di tutta quella storia. Era serena nel
vederla riprendersi man mano, e lasciarsi sempre più aiutare, la mora preferiva
di gran lunga sentire da lei cosa la turbasse, che andarlo a scavare nel
profondo, sentendosi magari invadente. La bionda era molto più disponibile ad
aprirsi a lei, stava decisamente meglio.
La
pratica proseguiva da una buona mezzoretta, erano entrambe molto rilassate,
ascoltando i loro respiri e il suono della campana, propagarsi nella stanza.
Qualcosa però arrivò a turbare quella pacatezza che avevano raggiunto, una strana
sensazione. Un senso di nausea e un successivo dolore addominale. La donna si mise
in piedi lentamente, sotto l’occhio aperto dell’altra che la guardò da seduta.
“Scusami”
– si guardarono per un attimo, poi con passo accelerato si allontanò dal salotto.
L’altra la seguì con lo sguardo e affinò l’udito per capire cosa stesse
succedendo, sentì indistintamente la porta del bagno chiudersi e il rumore
tipico di un conato.
“Merda”
– scattò in piedi e camminò finalmente senza stampelle, barcollando appena per
essersi alzata in fretta. Arrivò dietro la porta del bagno e la scostò appena –
“Ehi?”
“Jen
ti prego va via” – ma la rossa non le diede ascolto, entrò, si accovacciò
accanto a lei e le scosse i capelli dal viso.
“Shh”
– sentì ancora quel rumore e le tenne la fronte. Povera, probabilmente si era
beccata un’influenza intestinale – “Va meglio?”
“Credo
di aver vomitato anche l’anima” – si accasciò sul suo petto, con le lacrime
agli occhi.
“Ehi
Shh” – la rossa le accarezzò i capelli ricci e li baciò.
“Bel
inizio di convivenza” – sorrise.
“Non
è colpa tua, forse ho forzato la mano, e ti sei un po’ stressata” – disse tastandole
la fronte- “Scotti amore, tanto” – la strinse perché la sentì tremare.
“Non
ci voleva” – disse raggomitolandosi nell’abbraccio.
“E’
una cosa risolvibile” – la tenne un altro po’ così- “Riesci a metterti in
piedi?” – chiesi provando a farlo per prima. Si aiutarono a vicenda, poi Lana
ebbe di nuovo la necessità di svuotare lo stomaco – “Vado a recuperare un
antiemetico, aspetta qui” – la lasciò seduta per terra. Lana si passò una mano
tra i capelli, sentì la fronte madida di sudore e un’eccessiva salivazione,
sbuffò. Poco dopo l’altra la raggiunse offrendole una mano – “Adesso devi farmi
vedere una bella natica amore” – sorrise e la mora rise piano.
“Spiritosa
Morrison” – si poggiò al lavandino e con una mano calò parte della culotte che
indossava, la rossa nel frattempo aveva imbevuto un batuffolo con il disinfettante
e lo passò sul punto scoperto, poi in modo impercepibile infilò l’ago e Lana
seppe che era dentro solo per il fatto che il liquido stesse entrando in
circolo – “Porcaccia” – strinse i bordi del mobiletto – “Lo odio”
“Finito”
– ripassò il batuffolo e ci diede un bacino – “Passa prima così” – Lana rise di
cuore, sistemandosi.
“Scema”
– si voltò e la abbracciò piano.
“Ehi
andrà meglio!” – sorrise e la tenne a sé con il braccio libero – “Dai ti aiuto
a stenderti a letto” – buttò il tutto, lavò le mani e aiutò Lana a adagiarsi a
letto. Le sistemò un cuscino dietro la schiena e si sedette a farle delle coccole.
“Grazie
amore” – la guardò ad occhi socchiusi, un leggero sorriso sulle labbra.
“Prego,
tesoro” – le accarezzò il viso dolcemente, appena sfiorandola con le dita – “Cerca
di riposare okay?” – si alzò e le sistemò una copertina addosso – “Per qualsiasi
cosa chiamami, sono di là”
“Continua
con la tua pratica, quando arriva Trish” – sorrise.
“Certo”
– la baciò sulla fronte – “Ti porto un impacco tra un po’”
Abbandonò
la stanza e si diresse alla porta, perché avevano appena bussato con il batacchio.
“Vieni
Trish” – sorrise lasciandola accomodarsi.
“Lana?”
– chiese non vedendola in salotto.
“Sta
poco bene, ha vomitato poco fa” – aveva aperto per far arieggiare, la forza
dell’abitudine.
“Oh,
potevate…”
“E’
appena successo, e si è raccomandata che finissimo assieme” – sorrise.
“La
solita altruista” – sorrise affabile.
“Allora
io vado, prenditi cura della mia lolita” – sorrise mentre davanti alla loro
camera la guardavano con l’impacco sulla fronte, che Jen le aveva appena
sistemato.
“Come
lei ha fatto per mesi per me” – ammise – “Mi fa male vederla così indifesa” –
disse mentre andavano verso la porta d’ingresso.
“E’
solo un’influenza, ma lei odia essere malata, non te lo ha detto?” – la guardò.
“No,
mi si è solo attaccata come un koala” – ridacchiò – “Mi prenderò cura del mio
amore, tranquilla Trish, grazie per essere venuta”
“È
piacevole stare con te, Lana l’ha sempre detto” – rise – “Vado” – uscì.
“Jen?”
– la rossa sentì il suo nome e accelerò il passo per andare da lei.
“Eccomi,
tesoro” – le si sedette di fianco – “Devi alzarti?” – chiese – “Hai ancora
bisogno?” – le accarezzò il viso.
“Voglio
solo che mi abbracci” – sorrise e Jen le si sistemò da dietro abbracciandola
dolcemente.
“Dormi
amore mio” – sorrise portando una mano sul suo addome, con un gesto dolce, e la
mora portò anche la sua, intrecciando le loro dita.
Altro
capitolo fluff per voi! Grazie per le recensioni, per le seguaci della
storia, spero vi appassioni questa storia alla prossima xoxo
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